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Photo Show 2013: ma ci siete stati o no?
mar 26 2013 12:39 |
Valerio Brùstia
in Editoriali
Photo Show 2013, l'appuntamento di Milano con il mercato della Fotografia.
E' un rito, ogni 2 anni mi tocca. Voglia o non voglia, devo andarci. E' così da quando si chiamava SICOF, ma quelli erano altri tempi. Allora non bastava un giorno per visitare la Fiera della Fotografia italiana. Oggi, se non si è dispersivi, onestamente sono sufficienti un paio d'ore. E in questo grigio e piovoso sabato di fine Marzo, si è confermata questa triste tendenza. Ma veniamo ai fatti. La sede della vecchia fiera ospita la manifestazione. E' tutto contenuto, con ampio agio, nel solo padiglione 3.
[attachment=43668:25_VAR_0093.jpg]
Corridoi mezzi vuoti ed è quasi mezzogiorno
Chi c'è. Forse meglio dire chi NON C'E'! Ho fatto 5 volte il giro del padiglione ma di Polyphoto (distributore Leica) non vi era traccia. Pensare che volevo vedere e toccare con le mie manacce la nuova Leica M, che oggettino fantastico. Invece niente. Mancato appello anche per Mafrotto trading. Boh? Quindi ad occupare spazio e volume ci hanno pensato i 3 colossi Nital, Sony e Canon. Nelle piazze d'armi lascite libere, i tre moschettieri hanno messo in scena ogni possibile amenità: dalla ballerina di flamenco alla gioco di gruppo (?). Mancava lo spogliarello e la pole dancing, ma credo che sarà per la prossima edizione. Non sono certo, ma queste trovate mi sembra che comincino ad interessare sempre meno i visitatori. Non ho dovuto attraversare la calca impenetrabile di fotoamatori rapiti nel fotografare la scosciata di turno. Una volta succedeva, succedeva eccome!
Da Nikon user, mi sono contcentrato sullo stand di massimo coinvolgimento (capirete): Nital. Enorme, e articolata in differenti sezioni, la postazione Nital mette in mostra il parco Nikon. Solita ressa alla balconata teleobiettivi, ma tra i big gun non c'è il nuovo 800/5.6.
[attachment=43664:25_VAR_0075.jpg]
La balconata dei Tele Nikon.
Sul retro il caffè Nital, area riservata dedicata agli incontri particolari, su invito, credo, o per conoscenza. Fatto sta che mentre passo di lì scorgo seduto ad un tavolo, intento in conversazione con una maglia nera Nital, la persona con cui sostenni (oltre vent'anni fa) l'orale di Analisi 2. E chi è? Ma è Lello Piazza, per anni foto editor di Airone, oltre che, appunto, docente ordinario del Politecnico di Milano.
[attachment=43663:25_VAR_0071.jpg]
Eccolo lì il grande Lello Piazza con gilè Domke di rito. Ah quanto mi manca quella rivista col bordo giallo!!
Non me la sono sentita di tendergli un agguato all'uscita e fargli un paio di domandoni, anche perché, pochi istanti dopo, ho incontrato un vecchio amico, Sergio, e in sua compagnia ho proseguito la visita dello stand e della fiera tutta. Nital ha deciso di distribuire le borse LowePro. Ce ne accorgiamo svoltando l'angolo dello stand. In ampio spazio è in mostra quasi tutta la produzione corrente LowePro. Questa mossa di Nital significa due cose: primo che ha soffiato la distribuzione all'importatore precedente (Mamya trading) e secondo che han mollato, scaricato, salutato, Tenba. Infatti in tutta la fiera le borse e gli zaini Tenba si potevano vedere solo sulle spalle dei visitatori. Ma il punto clue, l'hot spot dello stand è il bancone di prova macchine e obiettivi. Diligentemente mi metto in coda ed aspetto il mio turno.
[attachment=43669:25_VAR_0097.jpg]
Il 200/2 tira sempre
Senza troppi spintoni, ricevuti, arrivo al bancone e una signorina GENTILISSIMA (devo ammettere che il personale degli stand quest'anno l'ho trovato squisitamente amichevole sarà la crisi??) mi permette di maneggiare e fare due scatti con la D800, quindi di provare il nuovo e leggero Nikon 70-200/4. Impressioni. Della D800 non posso che dire bene. Dopo aver tolto dai piedi tutte le impostazioni automatiche che erano settate ed averle fatto digerire il mio 16/2.8 AIS, è una macchina che mi fa sentire a casa. Il mirino è migliorato rispetto alla D700 e, ma è una sensazione e va presa come tale, il clack dello scatto mi pare meno rumoroso. O no? Che dite o voi che l'usate?
[attachment=43672:25_VAR_0112.jpg]
QUello che ride è il mio amico Sergio, l'altro son io
Il 70-200/4 è piccolo, ma non corto, e leggero. E' vero, l'anello treppiedi è venduto a parte! Sono ridicoli, in 1500 euro proprio un supporto treppiedi non riuscivano a farlo stare. Consiglio tutti gli acquirenti presenti e futuri di questo bell'attrezzo, di rivolgersi alla produzione Kirk che sarà sicuramente migliore del supporto Nikon e, soprattutto, così glie la si fa pagare...miserabili. Il VR3? Per quel che vale la mia prova ... acceso era acceso, ma ad 1/60 per 200 mm la foto è mossa. Boh?
[attachment=43670:25_VAR_0101.jpg]
1/60 @ 200mm + VR On.. è mossa, chissà cos'ho combinato
Nel bordello avrò sbagliato qualcosa, ma non è che sia a digiuno di VR... il mio 70-200/2.8 VRII lavora bene e 1/60 è garantito. Così il 200-400/4 VR II a mano libera a 400mm ad 1/200 la foto si fa e lo stesso con il 600/4 VR.
Sicuramente ho sbagliato qualcosa, perché mi pare strano. Fatto sta che è evidente che il VRIII non fa gridare al miracolo nel paragone con il VRII. A chi lo comprerà, e lo userà, l'ardua sentenza. Il resto del padiglione Nital sono opuscoli e … casino.
[attachment=43677:22_VAR_103_SCRSH.jpg]
questo è uno scatto impossibile D300 + 600/4 a mano libera.I dati EXIF sono lì da leggere.
Il VR Nikon funziona: allora cosa ho combinato con il nuovo 70-200/4 ??
Allo stand adiacente, sono parenti, c'è Fowa che, sorpresona, presenta i flash Metz monotorcia da studio!! Fantastico, quanti anni ci hanno messo per capire che il nome Metz poteva essere venduto anche in quell'ambito. Non posso dire nulla su quel prodotto, non ho dati di comparazione per confrontare con equivalenti torce Bowens, ma certo è che era ora.
[attachment=43671:25_VAR_0102.jpg]
Lo stand Pentax in orbita Nital-Fowa. Che ingordi!
Dopo una fermata di pura curiosità alla Pentax (marchio in scuderia a Nital - Fowa) dove osservo con piacere il nuovo 560/5.6, un tele pensato proprio per i fotonaturalisti digitali (bravi progettisti pentax) faccio un balzo da Mamya Trading, distributore di Sigma. Volevo provare il Fisheye 15/2.8 AF, e l'ho fatto. Anche qui ringrazio la pazienza e la gentilezza del personale addetto al banco prove. Il 15/2.8 Sigma ha una MDF di soli 15 cm. Ecco spiegato il suo successo rispetto al 16/2.8 Nikon che si ferma a soli 25 cm. Sott'acqua vuole dire tantissimo!! Ma questo è un altro discorso, un po' lungo.
[attachment=43667:25_VAR_0083.jpg]
Veduta 15mmSIgma: "va che bel"
[attachment=43666:25_VAR_0080.jpg]
Foto del 16 con il 15 alla MDF in AF. Talvolta parliamo arabo.
Già che c'ero ho voluto toccare con mano il Sigma 35/1.4 e il nuovissimo Sigma 120-300/2.8. L'impressione è quella di una svolta. Sigma si è messa a fare cose SERISSIME. Il costo di questi due oggetti è sempre competitivo, ma siamo di fronte a vetri di costruzione robusta, pensati per esserere usati tutti i giorni. Bravi, che dire di più: che se non avessi già svuotato il conto in banca per il 200-400/4 Nikon avrei guardato con seria cupidigia questo 120-300/2,8 OS. Too late! Il 35/1.4 invece è semplicemente fantastico. Se avessi un minimo interesse per questa focale, lo bramerei visceralemente.
[attachment=43665:25_VAR_0079.jpg]
Scatto rpova con il SIgma 35/1.4 diaframmato a f/2
Non sto qui a descrivere con dettaglio gli altri stand della fiera, chi è interessato sul web può trovare di tutto e di più. Voglio però spendere due righe sugli spazi di contorno.
Il mercatino dell'usato. Le bancarelle erano tante. Con tante cose che mi han fatto sentire vecchio. Sì perchè lì dietro ad una griglia da pollaio, sotto un pannello il plexiglass graffiato, giacevano oggetti che ricordo d'aver visto al centro della Fiera, al loro tempo. F4, F5, il Nikon Ais 500/4 P che ricordo d'aver fotografato in vetrina montato su un cavalleto con F4 in canna (era il 1990 o il '91). Ma l'occhio mi è caduto sul Nikon worst wide angle lens, il 18/2.8 AF-D. Ovviamente ho chiesto di provarlo. Un esemplare praticamente nuovo, con tanto di sacchettini di plastica ad avvolgere obiettivo e paraluce. E tanto WORST non si è rivelato.
[attachment=43678:25_VAR_0092.jpg]
Nikon AF18/2.8 D a f/2.8 non è mica male!
Worst era invece il prezzo richiesto: 850 Euro. Bravo! E' stato il commento che mi è scappato. Bravo perchè se riesci a prendere quella cifra per un oggetto di oltre venti anni fa, che non brilla per qualità assoluta, specialmente in accoppiata con le nuove digitali Full Frame, beh, se ci riesci allora sei proprio Bravo con la B maiuscola.
Le mostre: ce ne sono tante. Interessanti alcune, inutili molte, già viste altre. Mi ha colpito lo stand di Mondadori con le opere di Mario De Biasi. Esplorando la mostra mi soffermo su uno scatto non bellissimo, in assoluto, ma leggendo la didascalia di quella stampa bianco nero (digitale), mi commuovo. Sono le mani grosse e callose di un EROE del '900. Sono le mani di Walter Bonatti riprese nel 1963, mani che avevano già toccato le più ripide pareti delle alpi occidentali, il Dru, il Cervino, il Pilone Centrale del Bianco; mani che si erano scorticate con il canapone e con i cunei di legno.
[attachment=43680:_MAX1018.jpg]
Grazie ad Adriano che ha avuto il buon senso di fare una foto al quadro in questione.
Leggo "Opere in vendita".
Per farsi male vado a chiedere: "Signorina scusi, con opere in vendita significa che...?" e una coppia di bellissime, giovanissime e gentilissime operatrici Mondadori mi spiegano "... ma che le vendiamo". "Si, ok, va bene. Ma quelle esposte, o cosa?". Mi spiegano che sono a tiratura limitata, numerata e firmata dallo stesso De Biasi. E qui comincia ad allontanarsi nello spazio, a sfumare nel vuoto, la mia ipotesi di appendere Bonatti in salone. Inoltre, aggiungono, proprio quelle esposte sono opere uniche. Ecco che la parete, sopra la credenza, rimane vuota. Ma, proseguono, c'è lo sconto fiera che è del 30% !! Ciumbia! Quindi il Bonatti lo porto a casa per soli 3000 Euro. Un affare! Ma sì tanto sopra la credenza ci vedo bene anche un bel paesaggio canadese di quelli che ho fatto lo scorso anno in Quebec. Mondadori tira avanti anche senza il mio contributo.
E qui e là, tra una mostra e l'altra, ci sono seminari, dimostrazioni di stampa, servizi stampa fine art e qualche stramberia e amenità.
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Stampe di qualità Epson ... o Canon
Tra le più originali stranezze devo citare gli elicotterini per fotografia aerea, gagliardissimi, ma forse di difficile utilizzo in un paese che difende, per legge, tanti, tantissimi luoghi "sensibili" come, mi sovviene, la strategica linea ferroviaria Novara - Varallo, vulnus dei collegamenti del nord Italia.
Mi soffermo ad un seminario sulla street photography tenuto dal simpatico fotografo Stefano Corso. Stefano racconta del suo approccio alla fotografia di strada e si sofferma, anche sollecitato dai presenti, sui problemi legati alla ripresa della gente, le liberatorie, le firme, i problemi connessi alla pubblicazione dei volti umani. La conferenza si trasformerebbe in un bel dibattito, se non fosse per il fastidioso tunz tunz della disco dance dello stand Canon, lì adiacente. Comunque bravo a Stefano, una conferenza piacevole, interesasnte e utile. Infine, un consiglio ai titolari dello stand di IMAGE Magazine: le foto alle pareti ... possono distrarre.
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Stefano Corso durante il seminario
Curioso invece lo stand dei lettori di portfolio, una batteria di tavolini di esaminatori ed esaminandi. Onestamente questa è una cosa che non capisco, è oltre le mie capacità di comprendonio. Perché la gente deve mostrare un portfolio ad un signore estraneo che, suppongo, sarà chiamato a produrre un qualche giudizio. Al di là dei titoli che l'esaminatore sicuramente vanta nel curriculum, a che pro tutto ciò? Se il giudizio emesso è negativo cosa deve fare il malcapitato, smettere di fotografare? E se è positivo, abbandonarsi alla professione? Tanti auguri! Scopro inoltre che esistono delle gare di Portfolio. A questo punto mi arrendo. Vengo catturato invece da una piccola edicola dove tale Settimio Benedusi è disposto alla qualunque, almeno così dice il cartello. Non me ne voglia Settimio, ma proprio non lo conoscevo. Sul web la ricerca mi ha condotto al suo sito. Ho visto i suoi soggetti: la svanzica è sempre un gran soggetto. Avessi saputo mi sarei messo in coda anch'io per chiedergli semplicemente : come hai fatto ?
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Settimio sei un Grande.
Me ne vado dalla fiera non senza un passaggio da HF Distribuzione, dove una ragazza rossa di capelli e simpatica mi arpiona e riesce, senza difficoltà, a farmi comperare un libro. Beh brava lei come venditrice, ma ha avuto gioco facile perché il libro che ho adocchiato era Dies Irae di Paolo Pellegrin edito da Contrasto. Una raccolta di immagini da fucilata negli zebedei eseguiti magistralmente da, forse, il più potente fotografo italiano di guerra (e altre varie disgrazie umane) attualmente in attività. Effettivamente questa raccolta di Pellegrin è molto cupa, speravo di trovare qualche fotocolor di quelli che ho visto negli ultimi due lavori su NG Magazine, ma ho cercato invano. In questo volume Pellegrin non ha lasciato spazio alla speranza. E io ho tirato sul prezzo: sconto fiera e ci vediamo nel 2015.
Valerio
E' un rito, ogni 2 anni mi tocca. Voglia o non voglia, devo andarci. E' così da quando si chiamava SICOF, ma quelli erano altri tempi. Allora non bastava un giorno per visitare la Fiera della Fotografia italiana. Oggi, se non si è dispersivi, onestamente sono sufficienti un paio d'ore. E in questo grigio e piovoso sabato di fine Marzo, si è confermata questa triste tendenza. Ma veniamo ai fatti. La sede della vecchia fiera ospita la manifestazione. E' tutto contenuto, con ampio agio, nel solo padiglione 3.
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Corridoi mezzi vuoti ed è quasi mezzogiorno
Chi c'è. Forse meglio dire chi NON C'E'! Ho fatto 5 volte il giro del padiglione ma di Polyphoto (distributore Leica) non vi era traccia. Pensare che volevo vedere e toccare con le mie manacce la nuova Leica M, che oggettino fantastico. Invece niente. Mancato appello anche per Mafrotto trading. Boh? Quindi ad occupare spazio e volume ci hanno pensato i 3 colossi Nital, Sony e Canon. Nelle piazze d'armi lascite libere, i tre moschettieri hanno messo in scena ogni possibile amenità: dalla ballerina di flamenco alla gioco di gruppo (?). Mancava lo spogliarello e la pole dancing, ma credo che sarà per la prossima edizione. Non sono certo, ma queste trovate mi sembra che comincino ad interessare sempre meno i visitatori. Non ho dovuto attraversare la calca impenetrabile di fotoamatori rapiti nel fotografare la scosciata di turno. Una volta succedeva, succedeva eccome!
Da Nikon user, mi sono contcentrato sullo stand di massimo coinvolgimento (capirete): Nital. Enorme, e articolata in differenti sezioni, la postazione Nital mette in mostra il parco Nikon. Solita ressa alla balconata teleobiettivi, ma tra i big gun non c'è il nuovo 800/5.6.
[attachment=43664:25_VAR_0075.jpg]
La balconata dei Tele Nikon.
Sul retro il caffè Nital, area riservata dedicata agli incontri particolari, su invito, credo, o per conoscenza. Fatto sta che mentre passo di lì scorgo seduto ad un tavolo, intento in conversazione con una maglia nera Nital, la persona con cui sostenni (oltre vent'anni fa) l'orale di Analisi 2. E chi è? Ma è Lello Piazza, per anni foto editor di Airone, oltre che, appunto, docente ordinario del Politecnico di Milano.
[attachment=43663:25_VAR_0071.jpg]
Eccolo lì il grande Lello Piazza con gilè Domke di rito. Ah quanto mi manca quella rivista col bordo giallo!!
Non me la sono sentita di tendergli un agguato all'uscita e fargli un paio di domandoni, anche perché, pochi istanti dopo, ho incontrato un vecchio amico, Sergio, e in sua compagnia ho proseguito la visita dello stand e della fiera tutta. Nital ha deciso di distribuire le borse LowePro. Ce ne accorgiamo svoltando l'angolo dello stand. In ampio spazio è in mostra quasi tutta la produzione corrente LowePro. Questa mossa di Nital significa due cose: primo che ha soffiato la distribuzione all'importatore precedente (Mamya trading) e secondo che han mollato, scaricato, salutato, Tenba. Infatti in tutta la fiera le borse e gli zaini Tenba si potevano vedere solo sulle spalle dei visitatori. Ma il punto clue, l'hot spot dello stand è il bancone di prova macchine e obiettivi. Diligentemente mi metto in coda ed aspetto il mio turno.
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Il 200/2 tira sempre
Senza troppi spintoni, ricevuti, arrivo al bancone e una signorina GENTILISSIMA (devo ammettere che il personale degli stand quest'anno l'ho trovato squisitamente amichevole sarà la crisi??) mi permette di maneggiare e fare due scatti con la D800, quindi di provare il nuovo e leggero Nikon 70-200/4. Impressioni. Della D800 non posso che dire bene. Dopo aver tolto dai piedi tutte le impostazioni automatiche che erano settate ed averle fatto digerire il mio 16/2.8 AIS, è una macchina che mi fa sentire a casa. Il mirino è migliorato rispetto alla D700 e, ma è una sensazione e va presa come tale, il clack dello scatto mi pare meno rumoroso. O no? Che dite o voi che l'usate?
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QUello che ride è il mio amico Sergio, l'altro son io
Il 70-200/4 è piccolo, ma non corto, e leggero. E' vero, l'anello treppiedi è venduto a parte! Sono ridicoli, in 1500 euro proprio un supporto treppiedi non riuscivano a farlo stare. Consiglio tutti gli acquirenti presenti e futuri di questo bell'attrezzo, di rivolgersi alla produzione Kirk che sarà sicuramente migliore del supporto Nikon e, soprattutto, così glie la si fa pagare...miserabili. Il VR3? Per quel che vale la mia prova ... acceso era acceso, ma ad 1/60 per 200 mm la foto è mossa. Boh?
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1/60 @ 200mm + VR On.. è mossa, chissà cos'ho combinato
Nel bordello avrò sbagliato qualcosa, ma non è che sia a digiuno di VR... il mio 70-200/2.8 VRII lavora bene e 1/60 è garantito. Così il 200-400/4 VR II a mano libera a 400mm ad 1/200 la foto si fa e lo stesso con il 600/4 VR.
Sicuramente ho sbagliato qualcosa, perché mi pare strano. Fatto sta che è evidente che il VRIII non fa gridare al miracolo nel paragone con il VRII. A chi lo comprerà, e lo userà, l'ardua sentenza. Il resto del padiglione Nital sono opuscoli e … casino.
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questo è uno scatto impossibile D300 + 600/4 a mano libera.I dati EXIF sono lì da leggere.
Il VR Nikon funziona: allora cosa ho combinato con il nuovo 70-200/4 ??
Allo stand adiacente, sono parenti, c'è Fowa che, sorpresona, presenta i flash Metz monotorcia da studio!! Fantastico, quanti anni ci hanno messo per capire che il nome Metz poteva essere venduto anche in quell'ambito. Non posso dire nulla su quel prodotto, non ho dati di comparazione per confrontare con equivalenti torce Bowens, ma certo è che era ora.
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Lo stand Pentax in orbita Nital-Fowa. Che ingordi!
Dopo una fermata di pura curiosità alla Pentax (marchio in scuderia a Nital - Fowa) dove osservo con piacere il nuovo 560/5.6, un tele pensato proprio per i fotonaturalisti digitali (bravi progettisti pentax) faccio un balzo da Mamya Trading, distributore di Sigma. Volevo provare il Fisheye 15/2.8 AF, e l'ho fatto. Anche qui ringrazio la pazienza e la gentilezza del personale addetto al banco prove. Il 15/2.8 Sigma ha una MDF di soli 15 cm. Ecco spiegato il suo successo rispetto al 16/2.8 Nikon che si ferma a soli 25 cm. Sott'acqua vuole dire tantissimo!! Ma questo è un altro discorso, un po' lungo.
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Veduta 15mmSIgma: "va che bel"
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Foto del 16 con il 15 alla MDF in AF. Talvolta parliamo arabo.
Già che c'ero ho voluto toccare con mano il Sigma 35/1.4 e il nuovissimo Sigma 120-300/2.8. L'impressione è quella di una svolta. Sigma si è messa a fare cose SERISSIME. Il costo di questi due oggetti è sempre competitivo, ma siamo di fronte a vetri di costruzione robusta, pensati per esserere usati tutti i giorni. Bravi, che dire di più: che se non avessi già svuotato il conto in banca per il 200-400/4 Nikon avrei guardato con seria cupidigia questo 120-300/2,8 OS. Too late! Il 35/1.4 invece è semplicemente fantastico. Se avessi un minimo interesse per questa focale, lo bramerei visceralemente.
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Scatto rpova con il SIgma 35/1.4 diaframmato a f/2
Non sto qui a descrivere con dettaglio gli altri stand della fiera, chi è interessato sul web può trovare di tutto e di più. Voglio però spendere due righe sugli spazi di contorno.
Il mercatino dell'usato. Le bancarelle erano tante. Con tante cose che mi han fatto sentire vecchio. Sì perchè lì dietro ad una griglia da pollaio, sotto un pannello il plexiglass graffiato, giacevano oggetti che ricordo d'aver visto al centro della Fiera, al loro tempo. F4, F5, il Nikon Ais 500/4 P che ricordo d'aver fotografato in vetrina montato su un cavalleto con F4 in canna (era il 1990 o il '91). Ma l'occhio mi è caduto sul Nikon worst wide angle lens, il 18/2.8 AF-D. Ovviamente ho chiesto di provarlo. Un esemplare praticamente nuovo, con tanto di sacchettini di plastica ad avvolgere obiettivo e paraluce. E tanto WORST non si è rivelato.
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Nikon AF18/2.8 D a f/2.8 non è mica male!
Worst era invece il prezzo richiesto: 850 Euro. Bravo! E' stato il commento che mi è scappato. Bravo perchè se riesci a prendere quella cifra per un oggetto di oltre venti anni fa, che non brilla per qualità assoluta, specialmente in accoppiata con le nuove digitali Full Frame, beh, se ci riesci allora sei proprio Bravo con la B maiuscola.
Le mostre: ce ne sono tante. Interessanti alcune, inutili molte, già viste altre. Mi ha colpito lo stand di Mondadori con le opere di Mario De Biasi. Esplorando la mostra mi soffermo su uno scatto non bellissimo, in assoluto, ma leggendo la didascalia di quella stampa bianco nero (digitale), mi commuovo. Sono le mani grosse e callose di un EROE del '900. Sono le mani di Walter Bonatti riprese nel 1963, mani che avevano già toccato le più ripide pareti delle alpi occidentali, il Dru, il Cervino, il Pilone Centrale del Bianco; mani che si erano scorticate con il canapone e con i cunei di legno.
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Grazie ad Adriano che ha avuto il buon senso di fare una foto al quadro in questione.
Leggo "Opere in vendita".
Per farsi male vado a chiedere: "Signorina scusi, con opere in vendita significa che...?" e una coppia di bellissime, giovanissime e gentilissime operatrici Mondadori mi spiegano "... ma che le vendiamo". "Si, ok, va bene. Ma quelle esposte, o cosa?". Mi spiegano che sono a tiratura limitata, numerata e firmata dallo stesso De Biasi. E qui comincia ad allontanarsi nello spazio, a sfumare nel vuoto, la mia ipotesi di appendere Bonatti in salone. Inoltre, aggiungono, proprio quelle esposte sono opere uniche. Ecco che la parete, sopra la credenza, rimane vuota. Ma, proseguono, c'è lo sconto fiera che è del 30% !! Ciumbia! Quindi il Bonatti lo porto a casa per soli 3000 Euro. Un affare! Ma sì tanto sopra la credenza ci vedo bene anche un bel paesaggio canadese di quelli che ho fatto lo scorso anno in Quebec. Mondadori tira avanti anche senza il mio contributo.
E qui e là, tra una mostra e l'altra, ci sono seminari, dimostrazioni di stampa, servizi stampa fine art e qualche stramberia e amenità.
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Stampe di qualità Epson ... o Canon
Tra le più originali stranezze devo citare gli elicotterini per fotografia aerea, gagliardissimi, ma forse di difficile utilizzo in un paese che difende, per legge, tanti, tantissimi luoghi "sensibili" come, mi sovviene, la strategica linea ferroviaria Novara - Varallo, vulnus dei collegamenti del nord Italia.
Mi soffermo ad un seminario sulla street photography tenuto dal simpatico fotografo Stefano Corso. Stefano racconta del suo approccio alla fotografia di strada e si sofferma, anche sollecitato dai presenti, sui problemi legati alla ripresa della gente, le liberatorie, le firme, i problemi connessi alla pubblicazione dei volti umani. La conferenza si trasformerebbe in un bel dibattito, se non fosse per il fastidioso tunz tunz della disco dance dello stand Canon, lì adiacente. Comunque bravo a Stefano, una conferenza piacevole, interesasnte e utile. Infine, un consiglio ai titolari dello stand di IMAGE Magazine: le foto alle pareti ... possono distrarre.
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Stefano Corso durante il seminario
Curioso invece lo stand dei lettori di portfolio, una batteria di tavolini di esaminatori ed esaminandi. Onestamente questa è una cosa che non capisco, è oltre le mie capacità di comprendonio. Perché la gente deve mostrare un portfolio ad un signore estraneo che, suppongo, sarà chiamato a produrre un qualche giudizio. Al di là dei titoli che l'esaminatore sicuramente vanta nel curriculum, a che pro tutto ciò? Se il giudizio emesso è negativo cosa deve fare il malcapitato, smettere di fotografare? E se è positivo, abbandonarsi alla professione? Tanti auguri! Scopro inoltre che esistono delle gare di Portfolio. A questo punto mi arrendo. Vengo catturato invece da una piccola edicola dove tale Settimio Benedusi è disposto alla qualunque, almeno così dice il cartello. Non me ne voglia Settimio, ma proprio non lo conoscevo. Sul web la ricerca mi ha condotto al suo sito. Ho visto i suoi soggetti: la svanzica è sempre un gran soggetto. Avessi saputo mi sarei messo in coda anch'io per chiedergli semplicemente : come hai fatto ?
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Settimio sei un Grande.
Me ne vado dalla fiera non senza un passaggio da HF Distribuzione, dove una ragazza rossa di capelli e simpatica mi arpiona e riesce, senza difficoltà, a farmi comperare un libro. Beh brava lei come venditrice, ma ha avuto gioco facile perché il libro che ho adocchiato era Dies Irae di Paolo Pellegrin edito da Contrasto. Una raccolta di immagini da fucilata negli zebedei eseguiti magistralmente da, forse, il più potente fotografo italiano di guerra (e altre varie disgrazie umane) attualmente in attività. Effettivamente questa raccolta di Pellegrin è molto cupa, speravo di trovare qualche fotocolor di quelli che ho visto negli ultimi due lavori su NG Magazine, ma ho cercato invano. In questo volume Pellegrin non ha lasciato spazio alla speranza. E io ho tirato sul prezzo: sconto fiera e ci vediamo nel 2015.
Valerio
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54 Comments
Io sono stato ... attorno al Photoshow con amici.
L'ho costeggiato, ho dato indicazioni a chi voleva andarci.
Ma non mi è venuta nemmeno la tentazione di entrare.
Temo che oramai queste manifestazioni abbiano fatto il loro tempo.
E le importanti defezioni che hai citato ne sono la prova.
Quel banchetto in legno con quel personaggio che di fatto sfotte tutti gli altri operatori che cercano di fare onestamente il loro lavoro tutto attorno, mi pare il definitivo epitaffio, grottesco, di un genere di incontro che un tempo era liturgico, adesso é a metà tra la strapaesana a base di gnocchi e gnocche e il mercatino delle pulci imbalsamate.
E che dire del prezzo simbolico di euro 1 ? Che non è una fiera seria.
O gratis o al prezzo che si merita.
E per una cosa da tunz-tunz e baraccone, vorrei essere pagato per entrare !
Ciao,
A.
E' un articolo spassosissimo che racconta molto più di quello che oggettivamente l'evento mette a disposizione al fotografista-amatore semi-distratto.
In realtà avrei voluto esserci (in pizzeria) per incontrare di persona e contemporaneamente Max-Mauro.
Questa me la segno
Onestamente qui non ho mica fatto il racconto della Fiera. Ho raccontato la Mia Fiera. A riguardo vorrei stimolare tutti quanti ad una riflessione.
Ma che pizza ce ne frega di scosciate che ballano il flamenco in una baracconata da luna park? Si va alle fiere per vedere e toccare con mano degli oggetti. Per provarli e vedere se vale la pena di fracassare il porcellino. Se poi si possono fare incontri interessanti ed assistere aqualche bella conferenza o dibattito, allora siamo davanti ad un happening veramente interessante. Ma cosi' che senso ha??. Sto ragazzo Stefano Corso: ero a 4 metri da lui e lui era microfonato. Non lo sentivo, ci credete? La musica da discoteca era da fracassare i timpani. Ma veramente vogliamo questo? Veramente ci interessa fare due BRUTTE foto alla sgarzola di turno arrampicata su un triciclo a motore?? Io credo che sia tempo di paintarla li' con queste buffonate. Le iniziative di "contorno" erano molte. Si vede che qualcosa si muove. Ma a me pare ancora poco
voi che dite?
Io al Photoshow ci vado volentieri, direi per gli stessi motivi di Adriano:
Ho tanta roba a disposizione e posso provare cio' che mi interessa.
In questo caso il Samyang 14 che mi ha talmente convinto che, come scritto in altro post, ho comprato al mercatino permutando il mio Tokina 12/24.
Poi mi sono fatto un giro fra libri (comprandone uno) e riviste, ho raccolto un po' di cataloghi Nikon, che mi piace sfogliare e conservare per un po'.
E ho dato un'occhiata alle mostre, non con l'attenzione che avrei voluto perche' si e' fatta ora di andare via. Tanto che l'immagine di Bonatti, mio mito d'infanzia alla pari di Gimondi e Gigi Riva, me la sono persa.
Foto scattate? Zero se si escludono quelle coi due Samyang, uno allo stand e l'altro al mercatino.
No, la mia domanda su Settimio non è come ha fatto a diventare fotografo professionista. Ma come ha fatto a fotografare solo svanzica ... speravo si cogliesse l'allusione
ciao
Mi ricordo bene come Samsung avesse riservato uno spazio, grande, per fare la prova delle funzione panoramica di una sua compatta, con tanto di pulpito per sovrastare la scena e poi come per le ottiche nikon ad esempio ci fosse un guinzaglio di non oltre 30 cm...
Venne organizzato molto meglio il Nital day, a mio parere, quando vennero presentate la D700 e la D300, con la possibilità di muoversi in una sala.
E' un peccato, perché in una fiera della fotografia si fa molta più attenzione alla "patacca" che non alla sostanza. Scusate ma in quel contesto mi "eccita" molto di più la possibilità di provare un pezzo che magari vorrei compare, piuttosto che vedere due modelle che sgambettano.
E poi altra cosa che mi pare sia stata simile, non si può girare con la musica che te spacca le recchie
1 euro il biglietto, 5 il parcheggio, più il tempo e i km per arrivare alla Fiera di Roma lo scorso anno sono stati anche troppo...
Avrei una domanda poi: ma con i gadget come eravate messi? A Roma 2 edizioni fa mi ricordo che sono uscito da là pieno zeppo di gadget, omaggi (anche banali) che facevano se non altro capire che un po' ai clienti ci tengo. Sai il laccetto Nikon, la penna SanDisk ecc ecc Tutte cose senza le quali campi lo stesso, però che magari fanno piacere in una fiera. L'ultima edizione romana fu invece un pianto. E a Milano?
Ma ci può anche stare, se mi offri una sedia e uno spazio per sentir parlare che so, un fotografo a caso di Magnum.
Siamo daccordo tutti sulla prova dell'equipaggiamento. E' una fiera e questo deve mostrare. Sul contorno invece c'è ancora tantissimo da fare e da aspettarsi che venga proposto
Ma ormai e' prassi diffusa. Io partecipo ad un paio di fiere all'anno come espositore. Sono fiere di Elettronica professionale, dove si incontrano aziende leader mondiali coi loro clienti. Anche in quel caso non c'e' praticamente piu' niente, tutti hanno i budget ridotti all'osso.
;-)
Io ho più panza e tu meno capelli
Rudolf :
entrambi sorridenti, non troppo interessati al Photoshow che si svolgeva a poche centinaia di metri, e certamente meno stronzi di quanto sembrano qui sul forum ... almeno a giudicare dai sorrisi e dalle battute
Non mi sono curato di frastuoni e modelle, ho bazzicato il mercatino dove ho visto qualche cosa bella ed altre solo curiose, oltre a rivedere alcuni personaggi caratteristici che fanno ormai parte del folklore per chi come me frequentava un tempo la mostra mercato di Castel San Giovanni.
Un paio d'ore e via. Non mi aspettavo di più.
Ciao,
Silvio
Nell'ultima edizione ho potuto toccare con mano e portarmi a casa degli scatti fatti con D800 e D4, nonché provare la allora nuova Fuji x PRO. Sicuramente le condizioni di prova non sono mai buone ma non è che serva per forza un set con modella per capire se un sensore da o meno buoni file... Ma capisco che per provare un tele non è la stessa cosa.
In effetti è un peccato che le fiere siano livellate verso il basso e la confusione, ma è anche in quella fascia che gira la maggioranza delle vendite.
L'appetito anche:
Per quello che ho visto mancavano tantissimi marchi importanti, volevo dare un occhio ai vari monotorcia
visto che sono in fase di rinnovo della sala ma non ho trovato nulla. Se non fosse per fare presenza al mio
stand me ne sarei stato a casa volentieri.
non posso esimermi dal chiedere che accolgienza ha avuto il vostro prodotto, cioè se avete la sensazione di aver interessato seriamente dei potenziali (se non certi ) acquirenti,
Ovviamente non potevo non prendere un po' per i fondelli un così particolare "accessorio". Ma non me ne volere, sapppi che hanno su di me un certo fascino. Non moi dispiacerebbe affatto fare delle riprese dall'alto, anche se devo ammettere che in generale preferisco essere dietro alla macchina quando faccio click.
foto d'epoca
ciao
Non sono proprio riuscito a venire. E nemmeno ci tenevo molto, visto quello precedente.
Così per la prima volta dopo qualche decennio ho disertato il Photoshow a Milano.
Sarei venuto soltanto:
a) per incontrare te, i Nikonlanders, amici e colleghi vari; sarà per un'altra volta...
b) per vedere e provare (mera curiosità) l' 800/5,6 (che non c'era)
c) per maneggiare la Leica M (id)
d) per innestare l'ottimo 35/1,4 Sigma (se non avessi già provato quello di Spinoza).
PS. Per quanto riguarda il VR e il mosso, forse nella calca non gli hai potuto lasciare il tempo di stabilizzarsi. O forse si muoveva il soggetto... Per il click allo scatto, D800 e D4 sono effettivamente meno fracassone di D700 e D3.
Bene per il fracasso, non era un abbaglio
Mi dispiace dover ammettere che chi non ha partecipato non s'è perso quel granchè. Peccato, sono occasioni perse (da parte di chi organizza chiaramente).
Se va avanti così la prossima fiera possono farla nel tendone del libro usato, oppure, come sembra mettersi, qualche distributore "di importanza" si attrezzerà in proprio.
E sta già succedendo: Nital tra poc si trasferirà in una nuova sede in zona Moncalieri. Ho parlato con una giovane maglia nera Nital e mi ha descritto il prossimo scenario: ampi spazi espositivi e store tipo unieuro.
Certa sarà una cosa: i prezzi non saranno da Outlet !!
Non conosco la situazione distributiva a Milano, ma già se avessero tutto il Nikon ed il Nital disponibile a prezzo di listino sarebbe utile per risolvere tante situazioni.
Certo, da Nital regali non me ne aspetto...