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Mulini ad acqua : alcune note fotografiche


Inizio sperando di essere  chiaro ed esauriente, mettendo alcune note di mia conoscenza sui mulini, insieme di  macchinari che ormai è andato nell'oblio.
 
Il mulino nel suo complesso è una macchina creata dall'uomo per sfruttare le forze della natura in suo favore, non possiamo dire con certezza quando è nato, vi sono testimonianze che ci portano a ritroso nel tempo di millenni.
Si inizia ad osservare il lavoro di un'altra "macchina " che lavora sempre indefessa, a volte persino troppo, quella rappresentata dai corsi d'acqua piccoli, in continuo movimento dai monti al mare.
E ci interroga : come possiamo addomesticare queste forze?
Il primo passo consiste nell'incanalare una parte di un corso d'acqua mettendo ad un certo punto delle paratie mobili, che ci permettano di regolarne il flusso con una certa regolarità. Quando è possibile si inserisce uno scivolo, un dislivello in maniera che produca un salto d'acqua per dare più forza.
 
Di fianco avremo costruito un muro verticale, dall'altro lato del muro un locale, di fianco dei magazzini, attraverso il nostro muro faremo passare un albero alla cui estremità, vi sarà quella che si chiamerà " ruota idraulica " : due ruote di legno affiancate, con delle palette verso l'esterno.
 
Questa ruota sarà messa in mezzo al nostro percorso d'acqua obbligato : l'acqua picchia sulle palette e per poter passare la fa muovere, il ruotare della ruota in senso orizzontale viene portato all'interno della nostra costruzione. Qui attraverso una serie di ingranaggi e pignoni, il movimento diventerà verticale.
 
Alla fine ci sarà la parte di macinatura che è composta da due dischi di pietra di notevole spessore e diametro, una fissa sulla parte bassa, e una mobile su quella superiore. Un foro centrale permettrà di far scendere le granaglie da macinare, l'aria tra le due macine sarà quella che ci darà la finezza del macinato.
 
Ed ecco descritto, grosso modo, il primo mulino ad acqua, quello per macinare le granaglie da destinare alla alimentazione del contado, cristiani e  animali.
 
 
La struttura dei mulini è quasi tutta in legno, il corpo degli ingranaggi è in metallo, ma i denti degli ingranaggi sono in legno, un legno duro ma  legno.
Certo il legno si usura ma il metallo era molto più costoso da produrre e la manutenzione di queste macchine era importante.
 
Mettendo i denti in legno, al momento della loro usura, in poco tempo il mugnaio stesso poteva sostituirli, con un costo decisamente più basso.
Già perchè la costruzione di un mulino, era una cosa che impegnava grandi capitali, e infatti la maggior parte dei padroni di mulini erano i nobili e il clero ai quali andava un profitto sulle macine, una percentuale del macinato o del ricavato in denaro se veniva venduto.
Ma ora lasciamo parlare alcune immagini che renderanno l'idea della struttura..  in linea di massima utilizzerò solo poche fonti e dividerò in capitoli il percorso.
 
CAPITOLO  01  : ESTERNI
 
Incominciamo con tre esterni, a volte sono situati in posti che non è molto agevole raggiungere, oltretutto non sempre percorrendo stradine di campagna si individuano al primo colpo.
Qquesti che vediamo sono invece a ridosso di stradine; molti di loro hanno ancora un regolare permesso di vendita e allora si può portare a casa dell'ottimo riso se siamo in una riseria
Quell dell'ultimo scatto, é lì abbandonato, con i macchinari in balia di vandali nei pressi di Trucazzano.
 
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CAPITOLO  02 : VIE D'ACQUA
 
Quindi a grandi linee abbiamo visto come può apparire un mulino dall'esterno.
Continuiamo con alcune viste di vie d'acqua, che vanno ad alimentare le ruote al momento della bisogna.
L'acqua che serve al nostro mulino deve essere abbondante ed esserci durante tutto l'arco dell'anno, questo ormai non sempre è più possibile a causa , almeno dalle nostre parti, di una politica non molto riguardosa nei riguardi di questi impianti.
Nella zona di Abbiategrasso, tanto per fare un esempio, non si contano quelli che si sono fermati a causa di una politica delle acque non trasparente, (questo non lo dico io.. ma mi è stato confidato da più di un mugnaio).
 
E allora che fare? usare l'energia elettrica se si vuol continuare il lavoro, assieme a motori, impianti a norne.. ecc. ecc. I costi lievitano, chi ci guadagna? Gli impianti industriali ma, la macinazione è ben differente, e non certo a favore di questi colossi.
 
La penultima  fotografia è di un corso d'acqua che, anche se non si vede alimenta una ruota particolare, una ruota che non mette in movimento nessuna macina, ma un generatore per dare l'energia a tutta la cascina.
 
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CAPITOLO  03 : RUOTE  IDRAULICHE
 
Passiamo ora alle ruote vere e proprie, mi limito alle ruote idrauliche con movimento verticale, sono ormai le più diffuse o meglio, rimaste; nei casi che vediamo, essendo alimentate da sotto, il nostro mulino sarà definito: di sotto.
 
In alcuni posti, generalmente in montagna, l'acqua fluisce da sopra e allora si chiamerà.. indovinate un po'?.. ma di sopra..  
Di ruote ne esistono di varie dimensioni, ormai quelle che si incontrano maggiormente hanno le pale in metallo, sono poche quelle con le pale ancora in legno, o meglio quelle che abbiano una parvenza di funzionamento.
Iin uno scatto si vede la ruota in movimento, ho recuperato una ruota con le pale in legno, peccato che il mulino non sia più funzionante.
 
Nelterzo scatto, la ruota metallica che ha una struttura di tubi innocenti nei pressi, è stata scattata all'interno di Abbiategrasso.
L'impianto era in ristrutturazione. Chissà a quale scopo. 

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CAPITOLO  04 : INGRANAGGI  E  MECCANISMI
 
Viste le ruote, andiamo ora alla parte della trasmissione vera e propria, la catena degli ingranaggi.
In alcuni è possibile poter vedere i denti, quasi sempre come avevo detto, riportati in maniera che l'utilizzatore possa alla bisogna poterli sostituire quando sono consumati. La sostituzione di un dente impegna poco tempo ma soprattutto un costo basso.
Il movimento della ruota - che tutto sommato ha potenza ma numero di giri basso - viene convertito mediante coppie di ingranaggi con diverso rapporto, alla rotazione che serve per il funzionamento delle macine; in alcuni casi vi sono altre catene di comando, per portare al di fuori la forza motrice attraverso una serie di pulegge.
 

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CAPITOLO  05 : MACINE
 
Vediamo ora alcune macine o meglio, il complesso delle stesse, a volte capita di trovare delle sorprese... magari una nidiata di gattini.
 
Il primo scatto è la vista di una casa privata, non male vivere in un mulino vero? Anche se è stato obbligatorio bloccare alcune cose, i bambini... vanno in ogni posto.
 
Le macine sono due in pietra chiamate palmenti, una fissa sotto come e l'altra mobile; oltre a regolare il senso rotatorio, vi è un comando per diminuire o meno l'aria tra le due in maniera da modificare la finezza del macinato.
Una parola a parte va spesa per le macine stesse che, non sono di una pietra qualsiasi no, non proprio, la pietra è di origine alluvionale.
Al suo interno e sulla superficie si vedono senza ombra di dubbio conchiglie o i resti delle loro valve; i posti dove estrarre questo materiale non sono molti.
Per poter scaricare la farina vi sono una serie di fenditure che partono dal centro verso l'esterno. 
 

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CAPITOLO  06 : DEGRADO
 
Queste foto partono dal 2001 mentre le ultime fatte nel 2012
La proprietà si è - a torto o a ragione - disinteressata del mulino : il tempo e le mani di vandali hanno fatto il resto.
Ormai la soletta è compromessa, il crollo è evidente, e pensare che questo posto non si vede dalla strada, non ci sono indicazioni e si deve percorrere anche un pezzetto di bosco che durante l'estate fa da protezione..
 
Quando è presente l'acqua ci sono delle libellule fantastiche...
 

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CAPITOLO  07 : GENERATORI
 
Nel secondo capitolo ho detto  che vi era un corso d'acqua che alimentava una ruota, e la stessa produceva energia elettrica attraverso un generatore, ecco le foto del generatore, che basta e avanza al fabbisogno della cascina, tanto che con una certa frequenza è la cascina che cede energia alla rete Enel.
 
Un altro esempio è dato da un mulino posto nel Vercellese, l'acqua quando viene aperta la condotta, non va a far muovere le pale di una ruota idraulica, ma una turbina meccanica; il movimento della stessa viene portato all'esterno e, con cinghie e pulegge, si arriva al generatore elettrico vero e proprio, e la storia si ripete.
A volte però.. si torna con il carniere vuoto, si gira.. per strade sterrate e in mezzo a un bel nulla e ti trovi.. una ruota solitaria, e pensare che la documentazione raccolta parlava di un mulino intero.
 
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CAPITOLO  08 : ALTRE  RUOTE  IDRAULICHE
 
Sinora ho brevemente descritto un mulino per la macinatura di cereali con la ruota idraulica posta in verticale ( retricine ), poco importa se di sopra o di sotto.
Ora prendiamo in visione un mulino che abbia la ruota posta in senso orizzontale, che in effetti sono state le prime ad essere impiegate; da un punto a monte, vi è una riserva d'acqua, un laghetto; attraverso una opportuna tubatura si porta l'acqua più in basso, il dislivello farà sì che il salto creato dia più potenza al getto che ne uscirà.
Anche la forma del cucchiaio delle pale sarà importante per aumentare la resa, che globalmente non è esagerata, tanto che questo sistema non é molto diffuso.
 
La rotazione della girante dipenderà direttamente dal flusso di acqua (regolabile con chiuse mobili); il movimento lungo l'asse verticale sarà portato al piano superiore ove vi saranno le macine e.
 
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CAPITOLO  09 : PILE PER  RISO E  AFFINI
 
Una categoria a parte di mulini è quella denominata " pila ", composta da una macchina con una serie di pistoni con moto alternativo; chiaramente, e non sarebbe nemmeno da dire.. tutto in legno, quindi il movimento rotatorio della ruota viene trasformato in movimento alternato.
Il lavoro dei pistoni in apposite pile ( buche ) fatte in blocco monolitico di marmo, viene usato per le bucce dal riso: questa lavorazione si chiama brillatura.
 
Le barre dei pistoni non toccheranno il fondo del cavo, per evitare lo schiacciamento dei chicchi di riso.
Il lavoro non era continuo, era necessario fermare la macchina per togliere il riso pulito e mandarlo via nastro trasportatore in un altro locale dove con flussi di aria calda veniva asciughato e depurato delle ultime foglioline.
 
Una nota a parte la si deve dare agli scalpellini, che riuscivano a creare a mano i vani nel marmo, partendo da un foro ben più piccolo; ora questi parallepipedi si vedono spesso come fioriere ma un bel altro lavoro facevano in passato.
 
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CAPITOLO  10 : ALTRI UTILIZZI
 
Il movimento meccanico dato dalla ruota viene nel tempo utilizzato per moltissime altre lavorazioni, e qui purtroppo non ho una documentazione personale, una delle lavorazioni ad esempio erano i metalli, le ruote mettevano in funzione dei grossi magli e il fabbro ne era largamente avvantaggiato. Per trovarne si potrà provare a girare per la val Camonica.
 
Altro impiego era la follatura della lana. In pratica un altro maglio che batteva e ribatteva la lana sino a formare il feltro (quello dei Borsalino, tanto per capirci).
Uun altro esempio era il funzionamento di filande: i telai si muovevano attraverso una serie di cinghie di cuoio azionate dalla ruota.
Anche in segheria, con il movimento alternativo che si poteva imprimere ad una sega metallica per sbozzare alberi e fare travi
Ma gli impieghi pratici erano veramente tanti.
 
Sono riuscito a procurarmi un libro, tratta del Maglio di Breganze, un posto che a mio parere vale la pena di vedere e fotografare, ma lasciamo parlare le immagini.
 
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CAPITOLO  11 : STORIE  A  LIETO  FINE
 
Per nostro piccolo piacere, e per loro fortuna, non tutti hanno fatto una fine ingloriosa, vi sono mulini ( pochi ) utilizzati per gli usi più diversi.
 
Vuoi come abitazioni e qui ci si spreca, anche se è quasi impossibile poterle vedere, oppure ristoranti, alberghi di alto profilo,beh.. magari un po' meno alto.. ma sempre con almeno quattro stelle.. 
 
Un esempio che ho potuto documentare  è l'Hotel Mulino Grande a Cusago, cittadina famosa anche per il castello che, se aspettano ancora un po', cadrà del tutto; l'Hotel, dicevo, durante ultimo capodanno metteva a disposizione per i clienti : il cenone, la camera doppia, il brindisi di fine anno con annessi e connessi, la colazione al mattino ed infine il percorso benessere nella loro SPA, ad una cifra nemmeno poi elevata.. circa 300 € la coppia.
Ecco il nuovo ambiente dopo la ristrutturazione :
 
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CAPITOLO  12  : METODI  PER  LA  RICERCA  DI  MULINI
 
Come e dove.. magari qualcuno si chiede..   già, bella domanda, ed ecco la " mia " risposta, innanzi tutto: carta, penna e tanta buona volontà, poi munirsi di carte topografiche dettagliate, ove possibile; libri, fare ricerche in rete, alla sovraintendenza beni culturali, e poi ai catasti dei vari comuni, guardando e cercando come cani da tartufi.. il tartufo poi, forse salta fuori..  ma non sempre ci si riesce, il progresso spesso fa brutti scherzi, altro sistema è osservare i corsi d'acqua..  a volte parlano.
 
Spesso andando in giro per le strade non ci si rende conto di cosa ci passa ai fianchi.. altro ragionamento da fare è quello che nel medioevo, moltissime cascine avevano il loro mulino..  quindi, cercando tra le vecchie cascine, salta fuori, a ben cercare, più sotto metterò alcuni esempi.
 
Stavo guardando una carta catastale della zona dove sono cresciuto a Milano, nel suo estremo sud e.. salta fuori che vi era un mulino, mi metto a far ricerche, il tutto era lì a due passi ma.. malgrado le ricerche fatte, attraverso la memoria locale, gli anziani, nessuno, dico nessuno, si ricordava del mulino, la cartina è il primo scatto in ordine..
 
Ma se questa volta è andata male..
Non molto tempo fa, cercando su una copia di una carta catastale del 1722 circa, nella zona del paese di Merlino, si notavano nel disegno d'epoca, due ruote, mi sono detto: vuoi vedere... gli ultimi tre fotogrammi sono un particolare della carta catastale d'epoca, e due viste della ruota rimasta
 
Gli ultimi tre scatti, riportano, il primo una vista parziale di una carta catastale anche lei del 1722, ove in basso a sx si legge mulino.. la fotografia dopo è il mulino quasi attualmente.. lo scatto è di qualche anno fa..
 
L'ultimo stralcio di carta catastale riporta, e si vede al centro sulla dx il perimetro del castello di Cassino Scanasio; gli ultimi due esempi sono decisamente più facili da reperire, uno è una pagina del volume " Atlante Milano e 276 comuni limitrofi"  ediz.  Orthelio, e l'altra è una carta regionale trovata ad una fiera sul turismo.
 
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CAPITOLO  13   : MUSEI  E  LIBRI
 
Anche per i mulini, l'uomo ha creato dei musei  in altri stati questo tipo di cultura è più sentito.. da noi meno, vedrò i miei appunti
 
Di musei inerenti all'arte molitoria ve ne sono diversi, ne elenco tre.
 
Il primo è situato in alto Adige, ad Aldino Redagno; il secondo è nelle vicinanze di Cremona, a Madignano, ed infine il terzo lo si può trovare nella zona di Varese a Cocquio Trevisago.
 
Un volume interessante è " I mulini del Lodigiano" di Eugenio Lombardo, altro è " I Mulini di Pantigliate" edito dal comune di Pantigliate ed anche "Le Nostre Radici" storia della cascina Ronco di San Donato Milanese; certo che se si vuole trovare della documentazione, non sempre la cosa risulta facile; una regione ricca di musei sull'arte molitoria mi risulta sia il Trentino...
 
Quando riuscii a documentare il Mulino di Balze, che ha la ruota orizzontale, il ritricine appunto, il proprietario mi disse che su il volume " I Mulini della Val Marecchia "avrei trovato la storia completa del suo manufatto.. tornato a casa dopo una ricerca lo acquistai e, furono un bel 45€ pagati, ma, del mulino.. nessuna traccia, almeno, non quello..
Ho aggiunto ancora tre volumi, non si sa mai... magari li avete in soffitta...
 
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CAPITOLO  14 : B & N
 
Concludo la carrellata di foto con qualche scatto in bianco e nero, come se fossero d'epoca.

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CAPITOLO  15 : CONCLUSIONI
 
Ora alla fine di questa piccola carrellata, vediamo di mettere delle conclusioni, io vi ho messo parte del materiale da me raccolto nel tempo, un tempo tutto sommato breve, dato che mi sono impegnato solamente una volta che ho smesso il lavoro, ma, con qualche scatto fatto già molto prima.
 
Sinora ho raccolto documentazione fotografica nella bassa milanese, salvo un paio di volte fuori zona,  appennino tosco-emiliano e vercellese, per un totale di circa centoventi siti.
Mi auguro che possa aver suscitato almeno un pò di curiosità.
 
Aggiungo ancora... maledizione a quando ho accettato di fare questa cosa, ora, avendo solo messo a posto parte del materiale raccolto, che, non mi basterebbero altri dieci anni quasi tutti i giorni,  e quando riuscirò ad andarci? mai... tra una cosa e l'altra.. penso di aver raccolto almeno altri nuovi cinquanta siti...   chi ha voglia di continuare si faccia avanti.
 
Intanto la follia galoppa, e mi è pure venuta in mente l'idea di farmi un modello di un mulino partendo dal materiale che ho raccolto..
 
Prima dell'invenzione della caldaia a vapore, l'uomo conosceva solo due metodi umani, per avere energia : l'acqua e il vento, con le loro rispettive ruote, la più usata era quella ad acqua, che con il suo uso venne usata nelle più svariate utilizzazioni, dalla macinatura delle più svariate sostanze vegetale e minerali, per la lavorazione del legno, delle pelli, della lana, della seta, per la farmacopea e cento altre cose.
 
Ora se non vi fosse stato questo, saremmo ancora molto indietro, altro che foto digitale, mi sono stato spiegato? spero di si.
 
Insomma : Che la Ruota sia con Voi...


51 Comments

Grazie Roby, un lavoro enciclopedico e sappiamo che quanto hai pubblicato è solo una piccolissima parte del tuo archivio sui mulini !

 

Questo è un esempio dei lavori appassionati che saremmo orgogliosi di pubblicare su Nikonland. Spero che qualcuno si ritagli il suo spazio e ci proponga collaborazioni di questo livello, in futuro.

 

Io non sono il tipo più adatto a continuare il tuo lavoro di ricerca sui mulini, mi manca l'intraprendenza e la costanza. Ma la curiosità c'è, anche perchè da bambino andavo con il nonno a comperare le granaglie al mulino (ad acqua) : ci facevamo a piedi qualche chilometro, con il carrettino a mano ... :) le granaglie servivano per le galline ;) ... altri tempi :(

Ogni volta mi ricordo che mi dovevano cercare perchè mi perdevo a guardare tutti i meccanismi in movimento, le leve, gli ingranaggi. Ho ancora in mente l'odore di muffa e di legno di quel mulino (che adesso è una normale abitazione). Forse anche da li è nata la mia passione per la meccanica e per tutto ciò che gira azionato da un motore, le pale, le eliche, le dighe, le centrali idroelettriche, le navi a vapore ;)

Foto
Silvio Renesto
feb 04 2014 14:08

Reportage entusiasmante persino per me che non sono molto sensibile a ruote e ingranaggi, ma a parte che i mulini hanno sempre un loro fascino c'è il fatto che tu li hai proposti veramente bene e comunichi la passione che nasce dalla conoscenza.

Mi unisco a Mauro nel sottolineare la valenza del "lavoro" e sono d'accordo che una cosa del genere deve proprio mettere voglia di pensare "allora ... anch'io!".

Ancor più bello è che l'esempio venga da un "nonno" di nikonland che in realtà è un ragazzo (nel cuore ) con tutto l'entusiasmo che ne consegue.

Foto
danighost
feb 04 2014 14:49

Museo del molino a Cocquio Trevisago?  :GrattaTesta:  Se è quello che credo, di sicuro lì c'è il museo del Salvini (noto pittore della zona), e sarebbe in una zona di Cocquio, al confine con Gemonio, io abitavo a 300 metri dai molini di Cocquio, ne conosco solo un'altro, ma completamente distrutto (solo i muri perimetrali sono rimasti), sul confine con Gavirate ... a Caravate (altro pese confinante con Gemonio) c'è un molino funzionante, che grazie a delle foto di mio zio, è stato usato per una pubblicità di una nota ed omonima industria alimentare, ma sembra che lo spot non sia mai andato in onda; la mia famiglia conosce il proprietario, e quando mi serve la farina per la polenta vado da lui ...

 

Stasera chiederò meglio a mio padre sul museo del molino a Cocquio ... piccola curiosità, quelle 2 abitazioni (entrambi mulini), che stanno a Cocquio, ma anche altre lì vicino, sono situati in una zona isolata del territorio, che chi ci abita si sente in tutto e per tutto gemoniese, infatti il Salvini frequentava Gemonio e non Cocquio ...

Foto
danighost
feb 04 2014 15:11

Museo del molino a Cocquio Trevisago?  :GrattaTesta:  Se è quello che credo, di sicuro lì c'è il museo del Salvini (noto pittore della zona), e sarebbe in una zona di Cocquio, al confine con Gemonio, io abitavo a 300 metri dai molini di Cocquio, ne conosco solo un'altro, ma completamente distrutto (solo i muri perimetrali sono rimasti), sul confine con Gavirate ... a Caravate (altro pese confinante con Gemonio) c'è un molino funzionante, che grazie a delle foto di mio zio, è stato usato per una pubblicità di una nota ed omonima industria alimentare, ma sembra che lo spot non sia mai andato in onda; la mia famiglia conosce il proprietario, e quando mi serve la farina per la polenta vado da lui ...

 

Stasera chiederò meglio a mio padre sul museo del molino a Cocquio ... piccola curiosità, quelle 2 abitazioni (entrambi mulini), che stanno a Cocquio, ma anche altre lì vicino, sono situati in una zona isolata del territorio, che chi ci abita si sente in tutto e per tutto gemoniese, infatti il Salvini frequentava Gemonio e non Cocquio ...

Appena sentito, il museo, o meglio i musei sono fusi insieme, chi và al museo Salvini si visita anche l'altro, tra l'altro mio padre mi stava dicendo, che poco più a nord del Viganella (il fiume che divide i 2 comuni), c'era una fabbrica i cui macchinari erano messi in funzione grazie a delle ruote azionate sempre dal Viganella, edificio in cui con i coetanei del paese siamo entrati più volte perché in stato di abbandono, e seminascosto. Anche il molino di Caravate è costruito a ridosso del Viganella, se non erro, lungo il corso del fiume (che finisce nel lago Maggiore), ci dovrebbe essere altro ... m'informerò ...

Interessantissimo reportage, molto particolare. Un lavoro davvero ben fatto.

Grazie.

Foto
montidelsole
feb 04 2014 17:51

Complimenti per il reportage e l'esauriente testo.

Provo ammirazione per le persone che dedicano tempo ed energia alle cose "dimenticate" e come queste cose siano parte integrante della nostra storia.

Foto
VonGheller
feb 04 2014 18:33

Bellissimo lavoro, una sola imperfezione:

Foto enormi! Fatico a visionarle nel mio monitor, suggerisco un ulteriore ridimensiuonamento.

Complimenti ancora!

Sono senza parole, Roby...questo è un libro pronto, se lo organizzi su Blurb io una copia me la prendo.

Bellissimo bellissimo...

si può fare di più... si può fare di più...

Fantastico!!!!

effettivamente e' un mondo perduto ma affascinante.

Foto
Max Aquila
feb 05 2014 09:07
non finisci di sorprenderci.
L'augurio e' che possa tu continuare questo lavoro di ricerca fino a farlo confluire come dice Michele su un supporto cartaceo, che, come siamo soliti dire qui su Nikonland, consente di fissare la memoria in ricordo!

difatti ieri sera io e il Michele abbiamo messo giù una bozza di collaborazione... che, se dovesse andare in porto.. sarebbe   ( a quanto ne so..) l'unica in Italia.. pur ridotta per tante ragioni.

 

 

e  guarda  che so dalle tue parti negli anfratti cosa costudite... ma non posso venire sino laggiù...

Foto
Valerio Brùstia
feb 05 2014 18:32

Ohhhhh, l'è rivà finalmente!

Bravo Roberto, mi hai incuriosito ed interessato, quindi hai fatto centro. Due note: le ruote in arenaria? Pensavo fossero di granito, che certo non è facile da scolpire a forma di ciambellone regolare.

Curiosissima la proto-Pelton in legno ad asse verticale (come i gruppi idroelettrici più grandi e potenti), solo tu potevi scovarla!

 

Infine ti indico una futura gita montana in su per la Val Sesia per cercare tracce delle segherie a mulino idraulico.

 

Bravo e Grazie

 

Valerio

E cerca di mantenere le promesse...

che la segheria qui a Nikonland ci serve...  chiaramente , idraulica come quelle venete...

 

per l'arenaria.. posso aver sbagliato, quello che so che delle pietre per far macine.. non tutti vanno bene e le cave sono pochissime.. ora poi...

 

e le tue " proto pelton " sono state le prime ad essere usate e, il rendimento delle altre è maggiore.. tè capiì ingegneer?

Vista la spinta che vi è stata.. soprattutto morale, annuncio ma solo annuncio, ci sarà da lavorare non male sopra; una nuova e più estesa versione.. non aggiungo altro per ora... ma sarà epocale...  siatene certi..   oh beh.. qui piove sul bagnato.. visto cosa è stato pubblicatosin'ora.. non ci vuole poi molto..  o no?

Beh.. devo dire che a volte si ricevono soddisfazioni.. inaspettate.. una persona ha visto quanto ho messo su gli arcani mulineschi e..

 

mi ha fatto un regalo, oltretutto oltre ad essere bello, è anche raro a quanto pare... o almeno questo pare a me...

 

di che cosa si tratta? ma di un libro di bel ottanta pagine... udite udite... non fotografato ma disegnato a china....

 

ne metto tre pagine, la copertina e due fogli, è bellissimo credetemi.. ed anche il formato è un po' inusuale 30x 24, carta pesante opaca


Miniature Allegate

  • Immagine Allegata: Ass. cop.jpg
  • Immagine Allegata: foglio 01.jpg
  • Immagine Allegata: foglio 02.jpg
Foto
Federico777
mar 03 2014 23:36

L'avevo letto subito ma ho scordato di commentare: l'ho trovato interessantissimo ed estremamente affascinante, soprattutto per chi, come me, ha una provenienza in un certo senso "campagnola" :)

 

F.

Foto
Adriano Max
mar 05 2014 16:01

Spettacolare Roberto ! Davvero bello e interessante: guarderò con occhi diversi, ancor più curiosi, queste opere dell'ingegno umano !

:)

 

Grazie,

Adri.

Oggi alla mia lista ho aggiunto: Mulino Vecchio di Bellinzago Novarese, vi erano altri 3 siti poco lontano ma, la polizia locale mi ha sconsigliato..  vi era poco o nulla... poi mi sono trovato a poca distanza dall'incidente di Boffalora sopra Ticino di oggi... ore di sosta per essere dirottato poi via Vigevano.. morale: arrivato a casa poco fa...

 

adriano, il volume con i disegni a china te lo posso prestare... guarda che ho detto prestare... non altro...capito ?

E un pò che non rompevo l'anima con le mie fobie.. bene, oggi abbiamo finalmente superato la boa dei 200 posti visti e fotografati.

chiaro che non tutti sono da copertina.. poveretti, e pensare che ce la mettevano tutta.. la volontà..

Comunque almeno un centinaio sono in dirittura d'arrivo.. ora sto portando avanti la parte più barbosa, quella di mettere nero su bianco i dati raccolti..

Un paio di nikonlander mi aiuteranno con reportage da posti per me lontani.. un grazie anticipato..

 

vi ho aggiornato.. beh, per quei pochi a cui la cosa interessa...

Foto
Bruno Mora
ago 08 2014 08:22

grazie Roby, rimaniamo in attesa...

Bene.. oggi ho iniziato finalmente la fase di immissione delle fotografie nel libro.. e questo sprone lo devo anche a Voi tutti.. tanto per farvi perdere il sonno, saranno circa 400 pagine..

 

grazie

Roby, mi permetto di postare un paio di foto dell'Antico Mulino di Loro Ciuffenna (AR) che ho conosciuto grazie ad Alberto73 da Treviso, pur distando il sito solo una mezz'ora di macchina da casa mia. :(

 

Come vedi si tratta di un paio di scatti riguardanti l'intero complesso del mulino (sembra un presepe :wub: ) ed il particolare della pala in azione sotto il potente getto d'acqua del laghetto sovrastante, immagini che forse Alberto non ha fatto e che, se li ritieni interessanti, ti posso inviare quale documentazione per il libro. ;)

 

Immagine Allegata: D30_9816low.jpg

 

Immagine Allegata: D30_9823low.jpg

 

mandato MP tramite SDA... così ti arriva prima...  ( ovviamente spese a carico tuo..)

D'accordo, mi hai mandato quattro scatti, ma della stessa cosa vista da punti differenti, ora sarebbe bello poter vedere anche la parte interna..    che ne dici? si può fare?..

 

no, non si può.. ho letto ora la parte scritta.. intendevo poter mettere immagini simili..


Miniature Allegate

  • Immagine Allegata: 6212018243_f67139da5a_b - 01 - ridd.jpg
  • Immagine Allegata: post-785-0-26009300-1409085098 - 01 - ridd.jpg

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