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Appunti di Fotosub d'acqua dolce
lug 25 2013 01:00 |
Valerio Brùstia
in Natura
Fotosub Acqua dolceInizialmente consideravo le fotosub una faccenda legata essenzialmente al mare. In realtà ho scoperto, cammin facendo, che le acque interne offrono opportunità veramente fantastiche. Chi è d'uso alle immersioni marine, non può essere indifferente alla varietà e alla quantità di vita presente nei pochi metri cubi d'acqua di uno stagno o di una polla sorgiva. Se nel nostro Mediterraneo incontrare una cernia di taglia è ormai un "evento", è stupefacente invece scoprire quanto sia frequente realizzare un faccia a faccia con un Luccio lungo quanto un braccio o con una Carpa da 15kg. Occorre solo ficcare la testa nel fiume, ed è decisamente emozionante.
Carpe Comuni, cave di Cerano (NO) - Luglio.
Nikon F801, ob. Nikon AF 20/2.8 in Aquatica A80n + Dome port 8"
Double Flash Sea&Sea YS120 Fuji Sensia 100.
Cosa si fotografa nelle acque dolci.
La varietà di forme di vita va dagli invertebrati ai mammiferi (e sì, può capitare l'incontro ravvicinato con la Nutria. Meglio lei del Surmolotto), passando per rettili ed anfibi. Ma il piatto forte sono i pesci. Ovviamente i pesci d'acqua dolce non si presentano nella varietà di forme dei pesci di mare. Fotograficamente parlando, però, non sono soggetti da sottovalutare. Molti ciprinidi sono decisamente appariscenti. La Tinca, ad esempio, ha uno splendido ventre giallo che vira al verde scuro, quasi nero, sul groppone. Meno colorati lo sono il Cavedano e il Barbo, ma anche qui , ad una visione più attenta , si possono scorgere piccole meraviglie. Come le pinne e il bordo dell''occhio rossi del Triotto e l'iridescente piccola Sanguinerola. C'è poi il Luccio la tigre dello stagno. La sua livrea macchiettata, che lo confonde con le piante acquatiche, è indubbiamente molto bella. E ancora, Trote e i Salmerini anch'essi pesci decisamente colorati. I fondali sono popolati da molte specie bentoniche, come il Cobite comune e di invertebrati quali il gambero di fiume e diverse specie di molluschi. Gli insetti acquatici sono un'infinità, dalle forme larvali delle libellule (Odonati) al Ditisco, al Ragno pescatore, allo Scorpione d'acqua, con un obiettivo per macro estrema c'è da tenersi occupati a lungo. A condire la scena vi sono infine la piante acquatiche, verdissime, e le piante terrestri che si spingono in acqua creando l'effetto giungla amazzonica.
Giovane Luccio, cave di Cerano (NO) - Luglio.
Nikon F801, ob. Nikon AIs 55/2.8 Micro in Aquatica A80n + macro port
Double Flash Sea&Sea YS120 Fuji Sensia 100.
Tartarughina americana, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2.8 Micro in Sea&Sea MDX-D300 + macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
L'immersione in acque dolci è una storia di spazi ristretti, di acque spesso troppo basse per consentire di pinneggiare. Ciò si traduce inevitabilmente ad un contatto ravvicinato con gli abitanti di questi ambienti. La cosa è di grande vantaggio per fare delle riprese fotografiche. A ciò si aggiunga, che i pesci d'acqua dolce in genere non hanno mai visto un subacqueo, quindi non lo identificano come un pericolo e anzi ne sono incuriositi. Ben differente dall'atteggiamento dei pesci marini! Le carpe, per esempio, ti vengono a vedere da vicino. Confesso che trovarsi davanti un bestione di 20 - 25 kg, inatteso e invisibile fino all'ultimo, fa trasalire. Anche il Luccio è interessato a tutto ciò che si muove nel suo territorio. Nel sud della Germania, dove è comune fare il bagno nei laghi bavaresi, talvolta capita che i grossi Lucci assaggino il garretto di qualche malcapitato bagnante. A me non è mai accaduto, ma spesso mi è sono accorto di essere "valutato" dall'occhio attento del grande predatore. Per fortuna, nostra, il Luccio non raggiunge dimensioni tali da poterci fagocitare!
Luccetto in agguato, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Sigma HSM 8-16/4.5-5.6 in Sea&Sea MDX-D300 +ER40+ Dome port 9".
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Gambusia, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2,8 Micro in Sea&Sea MDX-D300 +Macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Bivalve d'acqua dolce, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2,8 Micro in Sea&Sea MDX-D300 +Macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Idromedusa, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2,8 Micro in Sea&Sea MDX-D300 +Macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Purtroppo scattare immagini subacquee in fiumi, fontanili, laghi e laghetti non è affatto banale. Effettivamente questo tipo di fotografia ha una forte connotazione tecnica, da cui non si può prescindere. L'acqua non è il nostro elemento naturale, e non lo è sicuramente per la nostra attrezzatura. Occorre difendere la fotocamera, e noi stessi, dall'umido. E serve farlo bene, altrimenti invece di fotografie porteremo a casa solo brutte, anzi bruttissime, esperienze.
Cosa cosa serve per fotografare nell'acqua.
Oh beh, a ciascuno quello che preferisce. Ai tempi della pellicola la fotocamera Nikonos la faceva da padrone. Da par mio ho sempre ritenuto che una fotocamera con mirino a traguardo, messa a fuoco a stima su scala graduata e tempi di otturazione limitati al 1/30, non valesse il prezzo a cui era venduta. Quindi scafandro reflex e via.
Aquatica 80n con dome 8" piantata nel fango del fiume Sesia.
San Nazzaro Sesia (NO) - Settembre.
Con la fotografia digitale anche gli estimatori della Nikonos hanno dovuto piegarsi all'utilizzo degli scafandri. Oggi la nuova frontiera sono le mirrorless. Gli scafandri per queste fotocamere sono veramente compatti con tutti i vantaggi che ne conseguono. Per me però non ce n'è come gli scafandri normali per Reflex, con tutte le tare, peso e ingombri, che si portano appresso.
Scafandro Sea&Sea MDX-D800. Indovinare che macchina ci va dentro.
Le lunghezze focali utili in acqua dolce sono quelle corte. Ci si muove in acque mai troppo limpide e spesso in spazi angusti. Il Fisheye è utile! Anche in macro sarà raro poter trovare condizioni (acqua così limpida) da permettere l'utilizzo di LF superiori ai 100 mm. Non si deve sottovalutare questo aspetto, mai! Il rischio è di trovarsi a mollo con lo strumento "apicale" errato, e allora è troppo tardi.
L'acqua non è limpidissima e il giovane Luccio è alla distanza limite.
Cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2.8 Micro in Sea&Sea MDX -D300 + macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Poi servono delle luci Flash. Non ce n'è, il flash serve. Già solo per congelare il movimento dei pesci, la luce aggiuntiva è necessaria. Il tipo di torcia flash deve essere il più compatto possibile. Io purtroppo qui ho privilegiato altri aspetti e i miei YS-120 di Sea&Sea, o peggio l'YS-250, se mi consentono grande autonomia di lampi (100-150 ad immersione) sono veramente scomodi da brandeggiare e da gestire. Oggi Sea&Sea produce dei piccoli flash molto potenti. Quella è la strada giusta.
Un Persico sole congelato dal flash, cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2.8 Micro in Sea&Sea MDX -D300 + macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Serve poi un supporto ai flash. Nelle immersioni marine si dispone di metri e metri d'acqua sopra, sotto, a destra e a sinistra, perciò il tipo di bracci snodati non è così importante come nelle immersioni fluviali. Nei piccoli spazi di rii e dei fontanili c'è bisogno di una mano "liberabile" e senza supporto flash ciò sarebbe impossibile. Inoltre l'immersione in acqua dolce è principalmente un'attività di snorkeling. Ciò significa stare appena sotto il pelo dell'acqua e, per forza di cose, il flash non potrà stare nella posizione ideale "sopra" la fotocamera. Il flash andrà da un lato o dall'altro della fotocamera e, più o meno, allo stesso livello dell'asse ottico. Ne consegue che, per avere un'illuminazione decente, sono necessari un paio di flash, una destra e l'altro a sinistra. L'apparecchio fotografico così combinato diviene una struttura veramente ingombrante. Di qui la necessità di supporti abbastanza compatti. Va tenuto conto, inoltre, che bracci devono poter mantenere la posizione anche in corrente, per questo motivo non potranno essere lunghissimi. Io trovo che i bracci Aquatica TLC da 8"+8"+4" siano l'ideale per questo genere di riprese. Sono sufficientemente lunghi per le riprese grandangolari, ma van bene anche per la macro. Inoltre i giunti a sfera sono delle morse veramente tenaci, utilissimi per mantenere le luci in posizione, anche in corrente (moderata).
Il Granchio in assetto grandangolare.
E poi serve tutto il resto.
Se si crede che l'attrezzatura fotosub sia il vertice delle problematiche tecniche della fotografia subacquea d'acqua dolce, si commette un grave errore. Diamine, per fare le foto in acqua tocca saltarci dentro, e per le acque interne non basta maschera e boccaglio. Piaccia o meno, bisogna ricorrere ad una muta e relativa zavorra. In effetti fiumi e laghetti possono presentare anche acqua piuttosto calda. Nel Sesia a Luglio mi basta la muta monopezzo da 3.5mm e un sotto muta per il solo corpo grosso, monofoderato da 2.5 mm.
Campo base estivo.
Nikon D700 ob. Nikon AF 35/2.
In effetti è poco lungimirante spendere tempo e fatica per gestire l'intera faccenda, ed infine poter restare a mollo pochi minuti. In termini percentuali sarebbe opportuno che la fase produttiva (scattare foto) occupasse almeno il 50% del tempo investito. Non il 5 o 10%! Perciò l'abito non farà il monaco, ma aiuta molto.
Preparazione (carico e scarico) nella foresta. L'acqua è lì vicino.
Nikon D700 ob. Nikon AF 28/2.8 D.
All'inizio dell'estate, o peggio, a primavera quando le acque sono più limpide, si devono affrontare temperature tra i 4 e i 14 °C. Dopo tanti anni di esperimenti, sono approdato alla muta stagna in trilaminato. Qui si apre un capitolo piuttosto tormentato che la ditta Icetech di Mandello del Lario ha consentito di chiudere. Di fatto sono stato spinto verso la muta stagna, non tanto per il freddo, ma per la considerazione che le italiche acque dolci non sono esattamente note per la loro purezza. Nonostante i miglioramenti nel trattamento delle acque di scarico dei collettori fognari (e sì di coli formi fecali tocca parlare: cacca) il carico batterico rimane ancora elevato. Pur scegliendo il corso d'acqua dall'aspetto molto "naturale" (aque limpide, lontano da zone abitate) il rischio è comunque presente.
Vestizione a 30 gradi con 80% di umidità : un supplizio la superpippo in PILE!!
Nikon D700 ob. Nikon AF 28/2.8 D.
Nell'acqua finalmente il refrigerio ...
Nikon D800 ob. Nikon AF-S 17-35/2.8 ED in MDX-D800+ ER40+ Dome 9"
Per il tipo di muta stagna ho preferito il trilaminato al neoprene precompresso. E' vero, il secondo è più caldo e soffre meno potenziali forature, ma ci mette di più ad asciugarsi ed è tremendamente pesante. Tutto l'armamentario infatti occorre portarselo nello zaino, non c'è nessuna barca appoggio del Diving Center!!. Una nota su Calzari e Pinne. E' molto comodo utilizzare pinne per calzata a scarpetta. Con la stagna il problema non si pone perché solo questo tipo di pinne sono utilizzabili, ma con la muta umida è bene avere un calzare con una bella suola spessa. I ciottoli del fiume sono puntuti e le rive spinose. Non ci si trova quasi mai su una comoda spiaggia di sabbia fine fine! Inoltre spesso si fa a meno delle pinne e per avanzare si ... cammina.
Infine un trucchetto FONDAMENTALE. Le acque dolci sono ricche di vita. Tra le forme più diffuse, dentro e fuori dall'acqua, ci sono le onnipresenti zanzare. Di quelle in acqua non c'è da preoccuparsi, il problema son quelle fuori! Beh, è vero, si è vestiti come dei palombari e si sta immersi nell'acqua. Ma c'è un punto debole: il tubo dello snorkel. Le zanzare sono attratte dall'anidride carbonica del respiro e si infilano nel tubo. Dopo averne mangiate un paio ed essermi strangolato altrettante volte, son corso ai ripari. Con un pezzo di tulle fermato da un elastico all'estremità del tubo, il problema è risolto. Senza questo "accessorio" giuro, non scendo neanche dall'automobile!
La maschera con il tappo di garza.
Dove conviene immergersi.
Ma nei luoghi che già si conoscono no? Ma la domanda vera è QUANDO. Le acque sono più limpide in pieno inverno, mentre in estate i fiumi hanno portate ridottissime e lo sviluppo algale è al massimo livello. Nella stagione calda quindi l'acqua è sì più affrontabile, ma è meno limpida ed è povera d'ossigeno che significa meno visibilità e meno pesci. La stagione migliore è la primavera, non c'è dubbio, ma acqua e aria sono fresche. Ciò detto, per quanto ho sperimentato io farei delle distinzioni.
Corso d'acqua della valle del Ticino. Un paradiso di Zanzare.
Galliate (NO) - Luglio.
Nikon D800 ob. Nikon AFS- 24-70/2.8 G
I Fiumi. Ho imparato che non ci si butta nel corso centrale di un fiume torrentizio. La corrente è tale che è impossibile realizzare qualche scatto decente. E poi è pericoloso. I pesci del resto stanno nei ritorni di "morta" dove possono pinneggiare meno. I fiumi a lento corso sarebbero interessanti, ma sono anche tanto marroni. Io cerco qualche ramo laterale, magari dove l'acqua è più limpida perchè filtra dalla barene a monte. Talvolta riservano sorprese, certo non nelle spianate di ciottoli, ma sotto le rive più ombrose: è lì che si radunano centinaia di avannotti.
Ansa del fiume Sesia, Parco delle Lame del Sesia (NO) - Settembre.
Nikon D3, ob. Nikon AF 28/2.8 D tripod Manfrotto 055 head Arca B1
Avannotti tra le fronde. Fiume Sesia, San Nazzaro Sesia (NO) - Luglio.
Nikon D300, ob. Sigma HSM 8-16/4.5-5.6 in Sea&Sea MDX-D300 +ER40+ Dome port 9"
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
I Fossi. Genere di luoghi non indicato agli schizzinosi, perchè qui ci finisce dentro di tutto. I fossi di irrigazione sono lo scolo della chimica agricola. Se con fosso però si intende piccolo corso d'acqua, magari risorgivo, allora le cose cambiano. Sono luoghi meravigliosi dove nell'ombra dei rami morti o delle fronde aggettanti si riparano Trote e Sanguinerole. Bello, angusto, ma bello.
Fosso di irrigazione: ho immerso solo la fotocamera. San Nazzaro Sesia (NO) - Agosto.
Nikon D300, ob. Sigma HSM 8-16/4.5-5.6 in Sea&Sea MDX-D300 +ER40+ Dome port 9".
Le Cave. Sono alla fin fine dei piccoli laghi nei quali trovano rifugio molte specie di pesci anche pregiate. Se la qualità dell'acqua è buona sono i luoghi migliori dove praticare fotosub. E qui si può pensare di portarsi anche il bombolone ARA! Però le cave sono spesso soggette a fenomeni eutrofici. Le esplosioni algali possono compromettere la visibilità e, addirittura, soffocare ogni forma di vita.
A 4 metri di profondità una bella nebbiolina batterica soffoca tutto e le piante acquatiche si salvano staccando fittoni. Cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Sigma HSM 8-16/4.5-5.6 in Sea&Sea MDX-D300 +ER40+ Dome port 9".
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
Persici sole tra i rami e le piante acquatiche. Cave di Cerano (NO) - Settembre.
Nikon D300, ob. Sigma HSM 8-16/4.5-5.6 in Sea&Sea MDX-D300 +ER40+ Dome port 9".
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
I laghi alpini. Se si riesce a caricarsi tutto il necessario in spalla e ad avere la forza per trascinarlo a 1500-2000 metri di quota, allora si potranno fare delle foto straordinarie. Certo, non tutti i laghi sono limpidissimi, e le acque fredde ospitano solo Trote o Salmerini, ma gli anfibi di montagna sono soggetti interessantissimi. Io ci sto provando da anni.
Ammasso di uova di rana nel Lago Nero Alpe Devero (VB) - Giugno.
Nikon F801, ob. Nikon AF 20/2.8 in Aquatica A80n + Dome port 8"
Single Flash Sea&Sea YS120 Fuji Sensia 100.
I Grandi Laghi. Salvo problemi legati alla balneazione sono ricchi di hot spot per la fotosub. Cercare il luccio nel canneto o contare le trote nello scarico di una idroelettrica è veramente emozionante. E' un po' che non ci vado, e confesso di non aver mai fatto foto. Mi manca un bel primo piano della Bottatrice.
Pericoli.
Non bisogna mai sottovalutare la forza dell'acqua. I fiumi sono pur sempre acqua in movimento. Per quanto lento sia il fluire, opporsi alla deriva è faticosissimo. Scegliere il punto di immersione significa selezionare il luogo più sicuro, lontano da chiuse e mai in forte corrente. Ci vuole proprio poco per restare incastrati sotto un ramo e qui bloccati dalla pressione della corrente. Lo sa bene chi pratica canoa. C'è poi un altro pericolo molto più subdolo. Le acque interne sono i collettori di scolo di tutte le attività umane. La qualità, in termini strettamente bio-chimici, dell'acqua non è mai nota a priori. Premunirsi significa non ingerire l'acqua e non immergersi se si presentano escoriazioni non rimarginate. Il peggior pericolo a riguardo è il virus della Leptospirosi, più probabile in primavera, ma anche le Epatiti giocano un bel ruolo.
Fine degli appunti.
Allora io allo stato delle cose sono arrivato fin qui. Non ho mai incontrato un Siluro o un pesce gatto e mi manca il faccia a faccia con la Nutria e il Tuffetto (o lo svasso), quindi di cose da fare ce ne sono ancora tantissime. In effetti in questi ultimi 10 anni ho collezionato poche immersioni "dolci", ma quelle occasioni, pur rare, sono state sempre molto significative. Gli ostacoli logistici, tecnici, fisici ed economici che queste riprese impongono sono ampiamente compensati dall'intensità delle emozioni vissute. Certo, va detta tutta, un tuffo in un fiume è sempre un mazzo improbo!!
Scazzone, fiume Sesia, San Nazzaro Sesia (NO) - Agosto.
Nikon D300, ob. Nikon AF-S 60/2.8 Micro in Sea&Sea MDX -D300 + macro port.
Double Flash Sea&Sea YS120 on TLC arms.
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43 Comments
Non so che dire. Hai una passione incredile...
Chapeau!
Ammetto che la foto più belle è quella della maschera con relativo tubo e tulle (e relativa descrizione) ... battute a parte doppi complimenti e grazie di condividere
he he he, da ex (ormai purtroppo) pescatore di acqua dolce, non hai idea di che piacere vedere questi amici pesci Ho sempre fatto il catch and release per il rispetto della loro vita e vederli così è molto bello. Cereto, i fiumi non sono il mare a livello di limpidezza dell'acqua, ma queste foto riprendono proprio bene il "mood" dell'acqua dolce.
Belle, mi sono divertito a guardarle!
appunto.. è la passione che ci spinge.. vuoi per una cosa o l'altra...
e anche tu, ti passione non ne hai poca... bel lavoro.. continua, anche se inutile dirlo..
Complimenti per l'esaustiva descrizione che, a chi come me non sa nulla di questa attività, ha aperto un mondo, sia per capire cos'è l'immersione in acque dolci, che per conoscere gli aspetti tecnici della fotografia in questo ambiente!
Facci vedere altri tuoi scatti sott'acqua, ché in NL non sono così frequenti!
Da appassionato di natura e di pesca da sempre, ho apprezzato assai questo articolo. Personalmente sono ben più affascinato dal mondo sommerso dell'acqua dolce che quella salata. Sarà per via della curiosità di conoscere le abitudini dei pesci che sono solito pescare.
Spero che in una prossima immersione tu riesca a ritrarre anche qualche Black Bass, l'altra mia cattura preferita insieme al Luccio.
Semplicemente, complimenti!
Quoto al 100% e personalmente aggiungo: ho scoperto cosa non azzardarmi mai a fare ma nemmeno a ipotizzare di fare!
Grazie ad articoli come questo Nikonland is different!
Davvero!
Passione e anche non comuni doti di Comunicazione, gli articoli di Valerio sono sempre un piacere da leggere.
Decisamente invece la foto subacquea e' un genere che non fa per me.
Non si possono non fare i complimenti per l'articolo e per la passione e costanza che dedichi a questo genere fotografico.
Passione e coraggio al limite!
Complimenti per l'energia e la voglia di fare,
Tanta roba... alcuni scatti li avevo pregustati su fotobestiali.it, grande articolo e gran passione.
San Benedetto Lomazzo, patrono di questo genere di iniziative, sarebbe ben omaggiato se a qualche nikonlander venisse la voglia di aiutare questo "appassionato" a scammellarsi alcuni kilotti di roba a 2000 metri a settembre,
per tentare (son 15 anni che mi rode) di fare il ritratto ad un certo tritone.
Si garantiscono: brutto tempo, fatica e sane risate.
Nel ringraziare tutti per l'apprezzamento ricevuto, vorrei richiamarvi ad un momento di raccoglimento tutte le volte che tirate lo sciacquone del cesso (sapete dove va a finire no??)
Grazie e ciao
Valerio
Ahahahahahaha ci ho messo 30 secondi a capirla.... tranquillo il mio è lontano.
A settembre ho 2 settimane di ferie, se mi dai info in più, potrei esserci
Ciao Dani,
vediamo come butta alla fine di Agosto. Potrebbe anche essere che mi sfracellino gli zebedei sul lavoro (mai fare i conti senza l'oste)
ci aggiorniamo
Ok io sono/sarò in fase di trasloco, ma la prenderò comoda (calcolo un mese) ... e delle pause ci sono di rito ... ergo non farti problemi, ma anzi
Questo?
eh eh
Complimenti vivissimi!
Sinceramente non avevo neanche mai pensato alle immersioni in acque dolci, è una cosa di cui devo parlare a mia sorella per quando va a fare torrentismo...
Si Silvio, però nel suo elemento.
Non so se quest'anno potrò. Credo di no. Causa ultimi accadimenti sono nelle curve.
Ne parliamo la prossima primavera (fine maggio 2014)
Fantastica e appassionata carrellata con commenti e didascalie utilissimi !
I laghi in cui avrei voluto immergermi sono sempre stati quelli alpini ! sia a quote 'normali' nelle Dolomiti (penso al Lago di Dobbiaco o Lago di Braies) financo ai misteriosissimi, scurissimi, laghi e laghetti alpini in cui immagino pesci ce ne siano pochi ma altra fauna invertebrata o meno vertebrata (tritoni) ...
Qualche giorno fa rfsp mi spiegava le difficoltà incredibili, fotografiche, che l'immersione in acque dolci comporta, specie la visibilità: in un niente (una pinnata) si alza il fango e non si vede più nulla ... complimenti ancora quindi per la tua passione e voglia di avvicinare il mistero di una semplice pozza ... io da ragazzo ci giocavo a prendere le trote con le mani: una volta ci sono riuscito ... mio cuiginetto spessissimo ! questo per dire che in questa passione deve esserci tanto di noi da ragazzi.
Bravo !
Adri.
La vedi Adri
dentro deve andarci una D800. Adesso è vuota, maledettamente vuota.
Ma cribbio, ho ripsarmiato 2 anni per arrivare a questo e .....
vaccagare lader de m....