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San Lorenzo, la Biennale di Venezia e una Pano 360°
ago 25 2013 15:20 |
Spinoza
in Reportage
San Lorenzo Venezia Biennale Pano 360 Foto Immersive
Un recente avvenimento "straordinario" mi ha spinto a raccontare storia ed emozioni legate alla chiesa di San Lorenzo di Venezia, usando alcune delle mie foto, fatte in un intervallo di tempo di più di 30 anni: alcune sono a pellicola (6x6 e 35mm) e altre digitali (dalla D70 alla D800E)...le riconoscerete facilmente. E di aggiungere una Panoramica "immersiva" a 360° approfittando delle condizioni così favorevoli.
La chiesa di San Lorenzo per chi abita in quella zona "mista" a metà tra il Sestiere di San Marco e Castello è un po' come un baluardo segna-confine. La chiesa è rimasta chiusa dal 1920 e quasi nessuno vi hai più messo piede da allora. La conosciamo da fuori, con i suoi severi muri di mattoni, i rosoni semicircolari e le porte immense...sempre chiuse a difesa di misteri impenetrabili.
Si trova in fondo al canale omonimo che parte dalla Riva degli Shiavoni e taglia la città in direzione nord-sud. Con due curve a 90° i taxi sfrecciano verso il lato Nord della città vicino alle Fondamenta Nove e da lì salpano verso l'aeroporto.
Noi li guardiamo ma non li vediamo più, vediamo il lungo canale coi suoi colori che cambiano a ogni ora del giorno e la bizzarra forma del Campanile dei Greci che pende più della torre di Pisa.
(Consiglio di cliccare sulle foto per poterle apprezzare meglio)
La dimensione notevole del Campo e l'assenza totale di turisti lo rende meta ideale per i bambini che lo frequentano da 0-anni fino ai 100 visto che c'è l'ospizio di lato.
La chiesa fu costruita nell'anno 809 e presto le si affiancò un ricchissimo Monastero di monache benedettine patrizie e liberali, fabbrica dell'ospizio odierno. La facciata in mattoni era provvisoria, avrebbe dovuto essere ricoperta di marmo. Ma, si sa, ci vuole tempo e non è detta l'ultima parola.
.
La chiesa bruciò nel 1106 e fu rifatta varie volte, l'ultima nel XVI secolo da Simone Sorella. Il degrado cominciò alla fine nel 1700 e si completò coi decreti di Napoleone che chiuse tutto e mandò tutti a casa: chiesa, monache e frati. Trasformò il monastero in Casa dell'Industria con evidente preoccupazione sul futuro del nostro paese. Ma non resse e prestò diventò un ospizio tuttora operante. Fu sconsacrata nel 1920 e da allora è rimasta chiusa al pubblico.
Si ricorda nel 1984 la "prima" del Prometeo di Luigi Nono di cui restano alcune foto sul sito di Nono (notare l'anfiteatro in legno creato da Renzo Piano e poi trasferito in altri siti).
Ma, a parte questa parentesi (che lasciò ahimè pesanti segni sulle pareti interne dove si vedono ancora chiodi e attacchi per i verricelli usati "senza pietà" da Nono), la chiesa si trasformò in una presenza metafisica per il Sestiere: una Fortezza enorme, vicina e inespugnabile che ci faceva sentire un po' dei Tenenti Drogo in eterna attesa.
Ma finalmente nel 2012-2013 è arrivato il miracolo. Da varie edizioni la Biennale di Venezia "apre" vari siti espositivi sparsi per la città per i cosiddetti Eventi Collaterali.
Si tratta di palazzi, chiese e giardini normalmente non accessibili al pubblico.
Per il Veneziano o "foresto" curioso che passa per anni davanti a una Chiesa chiusa o a un bellissimo Palazzo senza speranza di entrarvi, questa è una possibilità UNICA: grazie Biennale per aprirci queste porte!!
E tra tutti questi locali, quest'anno si sono aperte, per la prima volta da 30 anni, le porte della nostra bellissima e misteriosa Chiesa di San Lorenzo.
La foto dal satellite mostra la struttura a pianta quadrata con i quattro lati che sono molto simili, di cui i tre laterali e posteriore ciascuno con due finestre semicircolari di dimensioni uguali. La parte posteriore che si vede da Campo Santa Giustina (dove c'è il Liceo Scientifico) appare ancora più imponente e incombente all'osservatore.
La mole, l'assenza di costruzioni sui 4 lati e la dimensione del Campo, nonché l'esposizione della facciata a Ovest creano magici effetti luminosi, nella più pura tradizione cromatica e luminosa della pitture Veneziana.
Io trovo che il grande fascino di San Lorenzo venga proprio dalla luce speciale a cui è esposta. La luce del tramonto si infila per la calle omonima dall'altra parte del canale e sembra venire focalizzata da un'enorme lente per arrivare al Campo compatta e concentratissima su pochi centimetri di terreno.
E' interessante notare che ci sono ben 3 chiostri interni, oggi tutti assimilati alla casa di riposo. Rimane la curiosità della "colonna rossa"...l'unica tra le altre gialle del chiostro più grande...alcuni dicono che sia un segnale del luogo misterioso dove forse fu sepolto Marco Polo...infatti fu sepolto qui con certezza, come da testamento, ma il luogo preciso non fu mai trovato.
San Lorenzo è bella di giorno, di notte, col sole, con la pioggia.
D'estate, d'inverno. Coi vecchietti dell'ospizio, coi famosi gatti di San Lorenzo. O deserta.
Quando il tempo vola o quando è immobile. Venezia immobile.
Di seguito alcune immagini non solo della Chiesa, ma anche del "suo" canale e ambiente.
...di notte il mistero è palpabile
...eccola con la pioggia d'inverno
...o d'estate di mattina col movimento dei passanti e delle barche
...oppure ancora il giorno di Ferragosto alle ore 13 quando il tempo notoriamente si ferma:
Quando si avvicina il tramonto anche i cani si fermano per meditare
...quando ci sono i Mondiali i nostri "nuovi" tifosi sono più determinati di noi...
e finalmente dopo tanta pioggia, freddo e acqua alta torna la primavera e porta le sue foglioline tenere a San Lorenzo
Ed eccoci finalmente al pezzo forte di questo articolo e cioè la panoramica immersiva a 360° che sono riuscito a fare grazie all'apertura propiziata dalla Biennale. Potete immaginare la mia emozione: entrare finalmente in quella chiesa che ammiravo da una vita e che non avevo mai visitato.
Ho aspettato l'orario prossimo alla chiusura per avere campo libero e il sole basso del tramonto che entrava direttamente sui finestroni della facciata orientati a Ovest.
L'interno è in gran parte recintato e inagibile, ma non dà l'idea dello sfacelo, anzi sembra tutto recuperabile. ..ma che splendore in ciò che è ancora intatto!
L'altare è ancora ben conservato coi suoi marmi policromi che lo arricchiscono e ne definiscono i volumi.
Le volte altissime del soffitto (25m) sono perfette e fanno capire bene la divisione tra la parte davanti e dietro l'altare: e infatti le grate che vedete accatastate in fondo alla navata di destra sono quelle che servivano proprio per separare il lato dove stavano le monache (e cioè dietro all'altare) dal lato del pubblico. Ma come abbiamo visto non erano totalmente impermeabili.
L'opera esposta è una "macchina di risonanza sonora"
comprende un generatore di impulsi (regolabile con deliziose manopole su una struttura di legno) che vengono convogliati in un enorme tubo di quarzo puro che poi fa vibrare delle corde tese nella parte di sinistra. Non è amplificato ma si sente molto bene (dicono) in tutta la chiesa. Il suo effetto è ipnotico e onirico.
Nel mio caso però, fra macchine, obiettivi, treppiede, testa panoramica, zaino, telecomando e la fretta di far tutto prima che il sole sparisse non ho potuto crearmi lo stato d'animo ideale per apprezzare a pieno questa creazione artistica. Devo tornarci presto sans-camera.
NB. L'installazione comprende un grande specchio che si è rivelato molto utile per la composizione estetica della pano.
L'immagine è ad alta risoluzione, ha circa 400 megapixel, è formata da 60 scatti ottenuti in tre esposizioni (-1EV,+0EV,+1EV) e ha richiesto una settimana di lavorazione. L'alta risoluzione consente di navigarla in cerca di dettagli nascosti e interessanti.
Preview:
Per accedere alla Pano cliccate sull'anteprima qui sopra.
Vi suggerisco di visionare la Panoramica a schermo intero cliccando sul simbolo quadrato a 4 segmenti nel pannello di comando che apparirà quando aprite la Pano
Nota per i novizi: la rotella del mouse serve per avvicinarsi o allontanarsi e trascinando il mouse potrete trascinare l’immagine e farla ruotare nel senso desiderato.
La tecnologia multi-tiling consente tempi di caricamento molto rapidi.
Grazie per l'attenzione
PS Resta il rammarico vedere questa meravigliosa opera di Architettura in condizioni di semi-abbandono mentre l'amministrazione comunale preferisce spendere cifre enormi per costruire inutili ponti-paella (non importa se con i contributi di Bruxelles, i soldi sono soldi e basta).
Peccato.
La chiesa di San Lorenzo per chi abita in quella zona "mista" a metà tra il Sestiere di San Marco e Castello è un po' come un baluardo segna-confine. La chiesa è rimasta chiusa dal 1920 e quasi nessuno vi hai più messo piede da allora. La conosciamo da fuori, con i suoi severi muri di mattoni, i rosoni semicircolari e le porte immense...sempre chiuse a difesa di misteri impenetrabili.
Si trova in fondo al canale omonimo che parte dalla Riva degli Shiavoni e taglia la città in direzione nord-sud. Con due curve a 90° i taxi sfrecciano verso il lato Nord della città vicino alle Fondamenta Nove e da lì salpano verso l'aeroporto.
Noi li guardiamo ma non li vediamo più, vediamo il lungo canale coi suoi colori che cambiano a ogni ora del giorno e la bizzarra forma del Campanile dei Greci che pende più della torre di Pisa.
(Consiglio di cliccare sulle foto per poterle apprezzare meglio)
La dimensione notevole del Campo e l'assenza totale di turisti lo rende meta ideale per i bambini che lo frequentano da 0-anni fino ai 100 visto che c'è l'ospizio di lato.
La chiesa fu costruita nell'anno 809 e presto le si affiancò un ricchissimo Monastero di monache benedettine patrizie e liberali, fabbrica dell'ospizio odierno. La facciata in mattoni era provvisoria, avrebbe dovuto essere ricoperta di marmo. Ma, si sa, ci vuole tempo e non è detta l'ultima parola.
.
La chiesa bruciò nel 1106 e fu rifatta varie volte, l'ultima nel XVI secolo da Simone Sorella. Il degrado cominciò alla fine nel 1700 e si completò coi decreti di Napoleone che chiuse tutto e mandò tutti a casa: chiesa, monache e frati. Trasformò il monastero in Casa dell'Industria con evidente preoccupazione sul futuro del nostro paese. Ma non resse e prestò diventò un ospizio tuttora operante. Fu sconsacrata nel 1920 e da allora è rimasta chiusa al pubblico.
Si ricorda nel 1984 la "prima" del Prometeo di Luigi Nono di cui restano alcune foto sul sito di Nono (notare l'anfiteatro in legno creato da Renzo Piano e poi trasferito in altri siti).
Ma, a parte questa parentesi (che lasciò ahimè pesanti segni sulle pareti interne dove si vedono ancora chiodi e attacchi per i verricelli usati "senza pietà" da Nono), la chiesa si trasformò in una presenza metafisica per il Sestiere: una Fortezza enorme, vicina e inespugnabile che ci faceva sentire un po' dei Tenenti Drogo in eterna attesa.
Ma finalmente nel 2012-2013 è arrivato il miracolo. Da varie edizioni la Biennale di Venezia "apre" vari siti espositivi sparsi per la città per i cosiddetti Eventi Collaterali.
Si tratta di palazzi, chiese e giardini normalmente non accessibili al pubblico.
Per il Veneziano o "foresto" curioso che passa per anni davanti a una Chiesa chiusa o a un bellissimo Palazzo senza speranza di entrarvi, questa è una possibilità UNICA: grazie Biennale per aprirci queste porte!!
E tra tutti questi locali, quest'anno si sono aperte, per la prima volta da 30 anni, le porte della nostra bellissima e misteriosa Chiesa di San Lorenzo.
La foto dal satellite mostra la struttura a pianta quadrata con i quattro lati che sono molto simili, di cui i tre laterali e posteriore ciascuno con due finestre semicircolari di dimensioni uguali. La parte posteriore che si vede da Campo Santa Giustina (dove c'è il Liceo Scientifico) appare ancora più imponente e incombente all'osservatore.
La mole, l'assenza di costruzioni sui 4 lati e la dimensione del Campo, nonché l'esposizione della facciata a Ovest creano magici effetti luminosi, nella più pura tradizione cromatica e luminosa della pitture Veneziana.
Io trovo che il grande fascino di San Lorenzo venga proprio dalla luce speciale a cui è esposta. La luce del tramonto si infila per la calle omonima dall'altra parte del canale e sembra venire focalizzata da un'enorme lente per arrivare al Campo compatta e concentratissima su pochi centimetri di terreno.
E' interessante notare che ci sono ben 3 chiostri interni, oggi tutti assimilati alla casa di riposo. Rimane la curiosità della "colonna rossa"...l'unica tra le altre gialle del chiostro più grande...alcuni dicono che sia un segnale del luogo misterioso dove forse fu sepolto Marco Polo...infatti fu sepolto qui con certezza, come da testamento, ma il luogo preciso non fu mai trovato.
San Lorenzo è bella di giorno, di notte, col sole, con la pioggia.
D'estate, d'inverno. Coi vecchietti dell'ospizio, coi famosi gatti di San Lorenzo. O deserta.
Quando il tempo vola o quando è immobile. Venezia immobile.
Di seguito alcune immagini non solo della Chiesa, ma anche del "suo" canale e ambiente.
...di notte il mistero è palpabile
...eccola con la pioggia d'inverno
...o d'estate di mattina col movimento dei passanti e delle barche
...oppure ancora il giorno di Ferragosto alle ore 13 quando il tempo notoriamente si ferma:
Quando si avvicina il tramonto anche i cani si fermano per meditare
...quando ci sono i Mondiali i nostri "nuovi" tifosi sono più determinati di noi...
e finalmente dopo tanta pioggia, freddo e acqua alta torna la primavera e porta le sue foglioline tenere a San Lorenzo
Ed eccoci finalmente al pezzo forte di questo articolo e cioè la panoramica immersiva a 360° che sono riuscito a fare grazie all'apertura propiziata dalla Biennale. Potete immaginare la mia emozione: entrare finalmente in quella chiesa che ammiravo da una vita e che non avevo mai visitato.
Ho aspettato l'orario prossimo alla chiusura per avere campo libero e il sole basso del tramonto che entrava direttamente sui finestroni della facciata orientati a Ovest.
L'interno è in gran parte recintato e inagibile, ma non dà l'idea dello sfacelo, anzi sembra tutto recuperabile. ..ma che splendore in ciò che è ancora intatto!
L'altare è ancora ben conservato coi suoi marmi policromi che lo arricchiscono e ne definiscono i volumi.
Le volte altissime del soffitto (25m) sono perfette e fanno capire bene la divisione tra la parte davanti e dietro l'altare: e infatti le grate che vedete accatastate in fondo alla navata di destra sono quelle che servivano proprio per separare il lato dove stavano le monache (e cioè dietro all'altare) dal lato del pubblico. Ma come abbiamo visto non erano totalmente impermeabili.
L'opera esposta è una "macchina di risonanza sonora"
comprende un generatore di impulsi (regolabile con deliziose manopole su una struttura di legno) che vengono convogliati in un enorme tubo di quarzo puro che poi fa vibrare delle corde tese nella parte di sinistra. Non è amplificato ma si sente molto bene (dicono) in tutta la chiesa. Il suo effetto è ipnotico e onirico.
Nel mio caso però, fra macchine, obiettivi, treppiede, testa panoramica, zaino, telecomando e la fretta di far tutto prima che il sole sparisse non ho potuto crearmi lo stato d'animo ideale per apprezzare a pieno questa creazione artistica. Devo tornarci presto sans-camera.
NB. L'installazione comprende un grande specchio che si è rivelato molto utile per la composizione estetica della pano.
L'immagine è ad alta risoluzione, ha circa 400 megapixel, è formata da 60 scatti ottenuti in tre esposizioni (-1EV,+0EV,+1EV) e ha richiesto una settimana di lavorazione. L'alta risoluzione consente di navigarla in cerca di dettagli nascosti e interessanti.
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Nota per i novizi: la rotella del mouse serve per avvicinarsi o allontanarsi e trascinando il mouse potrete trascinare l’immagine e farla ruotare nel senso desiderato.
La tecnologia multi-tiling consente tempi di caricamento molto rapidi.
Grazie per l'attenzione
PS Resta il rammarico vedere questa meravigliosa opera di Architettura in condizioni di semi-abbandono mentre l'amministrazione comunale preferisce spendere cifre enormi per costruire inutili ponti-paella (non importa se con i contributi di Bruxelles, i soldi sono soldi e basta).
Peccato.
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8 Comments
Per chi la ama come me, questo è un contributo eccezionale.
spero un giorno potremmo farci un giro insieme per le calli, macchine alla mano.
Bellissimo reportage, ricco di suggestioni personali.
Quando ci sono passato davanti, non mi ha colpito, invece...
Intorno si, ma non la piazza e la chiesa in particolare.
a_
Ottimo racconto e belle foto Vorrei passare anch'io a Venezia un giorno, è da parecchio che non ci vengo...
Grazie a tutti per i commenti e a Federica per il post su FB.
@André: è vero ci sono campi (non "piazze") più "belli" e completi. A 200m per esempio c'è il Campo della Bragora, perfetto in ogni particolare dalla Chiesa -gioiello alla forma del campo circondato da bellissimi palazzi rinascimentali.
Però San Lorenzo per noi è il brutto anatroccolo con una storia difficile e un potenziale di riscatto enorme, oltre ad avere il fascino creato dal fatto di essere stato impenetrabile per 100 anni.
Avete trovato problemi nella gestione della Panoramica 360°?
Infatti per questo vorrei insistere sul termine "personale".
Non é da tutti riconoscere il cigno dentro il brutto anatroccolo (e fotografarlo in maniera tanto suggestiva).
...Io non sono veneziano, e non so se mi basterebbero sei mesi nel quartiere per "vederlo".
Sul player, funziona bene con Safari e Chrome su Mac, entrambi aggiornati all'ultima versione (WebGL attivo su Safari, visti i precedenti descritti in altro blog).
Che plugin hai usato per il lightbox? Fancybox?
a_
Il mio sito è in Wordpress e il plugin che ho usato è Panopress.
Per il Tour e per il viewer ho usato Panotour. Ho visto anch'io che ha un buon supporto su tutto escluso android per il mio SII, ma va su iphone e iTab.
Come sai non sono un grande esperto di siti web e riesco a usare solo le funzioni e i programmi idiot-proof
Bel reportage (possiamo chiamarlo così?) e belli gli scorci che probabilmente solo un ottimo conoscitore del luogo può ritrarre con efficacia.
Straordinaria - almeno per me - la panoramica che hai fotografato: oltre ad essere interessante per la sua interattività in funzione di come "racconta" il luogo che illustra, mi ha colpito la perfetta esposizione e l'eccezionale risoluzione: tanto da sembrare quasi falsa, ciò che mi ha fatto pensare di essere all'interno di un video game...!
E che pazienza che hai avuto per scattare le foto e comporle nel software... Ma i responsabili del Padiglione Messico non ti hanno almeno chiesto di poter utilizzare questo lavoro per loro scopi promozionali?
@Pedrito: la tecnica delle pano 360° ha fatto passi da gigante negli ultimi 2 anni, non tanto per la ripresa, quanto per i software di "assemblaggio" (primo fra tutti PTGui) e per i software che consentono di caricarla sul web e di usufruirne in modo piacevole e continuo (fra tutti krpano). Purtroppo costano parecchio entrambi.
Oggi è possibile caricare anche pano molto pesanti (come la mia e anche molto di più) senza che vi siano tempi di attesa lunghi nel caricamento: ciò è reso possibile dalla tecnologia multi-res (cioè multi-risoluzione) che consiste nel caricare diversi livelli di risoluzione (tipicamente 5), per cui all'inizio viene scaricata velocemente dall'utente web solo la risoluzione più bassa che già gli consente di vedere tutta la pano e poi quando va a zoomare in un punto si scarica solo quella zona e così via, tutto questo oggi avviene anche a schermo intero!... e non più nelle piccole finestrine di una volta (Mauro direbbe buco della serratura, tipo i mirini che lui ama tanto).
Gli ultimi sviluppi, in corso in queste settimane, sono quelli di introdurre oltre al supporto Flash anche quello HTML5 (in versione multi-res) che usa delle librerie diverse e che consente 2 cose importanti: la prima di supportare anche tablet, iphone ecc e la seconda di supportare la Gestione del Colore, cosa importantissima per chi ha monitor wide-gamut e per chi vorrà pubblicare Pano in spazi colore più ampi dello standard sRGB e cioè per esempio in AdobeRGB.
La mia pano funziona anche su iPad, avendo incorporata anche una versione html.
E' chiaro che il montaggio preciso di una Pano come questa richiede molto tempo e pazienza per via del grande numero di foto che si devono assemblare e delle esposizioni multiple per ognuna di esse.
Grazie per l'apprezzamento.
PS ho intenzione di parlare coi messicani per vedere se gli può interessare l'acquisto di questa pano, ma non l'ho ancora fatto.