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Frantisek Drtikol : il visionario di Pribram
mar 21 2014 01:00 |
Lieve
in Grandi Fotografi
Dal 1930 al 1935, Drtikol smette di fotografare soggetti umani e si dedica esclusivamente a riprendere nel suo studio figurine in cartone o in legno autocostruite che rappresentano il suo ideale del corpo femminile, stilizzandone la forma e sublimandone la flessibilità.
Drtikol stesso che posa per se stesso in una delle pose che richiedeva alle sue modelle
Durante la guerra le sue opere saranno proibite dal regime filo-nazista e lui si ritira in studi ascetici sulle filosofie orientali. Traduce in tedesco alcuni testi orientali e si dedica alla meditazione
Dopo la guerra chiude lo studio fotografico, smette totalmente di fotografare e si trasforma in un eremita.
Per lo più dipinge paesaggi.
Morirà nel 1961, poverissimo e totalmente dimenticato.
Eppure aveva cominciato con un avviatissimo studio fotografico a Praga ad inizio secolo, dove fotografava le più alte celebrità, compresi diplomatici e capi di stato, attrici, dive dello spettacolo e del gran mondo.
Potrebbe bastare questo a descrivere la parabola di un fotografo ma non sfioreremmo nemmeno la superficie di quello che ha rappresentato in termini di innovazione creativa per la neonata fotografia Frantisek Drtikol.
Il più celebrato fotografo ceco, mitizzato da mostre internazionali e dall'esposizione al Moma di sue opere originali.
Opere che lui stesso fu costretto a svendere per vivere durante gli anni della grande depressione. Cedette tutto, stampe, gelatine, lastre. E tutto venne disperso e dimenticato.
Fino agli anni '70 e ai giorni nostri dove è più volte indicato come un innovatore del calibro del ben più famoso Man Ray, altro fotografo formatosi nel periodo del modernismo futurista.
Nato in una città di minatori nota anche per l'artigianato a qualche decina di chilometri da Praga, studiò pittura e si preparò ad una professione artigianale. Ma gli studi a Monaco di Baviera gli aprirono il mondo dell'Art Noveau, del Cubismo, del Futurismo.
Venne in contatto anche con i fotografi tedeschi che stavano dando impulso alla nuova arte in senso post-pittorialismo.
Una scelta ben più radicale di quella fatta dagli artisti americani del periodo (pensiamo ad Ansel Adams) anche essi spinti a distinguersi dal pittorialismo.
L'artista nell'accezione più ampia di quel preciso momento non doveva essere specializzato in un solo campo, se era uno scultore, doveva anche saper progettare ad esempio una poltrona. Se era pittore, doveva sapere anche allestire un impianto di illuminazione.
Un fotografo doveva anche poter sviluppare un progetto in ferro o in legno. O tutto insieme.
Drtikol sviluppò il suo stile inserendolo in quanto aveva imparato nella sua terra e tornato in patria, dopo un apprendistato presso un fotografo affermato di Praga, aprì un suo studio e si fece conoscere per la sua modernità.
Anche nel semplice ritratto da quelle parti nessuno aveva mai visto nulla di simile e quindi fece una discreta fortuna.
Furono probabilmente le alterne vicende della sua nazione - passata in pochi anni dalla secolare dominazione austro-ungarica, alla repubblica, poi al dominio nazista e quindi a quello comunista - che gli impedirono di assumere maggiore rinomanza internazionale.
Ma pur specializzato nel ritratto di studio, è nella figura umana - e in particolare nel nudo femminile - che Drtikol ci ha lasciato una eredità di ricerca che continua anche oggi ad influenzare molte avanguardie.
Spesso sono immagini forti che non incontrano i miei gusti ma nella sua forma più elevata, siamo alla ricerca del sublime e della quintessenza della forma ideale.
c'è indubbiamente una visione di fondo che all'inizio è contaminata da elementi filosofici dell'epoca (comprese le ricadute sull'arte degli studi di Freud) e dell'Art Deco (come forme geometriche, cerchi, cubi, piani e diedri).
In particolare nel nudo femminile, utilizzato per andare oltre all'erotismo.
onde, cerchi, piani geometrici, simbologie dei sogni freudiani
una cartolina del 1927, "la corda tesa"
Simbolisimi :
melanconia
uso di luci drammatiche ed ombre per accentuare il messaggio :
e ancora forme geometriche :
passando per nudi pù tradizionali ma certamente con la sua chiara firma :
Drtikol sposò la sua modella e le fece interpretare ogni ruolo, da Salomè alla Madonna con il bambino.
***
Fino a che si rese conto che nemmeno una danzatrice professionista aveva la flessuosità che ricercava la sua arte.
E decise di dipingersi sui stesso delle figurine che potessero essere disposte nel suo set con le caratteristiche necessarie.
Per cinque anni Drtikol mise in scena le sue forme ideali. E' lo stesso genere di fotografia ma più astratto, in un'epoca in cui la postproduzione si faceva a mano con pennino e lametta e ovviamente non c'erano modi facili per distorcere le forme ...
Riparte da dove si era interrotto :
e poi va oltre, molto oltre :
e ancora più in la :
per arrivare dove nessun fotografo era giunto prima :
io vedo in queste immagini felicità, gioia e liberazione. E una sorta di viaggio di Dante, guidato da una perfetta Beatrice nuda, naturalmente in Paradiso ...
Un viaggio lungo e tormentato, drammatico come il cinema muto di quel tempo, creativo e personale, con una meta ben precisa in mente e una base di partenza, la più bella che c'è al mondo
e in quanto visione non ha in realtà nulla di astratto
Frantisek Drtikol : L'anima, 1930
Una grande testimonianza d'arte.
Ringrazio Stana Kopackova, modella e studiosa d'arte di Pribram per avermi fatto conoscere il suo illustre e poco conosciuto concittadino.
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19 Comments
Non lo conoscevo ... stupende quelle con le figure in legno e cartone ...
S B A L O R D I T I V O !!
Grazie Mauro !! Non lo conoscevo, e mi si sono rizzati i capelli a vedere alcune sue prese !!
Pure il sottoscritto.. nella sua abissale ignoranza, non lo conosceva.. e veramente ha anticipato alcuni tempi.. peccato che nel tempo in cui viveva.. beh.. erano altre cose...
grazie Mauro.. come sempre riesci a trovare cose interessanti e insolite..
Impressionante, un percorso in cerca della forma assoluta, percorso intenso e forse pericoloso, forse.
Il contrasto fra la ricerca e la tensione espressa nelle foto e la totale piattezza del paesaggio, è drammatica.
Mi vi viene da chiedermi se la sua ricerca fosse trasferita su altro piano, totalmente trascendente (o che fosse leggermente deragliato) ma in ogni caso il mezzo non gli interessava più, chissà.
Comunque un altro graditissimo articolo, certe immagini mi hanno addirittura emozionato, come per Adriano.
Anch'io non ne avevo mai sentito parlare e sono rimasto a bocca aperta pensando al periodo in cui sono state scattate queste foto.
Grazie Mauro!!!
Si vive tutta l'evoluzione di questo grande visionario fotografo attraverso la visione cronologica delle sue opere. Me ne avevi aprlato un anno fa Mauro, ed avevo approfondito qualcosa.
Grazie per averne ri-parlato.
Interessante... trovo molto sensuali le posizioni dei corpi delle modelle, enfatizzate dalla particolare illuminazione che ne dona plasticità e un vedo, non vedo che stimola la curiosità...
Belle anche quelle con le sagome di cartone, ma mi sembrano più delle opere grafiche che delle foto... direi un mago delle luci.
E' stata Stana a parlarmi di Drtikol quando la intervistai qualche anno fa.
Le chiesi da chi avrebbe avuto piacere ad essere fotografata potendo scegliere tra qualsiasi fotografo al mondo senza vincoli temporali e mi parlò di lui.
E' un visionario eccellente, con la capacità di far prendere vita a un pezzo di cartoncino.
Tuttavia preferisco i suoi ritratti più classici.
Articolo interessantissimo, un'artista più che un fotografo.
Grazie per la condivisione di così tante informazioni.
Due omaggi personali ma ne seguiranno altri di più astratti.
La modella è di Pribram, come Drtikol : che desiderare di più ?
Decisamente Stana sarebbe piaciuta molto a Drtikol quasi incarna il suo ideale vivo e poi disegnato (purtroppo, per Drtikol, non certo per Stana) nemmeno lei può assumere le pose che lui voleva, perché le articolazioni son quelle di tutti gli altri
Entrambe le foto sicuramente in tema. La differenza che percepisco, dovuta forse aal'epoca ed alle tecniche è che queste foto sono meno visionarie, e anche più.. . pulite/solari, non so ma credo che mi hai capito. Hai detto che seguirà altro, aspetto con interesse.
In genere non mi soffermo troppo sulle foto di nudo, glamour, ma quello che ci hai fatto vedere di Drtikol è davvero un mondo diverso.
Grazie del gentile commento, Silvio.
Questi però sono tributi, liberamente ispirati alle idee di Drtikol (Stana mi ha insegnato l'esatta pronuncia del nome che io ovviamente non sono riuscito a ripetere e poi mi ha abbagliato con uno scioglilingua ceko di almeno 128 sillabe consecutive senza quasi vocali con le lettere DRTK), non dei fake.
E lo stesso Drtikol è partito da qui :
per arrivare qui :
a qualche cosa del genere arriveremo anche noi che siamo quasi altrettanto visionari e appassionati
Sì capisco che sia giusto che non siano uguali, il tributo valido deve mettere in luce anche le differenze nello spirito dell'autore ed il tuo (di Florestan) mi sembra in genere meno cupo. Per questo sono interessato a vedere lo sviluppo delle vostre visioni e passioni. Che saranno originali.
Un fotografo che riproduceva pedissequamente la realtà che vediamo tutti i giorni ?
si appunto: la realta' di un visionario, come da titolo.
Avesse avuto a disposizione cursori e pulsanti, come i Black and Decker dei falsi Modi'...
Quel che ci caratterizza in questa epoca e' unicamente il grado di tolleranza concettuale di un soggetto: abbiamo tutti i mezzi per dilatarlo o anche comprimerlo.
Quello che invece ci manca talvolta e' la coscienza di questa caratteristica.
Art Nouveau, che adoro, allo stato puro. Perché non lo conoscevo?
Grazie Mauro per aver evidenziato questo autore.