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Daniele Pellegrini
gen 31 2013 01:00 |
Adriano Max
in Grandi Fotografi
La sua biografia inizia così:
Daniele Pellegrini, fotogiornalista documentarista specializzato in reportage geografico, naturalistico, etnografico, archeologico, é nato a Crespano del Grappa (Treviso) nel 1945. Laureato in Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano con una tesi in etnologia dedicata all'etnia afghana dei Kafiri, é considerato senz'altro un figlio d'arte, in quanto i suoi genitori, Lino ed Elena Pellegrini, per oltre cinquant'anni hanno realizzato reportages fotogiornalistici in tutto il mondo.
Poco più che ventenne...
Ecco a mio avviso un grande fotografo di reportage, viaggi e avventure che lo hanno portato ovunque nel mondo. E' stato negli anni '80 il mio principale riferimento per tutti gli scatti di natura, di paesaggio, ritratto e quant'altro si può incontrare nel momento in cui si desidera documentare popoli, territorio e cultura.
Tecnico ma al contempo creativo ha sempre adoperato attrezzature Nikon, scegliendo sempre tra tutti gli strumenti messi a disposizione: ogni scatto é mediato sulla sua grande esperienza, accompagnata da una continua ricerca tecnica per offrire sempre un taglio vivace, non banale e ricco di spunti.
Per me é un grande maestro della fotografia, italiano: conservo tutte le annate d'oro di Airone che contengono i suoi scatti che ho sempre studiato, osservato e amato: é quindi un grandissimo piacere segnalarverlo qui.
Allego qualche suo scatto, ma non mancate di visitare il suo sito e le sue gallerie...
... vi lascio indovinare obiettivi e fotocamere che si vedono in questi scatti chiaramente Nikon é la sua terra !
Daniele Pellegrini, fotogiornalista documentarista specializzato in reportage geografico, naturalistico, etnografico, archeologico, é nato a Crespano del Grappa (Treviso) nel 1945. Laureato in Scienze Politiche all'Università Cattolica di Milano con una tesi in etnologia dedicata all'etnia afghana dei Kafiri, é considerato senz'altro un figlio d'arte, in quanto i suoi genitori, Lino ed Elena Pellegrini, per oltre cinquant'anni hanno realizzato reportages fotogiornalistici in tutto il mondo.
Poco più che ventenne...
Ecco a mio avviso un grande fotografo di reportage, viaggi e avventure che lo hanno portato ovunque nel mondo. E' stato negli anni '80 il mio principale riferimento per tutti gli scatti di natura, di paesaggio, ritratto e quant'altro si può incontrare nel momento in cui si desidera documentare popoli, territorio e cultura.
Tecnico ma al contempo creativo ha sempre adoperato attrezzature Nikon, scegliendo sempre tra tutti gli strumenti messi a disposizione: ogni scatto é mediato sulla sua grande esperienza, accompagnata da una continua ricerca tecnica per offrire sempre un taglio vivace, non banale e ricco di spunti.
Per me é un grande maestro della fotografia, italiano: conservo tutte le annate d'oro di Airone che contengono i suoi scatti che ho sempre studiato, osservato e amato: é quindi un grandissimo piacere segnalarverlo qui.
Allego qualche suo scatto, ma non mancate di visitare il suo sito e le sue gallerie...
... vi lascio indovinare obiettivi e fotocamere che si vedono in questi scatti chiaramente Nikon é la sua terra !
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35 Comments
Ciao,
Adri.
Valeva la pena che tu ... graziosamente ci riproponessi l'articolo nella nuova frontpage
Hehe, certamente, anche se in questi gg sono immerso nel lavoro, non manco di dare segnali (grazie Mauro ) !
.
Io spero vivamente che Daniele riesca a produrre delle monografie o dei portfolio del suo lavoro: oltre ad essere belle immagini si inseriscono in un 'tempo intermedio' vicino e lontano che ha molto da raccontare.
Ciao,
A.
avevo visto giusto.. è lui.. vedrò di recuperarlo, e metteremo qualche scatto molto old.
E' lui.
Quando entri in Pravo, in via Jacopo della Quercia, attaccato al muro c'è una foto autografata dell'Iveco del giro del mondo.
Pellegrini è anche nel Guinness dei Primati per quella gita lì!! Ma erano altri tempi, il gasolio costava meno.
Comunque l'ho conosciuto di persona.
In quel di Busto Arsizio, un po' di anni fa, organizzavano delle belle serate e per ben due volte Pellegrini è stato ospite. Ebbi modo di vedere proiettate dal suo bel Carousel, gli originali Kodachrome del suo speciale sul Sinai. Tra l'altro erano diapositive orrendamente rovinate, rigate all'inverosimile. Ricordo che si scusò per il bel servizietto che gli aveva reso la tipografia (!!!!).
Ricordo che gli feci i miei complimenti da lettore : <lei è uno di quei fotografi che parla poco ma pubblica un casino ... > rimase un po' lì e disse < sì in effetti da fare ne ho .... .> .
Ricordo poi che un ragazzo gli chiese del digitale e lui : <no, non ne so niente, e per adesso non ne voglio sapere nulla..>
Poi però uscì la D2x e dovette informarsi. Lo fece con entusiasmo, come noi tutti.
Con grande tristezza il nuovo corso di Airone con Cairo editore ha deciso di fare a meno della sua valente collaborazione, come di quella di molti altri storici nomi di quella rivista.
Quindi hanno perso un lettore: IO. E mi sa che sono in nutrita compagnia.
ciao
Valerio
Il Pellegrini è stato il mio primo riferimento fotografico. Un grande Maestro, poliedrico e metodico. Mi sarebbe piaciuto tantissimo fargli da assistente per vederlo all'opera sul campo, dal vero. Un rimpianto dei miei vent'anni.
ariciao
Valerio
Il nuovo Airone in edicola ora non ha NULLA a che fare con quello dei tempi di Daniele pellegrini: diversa linea editoriale, diverso direttore, diverso Editore ... ai tempi era una rivista che competeva con le migliori riviste mondiali di Natura.
Ciao,
A.
la foto in Pravo la ricordo.. ma ricordo ancor meglio il Libro che, non sò quante volte lo guardato... anzi, domani lo recupero...
il nuovo airone non ha a mio avviso, nulla del precedente.. e visto che cis ono ci aggiungo pure Oasis..
quello stampato e fatto a Quart, era altra roba... anzi, dirò pure che di Oasis prima maniera ho pure il numero zero..
molti anni dopo Il Beppe Tenti, senza togliere nulla a lui.. fece tesoro di quanto fece il Pellegrini..
Errata corrige..
il truk era stato battezzato Antonio Pigafetta e non Marco Polo.. scusate.
Miniature Allegate
Altri tempi, e che storie.
Concordo su tutta la linea con te, e con Adriano, anche su Oasis.
Sarebbe bello sapere se qui nel nord ovest vengono organizzati ancora incontri e serate come quelli a cui ebbi il piacere di assistere molti anni fa. cercherò e faccio sapere
ciao
Valerio
off topic
Vuoi leggere un bellissimo giornale?
BBC Wildlife !!! è in inglese ma che roba ragazzi
http://youtu.be/zdQH9LAuz4c
Ciao,
Adri.
Lo scatto a mezza'acqua che Adriano ha riportato è del servizio sulle isole Dalak della fine anni '90. F801 e 16mm in scafandro Subal Miniflex e oblò in vetro ottico da 6" perchè era il più grosso disponibile al tempo per Subal (adesso fanno anche loro un 8" in cristallo che costa un occhio, come le Subal del resto).
Pellegrini ha sempre utilizzato tantissimo il grandangolo, non solo, ha puntato molto sull'uso del fisheye. Ricordo una foto di gruppo , ben illuminata da luci flash, di una tavolata di famiglia di agricoltori italiani in cascina, ripresa con il 16mm. Nonostante la distorsione, era ben equilibrata e composta. Ci vuole occhio e anche un po' di coraggio a mettere insieme un ambaradam del genere e scegliere di riprenderlo con il fisheye.
E le riprese Open Flash? Mamma mia quante ne ha fatte! Mi sembra, vado a memoria, che si trattasse di un servizio sugli scavi di Pompei : intorno ai 200 lampi di Metz CT60 e un risultato veramente notevole.
Qui Adriano ci ha riportato un esempio sopraffino di lunghissima esposizione e lampi in open flasch: non è semplice fare quelle cose lì
Poi le tecniche di doppia esposizione (se non di sanwdict). Nella sua collaborazione con gli archeologhi italiani che lavoravano nell'alto Sinai Pellegrini ha realizzato forse i suoi scatti più importanti, in termini di valore di forma e contenuto. Le pietre scolpite da uomini dell'era megalitica le ha immortalate in doppie esposizioni fantastiche. Le rocce in primo piano ed il deserto tutto intorno rosso fuoco, dominato da un cielo nero nero in cui hanno strisciato per alcune ore le stelle. Quando aprii quello speciale e vidi quel lavoro rimasi a bocca aperta.
Pellegrini è un fotografo poliedrico, che sa usare bene tutto dal 16 al 1000/11 (l'Ai ne ha uno), in aria, in acqua, sulla neve, nel deserto ... dove capita. In verità è un fotografo completo che sa fare bene il mestiere del cantastorie per immagini, cosa tutt'altro che banale.
Lello Piazza, storico foto editor di Airone dei bei tempi andati, diceva di Pellegrini che era una Garanzia. Qualsiasi incarico gli fosse assegnato, era certo che le foto da scegliere c'erano, sempre e in gran numero e la storia c'era (secondo me anche più d'una). Fu una grande scuola di giornalismo geografico quella in cui pote' lavorare ed esprimersi Pellegrini, fu quello il tempo in cui c'era spazio per la lettura e la riflessione, una rivista esisteva per un mese e con lei le sue immagini.
Oggi dobbiamo ammettere che non si può tornare indietro, i tempi di fruizione di un'immagine sono diventati brevissimi, le foto le guardiamo su internet e solo alcuni insistono a comperare libri e riviste, forse per retaggio generazionale più che vera necessità.
Però il modo, il metodo, e il contenuto prodotto da quei fotografi come Pellegrini non è obsoleto, anzi!
Pellegrini mi ha raccontato il mondo in un modo che colpisce la fantasia di un ragazzo, e adesso che purtroppo ragazzo non lo sono +, stimola ancora quella parte curiosona che c'è in me.
Non so adesso dove pubblichi, se lavori di stock o che altro. Certo mi manca molto l'appuntamento mensile in edicola dove mi recavo con premura per scoprire quali orizzonti il Pellegrini avesse inquadrato con il suo 18/3.5 Ais.
ciao
Valerio
PS
Roby adesso che è in casa sto libro, porta giù qualcosa d'altro.
Oppure me lo vendi
ma torniamo in questo periodo..
certamente posso mettere altre immagini.. ma se non creo problemi di sorta.. anzi, ti dirò.. che oggi me lo sono rivisto.. pagian per pagina.. e anche parzialmente riletto..
la loro avventura venne pensata nei 1976.. e poco dopo.. partirono..
mamma mia.. una vita fà...
Uè ma organizzare una bella serata dalla vostre parti con loro come ospiti?? Di cose da raccontare ne hanno per un paio di settimane non stop.
Che magari s'approfitta per conoscere di persona un po' di Nikonald veneti tanto attivi e agguerriti??
Io ci vengo, e magari passando da Milano tiro in macchina qualche Adriano o Roberto ! (ho una panda a metano che fa schifo a Rudolf, ma a me fa risparmiare un vagone di soldi ogni anno)
Che bello che sarebbe.
ciao
Valerio
dopo oltre trentanni...
Una nota.
Ma lo sapete come fotografa Daniele Pellegrini? Nel senso di come utilizza le sue macchine:
IN PROGRAM. Non sto scherzando. Lo fa dai tempi della F90. Ovviamente utilizza il program "intelligente" nel senso che partendo dalla coppia tempo/diaframma proposta dal Program, è lui Pellegrini a scegliere quale coppia usare. Lo fa semplicemente girando la rotella principale. E, ovviamente ricorrendo allo staratore + - dell'exp.
Dice che è molto pratico questo modo di sfruttare gli automatismi delle fotocamere moderne, e non riesce a spiegars perche' quasi nessuno prenda in considerazione questa metodologia.
Io ci ho provato. Ho resistito 60 secondi ... poi ho rimesso in manuale.
Non sono mai stato molto elastico.
ciao
grazie Max.
Lo sapevo di Gerolimetto a Canon: Tradimento, consumato peraltro all'inizio degli anni '90 e allora c'era un vero Perché.
un saluto
Valerio
PS x Mauro
Auto ISO ???? Ma stai scherzando? Non esiste proprio...rabbrividisco.
Intanto le riviste di "settore" parlavano sempre d'altro, senza accorgersi apparentemente del vulcano Pellegrini. Uomo di poche parole, infatti, ma di azioni concrete! E nel suo caso vuol dire ovviamente immagini su immagini, servizi su servizi, storie e ancora storie.
Per questo la brusca interruzione, sto rubinetto strozzato, che è stato il cambio di editore dell'Airone, l'assenza della firma di Pellegrini dalla nuova testata a me ha dato il senso della fine di un'epoca: ma che periodo può essere quello nel quale non trova lo spazio per raccontare un cantastorie come lui. Non un bel periodo. No per niente.
ciao
L'ho contattato io quando pubblicai la prima volta la sua biografia, ed era contento che lo avessimo recensito !
Ciao,
Adri.