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Nikon Zoom 14-24/2,8 e 17-35/2,8: professionali, fascinosi, diversi [test]
ott 22 2013 01:00 |
giannizadra
in Obiettivi
I Nikon 17-35/2,8 e 14-24/2,8 sono i due zoom grandangolari professionali disponibili per le DSRL Nikon FX.
Sono profondamente diversi: per età di progetto (li separa quasi un decennio), per escursione focale (da 104° a 62° il vecchio, da 114° a 84° il nuovo), per filosofia d'impiego (il 17-35 é il must del fotogiornalista, il 14-24 é un ultrawide specialistico... a focale variabile.
Questo test incrociato "sul campo" che ho condotto su D3 assieme all'amico Giulio Bagnari (io ho 14 fisso e 17-35, lui 14-24 e 17-35) vuole descrivere i caratteri delle due ottiche nel range di focali comuni, approfondirne timbro, comportamento concreti e temperamento.
Costruzione impeccabile per entrambi: robusto scafo metallico, tropicalizzazione.
Il 14-24 incorpora un paraluce fissato attorno all'enorme lente frontale e non può ospitare filtri; la cosa é seccante per i paesaggisti che usano i digradanti e per chi deve eliminare i riflessi col polarizzatore, pressoché indifferente per chi usa il polarizzatore per saturare i colori, é già saturo di suo...
Il 17-35 ha paraluce estraibile in dotazione e ghiera portafiltri diametro 77mm, ormai uno standard per gli zoom Nikkor-pro. Ha anche la ghiera autonoma per pilotare i diaframmi, mentre il 14-24 (che é "G") presenta la consueta guarnizione antipolvere attorno all'innesto.
Molto ben impugnabili entrambi sul corpo D3; il 17-35 é un po' più bilanciato, consente una posizione più naturale delle dita sull' anello di variazione focale, ma la differenza non é determinante.
I due motori SWM assicurano una messa a fuoco fulminea e discreta.
Qui di seguito schemi ottici e dati fisici: tre lenti asferiche e due ED per entrambi, trattamento Nano-crystal sul retro dell'elemento frontale del 14-24:
(ovviamente, 14-24 sopra, 17-35 sotto):
B- E... muro sia
Metto un po' di muri a f/2,8 su treppiede a 17, 20 e 24mm.
E' necessario per descrivere una prima differenza sostanziale.
Non vogliatemene: vi risparmio tutti gli altri (alcune decine)... .
Col variare delle focali, sono state adeguate le distanze, in modo che il RR rimanesse invariato.
I fotogrammi pertanto, se proprio si vuole, sono tutti comparabili tra loro.
Ho riportato i fotogrammi a TA, perché sono gli unici a evidenziare le differenze in formato-web. Già a f/4 sarebbero quasi invisibili...
Il 14-24 mostra subito i suoi punti di forza: eccezionale uniformità centro-bordi, planeità di campo a 17mm, microcontrasto estremamente elevato.
In termini di risolvenza, a TA il 17-35 regge benissimo fino in prossimità dei bordi; viene battuto ai bordi estremi e agli angoli a 17mm (peggiore planeità di campo); é più "caldo" e meno contrastato.
La vignettatura a f/2,8 é ben controllata in ambedue a tutte le focali comuni: migliore comunque il 14-24 a 17mm.
Idem per la distorsione. Si tenga in proposito presente che 17mm rappresenta la focale estrema per il 17-35 mentre é intermedia per il 14-24. Inserisco, per offrire un termine di paragone sui "barilotti", i due fotogrammi-test di 14-24 e 14 fisso a 14mm (f/2,8):
C- Il comportamento sul campo
Fin qui, la storia illustrata corrisponde (all'incirca) a quella che abbiamo letto nei grafici a f/2,8 degli MTF di Nikon o Photozone. Interessante, ma é solo un incipit. Per conoscere un po' meglio i due obiettivi é necessario esaminare foto.
C1- 17-35 in azione
John Shaw lo usa sulle sue D3:
"On the D3, the 17-35 behaves in an exemplary fashion", ne scrive da parte sua Bjorn Rorslett.
Condivido appieno. Un po' di immagini (mie) per cercare di individuare a che si debba il fascino di questa lente.
Plasticità e tridimensionalità "uniche" per uno zoom-wide, direi prima di tutto:
Transizioni tonali adatte perfino al ritratto (ne azzardo anche di stretti, pure in studio...) :
Resa "professionale" a tutte le focali, anche ai diaframmi molto chiusi (e molto aperti), "leggibilità" delle ombre, flessibilità nel reportage in luce ambiente in ogni condizione:
C2- 14-24 in azione
Le foto che seguono sono di Giulio Bagnari.
Mi sembrano descrivere bene il carattere del 14-24: uno straordinario zoom-killer, freddo (anche nei toni) , tagliente, spietato.
Colori molto saturi, microcontrasto elevato, estrema risoluzione dei dettagli minuti, tutto appare nitidissimo e "assemblato" come se fosse su uno stesso piano. Massima definizione, una magia molto diversa, più "netta" e meno "rotonda"...
Aggiungo un file 14-24 mio, scattato poco dopo quello dei tronchi col 17-35 postato sopra:
D- Scatti "paralleli"
Le coppie di foto che seguono sintetizzano due giornate di prove che ho condotto assieme a Giulio Bagnari (nonché G.Guarini autore della foto di... copertina) con i due obiettivi (stesse focali e diaframma, stessa esposizione).
Con la pellicola metto in macchina un' Astia in caso di sole forte e contrasti elevati; opto per la Velvia con cielo nuvoloso e luce diffusa.
"Mutatis mutandis", fate conto che il 17-35 sia l' Astia e il 14-24 la Velvia.
Orbene, purtroppo entrambe le uscite si sono svolte in condizioni da Velvia: rispettivamente cielo coperto e sole velato.
Le differenze di contrasto e colori risultano quindi alquanto attenuate. E' comunque visibile come il 17-35 "apra" di più il dettaglio in ombra.
14-24, 24mm, f/3,2
17-35
14-24, 17mm, f/16
17-35,
14-24, 24mm, f/4,5,
17-35
E- Concludendo...
1) Sono due grandissimi wide-zoom.
2) Non si assomigliano per nulla.
3) Se cercate un 14mm ultranitido e... a focale variabile, il 14-24 é nel vostro destino.
4) Se cercate un ottimo zoom da reportage con le focali "giuste", vi auguro di trovare un 17-35.
5) Amate i contrasti e i cromatismi forti? 14-24.
6) Preferite ombre leggibili e transizioni tonali tenui ? 17-35.
7) Nitidezza "brutale" ? 14-24.
8) Plasticità in effetto 3D ? 17-35.
9) Non cambierei mai il mio 17-35 col 14-24 (per i miei gusti e i miei impieghi).
10) Però, al posto del 14 fisso, mi piacerebbe, forse...
11) ... Ma non ho l'età per portarmi a spasso 17-35, 14-24, 28-70 e un paio di tele.
12) Esiste (da poco) un 16-35/4 VR. Non ne so abbastanza per parlarne.
12 bis) Prevedo che non ne saprò abbastanza nemmeno in futuro: dal poco (test Photozone, una ventina di NEF non miei, qualche decina di Jpeg a piena risoluzione) che ho visto, non mi sembrerebbe un' alternativa utile (per me, beninteso) a nessuno dei due zoom wide pro.
13) Dimenticavo: riflessi interni e flare sono ben contenuti sia nel 14-24 che nel 17-35.
14) Considerazione personale da ultrawide-dipendente attempato: un 14mm su FX non é facile da addomesticare (nemmeno un 17mm, ma un po' di più). Conosco molti più possessori di 14-24 che fotografi capaci di domarlo. Cinque a uno, più o meno.
© Gianni Zadra per Nikonland 16 aprile 2010
Test:
Yes
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92 Comments
La foto iniziale ? molto simpatica e l'articolo (troverei riduttivo definirlo un semplice test) quanto di pi? completo e al contempo personale disponibile sinora su qualunque supporto.
Trovo sensazionale la tua chiurura sul 14-24/2.8, zoom mio parere molto abusato :
Veramente una lettura molto godibile che spero tu e il tuo Socio di scorribande arricchirete qui tra i commenti con posizioni ancora pi? personali !
Grazie per la descrizione, che tutto sommato non fa che confermare molto di quanto si legge in giro riguardo questi obbiettivi, a differenza del precedente confronto tra i transtandard.
Mi pare che le foto "parlino" moltissimo della resa differente dei due, ma probabilmente ? meno chiaro quanto sia differente la vocazione.
Per quanto sia molto ben descritto, e ripetuto, con le definizioni migliori.
Quindi mi associo a Mauro (anche) in questa frase:
...Ed a mio parere il rapporto nela realt? ? ancora pi? alto.
Il cinque a uno probabilmente si addice pi? al 17-35....
Ormai, con lo spopolare di 1X-qualcosa, sia in DX che in FF (fino a 12 - ora 8mm in DX - dei brand pi? diversi), un ultragrandangolo non si nega a nessuno.
Ma per imparare ad usare un 24mm (!) ci vuole tempo, ed ogni mm in meno rende necessaria tanta, tanta esperienza.
Mi piange il cuore, a sapere di tanti 14-24 e 17-35 relegati ad essere obbiettivi utili per "prendere tutto" in spazi ristretti. Sigh.
Condivido assolutamente anche il giudizio del neonato 16-35, nato per uno scopo ancora differente rispetto a questi due.
Credo che non siano affatto incompatibili, nello stesso armadio di un fotografo "grandangolarista".
a_
Lusingato, Rudolf, grazie. E grazie ad Andre.
Un aneddoto utile a chiarire la questione delle focali "giuste" del 17-35.
Stiamo vagando per i vicoli di Chioggia con i due zoom del test.
Un personaggio interessantissimo ci fa entrare nella sua incredibile casa.
Arredi sacri, velluti, ceri, suppellettili, bare, in semioscurità...
Alzo gli ISO, 17-35 a focale "lunga", et voila un ritratto ambientato (micromosso, ma il soggetto non stava fermo neanche per un nanosecondo e il flash avrebbe distrutto l'atmosfera) :
come sempre riesci a farci "sentire" le ottiche che usi. Da parte mia, migrato ormai in via presoch? esclusiva dall'altra parte del cielo, mi tengo stretto il mio 17-35.
Giovanni
Foto (alcune gi? viste e qualcuna in gran spolvero) come sempre
Il mio rodaggio con quest'ottica ? stato lungo; probabilmente non si ? ancora concluso, complice, lo confesso, la mia scarsa dimestichezza con angoli di campo cos? ampi che, pur vantaggiosi in spazi ristretti, possono procurare notevoli delusioni per la grande quantit? di elementi presenti nell'inquadratura: basta la minima disattenzione per avere una composizione scadente ed una esposizione sballata.
A complicare ulteriormente le cose ( e le idee... ), l'acquisto del 17\35, trovato usato ma in condizioni pari al nuovo, con il quale il feeling ? stato pi? veloce, non tanto e non solo per i cromatismi "old style" a me pi? congeniali e graditi, quanto per le focali "giuste" per i miei gusti fotografici, che mi permettono uscite leggere con una sola ottica (ed un medio tele in tasca...).
A conti fatti, non posso che concordare con le valutazioni fatte da Gianni su questi splendidi, e diversissimi, obiettivi. Resto naturalmente a disposizione di tutti gli amici per eventuali chiarimenti, nella speranza di poter essere utile.
Dimenticavo una considerazione personale: mi iscrivo d'ufficio alla categoria di coloro cui riesce difficile domare completamente una bestia estrema come il 14\24; occorrono attributi e capacit? che riconosco di non possedere...
Giulio
P.S: controllando le mie immagini che Gianni ha allegato all'articolo, noto che evidenziano, almeno sul mio monitor, una maschera di contrasto eccessiva; evidentemente quando le ho ridimensionate per il web qualcosa non ha funzionato a dovere....
Miniature Allegate
Davvero notevole e interessante
Per? non vi ringrazio
Perch? ?
Semplicemente perch? ora mi tocca ricomprare il 14-24 da affiancare al 17-35.
E ci? non va bene
A parte gli scherzi (che non sono scherzi) davvero interessante.
Dimostra in fondo la assoluta la non fungibilit? dei due zoom, specie considerando il doppio standard DX ed FX
Avete fatto veramente un bel lavoro!
Grazie per aver voluto condividere con noi gli esiti di questo interessantissimo confronto tra due splendide ottiche.
In qualit? di possessore di entrambe le ottiche lascio una mia impressione personale.
Concordo pienamente con le considerazioni fatte dal'autore dell'articolo,trovo che le due ottiche , per carattere, siano completamente diverse.
Come ben evidenziato da Gianni,il 17-35 restituisce passaggi tonali meno bruschi al contrario del 14-24 che ? molto pi? contrastato.
Un angolo di campo che si addice di pi? allo street per il 17-35 che raggiunge la focale di 35 mm, considerata focale "normale" per il formato Fx,lo rende pi? facile da "domare".
Per concludere ringrazio Gianni che a suo tempo mi consigli? l'acquisto del 17-35 nonostante io avessi gi? il 14-24,sono molto contento di aver seguito il suo consiglio.
Complimenti ancora per la pubblicazione.
Un caro saluto Massimiliano.
Riguardo l'articolo posso ammirare l'equit? con cui ? stato condotto il confronto e come si siano evidenziate le caratteristiche, positive e negative, delineando nelle conclusioni gli ambiti di utilizzo degli strumenti.
A mio avviso quanto manca in genere nelle recensioni ? proprio questo, individuare le peculiarit? dello strumento e il suo campo di elezione.
Uno strumento, anche eccellente, usato per scopi diversi da quello per cui ? stato concepito, pu? dare grosse delusioni e vice versa.
Quindi n? vincitori n? vinti ma, come dimostrano i numerosi possessori di entrambi gli obiettivi, due strumenti eccellenti che andrebbero valorizzati da altrettanta eccellenza dietro il corpo macchina.
Trovo l'articolo ben fatto e molto equilibrato nei giudizi: fa piacere leggere recensioni di questo tipo, prive di posizioni assolutistiche e corredate da foto belle ed esplicative.
Concordo con le conclusioni di Gianni, si tratta di due grandissime ottiche con caratteristiche e destinazioni d'uso diverse.
Con questi obiettivi Nikon ha messo disposizione dei fotografi quanto di meglio possano desiderare.
Quale scegliere ? Secondo me dipende dai gusti e dal genere di foto prediletto, certo è che il 14-24 non dev'essere affatto facile da usare, il 17-35 è certamente più "umano"... forse è anche per questo che l'ho scelto
E che ci vuole
Miniature Allegate
Natale, tu sei bravo
Quoto quanto scritto da Francoi, quando sar? il momento avr? una "bella" gatta da pelare.
Nuccio
Gianni complimenti sinceri per averci condiviso questo tuo prezioso e professionale articolo.
Giulio un gran complimento anche a te.
Davvero forti.
Un test fantastico di due ottiche meravigliose a distanza ti tempo tra loro.
Ormai caro Gianni ci siamo, presto ci vediamo...
Questo tuo test me lo sono gi? messo nelle pagine dei preferiti..
Le cose preziose vanno custodite.
non posso che condividere e sottoscrivere tutti i complimenti ed i ringraziamenti che hanno postato sino ad ora ai due SUPER Gianni e Giulio
sempre gentilmente disponibili nel condividere con noi le loro esperienze, descritte con sincera passione per la fotografia.
bravissimissimi !!!
saluti emiliano
Leggo in altra sede di un interesse spasmodico quanto singolare per la resa agli angoli del 17-35 a 17mm e alle grandi aperture; forse qualcuno ha scambiato i due zoom-wide per obiettivi repro-micro-macro e vuole adibirli alla riproduzione di documenti...
Comunque, nulla di anomalo nel comportamento dell'obiettivo; lo uso tranquillamente a TA sulla D3, ne stampo i file in A2+ (e oltre).
Nell'articolo alcune immagini (exif) sono a 17mm f/3,2.
Dalla prima sessione di test (Castelvetro) ho pescato questa a 17mm f/3,5 (1600 ISO). No problem, neanche croppando al 200%. Ai primi quattro richiedenti, mando i crop degli angoli via e-mail...
PS. Mi scuso naturalmente con gli amanti dei crop angolari-a-monitor per non avere messo il soggetto-a-fuoco nell'angolino superiore sx del fotogramma: mi spiace per loro, ma nel reportage (di ottica da reportage stiamo parlando), non si usa proprio...:
Beh, ci abbiamo messo anni, per costruire un posto dove l'esperienza con una lente ? pi? importante dei lenci pubblicitari....
Questo confronto ? bello, quanto quello tra 24-70 e 28-70, proprio perch? parla di uso "vero", e non solo di mire ottiche.
Qui, a chi vuole la qualit? da "repro" da un 17mm e disdegna l'esperienza sul campo, non lo mandiamo a dire.
Comunque, sono contento di scoprire grazie a questo topic che tanta gente possiede il 17-35.
Mi sta venendo voglia di riprenderlo in mano pi? di quanto non abbia fatto negli ultimi tempi, preferendogli i fissi da 20 e 28mm.
a_
Vorrei una volta tanto lasciare da parte le questioni tecniche per soffermarmi su un particolare a mio parere negativo del 14\24, apparentemente insignificante, in realt? assai antipatico, almeno dal mio punto di vista: mi riferisco al tappo copriobiettivo: possibile che in casa Nikon, dopo aver progettato e costruito un simile gioiello non siano riusciti a partorire niente di meglio di questo coperchio per la nutella ?
Mai visto niente di meno stabile e sicuro, un vero e proprio attentato alla sicurezza dell'obiettivo: bisogna assolutamente prestare molta attenzione quando lo si afferra dalla borsa, a scanso di guai seri. Proprio Gianni mi raccontava di un suo amico che in attimo di disattenzione rimase il tappo in mano mentre lo zoom rovinava a terra, con conseguenze disastrose (anche per il portafoglio del malcapitato).
Per parte mia, credo proprio che presto mi metter? alla ricerca di un tappo a sacchetto, sul tipo di quello fornito con il 14mm; a questo proposito, qualcuno che legge pu? darmi qualche indicazione sulla reperibilit??
Grazie
Rispetto al 20/2,8 "fisso", Andre, il 17-35 a 20mm prevale a TA anche ai bordi e agli angoli in condizioni-test, sia per definizione che per distorsione.
Dismisi il 20 AFD una decina d'anni orsono, dopo l' acquisto del 20-35.
Giulio lo ha venduto da poco; non lo utilizzava pi?, preferendogli i due zoom.
A favore del fisso restano, a mio avviso, solo peso e dimensioni: ? il 20/2,8 di qualit? pi? compatto che io conosca.
Da verificare....
Devo dire che non credo di avere foto a TA con entrambi i "20" se non in condizioni in cui il diaframma ? imposto dalle condizioni di luce.
Ma a f5.6, il piccolo ? meglio, per paesaggi e simili.
Se non fosse per quella dannata onda nella distorsione, a mio parere il 20mm AFD sarebbe un obbiettivo praticamente perfetto.
Il 17-35 lo uso con una maggiore disinvoltura proprio perch? ormai non lo porto con me se non per quello per cui ? nato (la street).
Ed in quello lo reputo decisamente perfetto.
Per me, e per come io uso i grandangoli, il 14-24 ? un'inutile lente troppo pesante, preferendo sempre i fissi.
Anche per le loro dimensioni, perch? la mia borsa ? fatta anche intorno a quelle:
Ora con il nuovo 24-70 le carte mi si scombinano non poco, per?.
Vedremo.
a_
Nelle conclusioni :"9) Non cambierei mai il mio 17-35 col 14-24 (per i miei gusti e i miei impieghi)."
Sono perfettamente d'accordo, avendo un impiego analogo dei grandangoli e non sentendo la necessit? di qualcosa sotto al 20mm per paesaggi e simili.
Ma quello che realmente mi chiedo, in un modo un po' provocatorio ?: "Ma il 14-24, alla fine dei conti a cosa serve?"
O meglio, cos'ha realmente in pi? di un 14mm fisso?
A parte peso e dimensioni, intendo.
Nel test non vedo una risposta chiara, e nelle foto di chi l'ha e lo usa bene... nemmeno.
Ho l'impressione che praticamente tutto possa essere fatto con il 15mm, ad esempio (giusto per parlare di una qualit? allo stesso livello).
a_
Distorsione a parte, le mie critiche maggiori sono rivolte ad una definizione non proprio da primato, nonostante l'entusiastica recensione di una ben nota rivista del settore affermasse il contrario.
Quanto sopra, naturalmente, ? riferito all'esemplare in mio possesso; non ne ho testato altri ed ? possibile che mi abbiano rifilato un pezzo non proprio di prima qualit?, bench? acquistato nuovo.
Di ottiche grandangolari fisse ormai mi sono rimaste solamente il 28mm f2,8 ed il 35mm f71,4, entrambe ais. Le uso raramente ma con grande soddisfazione.
Giulio