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mag 07 2013 01:00 |
Max Aquila
in Fotografia Generale
Affermazione comune al momento di parlare con la sposa delle foto da realizzare al suo matrimonio. Ma.... quanti dei fotografi che spergiurano di attenersi a questa richiesta fondamentale, poi si trattengono dalla ricerca di una posa e della creazione di un contesto migliore di quello che, anche impietosamente, un reporter di cronaca fisserebbe sulla sua memory card?
Si...
in effetti io sono un venditore di professione, quindi...
il dolus bonus e' compreso nel prezzo, e nonostante faccia per primo ammissione di colpa, so per esperienza che quanto concordato al momento in cui tratto prestazione e prezzo e combatto per ottenere una caparra che per i mesi successivi mi terra' al riparo da invidia e tentazione, ben difficilmente potra' tramutarsi in realta' operativa per tanti, tantissimi motivi che questa mia discussione tende a sollevare tra quanti di voi pratichino il campo della fotografia di matrimonio.
(Prendo spunto da due recenti matrimoni del maggio scorso)
Esempio numero 1: -sposa al trucco-
-Richiesta originaria: ... e mi raccomando! Almeno uno scatto con la mia estetista mentre mi trucca: le voglio un bene dell'anima da sempre!!! E col parrucchiere!
(questa no...)
(questa no...)
(questa no...) (questa no...) (questa no...)
-Foto poi messa nell'album
(...qua mi piaccio di più)
Si...
in effetti io sono un venditore di professione, quindi...
il dolus bonus e' compreso nel prezzo, e nonostante faccia per primo ammissione di colpa, so per esperienza che quanto concordato al momento in cui tratto prestazione e prezzo e combatto per ottenere una caparra che per i mesi successivi mi terra' al riparo da invidia e tentazione, ben difficilmente potra' tramutarsi in realta' operativa per tanti, tantissimi motivi che questa mia discussione tende a sollevare tra quanti di voi pratichino il campo della fotografia di matrimonio.
(Prendo spunto da due recenti matrimoni del maggio scorso)
Esempio numero 1: -sposa al trucco-
-Richiesta originaria: ... e mi raccomando! Almeno uno scatto con la mia estetista mentre mi trucca: le voglio un bene dell'anima da sempre!!! E col parrucchiere!
(questa no...)
(questa no...)
(questa no...) (questa no...) (questa no...)
-Foto poi messa nell'album
(...qua mi piaccio di più)
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19 Comments
Max, mi sembrava di aver già letto questo tuo interessante post (o mi sbaglio con uno analogo di Tiziano?).
In ogni caso, hai reso ottimamente l'idea su qual'è - fra le altre - la vera difficoltà per scattare ad un matrimonio : accontentare LA committente (tanto il marito in questi casi, come altri, non conta molto... ) ed eventualmente le sue amiche!
E' un thread recuperato di qualche tempo fa nel quale si innesto' un lungo dialogo con Tiziano riguardo i modi differenti di vedere un determinato intento fotografico,
appunto in relazione alla spontaneita' vera o fittizia con la quale ci si approccia alle richieste piu' o meno veritiere dei conmittenti.
La risposta la possono dare solo quelli di voi che a questo genere si approcciano sistematicamente.
Spero di leggerne: a suo tempo fu quasi un duetto tra me e Tiziano
Così, come approccio "filosofico", aspettarsi la coerenza dalle donne è un grave errore. Non è una battuta maschilista e sessista, piuttosto una considerazione sul diverso metodo di ragionamento di uomini e donne: la coerenza appartiene più alla logica di ragionamento maschile che a quella femminile. Non è un bene o un male in sé, ma bisogna sapere che le richieste vanno interpretate.
Mi è capitato di accompagnare alcune amiche nubende agli incontri coi fotografi per definire le richieste e i desiderata e si è verificato quanto descritto da Max: sorridevo, conoscendo le mie amiche e sapendo quali foto avrebbero poi scelto, quando le sentivo richiedere "scatti spontanei, niente pose seriose, meglio foto senza flash". Lo stesso mi è capitato facendo qualche book ad amiche.
Insomma, parafrasando Sacchi, ci vuole occhio, pazienza e interpretazione.
vorrei evitare di ritrasformare questa discussione in un salotto filosofico,
peraltro eviterei generalizzazioni sulla psicologia femminile e maschile a confronto.
Se non si vuole avere a che fare con una donna per le caratteristiche intrinseche del suo io, non e' un problema, ma chi come me tratta un servizio di matrimonio prevalentemente con le future spose o con le loro propaggini materne e paterne, deve tener conto di tutto e delle esigenze di tutti...
Vorrei che la partecipazione a questa discussione si basi su dati di fatto e soluzioni proponibili.
Oppure sulla mera testimonianza (come con le mie foto ho anche cercato di fare) delle proposte effettuate e delle risposte ottenute.
Chiaro?
:-)
Io non ho mai fatto foto ai matrimoni, o meglio ho solo scattato nel dopo cerimonia quando il fotografo ufficiale se è già andato...
Quello che ho notato è che quasi tutti i fotografi tendono, almeno dalle mie parti, tendono a dare agli sposi una bella raccolta di foto dalle quali scegliere la selezione da pubblicare.
Fanno attenzione a non perdere i momenti clou della cerimonia ed a presentare gli scatti standard come le foto di gruppo.
Insomma, forse perché consci della difficoltà di interpretare le idee dei committenti, scattano tanto e di più e poi lasciano la scelta a loro.
Cosi' si fa di solito.
Mi piacerebbe sapere se qualcuno , invece, riesca a restare davvero per tutto il servizio fotografico, fino alla stampa e composizione dell'album, sulle consegne ricevute, quelle dell'assoluta spontaneita', del reportage della cerimonia, insomma e non della sua celebrazione fotografica secondo stereotipi ben noti come le foto di gruppo precostituite, quelle in posa con i parenti con i quali si devono fare ...in quel modo, etc.etc.
Sapere come ....
cioe' se dipenda solo dalla tipologia degli sposi incontrati, fortemente anticonvenzionali ed anticonformisti, o da una specifica impostazione della trattativa di vendita, che passi anche dalla rinuncia al cliente se non in linea ,col modus operandi del fotografo
(ovviamente rinuncia gia' dalla trattativa, mica abbandono degli sposi all'altare.... ). :-)))
e dovrei anche farmi pagare di piu'...
ma il difficile e' proprio fare comprendere questo concetto.
Ed e' proprio per questo che ho scritto questo pezzo ed insisto nel rimetterlo up...
per condividere esperienze commerciali e professionali con chi eventualmente sia qualche passo piu' avanti di me su questo piano.
grazie
La domanda che faccio a chi riesca ragionevolmente di frequente a fare passare questa linea e':
come?
Si tratta di un impostazione in trattativa oppure solamente di aspettare la coppia di sposi giusta....?
Perche' ad aspettare ce la so pure io...
Ad essere dotati di capacitá descrittive molto buone, ed essere anche dei buoni venditori, credo che la trattativa possa avere una certa importanza.
Se si trova il tempo per fare vedere agli sposi come si lavora, spiegando per immagini in maniera dettagliata le proprie peculiaritá, magari con un confronto diretto con il lavoro di un collega (non per sminuirlo, sia chiaro, ma per offrire delle alternative ed eventualmente indirizzare la coppia dall'altro, in modo reciproco), credo che sia possibile far passare l'idea piú corretta di cosa si offre e soprattutto cosa no.
Detto questo, si é probabilmente ad un quarto dell'opera.
Il gusto, le aspettative "alte" della coppia spesso non coincidono con quello che la stessa coppia vuole in realtá, ed una volta davanti alla scelta tra le immagini fatte... le "elette" sono sempre le solite, banali.
I risvolto dellamedaglia é probabilmente il fatto che con un approccio il piú "didattico" possibile, magari con tanto di alternativa in accordo con un collega, il prezzo richiesto puó salire un po' e piú in generale viene capito meglio (meglio, sottolineo, non "viene capito" e basta ) il lavoro e la preparazone che stanno dietro all'album.
a_
P.S. Ho insistito su "la coppia" perché nella mia esperienza (da ospite delle coppie piú diverse tra loro, non pochi nemmeno "miei" amici) non é affatto vero che le decisioni sono unicamente della sposa.
Saró strano io (e quindi frequento gente strana), sará che ho abitato fino a cinque anni fa in una realtá un pochino diversa dal resto di Italia che é Milano (ma non ho assistito a matrimoni e preparazioni solo lí), saranno un sacco di cose diverse...
Ma nella mia statistica é assolutamente vero che spesso é un membro della coppia che di fatto decide tutto o quasi, ma l'uno o l'altro sono abbastanza alla pari.
Parlando di esperienza personale, ho fatto il fotografo "ufficiale" qualche volta, e qualche altra mi é capitato di fare un album alternativo, arrivando pure a mettere degli scatti miei negli album fatti da altri.
Parlo di una decina di casi in tutto, piú o meno, ma in tutti i casi erano coppie di amici (o uno degli sposi era un amico/a), e tanto piú vicini erano gli amici... tanto migliori sono state le foto (e piú apprezzate).
Soprattutto per la pazienza di aspettare e cogliere lo sguardo di intesa, il momento intimo durante la cerimonia o la festa, il momento spiritoso che spesso e volentieri passa inosservato al fotografo ufficiale, in quanto comunque estraneo.
Non sarei in grado di fare le stesse foto ad una coppia di sconosciuti, e tutto sommato neppure ne ho mai avuto voglia.
a_
Questa cosa non l'ho mai sentita...
Come funziona?
Io lavoro in questo settore da circa due-tre anni, assolutamente non assiduamente, ma una quindicina di matrimoni li ho fatti. La mia esperienza è che va riportato tutto, lo spontaneo ed il non spontaneo. La mia impostazione è: fare foto belle, se poi gli sposi chiedono qualcosa di particolare, allora si aggiunge, senza togliere, a meno di richieste veramente concrete che questo articolo però non tratta
questo articolo non tratta di altre richieste "veramente concrete" se non di quella in testa al titolo:
...io lo voglio spontaneo...
(sottinteso il reportage di matrimonio...)
E nell'anno appena trascorso ho avuto ulteriore conferma di questa discrasia, tra il desiderio originario e la successiva cernita tra le foto "belle" come tu dici, ma che vengono cassate in favore di altre che inspiegabilmente (rispetto i propositi originari) vengono poi preferite perche', a mio avviso, rappresentano lo stereotipo caratteristico del servizio di matrimonio visto e rivisto su milioni di album.
Io da fotografo potrei fare una bella cosa:
evitare di far scegliere tra le centinaia,(ormai sfioriamo le due migliaia), di foto che si riescono a tirare ad un matrimonio ed imporre la mia scelta che, per motivi legati alla originaria trattativa, sia il piu' possibile aderente alle esigenze originariamente manifestate dagli sposi.
Cio' sicuramente andrebbe a vantaggio della professionalita', ma rendiamoci pure conto, contro la soddisfazione della coppia che, durante tutta la cerimonia ed il trattenimento non ha fatto altro che chiedermi foto detestabili come quelle in posa di gruppo e in posa con gli amici piu' cari.
Detestabili indipendentemente dalla qualita' intrinseca...ma contenutisticamente lontane anni luce da quella spontaneita' richiesta.
Il mio proposito di quest'anno e' proprio questo: limitare la scelta degli sposi alle foto che io desidero vengano a formare il loro album: questo per dare un taglio di immagine finale, senza il quale il mio nome circolerebbe associato a lavori che contengano tutte ma proprio tutte le foto che non avrei mai voluto scattare.
Vediamo se guadagno o se perdo...
Concordo pienamente, tant'è che anche noi ci stiamo spingendo in quella direzione (praticamente da quando ho cominciato a lavorare io, ma oramai sempre più)!
Propositi che condivido.
Non so se renderanno sul piano economico però... su quell'artistico di sicuro.
Bisogna fare i conti con la cultura fotografica media degli italiani nel 2014 e la quantità (nonchè il ceto) della gente che si sposa...
Mi sono reso conto che c'è anche tanta gente che si sposa volendo il "reportage di matrimonio" più per non volere "invadenti & stressanti fotografi" tra i piedi che per reale volontà di un certo tipo di foto...!
...e finiscono infatti a scegliere le foto più banali e posate.
Una cosa che ho imparato negli anni di matrimonio (anche se purtroppo erano tutti "posati" per ordini superiori...) è quella di manipolare delicatamente sposi e situazioni il più possibile.
Anche in un reportage di matrimonio comunque, come si è già detto la spontaneità non fa per forza la foto o piace al committente... La mia attitudine è quella quindi di "pilotare" un po' questa spontaneità, e gli eventi in modo sottile... I modi sono tanti, a volte si arriva anche a fare degli scatti finti per richiamare l'attenzione della sposa/o in un certo momento o per rassicurarla/o e quindi fare poi il vero scatto...
La nostra presenza fisica e movenze, gli sguardi... tutto questo in Chiesa/Comune, poi viene in nostro aiuto la parola per le foto successive e qui essere carismatici manipolatori aiuta!