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[Punti di Vista] Perché Stampiamo?
giu 21 2013 14:00 |
Federica
in Fotografia Generale
mostre stampa fine artsIl luogo è davvero molto bello: uno spazio luminoso e curato.
Sono venuta a conoscenza della mostra perché tra le foto esposte ce ne sono 4 di una fotografa molto giovane che ammiro molto: Zhang Jingna, di cui avevo già parlato qui qualche anno fa: http://www.nikonland...otion/?hl=zhang
Andare a questa exibition, specie in questo momento in cui in Nikonland si sta parlando molto di stampa ed è in corso di organizzazione uno splendido e unico evento a settembre, mi ha aperto una prospettiva sulla stampa fine art che prima non avevo mai considerato.
La cosa che mi ha davvero impressionata è vedere come stampate le foto vivano di vita nuova.
Non credo che la Carla Sozzani abbia risparmiato per le stampe e infatti la texture opaca delle immagini, i colori, la definizione hanno reso delle foto che avevo già visto su internet completamente diverse.
Le hanno trasformate...
Letteralmente, quasi fenomenologicamente, la stampa ha dato altra luce, aria, spazio, intensità a dei piccoli pixel ...
Mi sono (re)innamorata della fotografia.
Quella che hai voglia di vedere davvero com'è venuta la foto...
Ho ritrovato il senso del termine "fine arts"... meglio di noi Italiani chi può sapere cosa sono le Belle Arti?
Una foto è fatta di luce, di composizione, di valori tonali.
E' fatta di soggetti pensati, amati e curati nei più piccoli dettagli.
Una stampa artistica di una nostra immagine deve andare oltre al mezzo per ritrovare un senso rispetto al "perché fotografiamo" .
(http://www.nikonland...iamo#entry78504)
Solo nella comprensione di quello che è il motivo del nostro fotografare può concretizzarsi un progetto che ci coinvolga, come fotografi e fotografe, nella completezza del processo artistico.
Perché la fotografia è memoria, è ricordo, è tecnica ma deve essere anche cuore, sensibilità, cultura.
Trascurare la parte finale del processo artistico, senza curarsi della stampa significa limitare il nostro essere fotografi capaci di vedere il mondo, la natura, le persone, le cose... "diversamente".
Eh sì, anche per chi pensa di non avere velleità "artistiche", la realizzazione "materiale" di quello che prima è solo un artefatto digitale può ridare forza all'ispirazione, può portare a nuovi punti di attenzione.
Può ridare un senso al nostro fare fotografia.
Per iniziare a pensare a dei progetti coerenti che possano creare dei percorsi fotografici fruibili a chi guarda, davvero "esponibili".
Personalmente posso dirvi che finora ho fotografato quello che mi piaceva e quello che l'opportunità mi dava opportunità di creare.
Ora vorrei fare un passo avanti per la mia fotografia e per me stessa.
E voi?
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19 Comments
Io sono totalmente daccordo con te ! credo anche che esistano vari modi di 'esporre' le fotografie e la stampa di qualità non è il più semplice, nè il più economico... certamente è quello che impegna a fondo tutto il processo creativo/immaginifico portato dal linguaggio fotografico.
Se tu sei rimasta sorpresa di vedere il respiro che la stampa dà alle foto viste solo sul web o 'in piccolo', ci sono poi foto che viste sul web dopo che le si è viste dal vivo lasciano davvero l'amaro in bocca e si capisce perchè alcuni autori non possano essere apprezzati 'fotoscopisticamente' !
Quindi per me questo è già l'anno delle stampe e mi ci sto dedicando non appena ho "un'ora d'aria" che me lo permetta ... il pesante lavoro di postproduzione, l'analisi approfondita dei propri scatti, la stampa e la successiva visione sono tutti step che spero mi portino a fotografare meglio, con più profondità, in futuro, quando avrò un po' di tempo in più per giringirare o programmare delle 'sessioni' ...
Ciao,
Adriano.
PS: non ultimo step in importanza è poi guardare le stampe degli altri: come hai scoperto tu la Galleria Sozzani non manca di esporre splendidi lavori molto ben realizzati ed esposti. E al piano di sotto c'è la chicca di una libreria dedicata alla fotografia: comprare libri di fotografia è un'altro step dell'arricchimento di un fotografo o di chi è appassionato del linguaggio fotografico che non va saltato !
c'e' stato un momento piuttosto lungo della mia vita fotografica in cui davo uguale opportunita' in termini di tempo alla stampa delle riprese effettuate.
Anzi in una certa fase, forse era piu' il tempo che passavo in camera oscura di quello in cui andavo in giro con fotocamera al collo.
Non rimpiango quelle ore passate alla luce fioca della lampada di sicurezza, ma colpevolmente dedico sempre troppo poco tempo alla fase ultima, a vantaggio di quella ormai penultima, la postproduzione.
Perche' la stampa la delego al laboratorio.
Ma il laboratorio mi fa penare.
E lo cambio...ma non basta:
avere un punto di riferimento in uno stampatore che sia di fine printing o meno, diventa oggi fondamentale per portare a compimento cio' che ci si propone.
Cambiano i prodotti di stampa, cambia la risposta alle domande e cambia la necessaria attivita' post scatto e pre stampa che deve sovrintendere alla consegna di un risultato cosi' come auspicato
E' in questa luce che abbiamo voluto inserire Slowprint accanto al nostro logo
E' in questa luce che organizziamo il meeting di Bassano del Grappa a settembre
...Luce di Fotografia
Anch io sto molto rivalutando la stampa, soprattutto dopo che ho fatto la mostra fotografica, qualcosa in testa si è messo in moto ...
All'opposto io penso che della stampa si debba preoccupare chi sa il fatto suo in quel campo.
Io voglio creare l'immagine ed essere libero di farlo, sapendo che c'è chi saprà valorizzarla sulla carta meglio di quanto non farei io
Piuttosto ... io invertirei i termini del quesito di Federica : perchè NON stampiamo ?
Io sono daccordo con Mauro: la stampa la fa meglio chi, specializzato, si affianca al fotografo e insieme a lui sviluppa le immagini portandole sul supporto più adatto.
Ci sono naturalmente illustri eccezioni e nulla toglie che se ci si appassiona si può comunque produrre le proprie stampe da sè !
Ciao,
Adri.
strdaccordo con "Spino"
e poi se non mi è venuto mai in mente di stampare in analogico...figuriamoci ora
A_
PS: domenica sono andato a riprendermi belle intelaiate una velvia e una piu' povera eliyechrome...oggi sono al quarto scatto di astia...insomma: sicuri che poi sia cosi' importante stampare?
Posso capire il tuo punto di vista, ma non ne condivido neppure una frase.
Prima di tutto perché le migliori foto del passato non sono state praticamente mai stampate dal fotografo che le ha fatte, ma da un professionista specializzato proprio nella stampa (con alcune eccezioni, come ricorda Adriano).
Le foto venivano discusse e decise prima della CO, ri-discusse e ri-decise dopo le prime prove, fino ad arrivare alla stampa finale... che veniva fatta "a colpo sicuro".
Ci sono anche in rete bellissimi essempi di provili di rulli fotografici per la scelta delle foto, provini di stampe in CO con "pasticci" a pennrello per decidere dove mettere le maschere, e quanto dovevano stare, etc. Altro che "durante" la stampa...
Esattamente il lavoro che si fa oggi, davanti ad un buon monitor (poco importa se da soli o con chi svilupperá e/o stamperá le proprie foto).
Quanto all'ultima frase, poi, credo che sia vero l'esatto contrario.
Ci sono tonnellate di stampe in CO fatte da amatori che avranno pure avuto la loro brava soddisfazione, ma che non arrivano neppure alla mediocritá.
Vorrei sapere quanti amatori in CO hanno fatto diversi provini della stessa stampa, ritagliato maschere per ogni stampa e cose del genere.
Pochi o nessuno... spaventati dal costo e dal tempo necessario per avere dei risultati di buon livello.
E credo che siano spesso le stesse persone che osannano la stampa in CO, senza sapere nemmeno cosa sia una buona stampa digitale.
Ora forse la situazione non é cambiata di molto in generale (anche se si stampa molto di piú), ma piú che altro per inerzia dei fotografi (e per mediocritá artistica dei nerd), non certo per mancanza di possibilitá tecniche.
Oggi semplicemente é possibile, quello che ieri era estremamente difficile (BW) o praticamente impossibile (colore).
Tutte mie opinioni, come sempre.
...E riferite piú che altro alla stampa in BW, perché quella a colori credo fosse ancora peggio...
a_
P.S. Dicendo che oggi "si stampa molto piú di ieri" mi riferisco alle stampe fatte in casa o presso dei professionisti fine art.
"Ieri" si stampava poco in casa e pochissimo presso professionisti veri, mentre il grosso era demandato a service "un tanto al chilo".
Oggi si stampa meno in generale, perché di fatto non si stampano piú le foto delle vacanze e simili.
Ma se forse é vero che le stampe fatte per bene sono meno di ieri (e non so neppure quanto), credo si rimanga sullo stesso ordine di grandezza.
Molto semplicemente: non riesco neanche a concepire la fotografia disgiunta dalla stampa perchè è solo la stampa permette di osservare oggettivamente una immagine.
Tutto il resto è la comodità delle nuove tecnologie e la possibilità di immediata diffusione e condivisione.
Peccato però che poi ognuno percepisca una versione diversa, con colori e sfumature dipendenti dal monitor che utilizza...
Senza contare l'emozione che suscita tenere tra le mani la stampa di una bella foto...
Andrea, la provocazione mi pare interessante ma non capisco la domanda.
La mia era, e rimane, perché stampiamo?
Non come, non con chi, non cosa...
ma perché?
Io ho stampato raramente in digitale e soprattutto non ho mai stampato fine art.
Ma dopo aver visto questa mostra mi è scattato qualcosa in testa... come se avessi capito che curare sempre le mie immagini con l'intento di volerle stampare, le potrà rendere comunque migliori anche in digitale.
Mi sbaglio?
Mi da' emozioni totalemente diverse una stampa da uno scatto a monitor.
Non e' solo una questione di qualita', le trovo proprio due cose diverse, una finita e godibile, l'altra ancora grezza e provvisoria.
Parlo di stampe 20*30 come minimo, e col passare del tempo considero sempre piu' i 20*30 dei francobolli.
Bah, in fondo le vostre due posizioni sono perfettamente sottoscrivibili e conciliabili, solo applicabili ad ambiti diversi.
Personalmente non ho mai nemmeno pensato di stampare in camera oscura ed ho solo buttato via dei gran soldi in stampanti in era digitale senza arrivare dove volevo.
E in fondo mi sono sempre affidato ad un professionista per le stampe.
Dibattendo su quanto volevo ottenere, se si poteva avere dialogo, accontentandomi di quello che mi veniva proposto quando proprio mi dovevo accontentare.
Essendo, il mio, un ambito puramente amatoriale e con piccolissimi volumi di stampe.
Mica siamo tutti come Salgado che, contando su uno staff tecnico che include anche il miglior studio di stampatori di Parigi non ha cambiato di una virgola il suo modus-operandi passando dalla pellicola al digitale
Resta invece la risposta Federica ad Andrea M. ... era questo il tema proposto dall'articolo, non verteva sulle modalità di stampa ma sulle differenti prospettive che ottime stampe aprono al fotografo e come queste influenzano il suo modo di fotografare.
Anche la mia domanda "perchè non stampiamo ?", non sottintendeva una indagine di mercato o una valutazione dello spazio in libreria (io non prendo nemmeno in considerazione le fotografie delle vacanze o delle grigliate con gli amici) ma sulla differente impostazione che si da il fotografo del suo stesso modo di fotografare (e del perchè fotografare) in funzione dello sbocco.
Le mie foto, ad esempio, sono SEMPRE pensate per la stampa (non esiste il crop, né la foto orizzontale che per taglierina diventa verticale), anche se non le stampo
Sorry, il mio non vuole essere assolutamente un flame.
Sono mie opinioni, come detto sia all'inizio che alla fine per chi se ne fosse dimenticato, che certamente partono da un'esperiena differente.
Spero peraltro di non essere andato OT con le intenzioni di Federica...
a_
La provocazione di Andrea é semplicemente nel fatto che le pellicole che ha nominato sono slide.
Altrove ci si era chiesti perché non esiste un proiettore per files digitali che sia adatto alle foto (mentre anche i migliori sono tarati solo sui film).
Io la trovo una provocazione interessante, ma OT in questo topic. Soprattutto perché non esistono in commercio dei proiettori che possano sostituire qyeli per slides.
La cosa forse piú vicina é la stampa su trasparente e montature backlight, ma se sono pochissimi quelli che stampano fine art... chi stampa ed espone in backlight é meno di una sparuta minoranza (ed i costi sono molto alti...).
a_
No ma apparentemente il tuo è un commento al commento di Michele che è a sua volta un commento a quello di Adriano.
Mentre alla fine ci piacerebbe leggere il vostro commento sul pensiero di Federica. Sarà certamente di "parte", perchè uno fa lo stampatore di professione e l'altro fa della stampa in casa una bandiera. E proprio per questi motivi ancora più interessante
Assolutamente non sbagli, però và investito del denaro per le stampe, perchè sopratutto all'inizio, bisognerà vedere seil risultato è come lo volevamo noi, e come ri-sistemare la foto, per un'altra stampa, sperando sia definitiva ...
hai xfettamente ragione
bisogna curare le immagini in vista della stampa, sia in fase di ripresa che di sviluppo.
meglio ancora se solo in fase di ripresa (altra provocazione): perché se in analogico ci pensava lo stampatore a mascherare e ritoccare allora oggi dovrebbe essere uguale...
lo stampatore diventa quindi piuttosto importante
il mio piccolo OT era solo per dire che non c'è solo la stampa ma anche che le DIA danno grandi soddisfazioni (e purtroppo ad oggi non abbiamo ancora una alternativa a prezzi ragionevoli, mi riferisco ai proiettori)
Alla radice di tutto io stampo per non dover accendere un device per vedere bene le mie immagini ... per poter mettere un libro sul tavolo e dire agli amici 'sfogliatelo se vi va' o un 'paio' di stampe da sfogliare sparse sul tavolo o appendere ... il massimo è quando qualcuno ti chiede di fare una mostra ! la carta è ancora il media più trasportabile e affidabile quanto a durabilità: tra l'altro fissa l'immagine su un supporto che solo il tempo, abbastanza lentamente, può alterare.
Ciao,
Adri.
Se cade a terra non si frantuma...
Si può guardare senza necessità di batterie o prese di corrente
Ho trovato uno stampatore che restituisce ai miei bianco e nero i toni che voglio e la giusta definizione. Almeno per ciò che posso capirci (molto poco per la verità), credo che la conclusione ovvia e naturale di una fotografia sia la stampa. Pochi giorni fa ho regalato a degli amici un estratto della mia serie "Gente di Provincia" e la soddisfazione nel rivedere su carta 24x36 quelle immagini è stata forte. Non dico che le abbia viste trasformate, ma valorizzate sì.
In bocca al lupo per il tuoi sviluppi fotografici,
G.