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Fotocamere, obiettivi e accessori per la fotografia naturalistica, un piccolo vademecum (parte I)
nov 10 2013 01:00 |
Bruno Mora
in Natura
Dopo parecchi anni dedicati a riprendere animali di tutte le specie, dalle cavallette agli orsi, dai leoni ai tuffetti, mi sono accorto di quanto sia vasta la pletora di fotocamere, obiettivi, cavalletti, e ammennicoli vari che mi sono trovato a utilizzare durante tutto questo tempo.
Da qui l'idea di scrivere un articolo che vuole essere una semplice carrellata di mini-recensioni rivolte soprattutto ai non strettamente addetti ai lavori (non ai fotografi esperti e smaliziati che sanno già tutto), sul materiale che utilizzo solitamente nelle mie attività di fotografia naturalistica, dagli obiettivi ai treppiedi, dalle fotocamere agli accessori per la mimetizzazione.
Un lavoro che naturalmente sarà diviso in capitoli, e che tratterà del materiale utilizzato attualmente e direi di iniziare col primo:
Infine, ricordo che ho scattato in Africa e alle isole Galapagos con una D200, anche in condizioni avverse, e non mi ha mai tradito...allora quella potevo permettermi, e ne sono rimasto sempre soddisfatto, sul piano dell'affidabilità. Questo per dire che anche con i corpi non strettamente professionali si possono "affrontare" situazioni impegnative.
D3s:
Fotocamera progettata per lo sport e il fotogiornalismo, non strettamente per la fotografia naturalistica, è comunque molto utilizzata dai fotografi di natura, vista l'eccezionale robustezza e l'elevata cadenza di scatto. E' la mia prima scelta quando le condizioni di luce si fanno difficili. Praticamente è sempre nello zaino, pronta all'uso. Robusta, affidabile, inarrestabile, una vera "macchina da guerra". Ancora di più con questa fotocamera ogni scatto deve essere pensato come finalizzato alla stampa, il crop qui non è ammesso, anche un lieve ritaglio ci preclude la massima dimensione in stampa. Recentemente sostituita dalla D4 nel listino Nikon.
di seguito 4 scatti che illustrano bene il comportamento in condizioni di luce non facile (eccetto la prima foto)
2000 ISO:
5000 ISO:
8000 ISO:
10000 ISO:
D3x:
una fotocamera che mi lasciò sbalordito quando la provai le prime volte, secondo me qui Nikon tirò fuori un aggeggio dal futuro. Assolutamente inappuntabile a bassi ISO, fino a 800 utilizzabile tranquillamente, ma nemmeno a 1600 iso è da disprezzare. Latitudine di posa eccezionale. La raffica non è ai livelli di quella della D3s, ma dopotutto il buffer deve anche gestire un flusso di informazioni doppio. Spesso sfrutto il NEF a 12 bit, quando ho bisogno di maggior velocità.
In condizioni di luce ottimale è sempre stata lei la protagonista indiscussa delle mie sessioni fotografiche. Lo è ancora oggi, pur con l'arrivo di altri "mostri".
Si sposa benissimo con la versione "s", corpo identico e comandi quasi gli stessi, solo diversa disposizione del LV e poche altre cose, stessa batteria, stessa affidabilità, la risoluzione raddoppia, e il micromosso coi lunghi tele è costantemente in agguato. Magnifica nella macro, essendo nata come fotocamera da usare in maniera statica e in condizioni di luce controllata.
Da alcuni mesi è arrivata la D800E, eppure non mi sento di pensionarla.
D800E:
un mostro di risoluzione (36 mpixel) in un corpo leggero e compatto. Una delle migliori DSRL in commercio attualmente. La sto usando parecchio, sento tuttavia che è una macchina che dà il meglio di sè in macro e in paesaggistica, oltre che in studio naturalmente.
Cambiano alcuni comandi (ma nulla di rivoluzionario), le batterie, gli ingombri migliorano, almeno finchè non si prende l'impugnatura aggiuntiva, in questo caso l'altezza complessiva supera di qualche mm quella delle ammiraglie.
Mette alla corda tutti gli obiettivi, di qui la necessità di adoperarla con lenti di prima fascia.
D7100:
una piacevole sorpresa, l'ultima arrivata e il ritorno al formato dx dopo la D200. L'ho comperata perchè propone 24 mpx, la stessa risoluzione della D3x, e due terzi di quella della D800E, in formato ridotto, e il tutto racchiuso in un corpo mini, eppure solido e robusto.
Faccio spesso camminate in montagna, e mi sono reso conto (o meglio, se ne è resa conto la mia colonna vertebrale), di quanto sia importante risparmiare sul peso da mettere nello zaino. Con il 300 f/4 si fotografano tranquillamente primi piani di marmotte.
Mi consente di lasciare a casa il TC e la resa ad alti ISO è rispettabile, sebbene non sia un requisito fondamentale. Abbinata al 300 AFS F/4 forma un complesso compatto, maneggevole, leggero, se si vuole aggiungere un TC 14 arriviamo a gestire una focale di 300*1,5*1,4 = 630 mm F/5,6.
Richiede ottiche di altissimo livello, come la D800 e la D3x. Micromosso sempre in agguato.
La batteria e il carica batterie sono gli stessi della D800E.
Nota sulle batterie: quattro fotocamere, solo due batterie diverse, non male dopotutto.
Da qui l'idea di scrivere un articolo che vuole essere una semplice carrellata di mini-recensioni rivolte soprattutto ai non strettamente addetti ai lavori (non ai fotografi esperti e smaliziati che sanno già tutto), sul materiale che utilizzo solitamente nelle mie attività di fotografia naturalistica, dagli obiettivi ai treppiedi, dalle fotocamere agli accessori per la mimetizzazione.
Un lavoro che naturalmente sarà diviso in capitoli, e che tratterà del materiale utilizzato attualmente e direi di iniziare col primo:
LE FOTOCAMERE
Infine, ricordo che ho scattato in Africa e alle isole Galapagos con una D200, anche in condizioni avverse, e non mi ha mai tradito...allora quella potevo permettermi, e ne sono rimasto sempre soddisfatto, sul piano dell'affidabilità. Questo per dire che anche con i corpi non strettamente professionali si possono "affrontare" situazioni impegnative.
D3s:
Fotocamera progettata per lo sport e il fotogiornalismo, non strettamente per la fotografia naturalistica, è comunque molto utilizzata dai fotografi di natura, vista l'eccezionale robustezza e l'elevata cadenza di scatto. E' la mia prima scelta quando le condizioni di luce si fanno difficili. Praticamente è sempre nello zaino, pronta all'uso. Robusta, affidabile, inarrestabile, una vera "macchina da guerra". Ancora di più con questa fotocamera ogni scatto deve essere pensato come finalizzato alla stampa, il crop qui non è ammesso, anche un lieve ritaglio ci preclude la massima dimensione in stampa. Recentemente sostituita dalla D4 nel listino Nikon.
di seguito 4 scatti che illustrano bene il comportamento in condizioni di luce non facile (eccetto la prima foto)
2000 ISO:
5000 ISO:
8000 ISO:
10000 ISO:
D3x:
una fotocamera che mi lasciò sbalordito quando la provai le prime volte, secondo me qui Nikon tirò fuori un aggeggio dal futuro. Assolutamente inappuntabile a bassi ISO, fino a 800 utilizzabile tranquillamente, ma nemmeno a 1600 iso è da disprezzare. Latitudine di posa eccezionale. La raffica non è ai livelli di quella della D3s, ma dopotutto il buffer deve anche gestire un flusso di informazioni doppio. Spesso sfrutto il NEF a 12 bit, quando ho bisogno di maggior velocità.
In condizioni di luce ottimale è sempre stata lei la protagonista indiscussa delle mie sessioni fotografiche. Lo è ancora oggi, pur con l'arrivo di altri "mostri".
Si sposa benissimo con la versione "s", corpo identico e comandi quasi gli stessi, solo diversa disposizione del LV e poche altre cose, stessa batteria, stessa affidabilità, la risoluzione raddoppia, e il micromosso coi lunghi tele è costantemente in agguato. Magnifica nella macro, essendo nata come fotocamera da usare in maniera statica e in condizioni di luce controllata.
Da alcuni mesi è arrivata la D800E, eppure non mi sento di pensionarla.
D800E:
un mostro di risoluzione (36 mpixel) in un corpo leggero e compatto. Una delle migliori DSRL in commercio attualmente. La sto usando parecchio, sento tuttavia che è una macchina che dà il meglio di sè in macro e in paesaggistica, oltre che in studio naturalmente.
Cambiano alcuni comandi (ma nulla di rivoluzionario), le batterie, gli ingombri migliorano, almeno finchè non si prende l'impugnatura aggiuntiva, in questo caso l'altezza complessiva supera di qualche mm quella delle ammiraglie.
Mette alla corda tutti gli obiettivi, di qui la necessità di adoperarla con lenti di prima fascia.
D7100:
una piacevole sorpresa, l'ultima arrivata e il ritorno al formato dx dopo la D200. L'ho comperata perchè propone 24 mpx, la stessa risoluzione della D3x, e due terzi di quella della D800E, in formato ridotto, e il tutto racchiuso in un corpo mini, eppure solido e robusto.
Faccio spesso camminate in montagna, e mi sono reso conto (o meglio, se ne è resa conto la mia colonna vertebrale), di quanto sia importante risparmiare sul peso da mettere nello zaino. Con il 300 f/4 si fotografano tranquillamente primi piani di marmotte.
Mi consente di lasciare a casa il TC e la resa ad alti ISO è rispettabile, sebbene non sia un requisito fondamentale. Abbinata al 300 AFS F/4 forma un complesso compatto, maneggevole, leggero, se si vuole aggiungere un TC 14 arriviamo a gestire una focale di 300*1,5*1,4 = 630 mm F/5,6.
Richiede ottiche di altissimo livello, come la D800 e la D3x. Micromosso sempre in agguato.
La batteria e il carica batterie sono gli stessi della D800E.
Nota sulle batterie: quattro fotocamere, solo due batterie diverse, non male dopotutto.
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13 Comments
Sarebbe interessante, oltre alle foto dei corpi, anche un paio di scatti che mostrino sul campo cosa si può tirare fuori coi corpi stessi, così uno ha anche la percezione visiva dei risultati e delle situazioni in cui poter usare un determinato corpo.
Bello da leggere.. ma sopratutto, vissuto.. che poi ne possa tarrre un uso pratico.. per ora non lo sò.. ma interessante sì.. molto pregevole il commento alla colonna... non sai quanto sei nel vero...
Ci ho pensato a mettere foto "reali", visto che è una prerogativa dei nikonlanders quella di parlare scatti alla mano, però ho pensato di farlo nel capitolo dedicato alle ottiche.
Nulla vieta di aggiungerli anche qui, solo il tempo di cercare qualche scatto significativo, magari a certe sensibilità.
Per quello dovrai aspettare la D400, Agostino, se mai uscirà
Sono d'accordo con quel che scrivi, soprattutto sull'affidabilità dei corpi non "dichiaratamente" pro.
Non ho mai posseduto una reflex digitale professionale (di quelle con il grip integrato intendo dire) ma tutte quelle che ho avuto della serie DXXX sono state sia tra le nevi che nel caldo torrido umido, nel fango, senza mai tradire.
Le principali differenze in bene e in male le ho trovate più che altro nell'operatività (oltre alla qualità di immagine logicamente legata all'età delle macchine).
Ciao,
Silvio
PS La D7100 ha una cifra in più ma finora si comporta benissimo
Una proposta, potremmo smettere di parlare di "caccia fotografica" e lasciare il termine caccia ad altri personaggi? A me fa venire in mente quella specie di circo itinerante che si sposta in massa dai gufi di palude del ferrarese ai nidi delle ghiandaie marine laziali, composto da personaggi disposti a tutto pur di portare a casa uno scatto di cui vantarsi sui vari forum (fora non mi viene).
Sai che ti dico Marco?
Grazie.
Perchè avevo completamente sbagliato il titolo.
Infatti nell'articolo adopero quasi sempre il termine "fotografia naturalistica".
E non potrebbe essere altrimenti dato che mi rifaccio alle linee guida dell'AFNI.
ciao
Approvo!!!
Mi accodo, e sottoscrivo.
Non è una questione di essere snob o altro, no no è proprio nel significato delle parole. Usare quelle giuste ci fa solo un gran bene.
Bravo Bruno, aspettiamo il resto delle tue note
ciao
Grande Marco, giustissima precisazione: è una terminologia obsoleta e divenuta oggi fuorviante.
Complimenti a Bruno per l'articolo.
T.
Grazie a te, l'articolo è ottimo, con il titolo corretto è praticamente perfetto.
ciao
marco
...parli di questo? http://www.nikonland...i-in-gamba-r168
...non so se esistono versioni più recenti...
Ciao