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Il fascino intramontabile delle foto stampate
mag 22 2014 01:00 |
Lieve
in Editoriali
oddio mi si è rotto l'hard disk !
E cosa c'era su ?
Tutte le mie foto da quando sono nati i ragazzi a ieri. Venti anni di scatti. Quattro terabyte, quasi 400.000 scatti.
Ma non hai fatto un backup ?
Certo, mica sono scemo solo che ... mi vergogno un pò a dirlo. Il disco di back-up era aggiornato a metà anno scorso, sai com'è. E non lo usavo da un pò. Quando sono andato a prenderlo per riprendermi le foto ... maledizione ... ma ti pare che non si era rotto anche quello ?
E adesso ?
E adesso sono nelle mani del tecnico che ancora non mi sa dire se si potrà ripristinare il mio patrimonio. Ci sono foto che mi sono costate un botto, viaggi, occasioni uniche, per non parlare, come ti dicevo, di tutte le foto dei miei figli da quando sono nati ...
***
Uno scenario per nulla inverosimile e che certamente sarà capitato a qualcuno di tutti noi. Ricordo un collega di lavoro che, spericolato, metteva le foto del figlioletto su un DVD riscrivibile ed aggiungeva una sessione di foto ogni volta che si riempiva la scheda di memoria della sua compattina digitale. Finchè un giorno ... usura, incuria, errore di scrittura del laser. E si è perso, irreparabilmente tutto.
Ovviamente solo una piccola frazione di quelle foto era finita su carta, tutto il resto, al più, trasmesso a bassa risoluzione ad amici e parenti.
Questo é il punto su cui vorrei insistere.
Chi tra di noi ha più di 20 anni, ha certamente uno o più album di famiglia in casa, oltre a decine di raccoglitori in 10x15cm di foto di famiglia riprese nelle tante occasioni celebrate nel tempo. Ricordo me stesso che spegne le candeline della torta del sesto compleanno. Maglietta blu a righe rosse, con in mano l'immancabile macchinina sportiva (regalo fresco), magro come un'acciuga ... lo ricordo perchè nel tempo, con i nonni, con la mamma, ho rivisto quella foto. So dov'è conservata. E' in buone condizioni. La sua qualità era relativa ma il valore del documento incontestabile.
Oggi il sistema digitale ci ha fatto fare balzi da gigante. La qualità delle immagini è strabiliante, possiamo trasmetterle in tempo reale a chiunque. Duplicarle a piacere e senza costi. Possiamo anche stamparle con una qualità di impatto impensabile ai tempi andati delle pellicole e delle messe a fuoco approssimative, dei consumabili sfruttati, delle carte smaltate ...
Ma le stampiamo poco o per nulla.
Le conserviamo dentro ad un hard-disk e ci preoccupiamo poco di come stanno perchè siamo distratti dalle prossime foto.
Non ci preoccupiamo che possano perdersi tutte in un botto solo e, forse, irreparabilmente e per sempre.
Ma sopratutto : non le riguardiamo e spesso, passato il momento presente, non le condividiamo con i nostri cari.
Ricordo una intervista a Richard Avedon appena prima che morisse. Il giornalista gli chiedeva se fosse orgoglioso di mettere a disposizione di tutti l'immenso archivio composto da oltre 40.000 diapositive e negativi accumulati in tutta la sua carriera. Dick, sorridendo si limitò a rispondere che riguardando molti di quegli scatti, anche di 40 anni prima, spesso gli veniva spontaneo esclamare "ma questa foto l'ho fatta io ? Non me la ricordavo proprio, ma che bravo che ero !".
La tecnologia moderna ci aiuta anche nel restauro e nel recupero del materiale conservato su supporto fisico anche da decenni. Le mostre antologiche su Irving Penn (ricavate dalle sue eccezionali stampe), quelle sul nostro Arturo Ghergo (di cui sono conservate per lo più le stampe, opere uniche ed originali per l'eccezionale lavoro di ... irripetibile elaborazione manuale post-scatto), per non parlare del patrimonio lasciato da Robert Capa che scattava sempre in ogni situazione con un rullo in b&n e uno a colori, consegnava il b&n al giornale e conservava per il futuro quelle a colori.
Questo immensa eredità ci è arrivata perfettamente sfruttabile perchè ... stampata, vuoi su supporto sensibile (come le dia), vuoi sulla vecchia ed intramontabile carta.
the making of Stana by Michele Paoli
Fin qui abbiamo parlato della memoria e della conservazione dei documenti, sia quelli familiari che quelli storici ma c'è di più. Molto di più.
Chi conosce l'elevatissima qualità di stampa che la tecnologia a getto di inchiostro ha raggiunto a livello professionale, oramai sfrutta a pieno queste possibilità per valorizzare al massimo il suo lavoro.
Entriamo qui nel campo dell'espressione, quando un fotografo vuole compiere l'intero arco artistico e rendere concreti i suoi sforzi fotografi, rendendo giustizia ai suoi scatti migliori con stampe all'altezza.
La recente ma oramai consolidata collaborazione di Nikonland con Slowprint ci ha messo davanti al miracolo. Stampe di qualità - a parere di chi scrive - ben superiori al meglio che si poteva sperare di raggiungere nel massimo periodo della tecnologia chimica (anche nel bianco e nero).
E il contatto privilegiato con un artigiano in grado di aggiungere la sua competenza e la sua arte a quella del fotografo.
Neri profondi, colori pastello, tinte brillanti o sfumate. Scelte in funzione del risultato, secondo le migliori carte e le più adatte selezioni di inchiostri. Per un effetto wow che, quando esibito, non smette mai di stupire.
Dietro alle mie spalle, in ufficio, ho quattro delle stampe in A1 fatte per la mostra di Nikonland del settembre 2013 a Bassano del Grappa. Mi accolgono ogni mattina quando arrivo, gli sguardi dei ritratti osservano chiunque mi viene a trovare. E' una gioia quotidiana di cui non potrei privarmi.
E penso a quanti invece, nascondono - e dimenticano - le loro opere d'arte sull'arida superficie di un disco magnetico, scritti da un fragile pennino meccanico a mezzo di deboli campi elettrici.
Che probabilmente tra 5-10 anni, non 20, anche se in perfette condizioni di conservazione, saranno ridotte ad un debole rumore elettronico indecifrabile per le tecnologie future ...
Pensateci e chiedetevi se sia il caso di lesinare i pochi euro per una stampa fine-art, quando ci beviamo e mangiamo l'equivalente in una pizza e una birra, o dopo che abbiamo speso migliaia di euro per fotocamere ed obiettivi e magari investito in una top-model per uno shooting di livello o per un viaggio agli antipodi per fotografare specie animali a rischio di estinzione. O, anche più semplicemente, quel volto di vostro figlio di due anni, felice del suo nuovo ciuccio, che vi guarderà immutato finchè avrete occhi per guardare.
© Mauro Maratta 2014 - Nikonland
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32 Comments
Bello, vero ed... accorato.
Lo prendo per me come monito ed esame di coscienza. Ho un sacco di foto pazientemente postprodotte ed archiviate come "pronte per la stampa" ma che per un motivo o per l'altro sono ancora solo dei "deboli campi elettrici".
commovente, in vero.
". . . . .O, anche più semplicemente, quel volto di vostro figlio di due anni, felice del suo nuovo ciuccio, che vi guarderà immutato finchè avrete occhi per guardare.
© Mauro Maratta 2014 - Nikonland"
che belle parole
la mammina ha la casa tappezzata delle foto delle bimbe
ed il bello è che ogni tanto tira fuori foto vecchie
che non ricordavo neppure di avere scattato
La tua risposta secondo me non c'entra molto. Secondo me lo spirito dell'Editoriale di Mauro era un altro...
Il fascino della Stampa è una cosa diversa che non tenterò di descrivere qui.
Vorrei aggiungere un altro elemento di fascino.
Ed è questo: quando noi non ci saremo più credete che anche l'erede più caro si prenderà la briga di setacciare data-base di 50,000 foto catalogate in modo che a noi sembra intelligente ma che a qualsiasi altra persona sembrerà solo un marasma pazzesco di foto di dubbia qualità e su supporto elettronico altamente obsoleto?
Quanto più rassicurante sarà lasciare alla Razza Umana un testamento fatto di "alcune", poche, stampe ben fatte e guardabili che anche da qui a 100 anni esprimano qualcosa di noi e dell'epoca in cui sono state fatte.
Allora sì che ogni tanto usciranno dalla scatola e qualcuno le potrà ancora trovare "Belle"!
Ne ho molte di stampe.. tante scatole.. poche stampate come Michele Comanda ma... stampate sono...
Ed io, non subisco solo il fascino delle stampe fotografiche.. e quì perdono.. perdono.. siamo quasi OT.. ma anche della carta stampata... meglio se stampata bene... dei libri diciamolo...
che poi a ben guardare, spesso sono una serie di fotografie... stampate appunto...
e giustamente, lo sguardo di mia figlia piccola, con in mano il suo coniglio vero.. tutta raggiante di.. tutto, ecco.. mi segirà.. e se la stampa andasse perduta'.. il negativo è riposto... nel suo
raccoglitore...
ancora una volta.. grazie boss...
Com'è vero. Questa stampa, per povera che sia, è per me un tesoro; racconta della gente del Po, all'inizio della Seconda Guerra Mondiale.
La bambina seduta è mia madre "sfollata" da degli zii per paura dei bombardamenti.
La stampa mi racconta cose della mia famiglia e le racconterà ancora a chi verrà dopo di me.
Condivido che le foto vadano stampate... ancora non so come, però... Alcune le ho stampate con la nuova stampantina Epson (che ho mandato in assistenza perchè uscivano troppo scure e dopo 6 mesi di prove mi sono arreso e ho provato quest'ultima scelta). Poi l'anno scorso ho creato dei fotolibri con Blurb, che però non ho finalizzato, perchè non mi sentivo ancora pronto con la postproduzione (infatti lavoravo con il monitor ne calibrato ne profilato e riguardando quegli scatti ora, non andavano bene)...
Sicuramente affidarsi ad uno stampatore professionista semplificherebbe le cose, ma penso valga la pena per degli scatti veramente meritevoli e per delle dimensioni dagli A3, per il momento al mio livello far da se e capire come stampare per bene le foto serve anche a migliorare il mio modo di fotografare e postprodurre, delle foto che fanno tanta scena sul monitor una volta stampate magari sono orrende... ma non è che posso far stampare un centinaio di foto (magari insulse) dallo stampatore fine art...
Insomma la via della perfezione è lastricata di tanti problemi e ci vuole tempo, pazienza e tante prove... la fotografia secondo me è 33% lo scatto, 33% la postproduzione, 33% la stampa e personalmente voglio essere in grado di eseguire decententemente tutti e tre i passaggi per conto mio.
Pienamente d'accordo, non ho mai gradito le cornici elettroniche, per me le foto sono SOLO stampate, appese ai muri, nelle cornici, quando entro in casa raccontano di me della mia famiglia, riposte negli album a disposizione di chi le vorrà guardare, dei miei figli che ora son troppo piccoli per capire, ma che spero le gradiranno quando racconteranno di me e delle loro mamma ai nostri nipoti e pronipoti dopo che noi non ci saremo più, non parliamo di foto ai bacherozzi, ma di foto della nostra/vostra vita, di quello che siamo stati, siamo e saremo.
perfetto e' nemico del bene. spesso e volentieri è meglio sopravvolare.
commovente, e' VERO !!!!!!!!!!!
volevo dire -ho scritto in modo decisamente poco chiaro- che e' meglio stamparle cosi come sono senza tante preoccupazioni .....
Facendo gli scongiuri di rito per eventuali dipartite di dischi fissi, volevo chiedere: come vi regolate per le stampe "di massa" ?
Al meeting ho visto le foto dei portfolii dei partecipanti, che sono ovviamente di altissima qualità ed in numero limitato.
Per stampare invece le foto che vale la pena salvare ma non raggiungono il top, come stampate? A4? A5? carta lucida o opaca?
Dipende ?
Dipende, in generale, da Digitalpix, 30x45cm, consegna il giorno dopo.
20x30 é un intermedio che non significa nulla, allora scendo al 13x18cm.
Ma si Gabriele, tieni conto che si conservano in scatola. Non occupano mica spazio anche a centinaia
Si si certo... è che per me, abituato al 10x15, pare un'enormità.
Dove si trovano album/raccoglitori per quel formato?
Io ormai da un paio d'anni stampo tutto... La fase di sviluppo è piuttosto veloce, non perdo ore in post produzione. Mi sembra di essere tornato ai tempi della pellicola: quando apro la busta del laboratorio provo le stesse emozioni di allora.
Unico problema è che ho gli armadi e gli album strapieni, non so più dove mettere le foto! Però non ci son dubbi, il fascino di una stampa, sia essa piccola o meglio grande, è sempre intramontabile e che piacere riguardarsele tutte... Anche con un occhio critico verso quelli che erano i primi esperimenti.
oooppppssss ..... ho tutte le immagini della mia famiglia in a4 ....... e' che a3 non saprei dove infilarle. casa lillipuziana.
pero' mi pare giusto almeno provarci, prossima sessione .
Anche per me ... il 20x30 è come il 10x15 (escluse quelle ricordo ), il 30x5 inizia ad essere il formato per le mostre (almeno per me ), sopratutto per un fattore economico ... sono il primo che sà, più grande è la stampa, meglio è ... ma molto dipende anche dall scatto che si và a stampare, quindi la scusa dei danè (euro), è un modo per sfolrtire le foto e fare cernita, leggasi autocritica ...
Ho visto che DigitalPix consente di scaricare i loro profili colore, ne vale la pena oppure no ?
Ciao, i profili colore dello stampatore NON servono per convertire l'immagine a quel profilo, ma servono solo per la soft-proof con la quale si possono apprezzare sostanzialmente due effetti:
1. le zone fuori gamut
2. il punto di bianco della carta e quindi la differenza coi colori che vediamo, perchè l'asse dei grigi nel profilo è posizionato sul Bianco della carta.
In pratica io non consiglio di fare questo passaggio, tanto più per i servizi online senza pretese di qualità.
Se proprio si vuole fare, lo limiterei alle carte Matte, dove la perdita di gamut è più sensibile e sulle carte con bianco molto freddo.
Ma, come detto...lassa pedde!
Si ma come dice giustamente Michele più sopra, non vale proprio la pena per un service low-cost come è Digitalpix.
In ogni caso ritengo che sia bene lasciare allo stampatore la finalizzazione del file : lui conosce alla perfezione il suo dispositivo di stampa, noi non possiamo saperne quanto lui
Appunto.. a proposito di quel bel articolo sulle stampe, vorrei fare alcune considerazioni molto personali su uno scanner HP, e non solo..
allora stavamo dicendo.. le stampe fisiche sono una gran bella cosa, una cosa che puoi guardare e tenere in mano, poi.. se credi.. la passi al vicino.. ma queste cose le sapete già; il problema potrebbe nascere se si và a trovare tizio e caio..i quali con una gradita sorpresa, tirano fuori delle vecchie fotografie.. ma vecchie vecchie.. e voi ci rimanete di sale..
Ma ci pensa HP.. ossia.. tempo fà, ho ricevuto in regalo uno scanner, HP appunto .. il modello photosmart 1200.
Che cosa possiede questo trabiccolo che altri non hanno?.. ma di essere portatile ma lo è veramente, e pure alla bisogna slegato dalle alimentazioni classiche.. bastano quattro pilette AA e o una CF o una SD per memorizzare quanto si scansiona..
Il formato che può riprodurre è il classico 10 x 15.. pochino direte... forse, perchè l'oggetto permette di fare scansioni parziali, e giuntarle poi..la qualità è variabile, si và da un 1770 x 1170 a 300 dpi sino a 7030 x 4670 a 1200 dpi.
Se cercate sulla baia, lo si trova ancora.. settimana scorsa ne è stato venduto uno a Torino per 15 € ancora sigillato..
Ma facciamo parlare le immagini..
l'arcano me lo sono portato con me tempo fà.. e ho potuto scansionare uno scatto..
Lo scatto in BN allegato per ultimo, ha poco meno di settanta primavere... il pargolo in braccio, della giovane signora.. sono io... ora, se non avessi avuto con me lo scannerino.. come avrei potuto fare?
PS. il logo camel era quello dello sponsor.. che copriva HP, io lo spostato in alto..
Miniature Allegate
E restando in tema di stampe.. citerò una cosa che magari..il nostro buon Michele.. non ne è a conoscenza...
sempre parlando di fatti dell'altro ieri.. un tempo ormai lontano, davanti al castello sforzesco di Milano, vi era un tipo assai curioso e simpatico..era un fotografo, già.. ma uno di quelli vecchi, più vecchio di me insomma.. cosa combinava la volpe..
Intanto usava una vecchia macchina di legno con un formato tutto suo.. ma era enorme.. poi, al posto della pellicola che costava.. usava la carta da stampa.. e piccolo miracolo, per i profani.. ti dava sia il negativo che il positivo..
In una vecchia mia scatola ho trovato due negativi..che ho riprodotto.. ed assieme vi è la conversione, ma questa volta abbiamo usato un mezzo che all'epoca era da fantascenza...
l'attuale photoshop..
Miniature Allegate