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Nikon 105mm f/2 DC : un obiettivo piuttosto particolare... test


Immagine Allegata: 1.jpg

nato nell'Agosto 1993, a tre anni di distanza dal sorprendente predecessore, (il Nikon AF DC 135mm f/2), deve la coppia di consonanti al centro del suo lungo nome, all'acronimo di Defocus Control, un sistema originalissimo per concepire l'idea di soft focus nella fotografia di ritratto:


tale pratica ha da sempre intrigato i tanti fotografi che al ritratto si dedicano, con "trattamenti di personalizzazione" delle proprie ottiche preferite, che andavano dai sistemi più empirici, come alitare direttamente sulla lente frontale subito prima dello scatto (col rischio alla lunga di danneggiare il delicato strato antiriflesso delle lenti frontali), oppure la spalmata di vaselina (ancora più drastica) su appositi filtri UV, o ancora, con l'acquisto di costosi e spesso eccessivi filtri soft, che spaziavano dall'effetto "sauna" alle finezze dei filtri Softar marchiati Carl Zeiss,


 

Immagine Allegata: 2.jpg

 

costosi quasi quanto un 50mm oppure, ultima ratio, all'acquisto di uno specifico obiettivo Rodenstock Imagon, incredibile progetto ottico basato su una griglia di cerchi satelliti ad un foro centrale, che aveva lo scopo di trasferire su medio formato la ricerca di una gradualità nel passaggio del "bokeh", della transizione cioé tra aree nitide e aree non nitide dell'immagine da realizzare.


 

Immagine Allegata: 3.jpg

 

Il nostro medio tele non nasce però come "fenomeno da baraccone" del vasto catalogo di ottiche della Nikon, ma per posizionarsi come obiettivo di riferimento della Casa di Tokyo tra i non pochi "concorrenti" per il titolo di più inciso, più lineare, più corretto obiettivo da ritratto!

E la competizione é forte già solo parlando di focali fisse, tra lenti stupende e costose come i classici (per Nikon) 85mm f/1.4 ed 1.8 sia sul catalogo AF che su quello MF, gli straordinari 105mm MF f/1.8 e 2.5 e lo stesso AF 135mm f/2 DC già menzionato, che ne replica lo schema particolare che li caratterizza entrambi.


Le prestazioni di uniformità tra centro e bordi immagine e la nitidezza elevata e riscontrabile fin dai diaframmi più aperti sono il biglietto da visita di questo obiettivo, quando utilizzato con la particolare ghiera del Defocus Control nella posizione centrale di neutralizzazione di tale comando.

Immagine Allegata: 4.jpg


In cosa consista la particolarità che fa di questa realizzazione ottica un pezzo più unico che raro, ? presto detto: la ghiera DC serve ad introdurre una quantità graduabile di aberrazione sferica, che consente di regolare la piacevolezza (intesa come morbidezza) del livello di sfocatura attorno al piano in cui si é condotta la messa a fuoco.

Normalmente si cerca di combattere l?aberrazione sferica progettando schemi ottici che compensino la normale mancanza di planeità di una lente, accoppiando tra loro elementi di opposta curvatura, per evitare appunto che i raggi di luce rifratti dalle zone pi? esterne di una lente, giungano al punto di messa a fuoco in una area diversa da quella relativa alla rifrazione della zona centrale della lente stessa.

Invece Nikon, dando la possibilità di spostare una coppia di lenti, mediante regolazione di questa ghiera DC, introduce appositamente in questo obiettivo tale "difetto" ottico, allo scopo di concedere al fotografo ritrattista di decidere per un fuori fuoco a misura delle sue necessità interpretative, scegliendo se dare maggiore morbidezza per lo sfuocato alle spalle del soggetto messo a fuoco o, addirittura, sullo sfuocato anteposto al piano di messa a fuoco, cosa quest'ultima impossibile da gestire con un normale obiettivo, semplicemente aprendo o chiudendo il diaframma.


 

Immagine Allegata: 5.jpg

 

Prima di addentrarci nelle potenzialità del sistema di "defocalizzazione controllata" parliamo però di pregi e difetti di quest'ottica particolare:

come per tutti gli obiettivi particolarmente luminosi la tentazione forte é proprio quella di andare a scattare in condizioni di luce attenuata o del tutto scadente, ebbene, questo 105 mm risulta proprio essere un ideale compagno di scatti nelle condizioni di maggiore scomodità, forse a causa della elevata ergonomia data dalle generose dimensioni del barilotto con paraluce incorporato, che si impugna e si regola agevolmente nelle sue varie ghiere, quella di messa a fuoco (giustamente ampia, immaginando un frequente uso manuale della messa a fuoco su questa lente), quella dei diaframmi (la cui presenza lo rende compatibile con tutti i corpi macchina a pellicola e digitali dal 1977 in qua), quella della selezione rapida tra fuoco automatico o manuale, ed infine quella anteriore di defocalizzazione, che costituisce il "sex appeal" di questo obiettivo, provvista di una posizione centrale neutra e di due serie di regolazioni di sfuocato (a sinistra per Front defocus, a destra per Rear defocus) con una serie di step selezionabili a scelta tra f/2 ed f/5.6 a seconda del valore di diaframma impostato sulla normale ghiera tradizionale: non male tutte queste ghiere per non essere neppure uno zoom!


 

Immagine Allegata: 6.jpg

Anche il peso, non certo contenuto, di 640 grammi, dovuto alla profusione di materiali "nobili" per essere un obiettivo AF (il 105mm f/1.8 Ai-S per giunta anche più luminoso, pesa 80 grammi meno) aiuta ad una salda impugnatura di questo fedele compagno della nostra fotocamera preferita, consentendo l'utilizzo di tempi di esposizione altrimenti impossibili da usare a mano libera, complice ovviamente la luminosità elevata ed, in digitale, la possibilità spesso trascurata di variare l'indice di sensibilità del sensore quando serva, come in questo scatto ripreso in luce davvero bassa a f/4 t/125 ISO 400


 

Immagine Allegata: 7.jpg

 

in cui la capacità di "incisione" di questo obiettivo, davvero esaltante (raramente mi capita in postproduzione di dover aumentare il contrasto delle foto realizzate con esso) rende possibile risultati di effettiva eccellenza, sia sulle basse come sulle alte luci.


Dove chiaramente dà il meglio delle sue potenzialità é nella ripresa di soggetti a media distanza caratterizzati da forti contrasti cromatici, ma non soltanto, risultando anche in controluce diretto un obiettivo capace di interpretare la realtà inquadrata al di sopra delle aspettative del fotografo medio


 

Immagine Allegata: 8.jpg Immagine Allegata: 9.jpg

Immagine Allegata: 10.jpg

Ovviamente l'interesse per il ritrattista creativo viene catturato dalla presenza di questa atipica ghiera di regolazione dello sfuocato morbido, la quale consente una molteplicità di regolazioni oltre quelle "consigliate" (che prevedono l'abbinamento al diaframma in uso, del corrispondente valore sulla ghiera DC, scegliendo tra la sezione Front, anteriore e quella Rear, posteriore, rispetto il piano di messa a fuoco) quelle assolutamente di 'genio' tra valori difformi.


Cominciamo con l'evidenziare un primo difetto di questo sistema: nulla di quanto impostato rende visualizzabile l'effetto che ne deriva, né a mirino, né tantomeno sui piccoli monitor delle reflex digitali! Occorre essere davanti ad un più ampio monitor di pc oppure, stampare!


Ciò comporta la necessità di disporre di molto tempo prima di trovare affinità con le relazioni che intercorrono tra diaframma, valore di DC, distanza dal soggetto, distanza dallo sfondo : tutti elementi profondamente condizionanti tale sistema.


 

Immagine Allegata: 11.jpg

immagine ingrandita


 
 
Quote

Obiettivo regolato con diaframma f/2.8:

Colonna di sinistra: ghiera DC in posizione Neutral, disattivata.


Colonna centrale:

in alto ghiera DC in posizione R2,8

in basso, ghiera DC F2,8

(notare la differenza tra i rametti in primo piano e la statua nei due scatti)


Colonna di destra:

(diaframma sempre a f/2.8)

in alto ghiera DC R2, in basso F2

(si evidenzia un aumento dell'aberrazione sferica che porta a rendere il fuoco morbido perfino sulla statua)

 
Naturalmente avrei potuto inserire ulteriori gradi intermedi, utilizzando sulla ghiera diaframmi frazioni di diaframma o valori di diaframma decisamente diversi da quelli in uso sulla ghiera DC... e viceversa!


In sostanza la svariata possibilità di regolazione e "sregolazione" di questa funzione, comporta una potenzialmente aumentata capacità espressiva per il fotografo che scelga questa lente, ben diversamente dal mero utilizzo passivo di un filtro "soft", sempre uguale a se stesso nell'effetto prodotto sul soggetto.


Immagine Allegata: 12.jpg

 
 
Quote

Basti guardare come la combinazione tra sfocatura del primo piano ed aberrazione dello sfondo abbia operato su questa 'amazzone' ripresa a f/2.8 t/1250 e ghiera DC R4 in una resa davvero 'limite' del concetto di soft focus!

 

Ma le potenzialità di questo tele spaziano tra generi molto diversi tra loro: in molti esperimenti ne ho constatato l?ottimo accoppiamento a tecniche di panning o di ripresa in 'open flash' di soggetti in movimento: il flash aggiunge cromatismo e calore a un obiettivo caratterizzato come tradizione Nikon da neutralità e freddezza, al limite di una discreta preponderanza di toni del ciano e del blu


Insomma un acquisto impegnativo per il prezzo, ma stimolante per un impiego di ricerca del risultato creativo, quanto appagante nell'utilizzo tradizionale con ghiera di defocalizzazione neutralizzata.



Tiriamo le somme?



PRO:


Nitidezza, contrasto, assenza di distorsioni, uniformità di prestazioni centro-bordi
Eccezionalità del sistema di Defocus Control
Ergonomia e costruzione
Luminosità

CONTRO:

Prezzo
Difficoltà di previsualizzazione dell'effetto DC


Immagine Allegata: 13.jpg

Immagine Allegata: 14.jpg

 

Dedicato a chi continui fortemente a credere nella Fotografia fatta dal Fotografo!

Immagine Allegata: 15.jpg


 ©2006 Max Aquila per Nikonland
 
Test: Yes



115 Comments

Alcuni scatti fatti oggi, con poca luce sempre ad F2 :

Miniature Allegate

  • Immagine Allegata: DSC_2642.JPG
  • Immagine Allegata: DSC_2685.JPG
  • Immagine Allegata: DSC_2739.JPG
  • Immagine Allegata: DSC_2687.JPG
  • Immagine Allegata: DSC_2717.JPG
  • Immagine Allegata: DSC_2585.jpg
A questo punto mi domando : se il 200/2 VR ad F2 ? meglio di questo (spettacolare) 105, mentre permette ingrandimenti 2X, non vale un mutuo ?
Foto
Max Aquila
nov 23 2006 18:25

A questo punto mi domando : se il 200/2 VR ad F2 ? meglio di questo (spettacolare) 105, mentre permette ingrandimenti 2X, non vale un mutuo ?

non ti seguo: le foto sono realizzate con un 105 DC o col 200mm f/2?

Certo la differenza di prezzo e di peso tra i due ? incolmabile da un discorso qualitativo: il 105 DC ? talmente buono che il 200 VR f/2 lo compra solo chi ha realmente bisogno di qell'angolo di campo...
se no ci si "accontenta" del 70/80-200 che perde solo un diaframma rispetto quel sontuoso 200mm...
Le foto sono realizzate con il 105/2 DC a F2 montato sulla D200.

Il ragionamento, cerco di esplicitarlo meglio, era.

Se - considerando quanto dicono i grandi (Rorslett e Weber, per esempio) il 200/2 nella nuova versione, a F2 ? gi? il miglior 200 mm Nikon di tutti i tempi e a F2.8 diventa il pi? nitido di sempre, con uno sfuocato migliore di quello del 85/1.4 - questo 105/2 ? cos? buono, che emozioni sapr? riservare il 200/2VR al suo fortunato possessore ?

Una nota sull'angolo di campo. Io consideravo la cosa dal punto di vista della distanza di ripresa, dato che nel mio genere di fotografia, non sempre ? appropriato avvicinarsi troppo al soggetto.
E un 200 mm ad F2 non ? un 105 ad F2, in termini di PDC.

No ?
Foto
Max Aquila
nov 24 2006 00:36

...
E un 200 mm ad F2 non ? un 105 ad F2, in termini di PDC.

No ?

... eh no!
:icon_megaball:

... eh no!
:icon_megaball:


Emmm ... da buon Fisico rompiscatole mi permetto di commentare ... con le puntuali parole di Wikipedia ...

Si usa dire che obiettivi con lunghezza focale maggiore (come i teleobiettivi) hanno una PdC minore, e viceversa.
In effetti, questa affermazione richiede una precisazione, in quanto il rapporto fra PdC e focale consegue pi? dall'uso tipico che si fa delle focali di diversa lunghezza (focali lunghe per riprendere oggetti distanti, corte per soggetti vicini) che non da propriet? fisiche delle lenti.

Questo concetto pu? essere chiarito con un esempio.

Si consideri un fotografo che usa una focale a 400mm per riprendere un uccello a 10m di distanza. Con un'apertura di diaframma di f/2.8, la PdC risulta essere di 10cm. Se lo stesso fotografo cambiasse obiettivo passando a un 50mm, la PdC passerebbe a 7.62m, "confermando" la menzionata affermazione sul rapporto fra PdC e lunghezza focale. Tuttavia, se il fotografo volesse ricomporre l'immagine in modo che l'uccello occupi lo stesso spazio di prima nel fotogramma, dovrebbe avvicinarsi al soggetto fino a una distanza di 1.25m. A questo punto, la PdC tornerebbe a essere esattamente come prima, ovvero 10cm.


Una bella dimostrazione di questo concetto ? visibile qui !

... quindi un vero rapporto tra PdC e focale ... fisicamente non esiste. :P

Guglielmo
Foto
Max Aquila
nov 24 2006 14:34

Emmm ... da buon Fisico rompiscatole mi permetto di commentare ... con le puntuali parole di Wikipedia ...
Una bella dimostrazione di questo concetto ? visibile qui !

... quindi un vero rapporto tra PdC e focale ... fisicamente non esiste. :P

Guglielmo

ma infatti uno dei parametri fondamentali di variazione della pdc ? proprio la distanza dal soggetto ritratto: paragonando due obiettivi sulla pdc andrebbe sempre specificato... a parit? di distanza dal soggetto.

Comunque con quel

... eh no!

volevo confermare quanto affermato da Mauro... magari sembrava il contrario...
E infatti, come dicevo, io userei il 200 al posto del 105, giusto per poter stare pi? lontano dal soggetto.
Cos? come spesso, d'estate, fotografo "uccelli" con le scarpe, da una quindicina di metri, ad F8 :a200:
giusto per riprendere il discorso
...e parlare del 105, non di altri fratelloni pi? lunghi...

scartabellando sull'HD ho trovato un paio di foto fatte a Bellinzona quest'estate, quando vidi (e fotografai, giusto per ribadire la differenza con l'Italia :angry: ) la mostra di Stenilen

fatte entrambe alla minima distanza di messa a fuoco, f4 con la D2x a 100ISO (non avevo il macro con me)

vogliamo parlare del bokeh...
...oppure dei colori (NEF aperti in LightRoom, senza PP ma solo applicata la calibrazione descritta qui)?
a_

Immagine Allegata: 0720r57_bellinzona_1.jpg

Immagine Allegata: 0720r56_bellinzona_1.jpg
Il 105DC ? per me ottica insostituibile per ritratto. Mi si dice che l'85 1,4 ? superiore, ma io mi accontento. In pi? c'? anche il bonus del controllo dell'aberrazione sferica.
Queste sono due fotine del 105DC senza defocus:

Immagine Allegata: _D3N5833.jpg

Immagine Allegata: _D3N5844.jpg

Giovanni
Foto
Visitatore
ago 27 2008 22:35
fantastico davvero per il ritratto
purtroppo si va al buio sul risultato
come nel classico 35mm

fantastico davvero per il ritratto
purtroppo si va al buio sul risultato
come nel classico 35mm


Scusa, perch? al buio? Quando rivedi lo scatto sul display della macchina non hai un'idea di come ? venuta la foto?
Io mi sono riletto la dotta disquisizione di max. Io sono , come forse qualcuno sa, un fortunato possessore del 135mm f2 DC, uno dei miei primi acquisti, costatomi sangue e lacrime amare, ma dispensatore di vera gioia fotografica.
Oggi, giorno fortunato in cui possiedo anch'io una D700, anelo il momento di usare quest'obiettivo, molto simile al 105, anzi, direi, l'equivalente su FF del 105 sul DX:)
Voglio solo dire che, la lettura del testo di Max ? talmente piacevole, che mi ? sembrato di leggerla per la prima volta. Credo di conoscere bene la nostra lingua, ma difficilmente ho trovato un cos? piacevole ed illuminato docente. Fortunati i tuoi allievi, Max!
Ora mi scateno con il 135 DC :)
Foto
Max Aquila
ago 29 2008 00:14

Io mi sono riletto la dotta disquisizione di max. Io sono , come forse qualcuno sa, un fortunato possessore del 135mm f2 DC, uno dei miei primi acquisti, costatomi sangue e lacrime amare, ma dispensatore di vera gioia fotografica.
Oggi, giorno fortunato in cui possiedo anch'io una D700, anelo il momento di usare quest'obiettivo, molto simile al 105, anzi, direi, l'equivalente su FF del 105 sul DX:)
Voglio solo dire che, la lettura del testo di Max ? talmente piacevole, che mi ? sembrato di leggerla per la prima volta. Credo di conoscere bene la nostra lingua, ma difficilmente ho trovato un cos? piacevole ed illuminato docente. Fortunati i tuoi allievi, Max!
Ora mi scateno con il 135 DC :)

troppa grazia Amedeo:
sono di pi? le volte che mi si chiede di sempificare terminologia e concetti che non i complimenti come i tuoi!

Non ho mai guardato alle maggioranze per?... :lol:
e' qualche mese che l'oggetto in questione mi accompagna. Una bella lotta tra isso, essa e o' malamente, tra il 105, l'85/1.8 e il 180/2.8, che utilizzo essenzialmente per ritratto i primi due, ritratto e qualche puntata astro fotografica l'ultimo (non appena mi ristabilizzo da questa stagione da nomade, aspettatevi due chiacchiere su questo argomento, a voi piacendo).
E un obiettivo che fa venire voglia di fotografare, e costringe le sinapsi ad un superlavoro per poter interpretare la malefica ghiera del DC, che comunque, se lasciata in pace, restituisce in ogni caso un obiettivo con i fiocchi , contrastato e nitido sin dai diaframmi piu' aperti. :wub:
A me la ghiera del DC ? stata spiegata cos? al primo workshop cui ho partecipato: metti il diaframma che vuoi per i tempi e poi imposti la ghiera DC sul valore di diaframma che vuoi simulare per avere quello sfocato rear o front a secodna se davanti o dietro al soggetto. Insomma per capirci imposti diaframma a f8 e il DC a f2 per avere lo sfocato di quel diaframma.
questa potrebbe essere una spiegazione logica, che peraltro, nel manuale dell'obiettivo non appare. penso che tu abbia centrato il problema.

questa potrebbe essere una spiegazione logica, che peraltro, nel manuale dell'obiettivo non appare. penso che tu abbia centrato il problema.


a me ? stato spiegato cos? dal collega di Tiziano al 2 workshop by Nikonland mi son attenuto a quel suggerimento e i risultati mi son sembrati buoni... poi non ho le conoscenze per confermare o smentire veramente tale affermazione.
Anche a me sembrava logica e se cos? ?... perch? non sta scritto sul manuale!!!!!!!!!!!!!!!!

A me la ghiera del DC ? stata spiegata cos? : metti il diaframma che vuoi per i tempi e poi imposti la ghiera DC sul valore di diaframma che vuoi simulare per avere quello sfocato rear o front a secodna se davanti o dietro al soggetto. Insomma per capirci imposti diaframma a f8 e il DC a f2 per avere lo sfocato di quel diaframma.


uhm....non mi trovo col ragionamento, infatti il manuale del 135 dc (ma il funzionamento e' lo stesso) recita cosi':

CONTROLLING DEFOCUS IMAGE?MAKING IMAGE BLUR

While pushing the DC ring lock release button, rotate the DC ring toward the R

(rear) side to blur the background, or toward the F (front) side to blue the

foreground (see illust. A). To effectively blur background or foreground images.

turn the DC ring so the f-number on the DC ring (aligned to the DC ring index) is

same as the aperture in use.
Turning the ring beyond the aperture in use lets you

create a soft-focus effect. See photos on page 4.(In thes case, do not use the

autofocus and focus manually using the clear matte field in the viewfinder.)

? Defocus control should always be performed before focusing. If you rotate the

DC ring after focusing, or during focus lock in autofocus photography, your

subject will be out of focus.

? With the DC ring at either the F or R side, the distance scale may not show the

correct distance.

? The effect of defocus image control depends on subject conditions such as

subject-to-background distance, subject-to-foreground distance, etc.

? Image blur cannot be verified through the viewfinder. To obtain the desired

effect, take a series of shots with the DC ring at various settings.

A me la ghiera del DC ? stata spiegata cos? al primo workshop cui ho partecipato: metti il diaframma che vuoi per i tempi e poi imposti la ghiera DC sul valore di diaframma che vuoi simulare per avere quello sfocato rear o front a secodna se davanti o dietro al soggetto. Insomma per capirci imposti diaframma a f8 e il DC a f2 per avere lo sfocato di quel diaframma.

Mi spiace deluderti, ma chi te lo ha spiegato non sa nulla di quell'obiettivo !!! :P

Magari fosse una regoletta cos? semplice !

In realt? la cosa ? molto pi? complessa e l'effetto DC non ? affatto facile da gestire, ne tanto meno da riprodurre (ovvero ottenere due volte lo stesso risultato in condizioni differenti).

Esso ? difatti funzione di molti parametri (come riportato da Kaus : The effect of defocus image control depends on subject conditions such as subject-to-background distance, subject-to-foreground distance, etc.) e solo con un uso costante dell'obiettivo e della funzione DC si riesce, empiricamente, a prevederne (in parte) il risultato.

Aggiungi inoltre (come sempre giustamente riportato da Kaus : Image blur cannot be verified through the viewfinder.) che il risultato non ? apprezzabile guardando nel mirino e, devo dire ... neanche molto guardando nello schermino dietro la macchina. La cosa diviene apprezzabile quando stampi !

Insomma ... la funzione DC non ? affatto banalizzabile o regolabile con una semplice formuletta, ma richiede una lunga esperienza ed un'infinit? di prove.

Guglielmo
ok e va be' a me avevan detto quello... comunque anceh liscio ? una splendida lente... vorr? dire che dovr? fare pi? esercizio non ? certo quello il problema.

ok e va be' a me avevan detto quello... comunque anceh liscio ? una splendida lente... vorr? dire che dovr? fare pi? esercizio non ? certo quello il problema.


Ricordo che il DC serve ad inserire aberrazione sferica in una lente che altrimenti non saprebbe nemmeno cosa sia.
Quindi aumentando il "numero" sulla ghiera del Defocus aumenta anche l'effetto sulla foto.
Se fosse stato come ti ? stato spiegato (cio? un legamoe diaframma/sfocato) dovrebbe essere il contrario.

? ovvio che chi ascoltava non poteva saperlo (altrimenti che stava ascoltando a fare? :P ), ma quello che ? staqto detto mi pare abbastanza forviante.
Come dice Guglielmo, l'effetto ? ben difficile da prevedere e non stabile, ma in linea di massima potrebbe essere al limite riassunto con il contrario di quella affermazione.

Sia quel che sia... non penso di muovere la ghiera del DC da molto tempo, pur amando alla follia quell'obbietivo. :wub:
a_
Bo' magari ho capito male io... comunque grazie dei consigli ^__^

Come dicevo far? esercizio... e la lente ? stupenda DC a parte... non vedo l'ora di poterla usare con una D700

non vedo l'ora di poterla usare con una D700


:wub:
Vale la pena...
a_

Mi spiace deluderti, ma chi te lo ha spiegato non sa nulla di quell'obiettivo !!! :P

Magari fosse una regoletta cos? semplice !

In realt? la cosa ? molto pi? complessa e l'effetto DC non ? affatto facile da gestire, ne tanto meno da riprodurre (ovvero ottenere due volte lo stesso risultato in condizioni differenti).

Esso ? difatti funzione di molti parametri (come riportato da Kaus : The effect of defocus image control depends on subject conditions such as subject-to-background distance, subject-to-foreground distance, etc.) e solo con un uso costante dell'obiettivo e della funzione DC si riesce, empiricamente, a prevederne (in parte) il risultato.

Aggiungi inoltre (come sempre giustamente riportato da Kaus : Image blur cannot be verified through the viewfinder.) che il risultato non ? apprezzabile guardando nel mirino e, devo dire ... neanche molto guardando nello schermino dietro la macchina. La cosa diviene apprezzabile quando stampi !

Insomma ... la funzione DC non ? affatto banalizzabile o regolabile con una semplice formuletta, ma richiede una lunga esperienza ed un'infinit? di prove.

Guglielmo

E dopo tutte queste prove, c'? chi ? riuscito a trarne una regoletta? :)

Io ho fatto qualche prova, dopo l'acquisto, ma devo congessare che dopo, ho sempre usato l'obiettivo senza l'effetto defocus.
Appena avr? l'occasione di avere una modella paziente (non le mie nipotine), ritenter? :)

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