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Nikon 70-200/2.8VRII vs. 80-200/2,8AFS: gemelli...diversi? [Test]
dic 15 2010 01:00 |
giannizadra
in Obiettivi
Una giornata di sole in compagnia dell'amico NPS Andea Pellizzer per l'occasione con 70-200/2,8 VRII.
Circostanza opportuna per compararlo "sul campo" con il mio 80-200/2,8 AFS.
Borse, treppiede, D3, D700, e nasce questo rapido test, di cui non escludo una seconda puntata in condizioni operative diverse.
1) Schede tecniche, caratteristiche e struttura
70-200/2,8 VRII, dati e schema:
80-200/2,8 AFS, id:
I due telezoom hanno sagoma, ingombri, pesi e impugnatura quasi identici.
Pare proprio che nel ridisegnare il 70-200 VR i progettisti si siano ispirati all'AFS abbandonando le forme rastremate del 70-200 VRI.
Le principali differenze "estetiche" tra i due telezoom provati, oltre alla diversa finitura del barilotto (lucida l'uno, satinata l'altro), sono in diretta correlazione con le dotazioni tecniche.
Sul 70-200VRII sono presenti il cursore del VR (Off-Normal-Active) e una terza posizione nel cursore AF (AF/M oltre ai noti M/AF e M, con irrilevanti conseguenze operative).
L' 80-200AFS sfoggia da parte sua i pulsanti di blocco AF e la ghiera di regolazione dei diaframmi, assenti nel nuovo.
Diverse le staffe per treppiede: entrambe rotanti a 360°, ma interamente rimuovibile "a ganascia" quella del "vecchio", mentre nel nuovo è (più comodamente) asportabile solo lo zoccolo.
Molto più "maestoso" e "protettivo" il paraluce dell'AFS; quello del VRII è insolitamente compatto (forse troppo: vedasi successivo paragrafo 5).
:
2) I muri
Abbiamo limitato il confronto a 80, 135 e 200mm, f/2,8 e f/5,6. Per ogni coppia di fotogrammi, sopra il 70-200VR, sotto l'80-200AFS in questa serie e in tutte le altre del test.
D700 su solido treppiede in bolla a distanza-test in posizione fissa e costante.
A parità di focale, l'area inquadrata coi due obiettivi sarebbe pertanto dovuta risultare perfettamente coincidente.
Così non è, per una questione nota: il 70-200VRII alle brevi distanze di messa a fuoco riduce considerevolmente la focale effettiva. I suoi fotogrammi, pertanto, risultano sistematicamente più "larghi" di quelli corrispondenti dell'80-200AFS.
La caratteristica, in sè, non presenta particolari controindicazioni (basta avvicinarsi o zoomare di più), tranne una: il 70-200VRII, pur con una maf minima di m 1,4 (contro gli 1,5m dell'80-200AFS), consente un rapporto di riproduzione massimo peggiore: 1:8,3 contro 1:6,3 dell'AFS.
Non è grave, ma andava specificato.
80mm, f/2,8
80mm, f/5,6
135mm, f/2,8
135mm, f/5,6
200mm, f/2,8
200mm, f/5,6
Che dire a commento ?
E' uno spettacolo lavorare con due gioielli del genere.
Ho analizzato più volte al 100% ogni centimetro quadrato di ogni singolo NEF (sia benedetto il loupe di CapturOne6Pro...) e non sono riuscito ad assegnare il secondo posto... Entrambi primi a pari merito, summa cum laude.
Potrei azzardare (a f/2,8) un pareggio a 80mm, una prevalenza dell'80-200AFS a 135mm (nitidezza più uniforme del dettaglio fine) e una lieve superiorità del 70-200VRII a 200mm (solo in virtù di una "vignettatura" più ridotta).
Ma se consideriamo che a quella distanza le focali effettive sono diverse, potremmo anche mettere in dubbio la prevalenza dell' AFS a 135mm (dettagli "fini" migliori ma in realtà "più grandi"=meno fini), nonché la minore clb del 70-200Vr a TA a 200mm ("vignetta" meno, ma in quelle condizioni non è a 200mm come l'AFS, bensì a 150mm).
Due superottiche, il meglio del meglio dei medi-telezoom.
Da parte sua, il 70-200VRII ha superato brillantemente due limiti (relativi) che il suo omonimo predecessore 70-200VRI manifestava su FX: una percepibile caduta di luce ai bordi almeno fino a f/5,6, e un decremento di nitidezza a infinito ai margini del fotogramma "pieno" (lo vedremo dalle foto che seguono).
Due cosucce che mi hanno sempre fatto ritenere l'80-200 AFS otticamente preferibile su FX e su pellicola al 70-200VRI.
Ora, col VRII, sotto questo aspetto il match è quantomeno pari.
3) Nitidezza esemplare, intonazione cromatica diversa
Equilibrio perfetto tra i due cavalli di razza, sul piano della nitidezza, a distanze medio-lunghe e a infinito.
Le differenze sono riconoscibili solo nell'intonazione cromatica: generalmente più "caldo" e saturo l'80-200AFS, più freddo e contrastato il 70-2000VRII. Del tutto assente, in entrambi, il purple fringing a qualsiasi apertura: lo abbiamo cercato anche con sfondi luminosissimi a TA (v. in seguito) ma non siamo riusciti a generarne nemmeno un pizzico...
A diaframmi intermedi son buoni tutti, beninteso... ma questa prima coppia è a f/2,8 (200mm):
4) Transizioni tonali, sfuocato
Inappuntabili per uno zoom gradualità delle transizioni tonali, plasticità e sfuocato in ambedue gli obiettivi.
Fra le molte prove condotte, metto questa a f/5,6 (116mm), ove è stata felicemente risolta una situazione di elementi in forte contrasto, scuri, "duri" e in luce diretta:
5) Tenuta in controluce: una richiesta a Nikon...
Il 70-200VRII dichiara "alcune" lenti Nano-trattate.
Mi aspettavo quindi che nelle prove di "controluce" surclassasse il mio "vecchio" 80-200 AFS.
E' accaduto esattamente il contrario (come si vede dalle foto qui sotto) e la cosa mi ha dato alquanto da pensare.
Ritengo di essere finalmente venuto a capo del busillis: il colpevole è... il paraluce .
Mentre l'80-200AFS sfoggia un copricapo imponente, atto a proteggere pure... le corna ( ), il nuovo 70-200 VRII ha in dotazione un berrettino minuscolo (ancorché bruttarello...) che in corrispondenza degli svasi del petalo è di scarsissima efficacia.
D'accordo che l'obiettivo "parte" dalla focale 70mm (e non da 80mm); d'accordo che alle brevi distanze il campo inquadrato è in realtà ancor più ampio (siamo a 55/60mm "effettivi"); d'accordo che "piccolo è comodo", ma...
Ho l'impressione che un eccesso di fiducia nei "Nanetti", e magari il ricordo che il precedente 70-200VRI con paraluce più lungo su FX vignettava un po' più del lecito, abbiano indotto i progettisti a ridurre oltremodo la lunghezza dell'indispensabile accessorio.
Le due coppie di foto a f/2,8 che seguono (70-200VRII sopra, 80-200AFS sotto, come sempre) sono al riguardo impietose.
Senza volerlo, avevamo simulato la situazione più sfavorevole per l' HB-48: sole sulla destra, quasi frontale, appena fuori dal campo inquadrato.
Chiederei sommessamente (e umilmente) a Nikon di ridisegnare il paraluce del 70-200VRII, e se per farlo più lungo dovranno pure allargarlo... pazienza.
6) Conclusioni (I° round)
a) 70-200/2,8VRII e 80-200/2,8AFS sono due telezoom fantastici: probabilmente i migliori che sia possibile a tutt'oggi montare su una reflex 35mm.
b) L'unica seria ragione per un possessore del "vecchio" AFS di passarlo in cavalleria a beneficio del nuovissimo VRII sarebbe la presenza del sistema VR (che in questa versione consente un "guadagno" medio reale con soggetti statici di ben quattro stop effettivi sui tempi di sicurezza canonici). Se per la tipologia delle vostre foto il VR serve, l'aggiornamento è buono, giusto e privo di controindicazioni "tecniche". A me, per ora, il VR non serve...
c) Per chi possiede un 70-200VRI vale la pena di fare l' upgrade? Dipende...
Sul formato DX, tutto sommato non ne vedrei la necessità: i bordi "veri" del 70-200 ne restano esclusi, e con essi le piccole magagne del primo 70-200. Il quale un VR, sia pur meno prestante del II, ce l'ha...
Sul formato FX invece il 70-200VRII è migliore del VRI. Punto.
d) Chi ha un 80-200 bighiera o "a pompa" sa benissimo che tutti i mediotelezoom professionali di Nikon sono, da sempre, di grande qualità ottica. In favore del cambio eventuale, in aggiunta al motivo di cui sopra (presenza o meno del VR), andrà nel caso valutata la velocità e precisione dei messa a fuoco garantita dai motori SWM dei tre zoom AFS.
Che mantengono l'AF anche in combinazione con i TC-E. Lo ricordo ai (pochi, spero...) patiti dei converter.
e) Nessun dilemma ( ) invece, per chi non ha in corredo un telezoom f/2,8: appena può, se lo procuri. E' tutto un altro vivere.
N.D.R. (note dell' estensore)
Ringrazio l'amico Andrea per la validissima collaborazione a questo rapido test: in linea di massima, le foto realizzate con la D700 sono sue, mie quelle con la D3.
Con parecchie eccezioni: ci siamo scambiati spesso corpi-macchina e/o obiettivi. Come nella foto sotto, scattatami da lui con D3 e 80-200AFS miei.
Più avanti, abbiamo in programma un supplemento di test a quattro mani per verificare i due zoom in altre condizioni.
Le coppie di NEF (un centinaio) sono state tutte aperte, valutate e convertite in jpeg con CaptureOne6Pro che ignora i settaggi on-camera (WB -su Auto- a parte) e non assogettate ad alcun intervento correttivo. Garantita quindi la "par condicio", iimprescindibile quando si comparano immagini generate da attrezzi diversi.
Test:
Yes
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39 Comments
e il vr2 costa un occhio e mi danno troppo poco per il vr1 per permutarlo...
Non pensavo che il VR1 fosse inferiore all'80-200, sarebbe interessante anche fare un confronto con il bighiera e il monoghiera..
...A trovarlo un 80-200 afs usato ad un prezzo ragionevole....chi lo possiede difficilmente lo vende.
Per un periodo l'ho cercato ma nisba.
Sono riuscito a farmelo prestare da un amico per qualche giorno e messo alla frusta mi ? piaciuto tantissimo..
Scusa ma hai linkato immagini da 100 megabyte l'una ? NDM
Saluti
Nell'articolo si fa riferimento preciso alle condizioni : formato pieno o pellicola.
E' risaputo che il fusto del 70-200/2.8 VR I nasconde un difetto di progettazione non verificato in fase di test perch? all'epoca venne testato esclusivamente con le D1, macchine in formato DX che per l'appunto mascheravano due dei tre punti deboli di quell'obiettivo (vignettatura, a volte presente anche chiudendo ad F11, puntando per esempio sul cielo) e perdita di nitidezza ai bordi alle focali pi? lunghe.
L'altro problema della prima versione era la scarsa efficacia dell'autofocus in talune circostanze (controluce) e la scarsa tenuta al flare (nelle stesse condizioni).
La questione ? che - non si dice nell'ottima recensione ma io mi ostino a rimarcarla sempre - che i due nuovi 70-200/2.8 sono stati pensati per usi specialistici molto pi? dell'ottimo 80-200/2.8 AF-S.
Sono strumenti per il fotogiornalista e il reporter sportivo che ha pi? bisogno di velocit? e di stabilizzazione che di prestazioni assolute.
In effetti ? un peccato che un problema di cattiva tenuta di alcuni componenti in materiale sintetico del movimento del precedente 80-200/2.8 abbiano sconsigliato Nikon dal mantenerlo in produzione, magari aggiornandolo.
Il nuovo 70-200/2.8 VR II non ? un obiettivo assoluto sempre per gli stessi motivi di cui sopra (? annosa la questione della effettiva focale alle distanze ravvicinate) scambiata con la messa a fuoco interna rapidissima e un guadagno - anche se minimo - della minima distanza di messa a fuoco.
E' anche un obiettivo del tutto sconsigliabile per il ritratto e la fotografia di studio, perch? troppo deciso e tagliente.
Non mi parli chi in fase di sviluppo riduce la Clarity per ovviare al problema perch? sono incline a togliergli il saluto.
Il nuovo 70-200/2.8 VR II che viene venduto ad un prezzo principesco (e in parte non giustificabile) ? uno strumento ultra-professionale pensato per soddisfare esigenze specifiche.
Il fotoamatore in cerca di uno zoom F2.8 multi-purpose far? bene a risparmiare comperando il veterano e glorioso 80-200 motorizzato.
Come ha fatto il nostro Gianni Zadra !
La scelta, alla fine, ? caduta sull'80-200 AFS per i motivi espressi da Mauro e anche perch? il mio sporadicissimo uso non ne giustificava certo la spesa di gran lunga maggiore per il 70-200 VRII.
Adesso che leggo il test e riconoscendo l'autorevolezza della fonte, mi sento pi? che mai confortato sebbene l'80-200 non mi abbia mai lasciato alcun dubbio sulla sua bont?. In altra prova che avevo fatto comparando le focali dei 105mm, a f/2.8, lo avevo trovato pure migliore del fisso 105mm AFS f/2.8 VR.
L'80-200 AFS, per quanto ho avuto modo di conoscerlo (e ribadisco, lo uso molto poco), ? un'ottica eccellente sotto ogni punto di vista e se Fototm ha tanto da lamentarsi della prima versione del 70-200 pu? benissimo fare come ho fatto io e gli resta in tasca pure qualche cento euro per differenza nelle due compravendite. A meno che, ovviamente, non vi sia un frequente uso in interni come chiese o simili perch? allora, si, lo stabilizzatore fa la differenza.
L'ho provato anche nel genere fotografia sportiva, dove devo dire che il 70-200 (su D300) faceva un gran bel servizio, ma anche in questo caso non mi ha deluso:
D300, ISO 200, 1/100" @f/11
D300, ISO 200, 1/80" @f/4.5
Ma sicuramente nel reportage generico (se si accettano il peso e l'ingombro) pu? dare il meglio di s? anche alle grandi aperture grazie anche ad uno sfuocato molto gradevole:
D3, ISO 200, 1/800 @f/4
D3, ISO 200, 1/2000 @f/4
In sostanza, dovessi tornare indietro a scegliere tra i due obiettivi oggetto del presente test, per le MIE esigenze attuali, non avrei dubbio ad optare nuovamente per l'80-200 AFS!
In realt?, quando lo presi nuovo (nel secolo scorso) l'80-200/2,8 AFS costava una follia... in proporzione pi? del 70-200VRII oggi.
In compenso, dopo due lustri di uso abbastanza intenso ? ancora come appena uscito dalla scatola.
L'ho sempre preferito al 70-200VRI (che considero un ottimo vetro con qualche problemino ai margini su FX) per i cromatismi, per il miglior comportamento ai bordi sul formato 24x36mm, e per la gradualit? delle transizioni tonali che ne consentono un uso disinvolto anche nel ritratto, ambientato o "stretto".
E' stato per me un piacere ma non una sorpresa constatare che regge benissimo il confronto anche col nuovo 70-200VRII.
Per i miei utilizzi prevalenti (reportage d'azione e ritratto) ma anche per paesaggi "d'atmosfera", lo ritengo tuttora il telezoom ideale.
Per scatti che richiedano il VR, invece, il 70-200VRII gli ? ovviamente preferibile.
Nel mio caso sarebbero pochissimi: la brillante gestione D3 degli alti ISO e la necessit? di tempi rapidi per fermare il movimento dei soggetti, nonch? l'inerzia indotta dall'attesa della stabilizzazione fanno s? che io tenga il VR sistematicamente disattivato anche col 105VR Micro...
PS. Grazie a tutti per l'attenzione.
Detto questo, ho letto le tue parole con estremo interesse e avrei una domanda, non avendo mai provato l'80-200AF-S. Ho provato il VRI sulla mia D700 e sono rimasto tremendamente impressionato dall'AF per la sua velocit? (consdiera che il mio benchmark ? il 70-300VR, quindi tutt'altro che veloce), volevo sapere quale sia la differenza tra l'80-200 AF-S e appunto il VRI, perch? oltre ad essere interessato ad un f/2.8 per quelle focali, mi inizia ad andare molto stretto il fuoco del 70-300, che spesso ? troppo lento, specie se unito al VR on
Ciao e ancora un bravo con la B maiuscola!
Grazie Ale, troppo gentile...
Ti ringrazio anche per la domanda sull'AF, che mi permette di approfondire un argomento su cui avevo glissato nell'articolo.
La prova era iniziata con il mio AFS montato sulla D3 e il VRII sulla D700, giochicchiando con ergonomia e comandi.
Dopo un paio di minuti ci scambiammo le macchine, e Andrea mi disse che trovava molto pi? veloce e reattivo l'AFS dell'80-200.
Controprova: scambiando gli obiettivi (VRII sulla D3 e AFS sulla D700) si invertirono anche le impressioni.
E' la D3 ad avere prestazioni autofocus pi? veloci della D700, gli zoom erano incolpevoli.
Innestati entrambi in successione sulla D3, la velocit? di fuoco e di aggancio ci ? sembrata identica.
L'AF dell' 80-200AFS ? lievemente pi? rumoroso in partenza, come se dovesse sostenere uno sforzo maggiore, ma la performance nell'uso ? indistinguibile da quella del 70-200VRII. Presumo che il comportamento "acustico" del VRI sia analogo a quest'ultimo, con velocit? uguale.
Non ho presente sul punto la prestazione del 70-300 VR, il cui AF sar? sicuramente penalizzato rispetto agli f/2,8 dalla minore luminosit? d'immagine (a TA) in entrata e da un motore SWM giocoforza pi? compatto. Anche se ha lenti pi? piccole da spostare...
PS. Tieni presente anche l'inerzia pre-scatto per attendere la stabilizzazione con VR attivato.
Assolutamente no, non sono cos? sadico.
Le immagini pi? grandi postate (circa 1 MB l'una) sono quelle relative ai "muri".
La pi? pesante fra le quali, per l'esattezza, ? di 1015 Kb, vale a dire 1 MB pi? pochi spiccioli.
Mi segno questi tuoi dati anche sulle velocit? dell'AF e... vedremo
Professionale ed attendibile come sempre.
Ho archiviato il Tuo articolo e quando sar? il momento e certo verr?, ho gi? capito dove parare, ( ovviamente dopo il 17-35 dato che posseggo il 180mm ).
Buon Santo Natale.
Nuccio
PS: ho fatto l' aggiornamento a C.One 6.0.01 e tutto bene.
Ricambio di cuore, auguroni a te e a tutti.
PS. Anch'io...
Io mi riferivo alla scelta oggi (anche il prezzo del tuo obiettivo 12 anni da era ingiustificato), tra un 70-200/2.8 VR (qualsiasi versione) e un 80-200/2.8 AF-S dovrebbe prevalere la considerazione di uso come ha fatto MB 1942.
E' ovvio che chi tiene disattivato il VR () cosa raccomandabile comunque su tempi inferiori al 1/500'' non dovrebbe nemmeno prendere in considerazione (tutte) le ottiche moderne.
Per? come detto il tutto sempre rapportato all'uso, perch? non ? neanche detto che lo si debba usare sempre e per forza a 200mm Se lo si usa a 80mm, il tempo di 1/80 non ? poi cos? difficile da ottenere...
D'altro canto non e' stata una sorpresa, perche' l'80-200 AFS e' forse l'obiettivo che mi piace di piu' tra tutti, e me lo tengo ben stretto.....
Luciano
Ottimo articolo Gianni; io intanto possessore di un buon 80-200/2.8 bighiera medito ...
Un saluto a tutti.
Luca
Complimenti a GianniZadra per l'eccellente articolo redatto
" Figo" s?, ma fa tanto Canon...
Peraltro anche il 28-70, il 70-200VRI, il 300/4 AFS e alcuni supertele esistono pure in versione bianca.
Ed era bianco pi? di un catadiottrico del tempo che fu, come il Nikkor 2000mm f/11, ultracostoso e rarissimo (veniva fatto solo su ordinazione).
No se fai un panning di un atleta in corsa ad 1/30'' ? difficile che ... senza il VR ! Nella gran parte degli altri casi invece ? come dici tu.
io per? preferisco avere il VR a disposizione da poter attivare quando serve.........
Sinceramente quello a cui ti riferisci l'ho sempre visto con sospetto. Non so quanto una superficie bianca possa influire in positivo in condizioni di caldo "torrido". Se portasse vantaggi molto evidenti abbandonerebbero il nero. Poi non so...
(Tanto utile quanto incomprimibile quel paraluce! Non c'? borsa che lo contenga insieme all'obiettivo...)
In quanto alla vignettatura devo dire che in determinate situazioni l'AF-S ne manifesta in eccesso (io lo uso su D700).
Speravo che il VRII avesse ovviato in maniera determinante al problema, ma dal tenore del commento di Gianni mi pare non sia poi cos? risolutivo.
Insomma...continuo a tenermi il mio 80-200 AF-S...
Certo il VR mi sarebbe utile...ed in tutte le occasioni in cui lo ? poso il bombardone e monto il 70-300 VR: non ? certo la stessa cosa...!
Avevo letto e apprezzato il tuo articolo su AFS e bighiera al tempo, quando ancora non ero iscritto a Nikonland.
Il 70-200VRII a 200mm f/2,8 "vignetta" meno dell'AFS, e decisamente meno del VRI.
Diaframmando di uno stop, col VRII l'oscuramento agli angoli scompare, con l'AFS quasi, col VRI no.
Anche se per vederlo e "stimarlo", sulle coppie dei file uguali dei primi due, mi sono dovuto basare sugli istogrammi e precisamente sull'altezza del "picco" iniziale a sx. Un'altra utility dell'istogramma...
Un minimo di caduta di luce ai bordi a TA, come ben sai, ? insopprimibile.
E correggibile (anche on-camera), praticamente senza pagare dazio.
PS. Devo averti involontariamente cancellato una frase pasticciando coi pulsanti ("Modifica" anzich? "Rispondi") nel quotare il tuo intervento.
Sorry...
Puoi ripristinarla tu?
:-)