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Raynox Micro Explorer; supermacro con poco... o da poco?
ago 04 2013 01:00 |
Silvio Renesto
in Accessori
macro aggiuntivi otticiL'animo del collezionista però porta a volte a fare strani acquisti.
Uno di questi, che mi ha incuriosito in quanto legato alla macrofotografia, è un kit di lenti aggiuntive Raynox definite micro explorer. Acquistate d'occasione per pochi spiccioli, in origine erano piuttosto care, ma promettevano molto. Così quando Gianni mi ha proposto di farne un test ho accettato volentieri.
Delle lenti addizionali, uso, pregi e difetti, ne ho parlato qui, in genere danno risultati inferiori rispetto agli obiettivi macro, ma certe, le cosiddette lenti acromatiche, possono dare una qualità accettabile se accoppiate all'obiettivo giusto. Di solito maggiore è la potenza della lente, minore è la qualità, quindi è meglio non andare oltre le 2 diottrie.
Il kit Raynonx è costituito da tre lenti molto potenti, 6x, 12, e addirittura 24x!!
Le tre lenti Raynox, l'adattatore e la tabella del potere di ingrandimento e delle distanze di lavoro (fonte: Raynox), la minore ha una potenza praticamente pari a 6 diottrie!
Ma alla Raynox sono (o meglio erano, perchè il kit è uscito di produzione da qualche tempo) molto fiduciosi sulla qualità delle lenti.
Sulla scatola sta scritto che "la tua fotocamera 35mm diventa un potente microscopio con questo innovativo terzetto".
La scatola, molto "vintage".
Vediamo un po'.
La confezione è molto curata, cofanetto in plastica semitrasparente e ciascuna lente ha tappi anteriore e posteriore. La struttura è di metallo e l'aspetto è piacevolmente solido e pesante.
Le tre lenti sono in realtà dei piccoli obiettivi, costituiti da tre elementi (6xd e 12 x) e quattro elementi (24x) in modo da correggere il più possibile le aberrazioni.
Specifiche tecniche (fonte: Raynox).
Sono piccole di diametro e si innestano sull'obiettivo tramite un adattatore a molla che consente il montaggio su obiettivi di diverso passo filtri, da 49 a 62mm.
Nelle specifiche è consigliato di usare le lenti su obiettivi o zoom che arrivino a 200mm. Non disponendo del nuovo 70-200 f4 AFS VR, le ho montate sul sempreverde, sempre valido nikkor 80-200mm f4 AiS, che ha un'ottima resa anche sulle digitali full frame e da solo raggiunge il rapporto di riproduzione massimo di 1:4,2 a 1,2m.
Una lente montata sullo zoom 80-200 tramite l'adattatore.
I rapporti di riproduzione ottenibili sono molto spinti come recita la tabella della casa che ho riportato all'inizio. Qui propongo un test casalingo per dare un'idea dei rapporti di riproduzione ottenibili e delle condizioni d'uso. Per il test ho usato la D800 per cui l'area inquadrata corrisponde al rapporto di riproduzione, non c'è fattore di crop.
Questo il soggetto del test, ripreso alla minima distanza di messa a fuoco dell'80-200.
Questa è l'area che viene inquadrata al rapporto di riproduzione 1:1 (ho usato il 150 Sigma Apo Macro). Distanza di lavoro (soggetto/lente frontale) con il 150 Sigma 19,5cm circa.
Questa è l'area inquadrata con la lente 6x e lo zoom a 200mm e f8, focheggiato all'infinito (focheggiando a distanze minori, si guadagna un po' di ingrandimento e si perde molto come distanza di lavoro). Siamo chiaramente oltre l'1:1.
La distanza di lavoro è circa 16cm, la messa a fuoco autofocus è praticamente impossibile, quella manuale è difficile ma non impossibile sfruttando l'indicatore se c'è luce sufficiente ma è consigliabile il live view. Indispensabile lo scatto a distanza e l'alzo preventivo dello specchio per evitare vibrazioni. Si nota una certa vignettatura.
Questa è l'area inquadrata con la lente 12x. Distanza di lavoro circa 10cm. Necessario l'uso del live view. Per il resto, come sopra.
Questa è l'area inquadrata con la lente 24x. Distanza di lavoro 4cm. l'ingrandimento è davvero notevole, ma si evidenzia oltre alla vignettatura, una certa distorsione e "ammorbidimento" dei bordi immagine.
Inoltre è ancora più difficile mantenere un parallelismo accettabile fra soggetto e sensore, già problematico con le lenti meno potenti.
Sul campo?
Lo dico subito, sul campo non sono stato in grado di usare la lente 24x, troppo poca distanza di lavoro, troppo poca luce, la minima vibrazione del soggetto risulta enormemente amplificata.
Con la lente 6x e 12x se non c'è vento (nemmeno brezza) ed il soggetto non è dotato di movimenti propri qualcosa di buono si riesce anche a fare ma già con la lente 12x insorge qualche difficoltà operativa.
Soggetto della prova sul campo un soffione.
Zoom 80-200 e lente 6x (sempre focheggiato a infinito)
Zoom 80-200 e lente 12x (come sopra)
Un fiorellino di pianta grassa (zoom 80-200 alla minima distanza).
Con la lente 6x (sempre focheggiato ad infinito)
Con la lente 12x (come sopra).
Conclusione.
Il kit è attraente sulla carta, ma in pratica lo è meno.
Le lenti sono abbastanza corrette per essere degli aggiuntivi ottici (che costavano un centinaio di euro, comunque), ma rimane comunque la vignettatura (notevole nella lente 12x e inaccettabile nella lente 24x) .
Operativamente le difficoltà sono molte, legate soprattutto all'elevatissimo rapporto di riproduzione. Diversamente dalle normali lenti addizionali,non sono degli aggiuntivi ottici di uso agevole sul campo, al contrario.
Mantenere il corretto parallelismo a quegli ingrandimenti è difficilissimo, data anche la ridottissima profondità di campo.
La luce disponibile è poca, per cui si è obbligati a tempi lenti anche ad ISO alti. Con brezza o soggetti mobili è un problema.
La distanza di lavoro è praticabile sul campo solo con la lente 6x, e se si è bravi con la lente 12x, ma non con la lente 24x.
Come per tutti gli aggiuntivi ottici si ha un range ristretto di rapporti di riproduzione.
Su stativo in condizioni controllate di illuminazione, penso si possano ottenere risultati migliori (con la 6x e la 12x almeno).
Insomma, se vi volete divertire a provare, cercatele su ebay e simili, ma sappiate che se da una parte permettono ingrandimenti molto spinti, dall'altra non sono così facili da usare.
Silvio Renesto
Test:
Yes
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5 Comments
E sei riuscito a fare tutto questo con sto caldo infernale????
Silvio complimenti!!
Già solo l'idea di cavarmi l'occhio per controllare i microerrori di allineamento mi fa venire il mal di pancia , figurarsi poi con sto caldo!
Grazie Silvio
ciao
Divertenti attrezzi e divertente articolo.
al telefono mi aveviaccennato alla cosa.. ma vedere i risultati ma, sopratutto con la canicola che gira... sei da nobel.. chissà poi se si treoveranno ancora in giro..
comunque come al solito.. bravo stà stretto...
interessanti, anche se preferisco accoppiare gli obiettivi e/o usarli invertiti ...