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* * - - -

Vademecum di un fotografo di strada

street photography

Esistono tanti modi di fotografare in strada quanti sono i fotografi che vi si dedicano.
In questo articolo descrivo il mio, senza alcuna pretesa che i suggerimenti del vademecum valgano per altri che per me.
Prendeteli invece come appunti dal diario di uno che "ci prova" da quasi mezzo secolo.

1) Cos'é la fotografia di strada?

La "street photography" (per chi ritiene che l'inglese nobiliti...) é una forma di reportage.
Col genere condivide il movente, il linguaggio, le tecniche, il senso.
Fare reportage significa raccontare un evento.
In strada, ogni giorno, accadono contemporaneamente un'infinità di eventi: narrare il fluire della vita, cogliere i ritmi, gli umori, i sapori, l'imprevedibilità, il fascino e la crudeltà della commedia umana pubblica e quotidiana é lo scopo del fotografo di strada.
 
 
Immagine Allegata: Paron2 1.jpg
 

2) E' il nostro genere ?

Henri Carter Bresson, il riferimento per tutti i praticanti del genere, ha così descritto le attitudini che servono per fotografare i momenti decisivi della vita: "porre sullo stesso piano mente, occhio, cuore". Un mix di "prontezza, disciplina, sensibilità, e senso geometrico".
Lui li possedeva. A me non resta che tentare. E ricavare dall'esperienza "sul campo" qualche suggerimento.
 
Immagine Allegata: IMG0181.jpg
 

3) L'approccio

Per fotografare la gente, la psicologia é più decisiva della tecnica. L'approccio ai soggetti é fondamentale.
L'umiltà prima di tutto, la disponibilità, il desiderio di capire.
Che stiate riprendendo lo scorrere dell'esistenza nel quartiere più elegante di Parigi o in una bidonville di periferia, cercate di sentirvi "uno di loro", una tessera del mosaico.
 
 
Immagine Allegata: _DSC9104 1.jpg

La simpatia, l'interesse autentico, il rispetto e la partecipazione sincera sono le chiavi per entrare in sintonia con i soggetti e per ottenere livelli impensabili di collaborazione.
Quasi sempre un sorriso accompagnato da una frase gentile dispone favorevolmente le persone più "abbottonate" e apparentemente più impenetrabili. Fategli vedere a monitor la foto appena "rubata": probabilmente si presteranno a posare per una sequenza.
Vi chiederanno le foto: annotatevi un' e-mail, e ricordatevi di mandargliele (basterà un paio di jpeg, in dimensione-web).
 
 
Immagine Allegata: _DSC9110 2.jpg

Evitate da parte vostra gli atteggiamenti infastiditi, inquisitori, molesti, o di superiorità: non giudicate e non date nemmeno l'impressione di farlo: la spocchia del fotografo si vede nelle foto, e non é un bel vedere... :rolleyes:
Rispettate i sentimenti dei soggetti; davanti al dolore, per esempio, spesso é meglio rinunciare alla foto.
I mendicanti non sono le pecore degli intervalli televisivi del tempo-che-fu, bensì persone: immortalarne qualcuno in meno non arrecherà danni irreparabili all'arte fotografica.

Non nascondetevi, lasciatevi vedere e fatevi accettare: la vostra presenza in strada dev'essere percepita come una delle tante. Nulla turba il fluire del quotidiano quanto un fotografo nascosto dietro un angolo che brandisce un tele in atteggiamento di spia: se il vostro atteggiamento é questo la fotografia di street vi é preclusa. Non porterete a casa nulla di buono; datevi alla caccia fotografica in capanno, genere altrettanto nobile e più acconcio al vostro stile.
Sorridete, invece, brandite il grandangolo e avvicinatevi:
Immagine Allegata: _DSC5437 1.jpg
 

4) Le riprese- Accorgimenti e tecniche

Se la strada é in un borgo che non conoscete, documentatevi prima (storia, cultura, composizione sociale...).
Fotografare in street é capire lo spirito di un luogo e di chi lo frequenta. E immedesimarsi.
Più si conosce, più si capisce. E meglio si interpreta.

Per un fotografo di strada é fondamentale guardare "lontano", prevedere scene, inquadrature ed eventi.
Non otterrete alcunché correndo dietro ai soggetti: dovete mettervi in condizione di precederli, e di aspettarli.
Guardare lontano, e non solo davanti... La foto a volte ci attende "sopra" la strada:
 
Immagine Allegata: IMG0064.jpg
 
Oppure "sotto":
 
Immagine Allegata: _GZ10466.jpg

Una breve ricognizione orientativa avanti-indietro sul campo d'azione immediatamente prima d'iniziare le riprese non sar? tempo perso: ci consentirà di controllare sfondi, intensità e direzioni della luce, impostazioni on-camera, parametri di ripresa, focali; insomma di essere pronti per quando in scena entreranno gli attori. E di non perdere il momento decisivo perché stiamo armeggiando con gli ISO e i diaframmi. Ci fornirà pure qualche buona idea sulle inquadrature migliori.

Componete le inquadrature fino agli angoli, velocemente ma con cura: nella foto di strada gli sfondi contano quanto i soggetti (a volte anche di più). Spesso scelgo lo sfondo, mi ci metto davanti, inquadro e aspetto che passi un soggetto "giusto" e coerente con esso. Non arrivo alle raffinatezze di Bryan Peterson, che ha migliaia di splendide foto di street "d'azione" realizzate su treppiede, ma il concetto é quello... mai sparacchiare a vanvera.

Per chi, come me, ama interpretare la street coi grandangoli spinti, può tornar comodo lavorare in manual-focus con la profondità di campo, sfruttando al bisogno uno degli atout principali delle DSRL più moderne: generare file di qualità a ISO elevati.
 

5) Gli attrezzi

Nei miei anni verdi, la macchina da street per eccellenza era la Leica M: veloce, silenziosa, essenziale, discreta.
Io già allora preferivo la reflex; a maggior ragione oggi, con le DSRL sempre più rapide, reattive, in grado di digerire con disinvoltura sensibilità elevatissime. Qui, D3 a 12800 ISO:
 
 
Immagine Allegata: _DSC7133 1.jpg

Da parte sua, la Leica M in versione digitale é divenuta più una lenta, sussiegosa e raffinata fotocamera da paesaggi che una "belva" da reportage.

Per quanto riguarda le focali, la scelta dipende dallo stile del fotografo. Ritengo proficuamente utilizzabile l'escursione che va dall'ultragrandangolo al mediotele. Ivi compreso pertanto l'onnipresente zoom standard.
Personalmente, mi piace vivere l'azione "da dentro". L'obiettivo che uso di più é il 17-35 (su FX). Avvicinandomi più che posso.
Nelle strade della mia città mi capita a volte di uscire solo con quello. O col 14mm più il 35/1,4.

Quando voglio essere pronto a ogni evenienza, il corredo che mi porto in strada é D3 con 17-35, 28-70 (o 50/1,4), 85/1,4 e 180/2,8 (non si sa mai...). E un flashettino di schiarita (SB-400) che utilizzo pochissimo (mai di notte...).
Dal wide (17mm)...:
 
Immagine Allegata: _DSC9513 2.jpg
...all'85...:
 
Immagine Allegata: _DSC9443.jpg
...al 180:
 
Immagine Allegata: IMG0080_hnf.jpg

Borsa o zaino? Prediligo le borse flosce da reportage. Domke F2 e ThinkTank Retrospective30 sono i miei contenitori ideali. Essenziali per me l'ergonomia, la rapidità di estrazione e la tracolla che non ballonzoli, non si attorcigli e non si allunghi a sua discrezione: ognuno ha le sue fisse...
 

6) Fotografare in luogo pubblico- Aspetti legali

Uno dei vantaggi delle due borse di cui sopra é di avere una comoda tasca posteriore. Perfetta per ospitare un pacco di liberatorie in bianco... Immagine inserita
Infatti, mentre fotografare in luogo pubblico é pressoché sempre lecito (salvo poche eccezioni, fra cui ad esempio la presenza di strutture di interesse militare), pubblicare e diffondere le foto di persone riconoscibili non note comporta fare i conti con la tutela del diritto d'immagine dei soggetti ritratti (Codice Civile, art.10 e legislazione successiva). Di norma, é necessario il loro consenso (o nel caso di minori il consenso di chi detiene la potestà genitoriale).
La questione merita, nelle sue sfaccettature, una trattazione ad hoc.
Rinvio in proposito all' articolo "Ritratti: model releases, liberatorie, privacy e pubblicazione ..." e ai video di fonte Tau Visual ivi opportunamente linkati da Guglielmo.
Qui per esempio sono riprese tre persone, una riconoscibile; per pubblicarla serve una liberatoria, non le altre due.:
Immagine Allegata: _DSC6957 2.jpg
 

Concludendo...

Dimenticavo i due appunti più importanti.

Fotografare in strada é prima di tutto un percorso interiore. E' come se usassimo due fotocamere: una rivolta verso il soggetto, una verso noi stessi. Sincronizziamole... :rolleyes:

"Nulla dies sine linea". Non un giorno senza una... foto.
Non é possibile fotografare due volte nella stessa strada. Ogni volta ci ritorniamo, infatti, é diversa lei, e siamo cambiati noi. Un buon motivo per uscire sempre con la DSRL.

Lo sapeva bene costui... "Fotocelere":
 
 
Immagine Allegata: IMG0374 1.jpg
 


21 Comments

Ottimo lavoro Gianni, far? tesoro dei Tuoi consigli.

Unico problema che vedo ? quello di riuscire a farsi firmare una liberatoria.

Nuccio
Foto
giannizadra
dic 01 2010 15:08

Unico problema che vedo ? quello di riuscire a farsi firmare una liberatoria.

Nuccio


Non ? sempre difficile farsi firmare una liberatoria (quando serve).
Io di solito mostro la foto ai soggetti (a monitor), mi offro di inviargliela per e-mail; io mi scrivo gli indirizzi, loro firmano le liberatorie, che tengo sempre in borsa pronte all'uso con un paio di biro.
Foto
Adriano Max
dic 01 2010 17:12

Non ? sempre difficile farsi firmare una liberatoria (quando serve).
[...]


Ciao Gianni,
magari hai anche un fac-simile della liberatoria che usi da allegarci ?

Grazie,
Adri.
Foto
giannizadra
dic 01 2010 17:57

Ciao Gianni,
magari hai anche un fac-simile della liberatoria che usi da allegarci ?

Grazie,
Adri.


Le mie, le adeguo di volta in volta alle situazioni.
Consiglio di consultare il sito Tau-Visual, fonte qualificata:
http://www.fotografi.org/
Digitando "Liberatorie fotografiche" con Google trovi in vari siti parecchi modelli di liberatoria sia generici sia mirati.

PS. Preferirei discutere qui del vademecum, non delle liberatorie... :rolleyes:
Su quel problema vi sono stati nel forum threads specifici.
Molto interessante questo articolo; tanto pi? interessante per me che non sempre riesco a comprendere il genere street ma che viceversa mi piacerebbe praticare con maggiore assiduit?!
Capisco la premessa secondo la quale ognuno ha "il suo" street perch? ? un settore della fotografia poco codificato rispetto ad altri e quindi l'interpretazione personale conta molto.
La visione dell'autore la trovo condivisibile nel contenuto perch? tesa a raccontare qualcosa, le foto sono una testimonianza di un momento particolare nel tempo e nello spazio che restano ben impresse, che documentano.
Mi riservo di tornare in un secondo momento sull'argomento perch? ritengo che su ogni singola fotografia di street ci si possa stare a ragionare molto di pi? che non su un glamour perfetto o un paesaggio mozzafiato la cui naturale esclamazione appena si vede ? quella di meraviglia. Una foto di street raramente suscita questa sensazione, per? fa molto riflettere.

Doron Nissim, Israele

Immagine Allegata: 27998.jpg
Come sempre chiaro, lucido e preciso.
Il genere ? lontanissmo dal mio sentire, ma decisamente interessante.

Giovanni
Foto
~ Fabio Desmond ~
gen 05 2011 12:14
Ho letto solo ora l'ottimo articolo(era fra i segnalibri ma me ne ero dimenticato :P )!

E' decisamente interessante la street photography, un genere che ho sperimentato provato durante le ultime vacanza in Germania(? buffo ma non mi rendevo conto che stavo facendo street). Lo ritengo uno dei generi pi? difficili, perch? non puoi gestire la luce, i soggetti, lo sfondo: puoi solo scegliere fra ci? che ti si offre davanti e... con tante scelte, ovviamente tutto risulta pi? arduo, a partire dallo sfondo.

E' facile concentrarsi su di una singola cosa, ma vedere il quadro generale ?... complicato(mi vien subito da pensare ad Einstein e alla teoria del tutto). Massima stima per chi ci prova... io ci devo lavorare sopra :post-515-1140593913: (guarda caso la prossima vacanza a Marzo sar? nuovamente a Berlino). Far? tesoro di questi consigli ;)


Ho una domanda, che differenza c'? fra la fotografia di reportage "in strada" e la street photography?


Alcune mie foto street
Immagine Allegata: DSC_4030.jpg Immagine Allegata: DSC_4067.jpg
Immagine Allegata: DSC_3676.jpg Immagine Allegata: DSC_3879.jpg
Foto
giannizadra
gen 05 2011 16:05

Ho una domanda, che differenza c'? fra la fotografia di reportage "in strada" e la street photography?


Direi che le due locuzioni sono equivalenti, quando il soggetto principale ? la strada, con la gente e la vita che vi si svolge.
Se invece stai in strada e fotografi la facciata di un palazzo, quella ? una foto d'architettura, n? street n? reportage.
Qui invece ( messaggi 17 e 18) si ? posta invece la questione delle differenze tra "street" e "figura ambientata":
http://www.nikonland...-mm-f-14-g-afs/

PS. Vedo che il genere ti piace, Fabio... e la stoffa c'?. La seconda foto mi piace parecchio.
Foto
~ Fabio Desmond ~
gen 05 2011 20:38

Direi che le due locuzioni sono equivalenti, quando il soggetto principale ? la strada, con la gente e la vita che vi si svolge.
Se invece stai in strada e fotografi la facciata di un palazzo, quella ? una foto d'architettura, n? street n? reportage.
Qui invece ( messaggi 17 e 18) si ? posta invece la questione delle differenze tra "street" e "figura ambientata":
http://www.nikonland...-mm-f-14-g-afs/

PS. Vedo che il genere ti piace, Fabio... e la stoffa c'?. La seconda foto mi piace parecchio.


Grazie Gianni, sia per le info sia per il PS :)

A proposito, ho un'altra domanda. Le mie foto non sono minimamente elaborate(sono semplicemente il ridimensionamento automatico del jpeg on camera... i raw sarebbero ancora tutti da elaborare......), come ti comporti tu con le foto di street? Fai uso di una post produzione pesante a volte?

Diciamo in generale: la post produzione nella street photography ? lecita? fino a quanto?
Foto
giannizadra
gen 05 2011 22:40

Grazie Gianni, sia per le info sia per il PS :)

A proposito, ho un'altra domanda. Le mie foto non sono minimamente elaborate(sono semplicemente il ridimensionamento automatico del jpeg on camera... i raw sarebbero ancora tutti da elaborare......), come ti comporti tu con le foto di street? Fai uso di una post produzione pesante a volte?

Diciamo in generale: la post produzione nella street photography ? lecita? fino a quanto?


Non parlerei di liceit?; nel senso che ritengo "lecito" tutto ci? che non si spinga a mistificare l'evento e il suo racconto.
Personalmente, ritengo che l'ottimizzazione dei RAW vada fatta sempre; il mio scopo ? di restituire la scena "come" l'ho vista.
La postproduzione pesante esula dal mio modo di pensare. Ho disinstallato Photoshop dal mio computer (non lo usavo quasi mai...mi bastano e avanzano CaptureOnePro e per la composizione di pagine di foto Aperture), ma ? solo un mio modo di operare: in camera chiara faccio con altri strumenti ci? che ho sempre fatto in camera oscura.
Non giudico negativamente chi agisce in altro modo, pi? "creativo", anche con le foto di strada. E nemmeno ne penso male.
Il limite invalicabile ? a mio avviso solo quello imposto dall'onest? intellettuale.
E' un genere sicuramente molto interessante, ma al momento non lo pratico, in quanto la normativa sulla privacy pu? giocare qualche brutto scherzo. Preferisco semplicemente dedicarmi all'architettura, almeno scatto rilassato senza bisogno di spiegare a qualcuno che non sto vendendo un dizionario enciclopedico (provate a chiedere ad uno sconosciuto di firmare una "liberatoria"; non ? cos? semplice come a dirsi).

P.S. a prescindere dalle mie "remore personali", il vademecum ? veramente ben fatto.
Complimenti Gianni
Foto
~ Fabio Desmond ~
gen 06 2011 11:24

Non parlerei di liceit?; nel senso che ritengo "lecito" tutto ci? che non si spinga a mistificare l'evento e il suo racconto.
Personalmente, ritengo che l'ottimizzazione dei RAW vada fatta sempre; il mio scopo ? di restituire la scena "come" l'ho vista.
La postproduzione pesante esula dal mio modo di pensare. Ho disinstallato Photoshop dal mio computer (non lo usavo quasi mai...mi bastano e avanzano CaptureOnePro e per la composizione di pagine di foto Aperture), ma ? solo un mio modo di operare: in camera chiara faccio con altri strumenti ci? che ho sempre fatto in camera oscura.
Non giudico negativamente chi agisce in altro modo, pi? "creativo", anche con le foto di strada. E nemmeno ne penso male.
Il limite invalicabile ? a mio avviso solo quello imposto dall'onest? intellettuale.


Ho capito ;)
Grazie ancora
bellissimo articolo Gianni, adoro lo street, ma da quando ho preso il 17-35 ci fosse stata una giornata decente :angry: speriamo in futuro, grazie
Sempre garbato, chiaro, efficace, come ti ho sempre letto. Peccato che non abbiamo avuto modo di conoscerci... ma non manca tempo.
La street è un bellissimo genere, anche se, per evitare appunto grane legali (da noi è abbastanza difficile ottenere una liberatoria, almeno in citta'), faccio foto più ambientate e quasi mai ritratti.
Ciao!

P.S. Perchè il sito restituisce le lettere accentate con un "?" (almeno sul safari del mio Mac)...? Ciò rende la lettura abbastanza lenta e "difficile".

[...]
P.S. Perchè il sito restituisce le lettere accentate con un "?" (almeno sul safari del mio Mac)...? Ciò rende la lettura abbastanza lenta e "difficile".


Abbiamo dovuto fare l'upgrade tra due motori dati diversi i cui set di caratteri sono risultati incompatibili.
Con il risultato che i testi andranno tutti rieditati.

C'est la vie ;)

La street è un bellissimo genere, anche se, per evitare appunto grane legali (da noi è abbastanza difficile ottenere una liberatoria, almeno in citta'), faccio foto più ambientate e quasi mai ritratti.


Caro conterraneo hai messo il dito sulla piaga...
Foto
giannizadra
set 24 2013 14:08

Esistono tanti modi di fotografare in strada quanti sono i fotografi che vi si dedicano.
In questo articolo descrivo il mio, senza alcuna pretesa che i suggerimenti del vademecum valgano per altri che per me.
Prendeteli invece come appunti dal diario di uno che "ci prova" da quasi mezzo secolo.

[...]
 

Clicca qui per leggere l'article

E' stato un bene aver messo in attenzione questo articolo, che dopo l'intervento di Gianni sullo stesso argomento al meeting di Bassano, permette a tutti di avere una traccia scritta su quanto detto.

 

Mi ritrovo in molte considerazioni fatte qui e al meeting, nelle quali ho scoperto di seguire anch'io (a grandi linee) - senza averne la precisa consapevolezza - lo stesso modus operandi per fotografare in strada: aver potuto ascoltare là e leggere qui le indicazioni/suggerimenti di un esperto del genere, mi permette pertanto di poter riconoscerle e riporle in una sorta di mio bagaglio culturale per meglio fotografare a partire dalla prossima uscita sul campo.

 

Ho una sola perplessità, riguardante il fatto dello scattare anche a pochi metri dai soggetti senza per questo infastidirli o, peggio, indurli a delle rimostranze per essere stati ritratti in qualche immagine: davvero si può fare nella maggior parte dei casi senza subire la loro contrarietà? Sotto questo aspetto, mi faccio sempre un po' di scrupoli... :unsure:

Foto
Giorgio Guastella
set 25 2013 06:18

MI era sfuggito questo interessantissimo intervento con cui mi trovo quasi completamente in sintonia...

Poichè la "fotografia di strada" è il mio genere preferito aggiungo a mia volta un personalissimo contributo:

 

Scelta dell'attrezzatura:

Nella mia esperienza con la street photography uno dei fattori che è quasi sempre risultato determinante è la capacità di diventare "invisibili"all'interno della situazione di cui si vuole rappresentare qualche frammento: per questo motivo ritengo che la scelta dell'attrezzatura sia di grande importanza.

L'utilizzo di una reflex professionale corredata magari da un imponente obiettivo rende il compito estremamente difficile poiché, tipicamente, si viene immediatamente individuati e guardati con sospetto: le espressioni diventano allora innaturali ed i risultati molto spesso deludenti.

Molto meglio in questo genere, a mio modo di vedere, una fotocamera compatta ed una lente di dimensioni contenute: il sensore full frame non rappresenta una priorità ed nel mercato delle mirrorless ci sono davvero tanti prodotti che considero davvero adattissimi.

La mia attrezzatura comprende una D600 che utilizzo senza battery pack e che abbino una una lente della serie AFD (tipicamente il 35mm) ma certamente trovo che sotto questo profilo (unica nota di dissenso con questo topic) il massimo si possa ottenere con una Leica. Il suo aspetto da fotocamera obsoleta unito alle dimensioni compatte mi hanno sempre permesso di ottenere i migliori risultati. Ovviamente mi rendo perfettamente conto che i costi esagerati di questo prodotto uniti alle sue limitazioni rendono questa soluzione adatta solo a chi è sostenuto da una granitica passione!

Nella scelta degli obiettivi prediligo il range 24 - 50mm: a mio modo di vedere l'utilizzo di tele, anche moderati, creano una sensazione di "visto da lontano" non in sintonia con il desiderio di rappresentare una realtà vissuta e non documentata da osservatore esterno.

 

Scelta del luogo e preimpostazione della macchina:

Se trovo un luogo o una situazione interessante molto spesso mi fermo ed attendo che "qualcosa accada". In questi casi può essere molto utile scattare un paio di immagini di prova e regolare ISO, tempo, diaframma ma anche un ipotetico punto di messa a fuoco: le cose spesso accadono molto velocemente ed essere pronti a cogliere "il momento decisivo" può risultare determinante. 

 

Sull'annosa questione della liberatoria:

E' chiaramente impensabile richiedere di firmare una liberatoria ad ognuno dei mille soggetti che si ritraggono in una sessione di street: approfittando del fatto che la liberatoria è necessaria unicamente se si intende rendere pubbliche le proprie immagini io utilizzo la tattica di richiedere a tutti l'indirizzo email, invio la foto con preghiera di rispondere autorizzandomi nel contempo alla pubblicazione della foto.

In alcuni (rari) casi, se la foto verrà utilizzata per un concorso o per una esposizione, invio il classico pezzo di carta in una busta pre-affrancata e pre-compilata per la restituzione: purtroppo l'unico documento effettivamente valido è quello ma se si considerano le scarse possibilità di protesta per una foto pubblicata in un sito ritengo sufficiente avere una mail in cui vengo autorizzato a farlo...

Foto
giannizadra
ott 31 2013 09:36

 

Scelta dell'attrezzatura:

Nella mia esperienza con la street photography uno dei fattori che è quasi sempre risultato determinante è la capacità di diventare "invisibili"all'interno della situazione di cui si vuole rappresentare qualche frammento: per questo motivo ritengo che la scelta dell'attrezzatura sia di grande importanza.

 

 

 

In alcuni (rari) casi, se la foto verrà utilizzata per un concorso o per una esposizione, invio il classico pezzo di carta in una busta pre-affrancata e pre-compilata per la restituzione: purtroppo l'unico documento effettivamente valido è quello ma se si considerano le scarse possibilità di protesta per una foto pubblicata in un sito ritengo sufficiente avere una mail in cui vengo autorizzato a farlo...

 

Ringrazio Pedrito e Giorgio per i loro validissimi commenti e contributi post-Bassano.

Evidenzio due punti dell'intervento di Giorgio su cui non mi sento in sintonia.

 

1) A proposito delle attrezzature e della loro massa comprendo l'approccio di chi vuole sentirsi "invisibile" nella situazione.

Personalmente però non cerco per nulla di nascondermi: preferisco sentirmi accettato da soggetti consapevoli. Quindi una reflex ingombrante per me va benissimo. 

 

2) Ottima la tecnica della e-mail del soggetto, che pratico anch'io regolarmente. In assenza di altro documento, è una prova di consenso che ritengo sufficiente a evitare proteste e guai.

Mi permetto di riportare alla memoria questo Vademecum

ogni tanto lo rileggo, e mi fa bene

 

è gradevole, ben fatto ed utile

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