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Il capanno infernale
mag 09 2013 01:00 |
Valerio Brùstia
in Natura
Come sbagliare tutto in una sola giornata.
Stanco di vedere il bel tempo solo durante la settimana lavorativa ho preso un bel venerdì di ferie. L'intenzione era quella di utilizzare, FINALMENTE, il capanno mimetico auto-montante, acquistato a Dicembre dello scorso anno. Questi capanni sono fantastici. Si montano in 30 secondi e nello stesso tempo si richiudono. Ovviamente occorre fare un po' di pratica per imparare i movimenti giusti per richiuderlo, ma in linea di massima si tratta di strumenti veramente pratici. Io dopo anni di rete mimetica sulla testa, ho scelto un modello fatto apposta per i fotografi in vendita online sul sito tedesco Isarfoto (https://www.isarfoto.com/shop/isar_en). Ho verificato or ora e il modello in questione non è più disponibile (?????). Prima di usarlo ne ho apportato una modifica. Ho aperto una luce per il tele molto in basso su una parete, al fine di poter scattare da posizione ribassata. Finora l'ho montato una volta sola all'inizio di Marzo, spendendo così un paio d'ore a guardare il vuoto, il nulla, il deserto, il niente. Si sà, alle volte capita. Forse è il bello di questo genere di fotografia dove l'imperscrutabile, la fortuna, la sorte, o meglio, la sfiga, sono il vero fattore dominante.
Questa volta non ho avuto freni e ho dedicato l'intera giornata ad una sessione fluviale, in una zona di fiume tranquilla che frequento da quasi vent'anni. La giornata di Venerdì è stata una raccolta di errori da principiante, inanellati uno dietro l'altro: il Venerdì del fesso.
Primo grave errore: l'equipaggiamento fotografico.
Conoscendo quali sorprese può riservare il luogo che ho scelto, ho deciso di portare quasi tutto. Prima di tutto il 600/4 e D3. Con relativo cavalletto Gitzo GT5541LS (eh sì l'ho ricomprato) e testa B1 piccola trovata d'occasione (COME NUOVA! e pagata una canzone, ma la grande non è ancora ... disponibile @#ァァ#*@!). Poi 200-400/4 su D700 con secondo cavalletto Gitzo GT3541LS e testa B1 piccola (storica, questa l'avevo pagata TUTTA). Quindi la D300 con il 60 micro e infine l'inseparabile 17-35/2.8. Non ho rinunciato al secondo tele perché so, mi è capitato più di una volta, che gli animali arrivano da dove meno te li aspetti. Per una giornata intera dedicata espressamente all'appostamento ho voluto evitare sorprese ed essere pronto a tutto! Dal cinghiale, alla capinera. Ed in ogni direzione.
Alla dotazione fotografica si deve aggiungere: il capanno, lo sgabello ripiegabile (indispensabile), un litro d'acqua e 2 banane. Effettivamente siamo vicini ai 30 kg di carico. Io ne peso 70 per 1.72 cm di altezza: un po' eccessiva quella zavorra. Ma tant'è, dall'automobile al punto di appostamento c'è meno di un chilometro di sentiero nel bosco. Ho valutato, con non poco ottimismo, che non fosse poi quel gran sforzo. In verità se avessi avuto meno bagaglio, avrei sicuramente affrontato quei 300 metri di devastante greto sassoso per raggiungere un punto molto più promettente. Ma ormai era tardi e se la fortuna gira sarebbe andato bene anche qui.
Secondo tragico errore: la collocazione del capanno.
Sono arrivato in posizione intorno alle 9.30 del mattino, senza particolare affaticamento. Purtroppo i fiumi cambiano forma e le rive non sono mai le stesse dell'anno prima. E il punto che pensavo di appostarmi, era già occupato da una folta vegetazione stagionale di riva. Non sono un amante del “taglia e brucia” tendo a lasciare il posto come l'ho trovato. Quindi mi sono sistemato un po' più in là. Dove lo monto? Qui dove da un lato domino questo ramo secondario del fiume, con molta sabbia di riporto. Se mi va di lusso becco il corriere e la pantana, male che vada arriverà sicuramente qualche garzetta. Poi la veduta spazia in lontananza. Lo scorso anno da qui ho visto passare (lontane) due volpi, una dietro l'altra! Da questo lato quindi va il 600 mentre dalla feritoia frontale il 200-400 a perlustrare tutto il greto ed il bosco della sponda vercellese per quasi 120° di campo. Se capita, come nel 2003, che salta fuori il capriolo dal bosco di Albano, sarò pronto.
Cosa manca in questo bel ragionamento?? La posizione della fonte di illuminazione, valutata in funzione del soggetto più probabile e della rotazione giornaliera del nostro bel pianeta. Ciò che la mattina è in ombra, al pomeriggio potrebbe trovarsi al SOLE. Infatti.
Per nove ore mezza sono rimasto appollaiato su quel traspolo. Nel pomeriggio il sole ha iniziato a martellare sul serio. Altro che sole di primavera! Nonostante avessi aperto TUTTE le feritoie disponibili, la temperatura interna ha raggiunto rapidamente i quaranta gradi. Macchine e obiettivi scottavano. Un supplizio avvicinare la capoccia alla fotocamera. Nonostante mi ripetessi che è Maggio, non la metà di Luglio, che l'aria è fresca e le zanzare ancora non ci sono, il mio corpo si stava ribellando. Intorno alle 15 la gamba destra iniziava a vivere di vita propria, contraendosi senza motivo. Meno male che ho portato 2 banane! Il potassio serve contro i crampi. Come previsto si è presentata una famelica garzetta che ha massacrato le povere sanguinerole costrette nell'acqua bassissima. Il magro raccolto della giornata è qui sotto.
Come si può osservare il punto di ripresa è veramente infelice. Oltre ad essere in evidente controluce, ma un controluce sgradevole, è troppo "alto". La garzetta è piccolina, ripresa dall'alto risulta schiacciata verso il basso. Avrei dovuto utilizzare la feritoia bassa, quella che mi son costruito proprio per questo tipo di utilizzo. Ma volevo testare (oltre alla mia testa di legno) il capanno per come è stato costruito. Questo modello ha feritoie alte, adeguate all'osservazione di animali grandi quali gli ungulati in genere, oppure a trampolieri importanti quali la gru o i fenicotteri. Qui, alle Lame sui greti, tocca stare bassi !!! Anatre, sterne, cormorani e tuffetti sono a pochi centimetri da terra. E lo so bene, avendo passato intere giornate supino con i sassi piantati nelle costole!! Magari avessi scelto questa soluzione collaudata!! Bah.
E a proposito di sassi cosa ha visto il secondo teleobiettivo? Sassi, cespugli secchi e sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, tanti sassi. Sostanzialmente SOLO sassi. Una bella sassata.
L'anno scorso scelsi meglio. Mi bastò una rete mimetica e il solo 600mm. Il resto lo ha fatto la luce variabile di una giornata luminosa con nuvole passeggere ed il sole alle spalle.
Sarà per la prossima volta, e andrà sicuramente meglio. E' quello che mi dico sempre.
Un saluto a tutti
Valerio.
Stanco di vedere il bel tempo solo durante la settimana lavorativa ho preso un bel venerdì di ferie. L'intenzione era quella di utilizzare, FINALMENTE, il capanno mimetico auto-montante, acquistato a Dicembre dello scorso anno. Questi capanni sono fantastici. Si montano in 30 secondi e nello stesso tempo si richiudono. Ovviamente occorre fare un po' di pratica per imparare i movimenti giusti per richiuderlo, ma in linea di massima si tratta di strumenti veramente pratici. Io dopo anni di rete mimetica sulla testa, ho scelto un modello fatto apposta per i fotografi in vendita online sul sito tedesco Isarfoto (https://www.isarfoto.com/shop/isar_en). Ho verificato or ora e il modello in questione non è più disponibile (?????). Prima di usarlo ne ho apportato una modifica. Ho aperto una luce per il tele molto in basso su una parete, al fine di poter scattare da posizione ribassata. Finora l'ho montato una volta sola all'inizio di Marzo, spendendo così un paio d'ore a guardare il vuoto, il nulla, il deserto, il niente. Si sà, alle volte capita. Forse è il bello di questo genere di fotografia dove l'imperscrutabile, la fortuna, la sorte, o meglio, la sfiga, sono il vero fattore dominante.
Questa volta non ho avuto freni e ho dedicato l'intera giornata ad una sessione fluviale, in una zona di fiume tranquilla che frequento da quasi vent'anni. La giornata di Venerdì è stata una raccolta di errori da principiante, inanellati uno dietro l'altro: il Venerdì del fesso.
Primo grave errore: l'equipaggiamento fotografico.
Conoscendo quali sorprese può riservare il luogo che ho scelto, ho deciso di portare quasi tutto. Prima di tutto il 600/4 e D3. Con relativo cavalletto Gitzo GT5541LS (eh sì l'ho ricomprato) e testa B1 piccola trovata d'occasione (COME NUOVA! e pagata una canzone, ma la grande non è ancora ... disponibile @#ァァ#*@!). Poi 200-400/4 su D700 con secondo cavalletto Gitzo GT3541LS e testa B1 piccola (storica, questa l'avevo pagata TUTTA). Quindi la D300 con il 60 micro e infine l'inseparabile 17-35/2.8. Non ho rinunciato al secondo tele perché so, mi è capitato più di una volta, che gli animali arrivano da dove meno te li aspetti. Per una giornata intera dedicata espressamente all'appostamento ho voluto evitare sorprese ed essere pronto a tutto! Dal cinghiale, alla capinera. Ed in ogni direzione.
Alla dotazione fotografica si deve aggiungere: il capanno, lo sgabello ripiegabile (indispensabile), un litro d'acqua e 2 banane. Effettivamente siamo vicini ai 30 kg di carico. Io ne peso 70 per 1.72 cm di altezza: un po' eccessiva quella zavorra. Ma tant'è, dall'automobile al punto di appostamento c'è meno di un chilometro di sentiero nel bosco. Ho valutato, con non poco ottimismo, che non fosse poi quel gran sforzo. In verità se avessi avuto meno bagaglio, avrei sicuramente affrontato quei 300 metri di devastante greto sassoso per raggiungere un punto molto più promettente. Ma ormai era tardi e se la fortuna gira sarebbe andato bene anche qui.
Secondo tragico errore: la collocazione del capanno.
Sono arrivato in posizione intorno alle 9.30 del mattino, senza particolare affaticamento. Purtroppo i fiumi cambiano forma e le rive non sono mai le stesse dell'anno prima. E il punto che pensavo di appostarmi, era già occupato da una folta vegetazione stagionale di riva. Non sono un amante del “taglia e brucia” tendo a lasciare il posto come l'ho trovato. Quindi mi sono sistemato un po' più in là. Dove lo monto? Qui dove da un lato domino questo ramo secondario del fiume, con molta sabbia di riporto. Se mi va di lusso becco il corriere e la pantana, male che vada arriverà sicuramente qualche garzetta. Poi la veduta spazia in lontananza. Lo scorso anno da qui ho visto passare (lontane) due volpi, una dietro l'altra! Da questo lato quindi va il 600 mentre dalla feritoia frontale il 200-400 a perlustrare tutto il greto ed il bosco della sponda vercellese per quasi 120° di campo. Se capita, come nel 2003, che salta fuori il capriolo dal bosco di Albano, sarò pronto.
Cosa manca in questo bel ragionamento?? La posizione della fonte di illuminazione, valutata in funzione del soggetto più probabile e della rotazione giornaliera del nostro bel pianeta. Ciò che la mattina è in ombra, al pomeriggio potrebbe trovarsi al SOLE. Infatti.
Per nove ore mezza sono rimasto appollaiato su quel traspolo. Nel pomeriggio il sole ha iniziato a martellare sul serio. Altro che sole di primavera! Nonostante avessi aperto TUTTE le feritoie disponibili, la temperatura interna ha raggiunto rapidamente i quaranta gradi. Macchine e obiettivi scottavano. Un supplizio avvicinare la capoccia alla fotocamera. Nonostante mi ripetessi che è Maggio, non la metà di Luglio, che l'aria è fresca e le zanzare ancora non ci sono, il mio corpo si stava ribellando. Intorno alle 15 la gamba destra iniziava a vivere di vita propria, contraendosi senza motivo. Meno male che ho portato 2 banane! Il potassio serve contro i crampi. Come previsto si è presentata una famelica garzetta che ha massacrato le povere sanguinerole costrette nell'acqua bassissima. Il magro raccolto della giornata è qui sotto.
Come si può osservare il punto di ripresa è veramente infelice. Oltre ad essere in evidente controluce, ma un controluce sgradevole, è troppo "alto". La garzetta è piccolina, ripresa dall'alto risulta schiacciata verso il basso. Avrei dovuto utilizzare la feritoia bassa, quella che mi son costruito proprio per questo tipo di utilizzo. Ma volevo testare (oltre alla mia testa di legno) il capanno per come è stato costruito. Questo modello ha feritoie alte, adeguate all'osservazione di animali grandi quali gli ungulati in genere, oppure a trampolieri importanti quali la gru o i fenicotteri. Qui, alle Lame sui greti, tocca stare bassi !!! Anatre, sterne, cormorani e tuffetti sono a pochi centimetri da terra. E lo so bene, avendo passato intere giornate supino con i sassi piantati nelle costole!! Magari avessi scelto questa soluzione collaudata!! Bah.
E a proposito di sassi cosa ha visto il secondo teleobiettivo? Sassi, cespugli secchi e sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, sassi, tanti sassi. Sostanzialmente SOLO sassi. Una bella sassata.
L'anno scorso scelsi meglio. Mi bastò una rete mimetica e il solo 600mm. Il resto lo ha fatto la luce variabile di una giornata luminosa con nuvole passeggere ed il sole alle spalle.
Sarà per la prossima volta, e andrà sicuramente meglio. E' quello che mi dico sempre.
Un saluto a tutti
Valerio.
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9 Comments
Valerio sei un grande!
L'avevo già letto sul blog del tuo sito web. Mi ha fatto ridere di gusto. L'autoironia è una cosa che apprezzo sempre con piacere.
Ah, complimenti per la passione! ;-)
Ma sai che sul mio blog è uno dei post + letti?? (al primo posto rimane il Photoshow ... con polemica annessa, che è andata avanti fino a pacifica tregua).
Bah, comunque è significativo del mio modo di approcciare: al netto degli errori vado alla speraindio, sfruttando solo le poche conoscenze del territorio e delle esperienze pregresse. Al netto delle vaccate, appunto.
Quest'anno non ho ancora fatto un'uscita seria e siamo a Maggio. Ma per il vostro gusto vi anticipo che sono in attesa di Muta Stagna in trilaminato (la stan confezionando): e allora lì da ridere ce ne sarà sul serio.
ciao
Valerio
Azz... attendiamo un corposo report allora!
anatre ad altezza occhi e pesci - pescetti ... ma è roba a lungo termine
Al confronto il capanno finlandese è una suite imperiale a 5 stelle
Ha a che fare con la famosa sauna finlandese?
Grande!!
ahaah...forte!
Hai descritto bene la situazione