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Sony A7: Diario d'uso
mar 01 2014 17:05 |
Spinoza
in Mondo Sony
Sony A7 Mirrorless Contax G Prova sul campoUn uomo cammina da solo per i moors. Ogni tanto si ferma, inquadra con cura e scatta una fotografia meditata.
I suoi stivali di cuoio avanzano sull'erba bagnata dalla rugiada. Si ferma di nuovo, studia la situazione, ma stavolta sceglie di non scattare, terrà l'immagine per sè.
Pure Photography.
La macchina sicuramente è la Nikon Df col 50mm f/1.8?
No, è la nuova Sony A7 con lo Zeiss Planar 35mm f/2 della Contax G, ma il nostro uomo ha nel taschino anche lo Zeiss Sonnar 90mm f/2.8 sempre Contax G.
COM'E' POSSIBILE?
L'uscita sul mercato della Sony A7 è stata salutata come una delle poche reali novità dell'annata.
Si tratta infatti della prima mirrorless Full Frame digitale, dopo le varie Leica M.
Premetto che il mio corpo principale è una D800E di cui sono molto soddisfatto e che uso insieme a un sacco di ottiche Nikkor e non. L'acquisto di questa macchina è stato dettato da considerazioni che appariranno chiare nel corso della lettura.
La curiosità da parte degli utenti "evoluti" è stata subito grandissima: come va, che files produce, che sensazione dà tenerla in mano e come si adatta alle ottiche non-Sony.
Sì, perchè il numero di ottiche Sony disponibili per questa macchina è scarso e non particolarmente attraente: zoom bui, un 35mm f/2.8 che per molti è buio e, unica eccezione interessante, un 55mm f/1.8 dalle prestazioni e dal prezzo entusiasmanti, marchiato Zeiss.
Questa mancanza è particolarmente fastidiosa perchè sulla carta la A7 dispone di un sistema AF avanzatissimo che combina il rilevamento di fase sul sensore stesso al più convenzionale AF a contrasto, tipico delle mirrorless e delle compattine in generale
Sicuramente questa serie limitata di ottiche si amplierà e prima dell'anno 3000 avremo un buon sistema completo...ma nel frattempo è utile disporre di alternative.
In realtà per molti (me compreso) però il percorso è diverso: non è che la mancanza di un parco ottiche completo ci costringa a cercare alternative: abbiamo scelto la Sony A7 per usare finalmente le ottiche che già possediamo a volte da decenni!
Molti matti come me possiedono decine di ottiche di grande qualità, ma dotate di tiraggio troppo corto per essere montate sulle nostre Nikon. Le quali Nikon hanno il tiraggio più lungo di tutte le reflex escluse le dismesse Leica R.
Queste ottiche comprendono marche gloriose spesso non più in produzione: Minolta, Olympus, Pentax, lenti per l'attacco Exakta come le Carl Zeiss Jena e Meyer Görlitz.
E poi Canon FD e Leica R (queste ultime usabili su Nikon ma solo sostituendo la baionetta).
Senza contare le ottiche per macchine a telemetro come le Contax G e le Leica...regine del telemetro.
Le mie ottiche di elezione per la A7 restano comunque le due Contax G by Zeiss citate (ce ne sono altre e ve ne parlerò più avanti).
Vediamole sulla macchina in rapporto a un simile kit con la D800E (in realtà la lente sulla D800E è uno stop più luminosa, ma sappiamo che le nuove realizzazioni Nikkor sono enormi "comunque".
Per iniziare le vediamo con due 35mm, lo Zeiss Planar 35/2 e il recente Sigma 35/1.4
Guardate che finezza il pouch di pelle con la scritta Contax e il timbro "Made in Japan" a rilievo sulla base (non si vede qui)....cioè anche il pouch è Made in Japan..
L'apparizione della Sony A7 ha d'improvviso squarciato il cielo con un annuncio rivoluzionario: tutte le ottiche citate, ferme da decenni, tornavano in pieno servizio effettivo su un sensore da 24Mpx (A7) o da 36 Mpx (A7R), cioè i sensori più avanzati disponibili oggi a qualsiasi prezzo. E il tutto per un prezzo molto conveniente...(circa 1/4 di una Leica M che a parte il fascino indiscutibile, è sotto molti punti di vista una macchina meno dotata rispetto a questa).
Naturalmente c'è uno scotto da pagare per poter usare queste ottiche: la messa a fuoco è solo manuale e il diaframma va usato in stop-down
Per essere esatti avevo già fatto un lavoro che mi aveva consentito di usare una parte di queste ottiche su una macchina digitale full frame. La macchina era la Canon 5D Mk1 e la storia era stata raccontata qui. C'erano tuttavia delle limitazioni, sia nel numero di lenti utilizzabili, sia nei compromessi necessari per questo adattamento. Oggi tutto ciò non serve più e la 5D è andata ad allietare una famiglia di canonisti.
Vediamo ora le stesse due camere con lo Zeiss Sonnar 90/2.8 Contax G e il Nikkor 105/2 DC. Anche qui c'è uno stop di differenza come luminosità. Avrei dovuto prendere il Nikkor 105/2.5 ma non era disponibile al momento.
Naturalmente un test completo è una cosa molto impegnativa e non lo farò qui. Ve ne parlerò piuttosto come un amico che si è preso questo gioiellino e vi racconta come si trova.
Un po' alla volta aggiungerò pagine, con test delle varie ottiche che sono tornate in uso grazie alla Sony A7.
Per rendere l'articolo più interessante lo alternerò con foto fatte con la A7 per cominciare a dare un'idea delle possibilità. Sono foto fatte in una uscita "forzata" per provare la macchina. Nella prossima puntata del Diario vi mostrerò invece foto fatte durante l'uso normale...su nel moorland
Cominciamo con immagini fatte con lo Zeiss Planar 35/2
Le foto di questa prima giornata sono TUTTE a TA per tutti gli obiettivi adoperati.
Vi consiglio di cliccare e aprire le foto per giudicare meglio i dettagli.
Qui si vede un crop dello spigolino estremo a tutta apertura: impressionante!
Vediamo le mie mie prime impressioni di uso:
1. Il Mirino Digitale
I dati di targa sono notevoli: ingrandimento 0,71x e 2,359,000 dots.
Questo è sicuramente uno dei punti principali di attrazione e di dubbio di questa macchina. Vi dico subito che sono rimasto favorevolmente impressionato: in "buone" condizioni di luce (non chiedetemi di quantificare per adesso) il mirino è luminoso e ha un eccellente refresh-time. Davvero non si sente la mancanza del mirino ottico. Devo dire però che non l'ho adoperato con soggetti in movimento o in generale per lo sport. Il mio uso è prevalentemente dedicato al ritratto e al paesaggio. Con poca luce diventa lento e granuloso ma si riesce a usare lo stesso.
Questo mirino offre alcuni importanti vantaggi. Il primo è quello di vedere la scena così come sarà la foto. Il secondo è quello di poter mettere a fuoco le lenti manuali con precisione sconosciuta finora (anche per le AF, direi). Ci sono degli aiuti per queste cose: la "Zebra" che evidenzia con delle linee zebrate le zone che verranno bruciate. Poi il focus peaking che evidenzia le zone a fuoco (ma non è precisissimo con le ottiche a basso contrasto) e infine l'ingrandimento di circa 6x o 12x DENTRO al mirino su un punto a scelta che risolve definitivamente il problema della messa a fuoco manuale. Tutto ciò è disponibile anche con le ottiche non originali.
2. La Batteria
Per l'uso meditativo la capacità di 2-300 scatti è sufficiente, ma è meglio dotarsi di almeno una o due di riserva. Non c'è un caricatore. Si carica direttamente in-camera tramite un piccolo trasformatore e una presa mini-USB...in pratica lo carico col caricatore del telefonino Samsung e la posso caricare anche in macchina durante gli spostamenti. Attendo di usare la macchina nella vita reale per vedere quanto sia limitativo questo aspetto. E' disponibile un caricatore come accessorio a pagamento. Vedremo se ne avrò bisogno.
3. Il Display
E' grande come quello della D800E (3"), ma ha risoluzione maggiore (1.230.000) e in più è basculabile, cosa molto comoda per le riprese di strada...se non fosse che lo scatto produce un rumore ancora troppo invadente...e pensare che non c'è lo specchio e che la prima tendina può essere impostata su "elettronica" (solo A7 non sulla A7/R). Peccato, speriamo che in futuro ci sia una versione con l'otturatore elettronico per poter scattare in totale silenzio, come con la Nikon One.
4. La Costruzione meccanica
L'impressione è di grande solidità e qualità nonostante il volume e il peso ridotti. Non si avverte nessun compromesso nell'assemblaggio e nei particolari. Si avverte però che ci troviamo un piccolo gradino sotto alle Leica M.
5. I Menu
Sono totalmente diversi dalla Nikon, ma non sono fatti male. In particolare sono fatti in modo che non sia necessario fare lo "scroll-down" per accedere alle varie opzioni. Qui si "slitta" alla pagina successiva.
C'è veramente di tutto. Manca una funzione intelligente per gli Auto-ISO purtroppo e io preferisco cambiare gli ISO manualmente con la ghiera tipo-Canon posta di fianco al display. Sarebbe una graditissima aggiunta e spero che non sia bloccata da qualche brevetto Nikon.
Interrompiamo le chiacchiere per altre foto.
Adesso vediamo quelle fatte con lo Zeiss Sonnar 90mm f/2.8 Contax G, sempre a TA e cioè f/2.8.
Di nuovo: cliccate per vedere i dettagli.
nella foto sopra si può notare come dettaglio e qualità dello sfocato siano ai massimi livelli.
Per confronto ho fatto una foto simile (ero a mano libera) con il Leica R Summicron 90mm f/2 a f/2: si tratta di uno dei Prìncipi dello sfocato e come vedete le differenze col piccolo Sonnar sono minime, se ci sono...
6. Bottoni, ghiere e bottoncini
Ce ne sono tantissimi, confesso che non ho ancora deciso come usarli tutti (infatti sono programmabili), ma le ghiere principali sono ben pensate e si usano con piacere.
Ottima la possibilità di salvare tutte le impostazioni in alcune posizioni di memoria con accesso fisico tramite ghiera. Come sulla D7100.
La macchina è piccola e quindi va manipolata con cognizione di causa per evitare di finire al pronto Soccorso con le dita annodate...ma si impara facilmente.
Comodo il pulsante Fn che dà accesso immediato alle principali funzioni.
Naturalmente il re dei bottoni è quello chiamato C1 in alto a destra (quasi invisibile) che attiva l'ingrandimento 6x o 12x nel mirino per consentire la messa a fuoco "perfetta" con le ottiche manuali, in un punto qualsiasi dell'immagine a nostra scelta. Insuperabile, neppure il focus peaking o l'immagine spezzata consentono un simile livello di precisione su sensori da 24 o 36 Mpx (e anche di più visto che si va sul singolo pixel comunque).
7. Velocità dell'AF
Qui purtroppo non posso scrivere niente perchè non possiedo ottiche originali. Però sono curiosissimo e chissà che non ne prenda una per fare la prova. A dir la verità una prova rapida l'ho fatta con un obiettivo di un conoscente e la velocità mi è sembrata ottima, ma bisogna provarla in situazioni diverse e a lungo prima di potere emettere un giudizio.
8. Qualità dell'immagine
E' veramente eccellente. Il sensore Sony da24 Mpx è molto simile a quello della D600. Ha la stessa capacità di recupero delle basse luci e di resa agli alti ISO, forse un qualcosina in più come risoluzione, ma è veramente difficile da dimostrare. In sostanza si può dire che sia il miglior sensore disponibile oggi sul mercato, insieme a quello della della A7R e della D800E. Se ci limitiamo al RAW, non parlo di colore e cose del genere perchè come sappiamo dipendono solo dal profilo di input che il software di sviluppo applica ai segnali raccolti dal sensore.
9. JPEG e modalità Scene
Eh sì abbiamo le Scene qui come sulle Coolpix. Non le ho ancora provate, ma lo farò di sicuro...sarà un bagno di umiltà e sono molto curioso. Vi riferirò appena ho delle novità.
Stessa cosa per la resa dei JPEG, vanno almeno provati per vedere se i nuovi processori hanno alzato l'asticella della qualità. Ma non è una priorità per me.
10. Video
Sono incompetente in materia. So che la A7 ha delle potenzialità molto buone (1920x1080 a 60p) che credo la D800 non abbia, ma non l'ho ancora provata. Anche in questo caso la mia curiosità c'è...ma è moderata.
11. Connessoni WiFi
La macchina ha la capacità di collegarsi al PC, al modem o al telefono cellulare. Riconosce i segnali disponibili e basta immettere la password e si è subito collegati.
Tutta da provare!
12. Cosa non c'è
Non c'è il caricatore di batteria, non c'è il manuale d'uso che va scaricato dal web (c'è una mini-guida), non c'è una sacca per la macchina.
Non c'è neanche il GPS, nè il telecomando.
Insomma la dotazione non è esattamente abbondante.
13. Cosa vorrei che ci fosse
Siamo solo agli inizi, ma mi piacerebbe che la macchina avesse:
- stabilizzatore sul sensore
- otturatore totalmente elettronico
- Auto-ISO intelligente
Non sento la mancanza di altri strumenti, perlomeno finora.
14. Resa ad alti ISO
Per ora l'ho usata "solo" fino a 12,000 ISO e la resa è quella che mi aspettavo: fantastica, con un po' di NR su LR/ACR il rumore praticamente scompare portandosi via solo un po' di dettagli. Per l'uso web poi gli ISO sono solo un dettaglio ininfluente...
15. Perchè la A7 e non la A7R
Per i seguenti motivi:
- se voglio i 36 Mpx ho già la D800E
- per l'uso che ne farò 24 Mpx sono sufficienti e ovviamente più pratici.
- La A7R soffre di color-shift e perdita di risoluzione sui bordi con grandangoli non retrofocus, in misura maggiore della A7. Per ora non ne ho, ma è una limitazione da tenere presente
- costa parecchio di meno.
Prima di chiudere questa pagina riporto una foto con la A7 e la Nikon V1: la differenza di dimensioni è davvero piccola se pensiamo all'enorme differenza nella superficie dei sensori. Certo, la V1 ha il suo motivo di esistere (velocità, praticità, prezzo bassissimo) ma per me è stata una sorpresa vedere quanto siano simili in termini di dimensioni e di peso.
Bene, questo è l'inizio del mio Diario, che arricchirò man mano non con prove, ma con l'uso reale sul campo della mia nuova Sony A7, dove spero si evidenzino pregi ed eventuali difetti se ce ne saranno. Sarà anche un'opportunità per provare e confrontare le ottiche di cui ho parlato all'inizio questo articolo, finalmente usabili su una FF di ultima generazione senza problemi di messa a fuoco manuale nè di tiraggio e senza la limitazione del formato APS (come sulle Fuji).
Test:
Yes
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86 Comments
Secondo me la devi provare. Non ricordo la Fuji perchè l'ho provata brevemente, ma non vorrei che tu avessi aspettative eccessive per la A7. Resta pur sempre un mirino elettronico del 2013 e non del 2020 ...
Comunque "scorrendo" con la fotocamera in luce diurna il mirino resta fluido anche con ottiche manuali chiuse a diaframmi medi, ma come dice Michele non c'è che da provarlo...
Fra l'altro vorrei sottolineare come l'abituarsi ad un EVF non sia solo questione di fluidità con poca luce eccetera, ma ci sono anche altre caratteristiche "diverse", legate al fatto che si vede un'immagine molto più vicina alla "fotografia" di quella che vedono i nostri occhi, e che sono evidenti anche e soprattutto in piena luce, compresi quindi i limiti in termini di gamma dinamica... se vedi un'ombra nera è perché in foto verrà nera, anche se, abbassando la fotocamera, i tuoi occhi riescono a vederci dettaglio; aumenta l'esposizione e vedrai che quell'ombra non sarà più nera nel mirino (ma magari brucerai le luci... )
Per chi viene (come me) da 20 anni e più di mirini ottici (reflex o galileiani che fossero) bisogna mettere in preventivo di doversi abituare ad una cosa nuova... io tuttora a livello d'inquadratura preferisco vedere la scena "come la vedono i miei occhi" e non "come verrà in foto", perché sono abituato così, ma è un baratto da valutarsi, rispetto agli altri vantaggi (maf in primis)
Aggiungo un dettaglio alla "Giornata 3" che non era chiaro nel mio testo originale: la terza foto è un crop della seconda! per questo ero così entusiasta, perchè la combinazione di un 35mm a TA e a 6400 ISO poteva generare ben altri risultati!
Ovvio che appena mi sarà possibile la proverò ... ma leggo che Federico777 ha dato la risposta che volevo ... e questo m'incuriosisce sempre più
Dipende quale Fuji, io ho avuto la X-E1 e secondo me è molto simile, forse un po' meglio, ma non di molto.
Attenzione, il reflesh rate del mirino è riferito esclusivamente al numero di frame al secondo prodotti dallo stesso (esattamente come per i televisori).
Per una visione fluida dovrebbero essere da 30 al secondo in su e non dovrebbero diminuire quando si scatta in luce scarsa (come invece capita alle Fujifilm X-E1 ed X-E2, molto meno alla Fujifilm X-T1).
Mentre l'altro fenomeno degli attuali mirini elettronici da tenere in considerazione è il ritardo di risposta. La visione non è esattamente in tempo reale ma avviene con un minimo ritardo rispetto a quello che si svolge nella scena ripresa.
Io non ho esperienza con le Sony ma mentre con le Nikon One il ritardo è impercettibile, con tutte le Fujifilm (X-T1 compresa) è invece chiaramente avvertibile.
Il risultato è che se davanti abbiamo uno yacht ancorato sotto al sole di Sicilia, il problema non ci tangerà nemmeno di striscio ma se invece abbiamo un essere vivente e vogliamo riprenderlo mentre si muove, ciò che vediamo nel mirino non sarà esattamente quello che capita al soggetto ma ci sarà una sfasatura, minima ma sufficiente da ridurre il nostro controllo sulla situazione e dovremo scattare "al buio" per verificare poi a posteriori se ci abbiamo preso
Ripeto, non ho esperienza con le Sony che potrebbero avere un processore migliore di quello delle Fujifilm (il problema è là) ma in generale su tutti i mirini elettronici il problema del ritardo esiste.
Non c'è nelle Nikon One perchè, come abbiamo detto, il video/live-view (che altro è quello che si vede nel mirino elettronico se non un live-view proiettato sulla pupilla ?) viene prodotto leggendo tutto il sensore in tempo reale e ridimensionandolo via software (diversamente dalla lettura intercalata delle linee che si fa con le mirrorless di formato più grande via hardware).
E' un gap tecnologico che certamente verrà colmato con processori più potenti (quadcore o semplicemente più veloci) ma deve tenerne conto chi cerca una fotocamera valida anche per cose differenti dalle vedute a diaframmi chiusi
Preciso a scanso di equivoci che in quanto dico non c'è alcun giudizio di merito, solo una constatazione dello stato dell'arte di questo affascinante mondo privo di specchio
Mi sembra molto valida la questione sollevata da Mauro.
Proverò a fare un test.
Grazie Mauro ... non avevo inteso le 2 differenze sui "problemi" del mirino elettronico, davo per scontato fosse un problema unico ...
Michele aspetto il tuo test
Aggiorno il topic con qualche scatto con obiettivi che ancora non si erano visti (credo), ovvero il Summicron-R 35/2 prima versione nella vista in montagna dai crateri Silvestri, e il Super-Elmar 15/3.5 negli scorci cittadini.
Miniature Allegate
Questo articolo mi è piaciuto moltissimo! Da un lato perchè parla in modo completamente diverso dalle solite recensioni di una macchina top di gamma, dall'altro perchè riutilizzare vecchi componenti ancora funzionanti e magari più validi di quelli moderni è un po' il sogno di tutti. Il cambio di baionetta, il motore per la MAF, la mancanza delle regolazioni sulle lenti più moderne (mi riferisco alle DX senza regolazione diaframma, ad esempio) rendono sempre più difficile l'utilizzo di lenti altrimenti considerate obsolete. Ma qui si dimostra che è possibile usarle e che hanno ancora parecchio da dire, se usate su un corpo abbastanza "intelligente". Complimenti per l'articolo, per l'attrezzatura e per le foto!
Saluti, enzo