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I filtri: come, dove, quando e perché
set 04 2013 01:00 |
MB 1942
in Accessori
Una breve disamina dei filtri utilizzati in fotografia con particolare attenzione a quelli di uso comune nel campo digitale. Non vuole certo essere un approfondimento completo dato che su internet si trova di tutto e di più in proposito.
E' più un articolo dedicato alla "maggioranza silenziosa" che legge Nikonland dopo l'acquisto della prima reflex e l'occasione per scambiare opinioni e pareri sul tema con gli affezionati del sito.
Grosso modo i filtri fotografici si possono inquadrare nelle seguenti categorie:
1) UV e Skylight
2) Neutral Density
3) Colorati
4) Polarizzatori
5) Infrarossi
1) I filtri UV e Skylight servono per eliminare quel velo azzurrognolo che si presenta in certe condizioni, facile ad esempio trovarlo in foto di panorami in montagna o al mare. Molti, ritenendolo neutro, lo tengono fisso come protezione della lente frontale.
2) I Neutral Density servono per abbassare la luminosità consentendo così tempi più lunghi a parità di diaframma. Ce ne sono di varie tipologie a seconda di quanti stop di luce si vogliono togliere. I più comuni sono gli ND 2, ND 4 e ND 8 che tolgono rispettivamente 1, 2 e 3 stop di luce. Si arriva anche a filtri che tolgono 10 stop.Un' applicazione tipica è quella che consente di ottenere l'effetto "setato" dell'acqua di un torrente permettendo un tempo di esposizione molto lungo senza avere sovraesposizioni significative.Tra i Neutral Density si distinguono i Graduated Neutral Density (GND) che con lo stesso principio scuriscono solo la parte superiore del fotogramma e sono utili per compensare la differenza di luce che c'è tra il cielo e la terra ad esempio sull'ora dell'alba e del tramonto.
3) I filtri colorati, molto in voga ai tempi della pellicola, si utilizzavano soprattutto nel bianco e nero per far risaltare una o l'altra tonalità. Il filtro rosso ad esempio scurisce il cielo mentre il filtro verde scurisce le tonalità del rosso. Con l'avvento del digitale e la possibilità, in fase di elaborazione del file raw, di lavorare sui canali dei singoli colori, il loro uso è di molto diminuito.
4) I filtri polarizzatori impediscono il passaggio delle onde luminose riflesse dall'acqua o da altre superfici evitando il fastidioso riverbero. Ne sanno qualcosa i pescatori che praticano lo spinning come me che fanno grande utilizzo di occhiali polarizzati per meglio vedere i pesci sotto l'acqua.Sono costituiti da una ghiera che gira e l'effetto cambia a seconda della posizione che si sceglie.Si utilizzano anche per saturare i colori o scurire il cielo.
5) I filtri infrarossi lasciano passare unicamente la luce infrarossa dando un surreale effetto. Tra i più noti ed utilizzati in campo digitale ci sono senza dubbio gli UV/Skylight, i Neutral Density e i Polarizzatori e sebbene molti software tentino di imitarne l'effetto non è mai la stessa cosa rispetto ad averli montati sull'obiettivo. Io sono della scuola di quelli che "meno roba metti davanti alla lente frontale e meglio è" perché ogni vetro accessorio, che ci piaccia o no, induce delle lievi modificazioni nell'immagine anche se talvolta possono essere quasi impercettibili. Abitando in una città molto turistica come Firenze ho l'opportunità di vedere migliaia di turisti e quindi un campionario di macchine fotografiche incredibile con annessi usi e costumi ed ho giustappunto fatto caso che molti tra coloro che utilizzano reflex entry level con obiettivi di kit economici hanno quasi sempre un filtro UV/Skilyght montato a preprescindere dalle condizioni.
Ricordo che il miglior "guardiano" della lente frontale resta il buon vecchio, intramontabile, paraluce. Dico la verità, io addirittura i filtri UV/Skylight li monto solo quando so di dover affrontare condizioni limite che comporterebbero poi serie difficoltà nella eventuale pulitura dell'obiettivo. Un caso è ad esempio quando mi trovo di fronte ad un mare molto agitato con schizzi repentini di acqua salata, oppure anche a certe feste di carnevale quando si fa largo uso di schiume e simili che non si sa mai dove vanno a finire.
Non li ho mai montati quando forse servirebbero davvero perché ritengo che la dominante azzurrina di certi panorami si possa anche contrastare in fase di sviluppo o post-produzione del file ma su questo punto, non avendo esperienze sul campo, attendo pareri di altri.
Tipico esempio di foschia azzurra di montagna (file come uscito dalla macchina):
Il Neutral Density…. Beh, lo ritengo tra i più utili e quando ci va ci vuole. L'effetto tempo lungo ha sempre un sua motivazione di esistere, sia per avere l'effetto setato dell'acqua di cui dicevo sopra ma anche per usare a tutta apertura obiettivi molto luminosi in pieno giorno che altrimenti rischierebbero di portare evidenti sovraesposizioni. Consente una gestione del "mosso controllato" che in certe condizioni di luce sarebbe impossibile, un'applicazione pratica cui ricorro spesso è il panning in giornate di sole spaccato per cui dando priorità al tempo (1/100, 1/80, 1/30….) si avrebbe come conseguenza l'impostazione automatica da parte della macchina di diaframmi troppo chiusi tipo f/22 o vere e proprie sovraesposizioni.
D3, 70-200 a f/8, 1/80"
Ben diversa quest'altra foto dove non avevo l'ND e infatti sul tempo impostato di 1/125" avevo già f/13 di diaframma!
Acqua setata con ND: D300, 17-35 a f/13, 1/6", filtro ND 4 e (ovviamente) cavalletto.
Un filtro B+W da 10 stop (!)…. Roba che ci potete saldare.
E un esempio sul campo del 10 stop: D300, 17-35 a f/8, esposizione di 30 secondi. Sempre con cavalletto.
Il Graduated Neutral Density, dichiaratamente vocato al paesaggio, lo uso pochissimo perché non pratico il genere. Ciò non toglie che nella mia valigia di Eta Beta abbia diverse lastrine della Cokin con varie gradazioni. Sono dei quadrati in plastica che si applicano su una montatura che si avvita (con diversi adattatori) sui vari passi della vite esterna degli obiettivi e se ne possono mettere anche più di uno per rafforzare l'effetto.
L'holder per lastrine Cokin:
E una lastrina GND8
Un esempio dell'effetto di un polarizzatore sul cielo:
Per concludere, un piccolo test del tutto inutile: ho messo la macchina sul cavalletto e scattato la stessa scena senza filtro, con un UV, con un ND4, con un polarizzatore (in due diverse posizioni).
Di seguito gli scatti (su D3, 17-35 a f/5.6) Obiettivo "liscio":
1/80
Con filtro UV Hoya HMC:
1/60
Con filtro ND4 Hoya:
1/15
Con filtro polarizzatore Hoya Pro1 Digital MC PL-C
prima posizione: 1/20
Con filtro polarizzatore seconda posizione:
1/20
E dei crop al 100% del primo scatto "liscio" paragonato con gli altri:
Liscio /UV
Liscio /ND4
Liscio /Polarizzatore posizione 1
Liscio/Polarizzatore posizione 2
Che conclusioni si posso trarre? Mah, ad attenta analisi direi che gran differenza tra il liscio e l'UV non c'è. Allora in certi casi può essere del tutto ininfluente? Non so…. Idem per l'ND4 che ha solo allungato il tempo (quel che deve fare). Ma il tempo un po' lo allunga anche il polarizzatore il cui effetto è il più evidente di tutti, soprattutto sulle foglie lucide.
E voi? Usate i filtri? Che esperienze avete? Fatecelo sapere con dovizia di foto esplicative!
© Duccio Nutini 21/5/2011
E' più un articolo dedicato alla "maggioranza silenziosa" che legge Nikonland dopo l'acquisto della prima reflex e l'occasione per scambiare opinioni e pareri sul tema con gli affezionati del sito.
Grosso modo i filtri fotografici si possono inquadrare nelle seguenti categorie:
1) UV e Skylight
2) Neutral Density
3) Colorati
4) Polarizzatori
5) Infrarossi
1) I filtri UV e Skylight servono per eliminare quel velo azzurrognolo che si presenta in certe condizioni, facile ad esempio trovarlo in foto di panorami in montagna o al mare. Molti, ritenendolo neutro, lo tengono fisso come protezione della lente frontale.
2) I Neutral Density servono per abbassare la luminosità consentendo così tempi più lunghi a parità di diaframma. Ce ne sono di varie tipologie a seconda di quanti stop di luce si vogliono togliere. I più comuni sono gli ND 2, ND 4 e ND 8 che tolgono rispettivamente 1, 2 e 3 stop di luce. Si arriva anche a filtri che tolgono 10 stop.Un' applicazione tipica è quella che consente di ottenere l'effetto "setato" dell'acqua di un torrente permettendo un tempo di esposizione molto lungo senza avere sovraesposizioni significative.Tra i Neutral Density si distinguono i Graduated Neutral Density (GND) che con lo stesso principio scuriscono solo la parte superiore del fotogramma e sono utili per compensare la differenza di luce che c'è tra il cielo e la terra ad esempio sull'ora dell'alba e del tramonto.
3) I filtri colorati, molto in voga ai tempi della pellicola, si utilizzavano soprattutto nel bianco e nero per far risaltare una o l'altra tonalità. Il filtro rosso ad esempio scurisce il cielo mentre il filtro verde scurisce le tonalità del rosso. Con l'avvento del digitale e la possibilità, in fase di elaborazione del file raw, di lavorare sui canali dei singoli colori, il loro uso è di molto diminuito.
4) I filtri polarizzatori impediscono il passaggio delle onde luminose riflesse dall'acqua o da altre superfici evitando il fastidioso riverbero. Ne sanno qualcosa i pescatori che praticano lo spinning come me che fanno grande utilizzo di occhiali polarizzati per meglio vedere i pesci sotto l'acqua.Sono costituiti da una ghiera che gira e l'effetto cambia a seconda della posizione che si sceglie.Si utilizzano anche per saturare i colori o scurire il cielo.
5) I filtri infrarossi lasciano passare unicamente la luce infrarossa dando un surreale effetto. Tra i più noti ed utilizzati in campo digitale ci sono senza dubbio gli UV/Skylight, i Neutral Density e i Polarizzatori e sebbene molti software tentino di imitarne l'effetto non è mai la stessa cosa rispetto ad averli montati sull'obiettivo. Io sono della scuola di quelli che "meno roba metti davanti alla lente frontale e meglio è" perché ogni vetro accessorio, che ci piaccia o no, induce delle lievi modificazioni nell'immagine anche se talvolta possono essere quasi impercettibili. Abitando in una città molto turistica come Firenze ho l'opportunità di vedere migliaia di turisti e quindi un campionario di macchine fotografiche incredibile con annessi usi e costumi ed ho giustappunto fatto caso che molti tra coloro che utilizzano reflex entry level con obiettivi di kit economici hanno quasi sempre un filtro UV/Skilyght montato a preprescindere dalle condizioni.
Ricordo che il miglior "guardiano" della lente frontale resta il buon vecchio, intramontabile, paraluce. Dico la verità, io addirittura i filtri UV/Skylight li monto solo quando so di dover affrontare condizioni limite che comporterebbero poi serie difficoltà nella eventuale pulitura dell'obiettivo. Un caso è ad esempio quando mi trovo di fronte ad un mare molto agitato con schizzi repentini di acqua salata, oppure anche a certe feste di carnevale quando si fa largo uso di schiume e simili che non si sa mai dove vanno a finire.
Non li ho mai montati quando forse servirebbero davvero perché ritengo che la dominante azzurrina di certi panorami si possa anche contrastare in fase di sviluppo o post-produzione del file ma su questo punto, non avendo esperienze sul campo, attendo pareri di altri.
Tipico esempio di foschia azzurra di montagna (file come uscito dalla macchina):
Il Neutral Density…. Beh, lo ritengo tra i più utili e quando ci va ci vuole. L'effetto tempo lungo ha sempre un sua motivazione di esistere, sia per avere l'effetto setato dell'acqua di cui dicevo sopra ma anche per usare a tutta apertura obiettivi molto luminosi in pieno giorno che altrimenti rischierebbero di portare evidenti sovraesposizioni. Consente una gestione del "mosso controllato" che in certe condizioni di luce sarebbe impossibile, un'applicazione pratica cui ricorro spesso è il panning in giornate di sole spaccato per cui dando priorità al tempo (1/100, 1/80, 1/30….) si avrebbe come conseguenza l'impostazione automatica da parte della macchina di diaframmi troppo chiusi tipo f/22 o vere e proprie sovraesposizioni.
D3, 70-200 a f/8, 1/80"
Ben diversa quest'altra foto dove non avevo l'ND e infatti sul tempo impostato di 1/125" avevo già f/13 di diaframma!
Acqua setata con ND: D300, 17-35 a f/13, 1/6", filtro ND 4 e (ovviamente) cavalletto.
Un filtro B+W da 10 stop (!)…. Roba che ci potete saldare.
E un esempio sul campo del 10 stop: D300, 17-35 a f/8, esposizione di 30 secondi. Sempre con cavalletto.
Il Graduated Neutral Density, dichiaratamente vocato al paesaggio, lo uso pochissimo perché non pratico il genere. Ciò non toglie che nella mia valigia di Eta Beta abbia diverse lastrine della Cokin con varie gradazioni. Sono dei quadrati in plastica che si applicano su una montatura che si avvita (con diversi adattatori) sui vari passi della vite esterna degli obiettivi e se ne possono mettere anche più di uno per rafforzare l'effetto.
L'holder per lastrine Cokin:
E una lastrina GND8
Un esempio dell'effetto di un polarizzatore sul cielo:
Per concludere, un piccolo test del tutto inutile: ho messo la macchina sul cavalletto e scattato la stessa scena senza filtro, con un UV, con un ND4, con un polarizzatore (in due diverse posizioni).
Di seguito gli scatti (su D3, 17-35 a f/5.6) Obiettivo "liscio":
1/80
Con filtro UV Hoya HMC:
1/60
Con filtro ND4 Hoya:
1/15
Con filtro polarizzatore Hoya Pro1 Digital MC PL-C
prima posizione: 1/20
Con filtro polarizzatore seconda posizione:
1/20
E dei crop al 100% del primo scatto "liscio" paragonato con gli altri:
Liscio /UV
Liscio /ND4
Liscio /Polarizzatore posizione 1
Liscio/Polarizzatore posizione 2
Che conclusioni si posso trarre? Mah, ad attenta analisi direi che gran differenza tra il liscio e l'UV non c'è. Allora in certi casi può essere del tutto ininfluente? Non so…. Idem per l'ND4 che ha solo allungato il tempo (quel che deve fare). Ma il tempo un po' lo allunga anche il polarizzatore il cui effetto è il più evidente di tutti, soprattutto sulle foglie lucide.
E voi? Usate i filtri? Che esperienze avete? Fatecelo sapere con dovizia di foto esplicative!
© Duccio Nutini 21/5/2011
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39 Comments
Per ora se voglio attenure me la cavo appunto con l'uso del polarizzatore che un po' di luce la toglie... tra l'altro volendo si posson montare due polarizzatori in cascata e girandoli opportunamente si va variare la quantit? di luce fino ad arrivare al wquasi nulla.
Grazie mille.
Per quanto riguarda il tema, io i filtri li vedo utili sopprattutto per espandere la gamma dinamica (quindi ND graduated). Per il resto dipende, possono essere interessanti l'infrarosso o il polarizzatore.
Ingenere monto un Protector sulla lente fronatale. Fra tutti i filtri in commercio mi sembra fra i migliori come "neutralit?", anche se incide un po' sul flare...
Saluti
Altrimenti cercando con google ho trovato questo negozioon line che sembra averli... ma non ho idea sull'affidabilit? mi spiace.
Esclusivamente Lee, i Cokin li hanno provati ed abbandonati tutti sopratutto per via delle marcate dominanti.
La reperibilit? di questi ultimi ? difficoltosa (prevalentemente siti e-commerce UK) ed i tempi di attesa biblici (quando arrivano perch? pu? anche capitare il contrario).
Io, che sto quasi chiudendo il cerchio del mio bagaglio tecnico un pensierino ce lo avrei fatto (kit Lee) ma bisogna accumulare un bel mucchio di soldini.
Per adesso mi arrangio alla bisogna con bracketing,doppie esposizioni ed LR-Enfuse plugin
Ogni volta che servono, cio?.
Primo imperativo che seguo, senza il quale non mi metto nemmeno a fotografare: il filtro deve essere della migliore qualit? possibile.
B+W, Hoya (possibilmente HMC o Pro), Tamron, Nikon o Canon.
Gli altri ? meglio lasciarli dove li si ? trovati, che fan solo danni....
Niente Cokin, quindi, tanto per cominciare. Mai. (Ne ho qualcuno, che usavo in pellicola, e so bene quel che dico...)
Secondo...
Il filtro polarizzatore serve per polarizzare.
Pare banale, ma dai primi commenti sembra giovi ripeterlo.
Il Pola ? probabilmente quello che induce pi? modificazioni all'immagine. Volute, di solito.
Usarlo alla stregua di un ND ? poco conveniente.
Innanzitutto perhc? non si pu? prevedere a priori quanta luce toglie, e poi perch? troppo spesso non si fa ccaso all'effetto, che appunto ? piuttosto "invasivo". Per fortuna.
Terzo...
I filtri colorati per BW, con mio profondissimo rammarico, sono ormai superati in digiale.
Anzi, sono quasi sempre deleteri, con i nuovi RAW converter.
Li ho usati non poco all'inizio della mia esperienza digitale, ma purtroppo con i nuovi e pi? precisi software di sviluppo i filtri colorati fanno solo danni.
Sottraendo un clore specifico, "accecano" un'intera serie di fotodiodi, ed il softeare di sviluppo si trova ad avere a che fare con troppi pochi dati, con il risultato di avere spesso e volentieri aree solarizzate e perdita di dettagli.
Molto meglio i filtri digitali, che vengono applicati a valle della demosaicizzazione.
Quarto....
Io personalmente non demonizzo i filtri, anche quando usati a protezione dell'obbiettivo, come fanno molti su questo forum.
Se devo fotografare quando piove, con un vento forte (magari in spiaggia o l? vicino), oppure dove c'? molta polvere (il viaggio in India ? stato "istruttivo"), un filtro neutro piazzato davanti alla lente frontale aiuta.
C'? poco da fare gli schizzinosi o gli snob. Le foto vengono lo stesso ed il materiale si rovina enormemente meno.
E se acqua o polvere imbratta l'obbiettivo, se c'? un filtro davanti lo pulisco con la maglietta, e continuo a fotografare.
Se c'? solo la lente.... no, non lo faccio.
Per le strade di Delhi non mi potevo permettere di fermarmi ogni dieci minuti (non esagero), tirare fuori la pompetta e con attenzione soffiare sulla lente frontale.
Non sarebbe servito praticamente a nulla, e molto probabilmente in questo momento avrei il mondo all'interno del 50mm, sotto forma di terra che entra dai lati della lente frontale. Ho dovuto faticare non poco per pulire il 24-70 (che, allungandosi, fa entrare la polvere), ed ho della sabbia sulla scala delle distanze del 17-35, nonostante anche lui abbia visto diversi filtri nel corso degli anni (la lente frontale ruota e si muove, non ? solidale con il corpo dell'obbiettivo).
Per cui.... Se serve, anche un filtro neutro va bene (non sempre! se serve).
Quinto....
Uso spessissimo gli ND, amando fotografare a diaframmi apertissimi.
Ho un ND8 per il 50/1.4 e per l'85/1.4, che mi consente di fotografare ad f2 in pieno sole, o a TA.
Anche qui.... Semplicemente, senza un filtro non potrei fare la foto.
...E mi sto divertendo sempre pi? con l'ND110 (ND1000, -10EV):
a_
Ora ho eliminato gli SL e UV non di qualit? e solo Hoya e BW a protezione delle lenti davanti. Si ok basta un paraluce, ma il pulviscolo come lo si pulisce sulla lente frontale? il filtro anche con acqua e sapone , ma l'obiettivo? col vetril e scotchbrite?
Quelli che ho sempre odiato sono i filtri ND. A parer mio non servono a niente se non a far venire acqua melassa e le goccioline nebbia, basta settare al valore minimo degli ASA scattare a diaframma 16 e per i tempi non serve andare pi? lunghi di 1/4 di secondo.
Il polarizzatore si talvolta lo uso. In ogni caso pero uso molto filtri sofware in postproduzione per dare pi? smalto alle foto, ma non certo per gli effetti speciali tipo stelline o altre cazzate che aborro in maniera sistematica
Hai provato anche gli ND a Lastra o solo quelli a vite?
Io leggendo in giro ho visto che la principale differenza fra Cokin e Lee era la presenza dei soft graduated nella linea Lee, cosa che adesso da qualche anno fa anche Cokin.
Su Nikon Expert parlano ababstanza bene dei Cokin a lastra.
I Lee sembrerebbero veramente introvabili.
A mio avviso fra quelli a vite i Kenko sono pessimi... anche i difox non sono granch?. I miei preferiti a vite sono gli Hoya serie PRO.
Attualmente ho solo un polarizzatore circolare Nikon a cassetto da 52 mm che uso con i supertele molto, molto raramente.
In possato ho usato sempre e solo il polarizzatore, per lo pi? con il 20/2.8 e con il 17-35/2.8. Erano Nikon e comunque facevano danno sovente.
Devono essere ancora da qualche parte.
Ma intanto bentornato a Duccio "redattore". Un articolo ben fatto e a sorpresa vale pi? di 1000 prese di posizione sul forum !
Intanto qualcosa di interessante lo sto gi? apprendendo: i Cokin vedo che in molti li sconsigliano.... Io ho 3 GND da 1, 2 e 3 stop e sono nuovi di pacca, mai nemmeno montati per prova! Ragion per cui non posso esprimermi sulla qualit? ma prendo atto delle considerazioni.
I Lee montano sulla stesso porta lastrine dei Cokin (quello di misura pi? grande)? Oppure anche tutto il supporto ? diverso?
Non sempre basta, Bergat. Acqua setata a parte che se ? un effetto che non ti piace, non discuto, quando hai tanta luce e vuoi usare diaframmi aperti oppure come nel caso del pannig non vuoi ritrovarti f/32 a 1/80" ci vogliono eccome.
Grazie per il bentornato, in questo periodo, come sai, mi sono dedicato anima e corpo ad un altro progetto che adesso ? quasi giunto al termine e che mi ha permesso di riprendere a scrivere a proposito di fotografia.
Per quanto riguarda quel cassettino porta filtro rotante da 52mm per un periodo l'ho cercato tanto senza successo e alla fine ho desistito. Ma tu lo hai mai usato? Perch? alla fine forse servirebbe veramente in giornate di sole in pista ma non credo che comunque ti elimini il maggiore problema che ? rappresentato dai riflessi sulla carrozzeria delle auto.
Leggo infine con piacere anche qualche opinione riguardo il filtro UV: usato sempre e comunque come protezione (il caso di Bergat) oppure Andre_ che come faccio io, lo monta in caso di condizioni di molto sporco nell'aria.
Ma nessuno lo ha mai messo davanti all'obiettivo laddove dovrebbe "veramente" fare il suo lavoro? Riesce o no ad eliminare quella dominante azzurrina delle foto in montagna o al mare?
Usato, pi? che altro con l'acqua. Non credo elimini i riflessi metallici. E in ogni caso perdi due stop che in pista servono sempre ad altro (ad esempio ad aumentare la profondit? di campo con il 600 mm).
Polacircolare Hoya HD.
UV/Digital protector Hoya HD (escluso di notte e in controluce spinti).
ND110, da 10 stop, B+W II serie con rivestimento antiriflesso.
e mi trovo molto bene, gli Hoya HD poi sono semplicemente fantastici ... e costosi (ho parzialmente risolto il problema comprando da Hong Kong).
Non si scappa, 1/8000sec non basta appena c'? un filo di luce.
E nemmeno ? preferibile, anche bastasse.
Io ho scelto ND8 perch? mi pare un buon compromesso (-3EV fanno la differenza), mentre non userei mai ND2 o ND4.
L'ND110 ? tutt'altra cosa, ed ha la sua ragione di esistere. Ma ovviamente non ? cosa da tutti i giorni...
a_
A parte il problema della luce parassita dal fianco (che crea nuovi e inaspettati riflessi, e purtroppo ? un problema anche del sistema Lee, credo), sono proprio i materiali della Cokin che sono una schifezza.....
Oltre a rigarsi con niente, e data la distanza tra lastrina e lente ogni piccolo graffietto si vede anche ad f8 (normale per ogni paesaggio).
Li ho usati un po' su pellicola invertibile, ormai anni fa, ed ora giaccioni nella mia "scatola delle mille patacche".
Ho un paio di filtri colorati (ambra e di conversione della temperatura colore, ma i risultati erano scarsi proprio per la luce parassita), ma soprattutto usavo i grigio digradanti, per supplire alle caratteristiche delle dia.
Il sistema Cokin/Lee a mio parere ? interessante proprioper i grigi digradanti, potendo spostare "l'orizzonte" dalla met? del fotogramma.
Ma, ripeto, i materiali dei filtri Cokin sono davvero bruttini....
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Preferisco generalmente doppia esposizione scattando all'alba o tramonto o al pi? il POLA quando ho troppe superfici riflettenti.
Gli ND4, 8 e 110 della B+W li uso davvero 1 volta ogni 6 mesi e solo ed esclusivamente per conferire effetto seta ai ruscelli, fiumi e mare ma detesto per esempio il loro effetto sulle nubi che nei paesaggi a me piacciono belle nitide e contrastate.
Infine secondo il mio modesto parere i filtri per sfruttarli bene vanno impiegati su focali mai sotto i 20/24mm, sopratutto polarizzatori e GND in quanto l'illuminazione diventa non omogenea e di conseguenza brutta e artificiosa.
Saluti.
Ecco un esempio.
Questa foto, semplicemente, non sarebbe stata possibile se non avessi avuto l'ND8 davanti al 50/1.4G:
1/1250sec ad f2, con DN8 --> 1/10000 ad f2 senza filtro
L'avrei potuta fare con una D2x, in virt? della minore sensitivit?, ma gi? cos? il tempo era "inutilmente" veloce. Avrei preferito poterla fare intorno ad 1/100sec, ma anche avessi avuto il filtro adeguato, l'AF non sarebbe stato abbastanza sensibile (ed il fuoco manuale ancora peggio).
E, soprattutto, l'effetto sarebbe stato completamente differente.
Come uscita dalla macchina, senza altro sviluppo.
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uso il nd8 per scattare con luce a < f2.8 e a volte non basta (d90 max 1/4000).
poi uso il degradante per paesaggi, se ho il cavalletto per? ? meglio braketing e PP.
poi uso il pola, ma poco poco, non lo amo in toto.
amo il filtro rosso con la pellicola b/n.
Concordo che non sarebbe stata possibile senza filtro ND, ma la domanda che mi faccio ?....perch? scattare a F2 e non a F8? che vantaggio in una foto come questa, la poca profondit? di campo? Capisco se necessita o se c'? un valore artistico da far risaltare, ma qui non mi sembra il caso... o meglio i casi dove questo necessita, sono estreamente esigui.
De gustibuis, Bergat. Sar? che anche io adoro usare gli obiettivi alla massima apertura ma trovo che la foto di Andre_ abbia un gran valore aggiunto cos? come proposta piuttosto che scattata a f/11, diaframma che l'avrebbe resa banale come la foto di una qualsiasi compatta. La nitidezza precisa sulla donna concentra su di lei tutta l'attenzione dell'immagine e lo sfuocato davanti e dietro aggiunge profondit? e tridimensionalit?. Per me, molto bella.
Ti assicuro che la stampa A2 di questa foto (per la precisione 40x57.4cm) mette in risalto proprio la differenza tra f2... ed f4, nel caso.
Per fotografare ad f8 mi acontenterei della D7000, e di un 18-105VR qualunque.
Nitidezza a go-go, DoF altissima e qualit? del bokeh che diventa inutile... perch? di bokeh non ce n'? in praticamente nessuna foto.
Ma si da il caso che io ami anche fare paesaggi ad f2.8, e scegliendo la lente giusta si valorizza la tridimensionalit? anche all'infinito.
Sempre parlando di stampe, ovviamente.
Lo so anch'io che postando sul web una foto come quella, o peggio ancora un paesaggio a TA, si vede una "cosa" che probabilmente ? pi? brutta della stessa cosa scattata ad f8 o oltre.
I monitor uccidono qualsiasi sfocato, rendendo spigoloso quello che ? morbido, e semplicemente poco nitido quello che ? tridimensionale.
In poche parole... cancellano qualsiasi bellezza del bokeh.
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P.S. Non ultimo, in quella foto, la scarsa DoF ? una mia "firma".
Ad f8 l'avrebbe fatta chiunque, ad f2 ? mia.
stavo proprio scrivendo " io l'avrei fatta a f/5.6 o a f/8 cercando solo di ammorbidire le cose nel primo piano, per? da Andrea voglio vedere (anche) questa interpretazione a f2, basti vedere la spiaggia che ha postato nel topic del 50mm.... io la deifinsico cos?: ?Andre_ "
Io queste cose preferisco farle quando la luce ? poca e il cielo ? coperto.
Con tanta luce si possono fare cose che invece con poca luce non si possono fare (ci sono filtri che aumentano la profondit? di campo mentre il cielo ? coperto e magari nevica ?).
Ovviamente se si vuole ridurre la profondit? di campo e si vuole uno sfuocato anche pi? "bello", aumentando la focale si pu?, se c'? abbastanza spazio.
...Ed i colori completamente smorti. (la spiaggia bretone)
E che infatti ho fatto, solo che contemporaneamente ho fatto anche queste altre a bassa DoF, che considero pi? mie.
Ma soprattutto, parlando della foto che ho postato in questo topic:
Entrambe le condizioni non erano possibili.
Il tempo a Jaipur ? nuvoloso solo due mesi l'anno, ed io (per fortuna) non ero l? in periodo monsonico.
Lo spazio in un mercato indiano ? quel che ?, al confronto un mercato milanese ? un parcheggio vuoto.
Se avessi avuto un 35mm f1.4 sarei forse stato pi? contento, se avessi avuto con me il 105DC non avrei potuto fare una foto simile a quelle che ho fatto. Avevo il 150, ed infatti ? rimasto in borsa.
Le foto a TA fatte in Bretagna (sono molte, prese sia con il 24mm che con il 50G), semplicemente sarebbero state molto pi? brutte, nelle condizioni che dici.
O per i colori schifidi, o per la prospettiva completamente diversa.
O perch? semplici "cartoline" fattibili con una qualunque compatta, se fatte ad f11.
Capiti i concetti, ma qui mi pare si stia parlando d'altro.
a_
S?, anzi no, non sono filtri...
Con queste precisazioni si capisce perch? c'? chi usa questi filtri ND e chi non se ne rammenta nemmeno l'esistenza.
Per me restano legati a quelle foto stucchevoli con l'acqua del fiume setosa o la marea che monta come se fosse nebbia
Sicuramente si possono utilizzare per scopi creativi come quelli mostrati da Andre_ ma il risultato deve piacere.
Io di fronte ad un panorama da cartolina, tendo a non portarmi nemmeno la fotocamera.
Non amo molto il polarizzatore ma qualche volta lo provo.
Qui in modo non ortodosso.
Come ND
Oppure per proteggere l'obiettivo
Qui un uso tradizionale
Scusate gli scatti, non ho di meglio.