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Carte Hahnemühle entry-level: prova sul campo

Stampa Fine Art Carte Fine Art

Grosse novità in casa Hahnemühle: una linea "entry-level" che affianca la serie "Digital Fine-Art Collection".
Presentiamo qui una prova sul campo completa di tutte le nuove carte.
Hahnemühle fu fondata nel 1584 e oggi è uno dei più prestigiosi produttori di carte Fine-Art per stampa inkjet: i suoi prodotti sono conosciuti per l'altissima qualità, ma anche per i prezzi...molto salati.
Alcune carte di questa cartiera hanno una particolarità che le rende speciali e insostituibili: sono "diverse", veramente diverse in un panorama in cui le ottime carte sono tante, ma molto simili tra di loro.
 
Quando si vuole qualcosa di diverso che abbia un forte impatto emozionale in chi osserva la stampa, Hahnemühle è quasi una scelta obbligata, ma, come detto, si deve affrontare un prezzo che è uno dei più alti del mercato (esistono carte americane che sono ancora più care)
Naturalmente la bellezza di una carta non si può misurare e quest'opinione è pertanto personale. Devo dire però che ogni giorno vedo nella soddisfazione dei clienti del mio studio una conferma del mio giudizio.
 
Alcuni mesi fa l'azienda tedesca ha deciso di fare un leverage del proprio brand e introdurre un range di prodotti "entry level": prodotti cioè di prezzo più basso ma che mantengano la qualità e la promessa del brand davanti ai suoi consumatori.
 
La nuova linea si chiama semplicemente "Hahnemühle Photo": una semplicità gradevole e che sembra promettere bene.
Comprende sei carte differenti:

Hahnemühle Photo Silk Baryta 310

Hahnemühle Photo Matt Fibre 200

Hahnemühle Photo Matt Fibre Duo 210

Hahnemühle Photo Glossy 260

Hahnemühle Photo Luster 260

Hahnemühle Photo Canvas 320
 
Oltre a queste carte esistono due versioni leggermente diverse per gli USA che a noi non interessano
 
Alcune di queste carte sono in uso da SlowPrint già da un po' di tempo. Ieri però ho ricevuto graziosamente dall'importatore due Sample Pack che mi hanno spinto a scrivere questo articolo. Per vostra curiosità ho fotografato i due pacchi che suppongo si possano ordinare anche a pagamento.
Nella prima foto si vede il pack delle prime 5 carte che sono state introdotte
 
Immagine Allegata: Hahnemühle Entry Level (1 of 2).jpg
 
Mentre qui sotto si vede il kit dell'ultima arrivata e cioè la Silk Baryta
 
Immagine Allegata: Hahnemühle Entry Level (2 of 2).jpg
 
Vediamo adesso il test in uso di queste carte: come si comportano e se mantengono la promessa di qualità Hahnemühle.
 
1. Photo Silk Baryta 310 .
 
Si tratta di una carta baritata, come tale fa parte delle "lucide"...ma è una delle meno lucide tra le baritate e con un aspetto "secco" molto gradevole. E' "identica" alla defunta carta Ilford Gold Fiber Silk della defunta Ilford (probabilmente è la stessa), o anche alla Canson Baryta Photographique o anche alla recente Felix Schoeller Baryta Silk. Tutte queste carte hanno in comune l'aspetto fisico, la medesima grammatura, il medesimo punto di Bianco e la stessa resa in termini di Gamut riproducibile da una data stampante. E in tre casi anche la parola Silk nel loro nome.
La demise di Ilford ha aperto una porta per la sostituzione della sua carta più famosa, evidentemente.
Dati del Bianco in coordinate Lab (D50 e 2°): L*=96, a=0.3 e b=-0.5
 
E' una carta eccellente, che si stacca da un'altra baritata che amo molto e cioè la Hahnemühle Fine Art Baryta (FAB) per il grado più basso di lucentezza e per il punto di bianco pressoché neutro. Entrambe sono prodotte con 100% di cellulosa alpha (nome pomposo per dire che non c'è lignina, cosa direi ovvia) e contengono un basso dosaggio di OB (sbiancanti ottici) che aiutano ad aumentare la gamma tonale percepita senza pregiudicare in modo significativo la durata e la "archiviabilità" delle stampe.
Questa Silk ha una texture molto bella che io chiamo "a pelle di elefante" anche se non ho più visto un elefante da quando avevo 8 anni...
L'unico difetto è una tendenza accentuata al Gloss Differential che è dovuta proprio alla scarsa lucentezza del supporto, più bassa di quelle degli inchiostri. Nelle zone non inchiostrate (quindi le alte luci) si nota una certa differenza di lucentezza se si osserva la stampa da un angolo basso. Niente di terribile, ma si vede.
E il prezzo? è anch'esso molto interessante con una differenza di -36% rispetto alla Fine Art Baryta 325 e -10% rispetto alla Baryta FB che è la parente povera del range esistente (non è una carta riuscita molto bene per via della forte intonazione magenta).
Abbiamo quindi una carta di qualità superiore alla FB (parere personale) e che costa meno. Entrerà sicuramente nel range di carte SlowPrint e andrà a affiancare e forse sostituire la Canson Baryta Photographique alla quale è identica, ma ha il vantaggio di una distribuzione commerciale più snella ed efficiente.
 
2. e 3. Photo Matt Fiber 200 e Duo 210.
 
Sono due versioni della stessa carta, offerta con coating da un lato solo (Fiber 200) oppure su entrambi i lati (Fiber Duo 210), opzione interessante per la produzione di album o fotolibri con stampe su entrambi i lati dei fogli.
Prima di tutto chiariamo che questa è una carta Matte il che vuol dire che sulle stampanti a pigmenti di dovrà usare il Nero Opaco detto MK (Matte Black) e non il nero lucido detto PK (Photographic Black).
 
Ha un compito molto difficile: essere la carta entry level per le Matte Hahnemühle...ci riuscirà?
Mah...non saprei. Il punto di Bianco è troppo caldo per i miei gusti (L*=98, a=-0.4 e b=2.1), la finitura liscia è buona, ma io preferisco una leggera goffratura. Comunque il Nero viene stampato senza chiazze e questo è un punto a favore. Però la grammatura è un po' bassa e tende a essere un po' trasparente: un problema per la Duo che deve supportare immagini su entrambi i lati.

E' interessante confrontare la Duo con due concorrenti: una è la Felix Schoeller Matte Duo che ha una grammatura leggermente più alta e cioè 230 gsm ed è disponibile in due punti di bianco, la versione tradizionale ha un valore b=-8 e quindi è fredda, mentre quella introdotta recentemente ha a=0,5  b=0 e quindi è neutra.
Un'altra Duo è la carta Photo Rag Duo della stessa Hahnemühle però della serie Digital Fine Art Collection che è prodotta con cellulosa di cotone e ha una grammatura di 276 gsm.
 
Nel complesso si tratta di una carta che ha un ottimo coating e una bella superficie liscia, ma non rientra tra le mie favorite per la grammatura troppo bassa, la mancanza di struttura e il punto di Bianco troppo caldo.
Dalla sua ha però il prezzo molto interessante, a listino infatti la nuova Duo costa circa il 50% in meno della sorellona Photo Rag Duo della linea Top (chiamiamola così).
Non entrerà nel mio range, non può competere con "mostri sacri" come la HM Photo Rag 308 o la Canson Rag Edition Etching, però può essere una buona alternativa per lo stampatore fai da te attento ai costi.
 
 4. Photo Glossy 260
.
Beh... qui i nostri amici tedeschi sono stati coraggiosi perchè hanno introdotto una carta super-lucida a base di PE con struttura microporosa.
Ossia una carta che chiaramente non è Fine-Art.
Però hanno fatto benissimo secondo me. Le carte lucide sono state denigrate e massacrate per anni (ok anch'io ho le mie colpe :occhiali: )
ma hanno una resa che secondo me è fantastica nei formati fino all'A3/A2: il dettaglio, la percezione della luce sono unici e creano veramente l'impressione di essere davanti a una finestra sul mondo! (Oltre l'A2 secondo me si creano problemi di "fruizione" legati ai riflessi e alla non perfetta planarità del supporto).
Ma...naturalmente *devono* essere stampate a dyes, Hahnemühle ha sbagliato a stampare i provini gratuiti a pigmenti (anche se la "archiviabilità" è una priorità fondamentale per loro). Purtroppo i pigmenti uccidono la lucentezza e creano contorni antiestetici intorno ai cambi di colore e luminosità. Per non parlare delle dosi massicce di GD (Gloss Differential). E' inutile: per stampare le carte lucide ci vogliono i dyes.
 
Vediamo dunque com'è questa carta Lucida Hahnemühle.
Il Bianco è L*=96 a=1.4 e b=-10,3....brrr...freddissima. Quando ho misurato il Bianco ho pensato che sarebbe stata molto impegnativa da usare... e invece...Sulla mia Epson 7880 modificata con inchiostri dyes originali Fujicolor, ha prodotto un gamut con volume di 750,000 e cioè un valore estremamente elevato per i dyes, con un Nero L*=3.
Le stampe sono eccezionali con un look che ricorda un po' le vecchie Cibachrome. Dettagli finissimi che si possono apprezzare solo con la lente, gradazioni morbidissime e un senso di luminosità che veramente crea l'effetto finestra citato prima.
Il grado di lucentezza è molto alto e non è facile trovare una carta più lucida senza andare sui film "Pictorico" che però non sono carte e hanno una resa molto particolare.
Il problema del Bianco un po' freddo può essere mitigato coi profili intelligenti di Monaco Profiler (e in misura minore anche di i1profiler) che scaldano un po' l'immagine nei valori centrali della chiarezza L*  senza che ci sia un effetto sgradevole. L'adattamento cromatico dell'osservatore fa il resto con un'efficacia che non sempre ritrovo in altre carte (per esempio nelle Matte fredde). Forse la luminosità dell'immagine favorisce questo Adattamento. Fatto sta che le immagini vengono benissimo e non si nota la freddezza del Bianco.
Un'ottima concorrente è la Epson Ultra Glossy che ha la stessa qualità generale di questa Hahnemühle e un Bianco più neutro, ma costa anche il doppio e non ha l'attrazione commerciale del marchio Hahnemühle.
Senza dimenticare anche le eccellenti Felix Schoeller.
 
Questa carta è già entrata nel mio range e grazie alla stampa a dyes che ho citato sopra, è diventata una beniamina tra i miei clienti...le baritate seguono l'evolversi degli eventi con preoccupazione!
Voto in pagella: Altamente raccomandata, ma solo per stampanti a dyes!
 
5. Photo Luster 260
 
Questa carta è praticamente identica alla precedente ma la finitura anzichè essere lucida è "luster" e cioè satinata o perlata o semigloss come dir si voglia. Possiede lo stesso punto di Bianco e produce lo stesso Gamut e Nero.
Valgono tutte le considerazioni fatte per la Glossy con una importante eccezione: l'assenza della finitura lucida fa sì che questa carta renda in modo perfetto sia con i pigmenti sia con i dyes.
Di conseguenza può essere usata anche per le stampe di tipo "archival" dove è richiesta una durata che estende nei secoli dei secoli...
Inoltre è ottima anche per stampe su formati grandi perchè non ci sono i riflessi in agguato. Una stampa 60x90cm fatta con questa carta è una buona alternativa a una baritata rispetto alla quale costa meno della metà. Gli altri costi (inchiostri, mano d'opera ecc) restano uguali, per cui è particolarmente interessante per il fai-da-te.
Anche questa è entrata nell'arsenale cartaceo di Slowprint e penso che avrà un ottimo successo, anche se non è così speciale come la sorella Glossy.
 
6. Photo Canvas 320
 
Canvas vuol dire tela e di tela si tratta.
Le stampe su tela sono molto interessanti, ma le produzioni di qualità devono competere con le stampe delle tipografie specializzate che stampano su supporti polimerici e producono risultati dignitosi ma comunque molto inferiori a quelli Fine-Art. Per questo motivo si sono moltiplicate le offerte di qualità a prezzi più bassi.
Hahnemühle ha in catalogo 4 tele di altissima qualità e adesso è arrivata la quinta. Non l'ho stampata ancora e quindi posso solo parlare del suo aspetto fisico: è molto ben fatta e non presenta un divario di qualità importante dalle sue sorelle più care. La trama è ben fatta ma forse un po' troppo fine: questo può aiutare nella riproduzione dei dettagli più fini, ma il supporto potrebbe non essere immediatamente identificato come tela, potrebbe essere scambiato per una carta Matte se vista da lontano...e magari senza occhiali nel mio caso...
Il Bianco è 96/2.5/-6 quindi è sicuramente freddina, ma immagino che la dinamica sia molto buona.
Sicuramente la proverò in futuro e potrebbe diventare un'alternativa low-cost alla tela che uso oggi e cioè la "Monet" sempre della Hahnemühle.
 
Conclusioni:
 
La mossa di Hahnemühle è stata coraggiosa e dettata dal desiderio di espandere il loro range di clienti.
Queste nuove carte sono tutte buone e interessanti: in particolare ce ne sono due che trovo interessantissime e cioè la Photo Silk Baryta 310 e la Photo Glossy 260
 
Post-Conclusione :GrattaTesta:
 
Il costo di una carta Fine Art è sicuramente importante ma non dobbiamo dimenticare che rappresenta solo una piccola parte del costo totale, dove la parte da leone la fanno i costi fissi e in particolare affitti, ammortamento dell'investimento e mano d'opera.
Questo vuol dire che per un amatore che stampa per sè e che non deve conteggiare investimenti nè mano d'opera, la carta low-cost ha più attrazione che per il professionista. Per questo il nuovo range qui presentato può essere interessante per i lettori stampatori di Nikonland.
E infatti qualcuno avrà notato che di tutto il nuovo range, le mie due favorite (e cioè la Glossy e la Silk Baryta) sono state scelte non in base al prezzo ma in base al fatto di essere "nuove" per Hahnemühle e diverse dal loro range "storico"
 
 
Test: Yes



11 Comments

Articolo molto interessante. Grazie.

 

PS: però continuerò a stampare da te!  :ibf_thumbup:

[...]

PS: però continuerò a stampare da te!  :ibf_thumbup:

 

Mi associo, io in casa ho solamente stampanti laser in b&n doppia faccia di rete Samsung :)

 

Però è bello leggere chi parla della carta con questo amore ;) ;)

Foto
Federico777
giu 17 2014 19:21

Davvero interessante, Michele.

 

Questa baritata "Silk" è un'alternativa più economica della 325, o ci sono dei casi in cui può essere addirittura preferibile, a tuo avviso?

 

La mia lucida dei tetti è fatta proprio con la Glossy 260 di cui parli, vero?

Foto
Leonardo Visentìn
giu 17 2014 19:57
Quindi, Michele, in qualche modo hai risposto alla mia precedente domanda posta altrove (qui http://www.nikonland...rt/#entry174094), ma ti chiedo: dovessimo mettere al confronto le due tue "prescelte", con le equivalenti Felix Schoeller (Baryta e Beluga rispettivamente), come se ne esce?

Davvero interessante, Michele.

 

Questa baritata "Silk" è un'alternativa più economica della 325, o ci sono dei casi in cui può essere addirittura preferibile, a tuo avviso?

 

La mia lucida dei tetti è fatta proprio con la Glossy 260 di cui parli, vero?

 

La baritata Silk è conosciuta da molti anni per essere stata venduta col nome Canson Baryta Photographique e Ilford Gold Fibre Silk che erano la stessa e unica carta.

Negli anni hanno raccolto una schiera fedele di utenti che adesso potranno in parte riversarsi sull'equivalente Hahnemühle.

La differenza con la Baryta Fine Art 325 che conosci sta nella finitura superficiale meno lavorata e soprattutto nel fatto che è molto meno lucida. Ne parlo più estesamente nell'articolo al quale ti rimando gentilmente.

 

La tua lucida è proprio la Photo Glossy dell'articolo.

 

Ciao

Quindi, Michele, in qualche modo hai risposto alla mia precedente domanda posta altrove (qui http://www.nikonland...rt/#entry174094), ma ti chiedo: dovessimo mettere al confronto le due tue "prescelte", con le equivalenti Felix Schoeller (Baryta e Beluga rispettivamente), come se ne esce?

 

Sicuramente la tua richiesta mi ha fatto da sprone a scrivere questo articolo, ma non ho voluto promettere niente finchè non fosse stato pronto, dopo di che...ha parlato da solo!

La Felix Schoeller Silk è praticamente uguale a questa Silk e quindi intercambiabile a meno di differenze di batch di produzione.

Naturalmente il nome Hahnemühle "vende" di più e ha un valore commerciale superiore a fronte di prezzi abbastanza simili (nel mio caso avendo contatti diretti con l'importatore HM, la pago di meno di quanto pagherei la Felix)

Quanto alla Felix Beluga non l'ho mai usata e non posso commentare.

 

[......]

 

Però è bello leggere chi parla della carta con questo amore ;) ;)

 

Ecco, si. A parte la competenza tecnica di Michele (notevole) quello che mi colpisce è la sua passione. Che fa la differenza!

Foto
Federico777
giu 18 2014 14:51

Della Glossy confermo, come ti dissi subito, che l'effetto-Ciba è notevole.

Le ho viste ieri di persona. Dicendo che é fanfarona (riferendomi alla carta super-gloss) farei un torto a Michele.

A confronto con la Ultra Glossy di Epson ha il suo perchè.

 

Ma a mio parere solo per determinati soggetti in cui si vuole spettacolarizzare il risultato ;)

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Federico777
giu 20 2014 14:30

Beh, in effetti mi sembra forse più adatta a generi diversi rispetto a quelli che fai solitamente tu, Mauro...

Beh, in effetti mi sembra forse più adatta a generi diversi rispetto a quelli che fai solitamente tu, Mauro...

 

 

Bè, le Porsche sotto al sole non sono un genere diverso. Infatti siamo d'accordo che manderò svariate auto da corsa in corsa a Monza da stampare a Michele ;) ;)

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