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0
Nikkor AFD 16mm f2.8 FishEye
ago 26 2013 01:00 |
andre_
in Obiettivi
Fisheye
grandangolo decente, mi feci un regalo: AIs 16mm f2.8 FishEye.
Ma i tempi non erano maturi, le uniche digitali erano le D2x, ed i fantastici colori non bastavano a fare di quel FishEye "tarpato" un obbiettivo di uso frequente.
Lo cambiai con il Tokina 12-24, lineare, e per un paio d'anni vissi felice e contento.
Ma l'amo era ormai gettato, e la resa di quel "quasi 20mm, in DX", inutilmente distorto, mi era entrata nel cuore.
E, certamente, anche le fantastiche fotografie che feci sulle poche pellicole scattate con la FM-2 non bastavano a farmelo tenere.
La definizione sul sensore della D2x era, appena fuori dal centro del fotogramma, era... come dire.... penosa.
Proprio in questi giorni, in cui compie un anno la mia D700, mi é venuta la voglia di descrivere questo FishEye, nella versione Autofocus, da cui mi sono lasciato sedurre quest'inverno.
Uno tra i primi esemplari prodotti nel 1993/94.
Usato. Molto usato.
Ma ad un prezzo per cui mi piangeva il cuore lasciare.
Vediamo un po' come è fatto:
La costruzione è la "solita" delle belle lenti fisse Nikon: accuratissima, con la superficie rugosa e dotata di tutti quegli ammennicoli che a mio parere sono indispensabili ad un obbiettivo di alto livello: ghiera di messa a fuoco di dimensioni adeguate, finestrella con la distanza di messa a fuoco (magari dotata di qualche riferimento di PdC, anche quando superfluo come in questo caso), montatura della lente anteriore che non ruota (solitamente per poter montare un filtro polarizzatore o digradante, in questo caso per avere il piccolo paraluce a corolla incorporato).
L'angolo coperto è di 180° sull'orizzontale del fotogramma 24x36mm, mentre in DX diventa un "misero" 107° (e mantiene tutte le distorsioni tipiche dei FishEye).
I filtri non sono ovviamente montabili davanti alla lente anteriore, ma la stessa Nikon dota questa lente di un piccolo ma interessante corredo di filtri a baionetta da montare posteriormente.
Io non li ho tutti, e tengo perennemente montato il filtro ambra chiaro (che scalda appena i colori rispetto alla neutralità), ma vale la pena di ricordare che è indispensabile che un filtro sia sempre montato, anche neutro, perchè é parte integrante dello schema ottico dell'obbiettivo.
Schema ottico che ricorda molto da vicino la precedente versione manuale (8 lenti in 5 gruppi), qui leggermente variato per permettere una messa a fuoco minima di 25 centimetri, e l'incorporazione del sistema di correzione delle aberrazioni alle brevi distanze:
La lunghezza fisica del 16mm cambia con la messa a fuoco.... di meno di due millimetri tra infinito e minima maf.
La ghiera del diaframma é ovviamente presente, e dotata di blocco ad f22 (laggiù, dove mettere a fuoco diventa completamente superfluo... ).
Alla fine, l'unica nota un po' stonata della parte meccanica é il tappo anteriore, di plastica.
Quello che infastidisce leggermente non é tanto il materiale (anche se un bel tappo di metallo come quello del 15mm non avrebbe dato fastidio.... anzi!), ma piuttosto il fatto che risente leggermente del calore, allargandosi al caldo quel tanto che basta a non bloccarlo in posizione, con il serio rischio di perderlo se lasciato pendente al fianco.
Ma, come detto, é davvero l'unica, piccola pecca di un obbiettivo altrimenti perfettamente progettato ed assemblato.
Come va
Definizione:
Sapete bene tutti che non sono un fanatico dei "numeri" e dei test in vitro per gli obbiettivi... Preferisco di gran lunga usare una lente per strada per un po' di tempo piuttosto che dilettarmi a fotografare muri e cose simili.
Ma cercando delle immagini di questo 16mm che ritraessero un esemplare in condizioni migliori del mio, sul "solito" Photography in Malaysia (da cui provengono le immagini dell'obbiettivo) ho trovato il grafico del test MTF.
Lo riporto, semplicemente perchè, una volta tanto, penso rispecchi fedelmente quella che é la nitidezza di questo FishEye.
Considerato che non stiamo parlando di un teleobbiettivo, e che le prestazioni agli angoli si riferiscono ad un campo ripreso di 180° sulla diagonale (quindi un dato virtualmente inutile, essendo sempre all'infinito)... é semplicemente stupefacente.
La PdC a f2.8 é già alta, per cui pur essendo un obbiettivo da usare abitualmente ad f5.6-8 le prestazioni a TA sono già di alto livello.
Con le dovute attenzioni a posizionare bene gli angoli (che mantengono comunque una leggibilità piuttosto alta), l'intero fotogramma può essere utilizzato per qualsiasi tipo di stampa, sia per "descrivere" un ambiente interno.
(che poi é uno degli utilizzi per cui nasce questo obbiettivo)
...Sia per abbracciare un'intero panorama
(per poi magari concentrarsi su singoli particolari, con altri obbiettivi più lunghi)
Aberrazione cromatica:
Sulla D700 é sorprendentemente ridotta.
La si può notare solo in presenza di forti contrasti, ma a dispetto dell'età del progetto (ormai é quasi maggiorenne) non pone mai particolari problemi.
Certamente non é soltanto merito del trattamento antiriflessi, ma soprattutto della bontà dello schema e della qualità delle lenti.
Per assurdo, occorre fare leggermente più attenzione con il 20mm...
L'ho dovuta cercare col lanternino tra le foto fatte... e l'intero frame é questo:
Poco, quindi, e ben eliminabile con una sola passata in LR.
Flare:
Con un obbiettivo che abbraccia un campo così alto, la tenuta al flare diventa un aspetto cruciale.
Il sole é compreso nell'inquadratura (o appena al di fuori) nella maggior parte delle foto in esterni, mentre al chiuso é praticamente impossibile non avere almeno una fonte di luce diretta verso il sensore.
Per fortuna questo ultragrandangolo si comporta in maniera esemplare, con risultati sempre migliori rispetto a qualsiasi altro grandangolo.
I riflessi sono contenuti, anche nelle situazioni più critiche:
Anzi, spesso assenti...
...Permettendo recuperi delle ombre incredibili, direttamente in LR senza bisogno di passare in Photoshop:
Colori
Come detto, abitualmente il mio 16mm monta il filtro A2 (ight Amber) in luogo del normale filtro neutro.
L'effetto é di un generale "riscaldamento" dei colori, soprattutto se confrontati con la solita "resa Nikon", fredda, tipica degli altri grandangoli.
Dallo stesso punto di ripresa, con il 16mm e con il 20:
Può piacere o meno, a seconda dei gusti personali.
Ma in ogni caso l'AF 16mm rimane un obbiettivo della "vecchia generazione" Nikkor: contrasto non particolarmente marcato (anche se in questo caso ci si trova spesso ad averlo molto alto, come effetto dell'enorme campo inquadrato) e colori ricchissimi di sfumature.
Abbiamo già visto come dalle ombre si possano estrarre particolari quasi invisibili, ma anche in condizioni più quotidiane l'intero gamut dei nuovi sensori viene tranquillamente utilizzato per intero.
Ed anche i bianchi e neri ringraziano sentitamente...
Distorsione:
Parlando di un wide, é inevitabile che il discorso cada sulla distorsione, parametro importantissimo nella valutazione di un obbiettivo.
No, fermi... non sto facendo un copia/incolla da un altro articolo su un 28mm qualunque...
Per quanto strano possa sembrare, la distorsione é un parametro che non solo tengo in considerazione anche per un FishEye, ma arriva perfino a fare la differenza tra una Lomo qualsiasi ed un obbiettivo di gran classe come questo 16mm f2.8.
La prima ha un ridicolissimo pezzo di plastica malstampato e con un angolo di campo da 24mm distorto come un 16, mentre qui stiamo parlando di una lente in grado si di distorcere fino a far stare "tutto in una foto", ma di farlo in maniera talmente naturale da permettere perfino di inserire soggetti umani.
Come in questa foto:
O addirittura ancora più vicino... e pure decentrato!
O, in interni, descrivere un oggetto mantenendolo comprensibile (a chi sa di che si tratta )
E, per un appassionato di cose medioevali come me, diventa strumento indispensabile per descrivere cercando di essere meno banale possibile...
...O per rubare foto non permesse... dall'unico punto della sala non inquadrato dalla telecamera di controllo...
Seguitando a parlare di distorsione, é inevitabile soffermarsi un attimo sulle potenzialità di questo 16mm nella "fotografia di tutti i giorni".
L'inserimento di soggetti umani come nel post qui sopra certamente può fare storcere il naso a molti, non amanti delle figure distorte.
Ricordo un topic in cui sono state esposti molti punti di vista differenti sull'uso del 14mm nella street, che ovviamente rispecchiano diversi modi di "sentire" la fotografia.
Quello che vorrei far notare é che in questo caso ci troviamo di fronte ad un obbiettivo che é in grado di restituire fotografie con un grado simile di distorsione. Ovviamente a prezzo di un'attenzione moltiplicata per cinque rispetto a quella già altissima richiesta da un uso sapiente di un ultrawide, con un rischio ancora maggiore di "stufare", proprio per le caratteristiche esasperate.
Ma una volta accettata la sfida, quello che si riesce ad ottenere è di altissimo livello, e certamente il progetto di questo FishEye aiuta molto il fotografo.
Una foto del genere mette impietosamente in mostra quello che "é" questa lente:
Ma basta un po' di attenzione (ed il reticolo nel mirino della D700 ), per rendere la stessa ripresa virtualmente indistinguibile da una fatta con un 20mm:
...Ed applicando lo stesso concetto ad altri soggetti...
...Questo AF 16mm f2.8 FishEye diventa un compagno inseparabile di qualsiasi giornata dedicata alle immagini, senza essere relegato alla foto sporadica fatta per esaltare semplicemente la distorsione o "inventare" una prospettiva fasulla.
Perchè altrimenti alla lunga ci si stufa (o dopo pochi giorni), lo si lascia a casa e ci si accorge di avere fatto un acquisto errato.
Perchè, insomma, stiamo comunque parlando di qualche centinaio di Euro! Non bruscolini da buttare nel cestino.
Arriviamo quindi alle CONCLUSIONI:
PRO
- Ben costruito, nella migliore tradizione Nikon
- Prestazioni ottiche validissime a quasi vent'anni dal progetto, che sinceramente non richiedono una revisione per venire incontro alle esigenze dei nuovi sensori
CONTRO
- Tappo anteriore in plastica, non all'altezza del resto della meccanica
Altre caratteristiche
- La lente anteriore necessita di un'attenzione particolare. Quasi piatta, é ovviamente esposta al rischio di colpi e graffi, ed il piccolo paraluce non aiuta quasi per nulla. Non ho messo questa caratteristica nei "Contro" perchè é inevitabile visto lo schema ottico.
- Allo stesso modo, ricade in questa categoria la distorsione tipica di ogni FishEye, che ne fa uno strumento estremamente specialistico e di difficile uso.
In generale, questo obbiettivo é consigliato non tanto a chi ha voglia di sperimentare delle prospettive esagerate (a cui probabilmente basta un aggiuntivo ottico o altre lenti meno costose, anche se qualitativamente inferiori), ma a mio parere é indicato a chi vuole davvero farlo entrare nella rosa degli "obbiettivi di elezione" da portare con sè in ogni occasione.
Può diventare uno dei tratti distintivi del proprio stile, e trovare uno spazio affatto marginale.
Trovo che questo obbiettivo sia la prova di quanto "costi", in termini di compromessi, l'ottimizzazione di tutti i parametri, distorsione compresa.
Avere un solo parametro in meno consente di ottenere prestazioni quasi irraggiungibili da un wide lineare.
a_
© andre_ 11/12/2009 per Nikonland
Tre anni fa, in un momento di delirio ed arrabbiatura per non avere un Ma i tempi non erano maturi, le uniche digitali erano le D2x, ed i fantastici colori non bastavano a fare di quel FishEye "tarpato" un obbiettivo di uso frequente.
Lo cambiai con il Tokina 12-24, lineare, e per un paio d'anni vissi felice e contento.
Ma l'amo era ormai gettato, e la resa di quel "quasi 20mm, in DX", inutilmente distorto, mi era entrata nel cuore.
E, certamente, anche le fantastiche fotografie che feci sulle poche pellicole scattate con la FM-2 non bastavano a farmelo tenere.
La definizione sul sensore della D2x era, appena fuori dal centro del fotogramma, era... come dire.... penosa.
Proprio in questi giorni, in cui compie un anno la mia D700, mi é venuta la voglia di descrivere questo FishEye, nella versione Autofocus, da cui mi sono lasciato sedurre quest'inverno.
Uno tra i primi esemplari prodotti nel 1993/94.
Usato. Molto usato.
Ma ad un prezzo per cui mi piangeva il cuore lasciare.
Vediamo un po' come è fatto:
La costruzione è la "solita" delle belle lenti fisse Nikon: accuratissima, con la superficie rugosa e dotata di tutti quegli ammennicoli che a mio parere sono indispensabili ad un obbiettivo di alto livello: ghiera di messa a fuoco di dimensioni adeguate, finestrella con la distanza di messa a fuoco (magari dotata di qualche riferimento di PdC, anche quando superfluo come in questo caso), montatura della lente anteriore che non ruota (solitamente per poter montare un filtro polarizzatore o digradante, in questo caso per avere il piccolo paraluce a corolla incorporato).
L'angolo coperto è di 180° sull'orizzontale del fotogramma 24x36mm, mentre in DX diventa un "misero" 107° (e mantiene tutte le distorsioni tipiche dei FishEye).
I filtri non sono ovviamente montabili davanti alla lente anteriore, ma la stessa Nikon dota questa lente di un piccolo ma interessante corredo di filtri a baionetta da montare posteriormente.
Io non li ho tutti, e tengo perennemente montato il filtro ambra chiaro (che scalda appena i colori rispetto alla neutralità), ma vale la pena di ricordare che è indispensabile che un filtro sia sempre montato, anche neutro, perchè é parte integrante dello schema ottico dell'obbiettivo.
Schema ottico che ricorda molto da vicino la precedente versione manuale (8 lenti in 5 gruppi), qui leggermente variato per permettere una messa a fuoco minima di 25 centimetri, e l'incorporazione del sistema di correzione delle aberrazioni alle brevi distanze:
La lunghezza fisica del 16mm cambia con la messa a fuoco.... di meno di due millimetri tra infinito e minima maf.
La ghiera del diaframma é ovviamente presente, e dotata di blocco ad f22 (laggiù, dove mettere a fuoco diventa completamente superfluo... ).
Alla fine, l'unica nota un po' stonata della parte meccanica é il tappo anteriore, di plastica.
Quello che infastidisce leggermente non é tanto il materiale (anche se un bel tappo di metallo come quello del 15mm non avrebbe dato fastidio.... anzi!), ma piuttosto il fatto che risente leggermente del calore, allargandosi al caldo quel tanto che basta a non bloccarlo in posizione, con il serio rischio di perderlo se lasciato pendente al fianco.
Ma, come detto, é davvero l'unica, piccola pecca di un obbiettivo altrimenti perfettamente progettato ed assemblato.
Come va
Definizione:
Sapete bene tutti che non sono un fanatico dei "numeri" e dei test in vitro per gli obbiettivi... Preferisco di gran lunga usare una lente per strada per un po' di tempo piuttosto che dilettarmi a fotografare muri e cose simili.
Ma cercando delle immagini di questo 16mm che ritraessero un esemplare in condizioni migliori del mio, sul "solito" Photography in Malaysia (da cui provengono le immagini dell'obbiettivo) ho trovato il grafico del test MTF.
Lo riporto, semplicemente perchè, una volta tanto, penso rispecchi fedelmente quella che é la nitidezza di questo FishEye.
Considerato che non stiamo parlando di un teleobbiettivo, e che le prestazioni agli angoli si riferiscono ad un campo ripreso di 180° sulla diagonale (quindi un dato virtualmente inutile, essendo sempre all'infinito)... é semplicemente stupefacente.
La PdC a f2.8 é già alta, per cui pur essendo un obbiettivo da usare abitualmente ad f5.6-8 le prestazioni a TA sono già di alto livello.
Con le dovute attenzioni a posizionare bene gli angoli (che mantengono comunque una leggibilità piuttosto alta), l'intero fotogramma può essere utilizzato per qualsiasi tipo di stampa, sia per "descrivere" un ambiente interno.
(che poi é uno degli utilizzi per cui nasce questo obbiettivo)
...Sia per abbracciare un'intero panorama
(per poi magari concentrarsi su singoli particolari, con altri obbiettivi più lunghi)
Aberrazione cromatica:
Sulla D700 é sorprendentemente ridotta.
La si può notare solo in presenza di forti contrasti, ma a dispetto dell'età del progetto (ormai é quasi maggiorenne) non pone mai particolari problemi.
Certamente non é soltanto merito del trattamento antiriflessi, ma soprattutto della bontà dello schema e della qualità delle lenti.
Per assurdo, occorre fare leggermente più attenzione con il 20mm...
L'ho dovuta cercare col lanternino tra le foto fatte... e l'intero frame é questo:
Poco, quindi, e ben eliminabile con una sola passata in LR.
Flare:
Con un obbiettivo che abbraccia un campo così alto, la tenuta al flare diventa un aspetto cruciale.
Il sole é compreso nell'inquadratura (o appena al di fuori) nella maggior parte delle foto in esterni, mentre al chiuso é praticamente impossibile non avere almeno una fonte di luce diretta verso il sensore.
Per fortuna questo ultragrandangolo si comporta in maniera esemplare, con risultati sempre migliori rispetto a qualsiasi altro grandangolo.
I riflessi sono contenuti, anche nelle situazioni più critiche:
Anzi, spesso assenti...
...Permettendo recuperi delle ombre incredibili, direttamente in LR senza bisogno di passare in Photoshop:
Colori
Come detto, abitualmente il mio 16mm monta il filtro A2 (ight Amber) in luogo del normale filtro neutro.
L'effetto é di un generale "riscaldamento" dei colori, soprattutto se confrontati con la solita "resa Nikon", fredda, tipica degli altri grandangoli.
Dallo stesso punto di ripresa, con il 16mm e con il 20:
Può piacere o meno, a seconda dei gusti personali.
Ma in ogni caso l'AF 16mm rimane un obbiettivo della "vecchia generazione" Nikkor: contrasto non particolarmente marcato (anche se in questo caso ci si trova spesso ad averlo molto alto, come effetto dell'enorme campo inquadrato) e colori ricchissimi di sfumature.
Abbiamo già visto come dalle ombre si possano estrarre particolari quasi invisibili, ma anche in condizioni più quotidiane l'intero gamut dei nuovi sensori viene tranquillamente utilizzato per intero.
Ed anche i bianchi e neri ringraziano sentitamente...
Distorsione:
Parlando di un wide, é inevitabile che il discorso cada sulla distorsione, parametro importantissimo nella valutazione di un obbiettivo.
No, fermi... non sto facendo un copia/incolla da un altro articolo su un 28mm qualunque...
Per quanto strano possa sembrare, la distorsione é un parametro che non solo tengo in considerazione anche per un FishEye, ma arriva perfino a fare la differenza tra una Lomo qualsiasi ed un obbiettivo di gran classe come questo 16mm f2.8.
La prima ha un ridicolissimo pezzo di plastica malstampato e con un angolo di campo da 24mm distorto come un 16, mentre qui stiamo parlando di una lente in grado si di distorcere fino a far stare "tutto in una foto", ma di farlo in maniera talmente naturale da permettere perfino di inserire soggetti umani.
Come in questa foto:
O addirittura ancora più vicino... e pure decentrato!
O, in interni, descrivere un oggetto mantenendolo comprensibile (a chi sa di che si tratta )
E, per un appassionato di cose medioevali come me, diventa strumento indispensabile per descrivere cercando di essere meno banale possibile...
...O per rubare foto non permesse... dall'unico punto della sala non inquadrato dalla telecamera di controllo...
Seguitando a parlare di distorsione, é inevitabile soffermarsi un attimo sulle potenzialità di questo 16mm nella "fotografia di tutti i giorni".
L'inserimento di soggetti umani come nel post qui sopra certamente può fare storcere il naso a molti, non amanti delle figure distorte.
Ricordo un topic in cui sono state esposti molti punti di vista differenti sull'uso del 14mm nella street, che ovviamente rispecchiano diversi modi di "sentire" la fotografia.
Quello che vorrei far notare é che in questo caso ci troviamo di fronte ad un obbiettivo che é in grado di restituire fotografie con un grado simile di distorsione. Ovviamente a prezzo di un'attenzione moltiplicata per cinque rispetto a quella già altissima richiesta da un uso sapiente di un ultrawide, con un rischio ancora maggiore di "stufare", proprio per le caratteristiche esasperate.
Ma una volta accettata la sfida, quello che si riesce ad ottenere è di altissimo livello, e certamente il progetto di questo FishEye aiuta molto il fotografo.
Una foto del genere mette impietosamente in mostra quello che "é" questa lente:
Ma basta un po' di attenzione (ed il reticolo nel mirino della D700 ), per rendere la stessa ripresa virtualmente indistinguibile da una fatta con un 20mm:
...Ed applicando lo stesso concetto ad altri soggetti...
...Questo AF 16mm f2.8 FishEye diventa un compagno inseparabile di qualsiasi giornata dedicata alle immagini, senza essere relegato alla foto sporadica fatta per esaltare semplicemente la distorsione o "inventare" una prospettiva fasulla.
Perchè altrimenti alla lunga ci si stufa (o dopo pochi giorni), lo si lascia a casa e ci si accorge di avere fatto un acquisto errato.
Perchè, insomma, stiamo comunque parlando di qualche centinaio di Euro! Non bruscolini da buttare nel cestino.
Arriviamo quindi alle CONCLUSIONI:
PRO
- Ben costruito, nella migliore tradizione Nikon
- Prestazioni ottiche validissime a quasi vent'anni dal progetto, che sinceramente non richiedono una revisione per venire incontro alle esigenze dei nuovi sensori
CONTRO
- Tappo anteriore in plastica, non all'altezza del resto della meccanica
Altre caratteristiche
- La lente anteriore necessita di un'attenzione particolare. Quasi piatta, é ovviamente esposta al rischio di colpi e graffi, ed il piccolo paraluce non aiuta quasi per nulla. Non ho messo questa caratteristica nei "Contro" perchè é inevitabile visto lo schema ottico.
- Allo stesso modo, ricade in questa categoria la distorsione tipica di ogni FishEye, che ne fa uno strumento estremamente specialistico e di difficile uso.
In generale, questo obbiettivo é consigliato non tanto a chi ha voglia di sperimentare delle prospettive esagerate (a cui probabilmente basta un aggiuntivo ottico o altre lenti meno costose, anche se qualitativamente inferiori), ma a mio parere é indicato a chi vuole davvero farlo entrare nella rosa degli "obbiettivi di elezione" da portare con sè in ogni occasione.
Può diventare uno dei tratti distintivi del proprio stile, e trovare uno spazio affatto marginale.
Trovo che questo obbiettivo sia la prova di quanto "costi", in termini di compromessi, l'ottimizzazione di tutti i parametri, distorsione compresa.
Avere un solo parametro in meno consente di ottenere prestazioni quasi irraggiungibili da un wide lineare.
a_
© andre_ 11/12/2009 per Nikonland
Test:
Yes
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39 Comments
Con la D2X, in DX, ho apprezzato questa lente per la sua resa generale, le sue ombre aperte e la sua tenuta al flare.
...Ma in FF...
Ma in Full Frame questo Fisheye torna ad essere fantastico anche per la definizione.
Solo un esempio:
D700 @ 1600ISO, 1/25 a mano libera ed f5.6 (il minimo per questa lente)
A parte la resa generale (a 1600ISO...) e la gamma dinamica, vorrei far notare anche la definizione.
Alcentro (dove ? la messa a fuoco):
...Ma soprattutto ai bordi (molti metri pi? vicino, dove solo una lente eccezionale riesce a restituire la definizione necessaria a quell'apertura....):
Vale o no gli euri che chiedono?
Con una resa simile, si lasciano a casa gli altri grandangoli!
a_
Un fisheye circolare lo capisco (gi?, l'ho pure comprato) ma uno diagonale non mi convince.
Io il 16 lo uso molto pi? di quanto avrei mai pensato, mentre di un circolare non saprei davvero cosa farmene.
In passato mi ? capitato spesso di pensare "ah, se avessi un 16 (o un 10.5, visto che lavoravo in DX)!".
a_
Domanda da ignorante, ma che differenza c'? di preciso tra i due modelli di fisheye?
Il fisheye lineare copre l'intero fotogramma, con evidente distorsione da fish sui bordi, una via di mezzo tra un fish circolare ed un grandangolo spinto.
Se ho detto cavolate ... s? gi? dov'? la porta
I circular fisheye riprendono un angolo di 180? in tutte le direzioni.
La foto risultante ? circolare, appunto, ed occupa la porzione centrale del fotogramma.
In FF hanno una lunghezza focale intorno a 8-10mm
I diagonal riprendono 180? sulla diagonale del fotogramma rettangolare.
La pellicola viene "riempita" completamente, con circa 130? sul lato lungo.
La lunghezza focale tipica in FF ? 16mm (o 15), ed in DX esiste il 10.5mm che d? risultati simili.
(foto dal sito di Myanmar Nikon Review)
In altre parole...
Questo angolo della foto
riprende ci? che c'era esattamente all'altezza dei miei piedi, di fianco a me.
a_
Bel lavoro Andre_ , complimenti !
Ottica sicuramente interessante che ... in DX emulo con il Nikkor 10.5mm F2.8 G ED
Mi ? sfuggito o non ? indicato l'angolo di copertura ? In tal caso, che angolo copre ?
Guglielmo
Si, ho provveduto ad inserirlo.
Comunque stiamo parlando di un Diagonal FishEye, con angolo di copertura diagonale di 180? sul pieno formato, e circa 107? in DX.
Purtroppo Nikon non rilascia i dati relativi alla copertura orizzontale e verticale.
Dalle formule che ci sono in rete dovrebbero essere rispettivamente 142? e 94? circa.
E purtroppo non ne viene nemmeno dichiarato il tipo di proiezione, che alla fine ? quella che fa la differenza tra lenti diverse.
a_
Complimenti !
Ottimo lavoro!
Complimenti per l'ottima recensione.
Ciao, Ale.
ALE : Ffffffffffffffffffffffoto, please che spieghino ad uno "de coccio" come me, perch? usare un diagonal-fisheye al posto di un grandangolare
E perch? usare un diagonl fish da un fish circolare???
Beh, quelle sono proprio due cose diverse e me le spiego.
Ma perch? usare un 16 mm diagonale quando esiste un 15 mm rettilineare, proprio non riesco a spiegarmelo ...
Tranne che non si amino visceralmente le linee ... curve
Anticipo che non c'? alcun intento polemico in quello che dico, ? una domanda che ho in testa da quando ho visto il primo catalogo Sigma con il 15/2.8 da 180? diagonale.
Se un fish diagonale serve solo a coprire tutto il formato, b? mi sembra un po' strana la risposta, ovviamente ? quello che che io penso a livello di logica, anche perch? un fish circolare copre molto di pi? di un fish diagonale, nopnosctante entrambi sono con 180? di angolo.
Io ho preso il fish diagonale per usarlo quotidianamente. E lo faccio.
Probabilmente ? un limite mio quello di non riuscire a "vedere la realt?" attraverso un fish circolare, che penso di uso estremamente circoscritto ad alcune (poche, per me) occasioni.
Il potere descrittivo del 16, invece, penso sia maggiore, essendo la sua immagine comunque "compresa" da chiunque.
Mentre per ricostruire la realt? partendo da un fish circolare occorre molto pi? tempo, esperienza e... voglia.
In questo senso trovo che abbia un campo di utilizzo molto minore.
Allo stesso modo, preferisco "dare dei punti di riferimento" al lettore della fotografia con un 16, piuttosto che abbracciare semplicemente un centinaio di gradi abbondante con un 15 od un 14 lineari.
Il 20mm come wide mi basta sempre, infatti non ho mai sentito il bisogno di un grandangolo pi? corto.
Questo Fish l'ho sempre fortemente voluto.
a_
P.S. A breve arriveranno anche immagini di quello che intendo, appena rientro in possesso del mio laptop....
Sono assolutamente d'accordo. Un fisheye circolare si presta a pochissime occasioni.
Per? ? semplice circoscrivere a quell'uso la sua attitudine.
Forse dipende dal fatto che si mette o meno un soggetto nella foto ?
In generale - da quel poco che ne capisco io di focali corte - l'uso di un ultragrandangolare necessita di una quinta vicina o di un soggetto ravvicinato perch? l'immagine abbia un senso.
Forse nel fisheye diagonale, la distorsione sembra che faccia immaginare a chi guarda che l'immagine racconti una storia che magari ... non c'?
In primo luogo l'ingombro... con una borsa piena come la mia e gli spostamenti che devo fare preferisco avere una lente che sia leggera e compatta come il 16 fish piuttosto che un lineare che ? sicuramente pi? grande e pesante. D'altronde ? la ragione per la quale ho scelto di non prendere il 14-24 ma di abbinare il 16 fish al 20 AFD.
In secondo luogo la particolarit? e la qualit? (resa+linearit? delle distorsioni) della lente si adatta perfettamente ai vari utilizzi cui ? preposto, dal panorama al ritratto assurdo passando per l'enfatizzazione totale del soggetto centrale.
Al momento non ho un granch? di foto sul portatile, posso intanto postare questo ritratto fatto a Laura che, pur abbracciando i 180? di campo, lascia intatta la figura centrale che resta perfettamente leggibile andando a concentrare l'attenzione, grazie ale linee curve, proprio su di essa...
Allo stesso modo, escludendo la balaustra dall'inquadratura, la perfezione di questa lente permette di ritrarre una panoramica molto equilibrata e realistica, la distorsione delle tavole in basso sembra quasi essere naturale visto l'ampio campo inquadrato...
Grazie poi all'ampiezza della PDC (non sua esclusiva ma caratteristica si...) ed alla estrema compattezza e leggerezza che non sbilancia la macchina in avanti si pu? usare con profitto in street con "macchina sulla pancia", usando il cavetto di scatto dentro la manica si ha un ensamble praticamente invisibile che permette di cogliere i soggetti in totale naturalezza
Mio modesto parere ovviamente, potendo mi piacerebbe possedere ogni lente Nikon (e non) prodotta , ma dovendo scegliere cosa serve e perch? ritengo che questo 16 fish da abbinare ad una FX sia l'optimus per portarsi dietro una lente poco ingombrante ma molto utile e speciale
Ciao, Alessandro.
Sarebbe come dire che il 300mm ? esclusivamente versato a staccare il soggetto dallo sfondo, possibilmente confuso.
Ed i paesaggi fatti con le lunghe focali all'infinito per schiacciare i piani, dove li mettiamo?
Come ben sottolineato da Alessandro, uno degli usi del 16 ? proprio di enfatizzare un soggetto centrale. Qualunque esso sia, anche quando usando un'altro wide, lineare, non sarebbe sufficiente a catturare l'attenzione (non me ne voglia Laura.... ).
Come sempre sta al fotografo usare la lente (qualsiasi lente) e non abusare.
Chi ha detto che ? facile?
Io sono sempre quello che, sforzandosi, addirettura ? arrivato ad usare il Matrix con il 300 f2.8 per certe foto (quindi dovendo pensare ad una cosa in meno mentre fotografo), fino a che non avr? sufficiente dimestichezza con la focale per tornare al mio standard.
Cosa che con le pi? corte 180 e 200mm non ho mai avuto bisogno di fare, ne tantomeno con questo ed altri grandangoli.
a_
Sia chiaro, con questo non intendo che un fish diagonale non mi piace, ma solo che io lo reputo un grandangolo estremo, con molta distorsione, non ? detto che un giorno me lo prender?, solo che ad angoli cos? estremi ? meglio arrivarci con calma, almeno per me. Mentre un fish circolare lo trovo tutta un'altra cosa.
andre_
ottima recensione e (come tuo solito) ottime fotografie (e mi piacciono anche quelle di Ale).
Se non ti scoccia tanto...potresti fare un confronto postando 3 foto dello stesso soggetto, per piacere?
magari una piazza con edifici (esempio come quella che hai gi? postato o proprio quella) in modo da farci capire i possibili taroccamenti e il confronto con una "vista normale", mi spiego meglio, 3 foto:
A) fatta con l'obiettivo in questione
B) fatta con l'obiettivo in questione e corretta geometricamente con PT Lens (e poi ritagliata a dovere)
C) stessa inquadratura con un 50mm.
Cos? ci rendiamo conto confrontando le prime due con la terza di:
A) quante cose inlcude in pi? nonostante la distorsione.
B) quante cose in pi? include pur se gli togliamo la distorsione e ritagliamo.
Comunque hai fatto benissimo a prendertelo.
Ciao,
Andrea
Non di Londra, per? (? Paternoster Square, di fianco a St. Paul)... Spero che ?rhus sia abbastanza esotica
Purtroppo devo rimandare l'impegno a dopo il 17, che in questi giorni sono senza computer e la settimana prossima sono in giro.
Grazie,
a_
Aarhus per tutti noi ? fin troppo esotica oltre che bellissima, agggiudicato.
Scommetto che l'inquadratura a 16mm sar? funzionale a farci vedere qualcosa che col 50mm ci saremmo persi.
Buone vacanze / buoni scatti,
Andrea