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Se questa é la tendenza, non mi piace !
feb 26 2011 18:01 |
Lieve
in Editoriali
Il paraluce in vera plastica del nuovo 24/1.4G da 2.300 euro di listino ...
Il corpo in vera plastica del nuovo 24/1.4G da 2.300 euro di listino. Quanto dureranno quegli ingranaggini da slot car ?
Se prendete in mano il 70-200/2.8 VR II vi accorgete al volo che il corpo é in metallo, di quelli fatti per durare.
Il numero di matricola é in rilievo, incassato. Il borsello-custodia é in cordura, bello robusto.
Anche il piedino del treppiedi lo é.
La stessa cosa si può dire per il 24-70/2.8. Anzi, quest'ultimo ha un paraluce migliore di quello piuttosto deboluccio (e peggiore del precedente) del 70-200/2.8 VR II.
In entrambi c'é il marchio made in Japan, orgogliosamente riportato.
E' invece un pò più deludente su questo piano il 14-24/2.8 che ha un tappo in plasticaccia con evidenti i segni della fusione.
Perché lo sto rimarcando ? Perche il prezzo di listino di questi oggetti, decisamente professionali, é allineato alla migliore produzione Nikon, in linea di massima equivalente a seconda dei mercati, e più o meno pari a quello dei nuovi e tanto agognati fissi F1.4G.
Obiettivi che a prima vista dovrebbe stare alla pari in termini di prestazioni (anzi, dovrebbero andare meglio) e di costruzione. Stante il costo.
E invece no, i tre mirabolanti fissi, se non deludono - salvo qualche dettaglio - in quanto a prestazioni ottiche, sono costruiti in vera plastica, hanno un paraluce fatto in Cina, il numero di matricola appiccicato con un adesivo, una confezione pari a quella del 70-300G, che ha un saccottino floscio in dotazione fatto della stessa foggia.
Ma un motore autofocus più prestazionale di quello dei tre fissi.
Intendiamoci, non sto paragonando i tre nuovi fissi ai pari classe del passato (85/1.4 sia AI che AFD resteranno nella storia per prestazioni e costruzione, non parliamo del 28/1.4 o del fantastico 35/1.4 AI) ma alla migliore produzione professionale attuale, quella rappresentata dai mitici zoom F2.8
Quindi mi chiedo : é il nuovo corso Nikon, questo ? E' una tendenza ?
Costruire 2.000 pezzi di un obiettivo annunciato e poi reso disponibile solo qualche mese dopo e con il contagocce, ad un prezzo principesco, con prestazioni marginalmente superiori a quello che va a sostituire, costruito in economia e al risparmio ?
Una volta gli obiettivi mitici, fatti per durare erano integralmente in metallo (tappo compreso ), come questo :
e ancora oggi c'é chi é in grado di proporre al mercato un 35/1.4 da 850 grammi tutto in metallo assemblato completamente da operai esperti :
ad un prezzo inferiore alla platica Nikon.
Nikon si é votata definitivamente al mass-market elettronico e si mette in concorrenza con i produttori di fotocellulari giocando su gadgets e prezzi bassi ?
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155 Comments
Purtroppo penso che l'utilizzo sempre pi? frequente ed esteso di materiali plastici sia una tendenza ormai ineliminabile. Probabilmente la qualit? non sar? inferiore, ma qualche perplessit? mi sembra legittima.
Giovanni
ma sono fermamente convinto che l'acme della qualit? unitamente ottica e meccanica si sia toccato con la finitura semiruvida degli 85/1.4 AFD, 28/1.4, 105/2DC, 180/2.8 AF (III tipo), 80/200 AFS, 300/2.8 AFI (ed AFS) et similia, vale a dire nel periodo aureo intorno agli anni 1992-1998, in parallelo all'introduzione del sistema di misurazione elettrica D.
Successivamente, nonostante la presentazione di progetti ottici eccellenti (ma non eccezionali, come i precedenti...), dal punto di vista meccanico e qualitativo dei componenti e materiali in uso, la parabola ? stata discendente:
a cominciare dalla qualit? deteriore di paraluce e ghiere gommate, a continuare con l'abolizione dell'ormai superflua ghiera dei diaframmi, a finire con la devastante partizione classista dell'era digitale, tra macchine pensate per professionisti e macchine per dilettanti...per la quale non risulta pi? possibile
- misurare l'esposizione con obiettivi non elettronici su macchine digitali,
- non si possono usare obiettivi costosissimi serie "G" su macchine datate ma (in quanto Nikon) ancora perfettamente operative,
- non si possono usare efficacemente neppure obiettivi nominativamente a tutto formato (ma nati in periodo digitale DX) sulle macchine FX attuali, perch? coprono il formato a malapena...
- non esistono zoom di gamma media o bassa dalla larga estensione focale (equivalenti ad un 18-200 in ambito DX)
- non esiste un'adeguata politica commerciale sulla reperibilit? costante di attrezzature ed accessorii
Mi sa che, come scrivevo altrove, dobbiamo aspettare che qualche progettista o economo della Casa di Tokio ...vada in pensione presto!
Basti pensare a gioielli oggi impensabili come il 6/2.8 o il 2000/11 e via spropositando.
Anche solo le borse pronto e gli astucci degli obiettivi (in pelle !) erano oggetti di culto.
Ma qui stiamo rasentando il ridicolo se consideriamo il mero rapporto prezzo/qualit? tra apparecchi di pari fascia come, ad esempio, il 35/1.4G e il 24-70/2.8G, il primo ridicolo, il secondo se non sul piano del precedente 28-70/2.8 in termini di puro materiale, sicuramente in grado di sopportare le ingiurie del tempo e che almeno ha un motore rapido ed efficiente.
Questi invece sono plasticotti pi? o meno come l'economico 50/1.4G fatto in China e destinato ad un uso e getto ...
...e a mio parere, anche bruttini sul piano puramente estetico.
Condivido il tuo parere.
"Barocco-postmoderno" ? la mia definizione dello stile dei nuovi "G" f/1,4.
Forse sarebbe stato il caso di affidarsi a Giugiaro, che dalla F3 in poi ha fatto cose eccellenti col design dei corpi-macchina.
Maneggiandoli, mi ? sorto anche il dubbio (infondato, spero) che il sottilissimo strato di magnesio sia confinato allo scafo esterno.
Non vorrei che "dentro" a muovere i gruppi ottici provvedessero camme e ingranaggi in materie plastiche resistenti e rinforzate fin che si vuole, ma...
PS. Non pretenderei l'otturatore montato su rubini delle Alpa-reflex, ma nelle ottiche ho nostalgia di alluminio, cuscinetti a sfera e ghiere dei diaframmi. Cose non di "questo" mondo, non pi?...
Battuta a parte, giusto per sdrammatizzare, rimango basito di fronte a queste nuove uscite, se poi ci uniamo le suddette uscite con il contagoccie ...
Appunto, non sono di certo i materiali utilizzati a far costare cos? cari questi obiettivi... e non lo sono nemmeno i costi di produzione... La progettazione la si fa tutta al computer... ma allora perch? costano cos? cari ?
Non saprei...
Tanto buon vetro ottico, con tolleranze ristrette e scarti elevati (spero...).
Costi per progettazione e linee di produzione da far pesare su quantit? di esemplari relativamente piccole.
Oltre a N, SWM e ... compagnia cantante.
Queste le prime ipotesi che mi vengono in mente.
Cionondimeno gradirei materiali all'altezza "almeno" dei recenti zoom pro f/2,8....
Non conosco direttamente i nuovi gioielli fissi, ma posso dire che il calo di qualit? riguarda anche le altre fasce. Se infatti trovo sacrosante le considerazioni che avete fatto sugli f/2.8 e simili, anche la nuova fascia f/4 sembra fatta dalla Mattel...
Purtroppo quello che vedo ? un calo diffuso su tutta la produzione della qualit? costruttiva e veramente molte ottiche non so cosa sarnno nel 2041. L'ottica pi? vecchia che ho avuto era appunto il 180/2.8 AIS che stava messo pure maluccio sul barilotto, ma nonostante le ferite di guerra andava ancora come un treno. Non credo che ci saranno cose simili un domani, in termini di costanza delle prestazioni ottiche e solidit?/durata nel tempo
Mi accodo a quanto dice il titolo dell'editoriale di Mauro: neanche a me piace la cosa se ? questa la tendenza
Si, questa sarebbe anche la mia pretesa che, detto per inciso, avrei difficolt? a comperare i nuovi fissi se anche costassero la met?, dato che con la met? ci si compra un 85/1.4 AF-D nuovo ... e ci avanza qualche cosa per un 50/1.4G.
E' ovvio che qui nessuno ha la pretesa che Nikon produca ancora cose con il livello del 300/2 AIs, del tutto improponibili oggi. Probabilmente non esiste pi? nemmeno la mano d'opera in grado di costruirli. Ma almeno al massimo delle capacit? attuali, ovvero quelle impiegate per il 70-200/2.8 VR II.
Una cosa che mi viene in mente, per rispondere a Franco ? questa.
Forse i pochi artigiani che non sono ancora andati in prepensionamento in Nikon sono impegnati a costruire i soli obiettivi di livello che sono rimasti in catalogo (in pratica 200/2, 300/2.8, 400/2.8, 500/4, 600/4 e 200-400/4) e non hanno tempo per fare altro.
E quell'altro viene fatto da operai meno specializzati pi? a proprio agio con la plastica, il silicone, il teflon e l'Attack
Non ? una battuta, temo di non essere troppo lontano dal vero ...
Lo temo anch'io...
Ad esempio, vi ? mai capitato di leggere negli exif di file ripresi con uno zoom dati errati sulla lunghezza focale di volta in volta impiegata ?
Il "pettine" che trasmette il dato ? fissato col biadesivo, e a volte dopo anni si sposta...
Certo che un usa e getta da oltre 1500 leguri ognuno mi sembra una bestemmia.
A questo punto un 28 1,4 diventa pure un affare, pure ai prezzi che girano!
Giovanni
I professionisti che conosco bada bene a come spende i soldi perch? ogni strumento si deve ripagare con il lavoro che produce.
Questo ? certamente vero per i super-tele (che pure costano tantissimo) e per i tre zoom F2.8.
Provate a parlare con un professionista se comprerebbe un 105/2 DC o un 24/1.4 a prezzo pieno per farne un uso quotidiano.
Credo che in effetti questi tre fissi F1.4G siano stati pensati pi? che altro con in mente la fascia alta dei fotoamatori poco attenti a quanto spendono ... quelli che possiamo definire i foto-gonzi ! Di qui la bassissima tiratura che non deve distogliere dalla produzione della merce pi? importante e solida.
Ha perfettamente ragione Giovanni, ieri guardavo bene il nuovo 85/2.8 PC-E, quello ? ancora un pezzo da Nikon (e per inciso io l'ho pagato solo un migliaio di euro).
Scusa ma questa non l'ho capita... il Nikon 28-300 presentato di recente non ? appunto l'analogo del 18-200 per il formato pieno?
Sul resto mi trovo concorde
il senso di quanto ho scritto ieri ? che non nel secolo scorso, ma appena dieci-quindici anni fa Nikon progettava e commercializzava un'altro genere di obiettivi che non gli attuali:
-migliori (otticamente)
-superiori per costruzione e progettazione materiale
-pi? belli come estetica generale e per funzionalit?
Ergo: il problema ? generazionale e parlo delle menti guida dell' Azienda, che hanno fatto passare il progetto in base al quale si doveva erigere un muro verso le esperienze passate, prendendosene esclusivamente il know-how ed innovando al marketing.
Cosa pensiamo di voler fare rispetto questo? Protestare? Certamente...ma...
...
a tanti...specie i non professionisti (ma purtroppo spesso anche a loro)
Si chiama indirizzarsi al mass-market. Quello che fa produrre e vendere milioni di plasticotti in Thailandia per invadere i mercati. Quelli che fanno dire a Nikon India che quest'anno crescer? del 115%.
Cosa possiamo fare rispetto a questo ? Siamo clienti, il cliente ha un solo modo per farsi sentire : non comprare
Io il budget che avevo riservato al 24/1.4G l'ho destinato ad altro e d'ora in poi mi accontenter? solamente di usato ... del secolo scorso (appunto, di dieci-quindici anni fa : i migliori progetti Nikon li ha perfezionati a met? degli anni '90 del XX secolo ... E devo dire che perfino il 28-105/3.5-4.5 sembra pi? interessante del nuovo 28-300/3.5-5.6 G VR II ).
Io ho via via aggiornato il mio parco ottiche con pezzi usati, di buona qualit? a buon prezzo, fatti in old-style ma che gi? al tatto trasmettono un senso di robustezza ed affidabilit?.
Queste nuove ottiche luminose non ho ancora avuto l'onore di tenerle in mano , non credo che far? le corse per accaparrarmele, casomai in futuro, se mai ne avr? la necessit? guarder? sul mercato dell'usato le proposte che ci sono (e se ? vero che i buoni cavalli si vedono alla distanza il loro valore non dovrebbe deprezzare pi? di tanto rispetto ad ora) anche perch? secondo me il prezzo di listino lo fa Nikon, il prezzo dell'usato lo fanno i fotografi e qui (colpi di deredano o no) si ha la vera cartina tornasole del valore di questi oggetti.
Una domanda mi assale per? : il messaggio Italiano (e non NItaliano) di scoramento per le attrezzature PRO viene fuori forte su questo forum, qualcuno di voi sa cosa ne pensa l'utenza al di fuori dei confini del nostro paese ?
Ci sono petizioni in USA perch? Nikon almeno renda disponibile il materiale ordinato a prezzi ufficiali, dato che spesso molti negozianti anzich? fare lo sconto, applicano una maggiorazione per il materiale in pronta consegna
Circa la qualit? costruttiva il discorso ? pi? legato all'et? dei fotografi.
Ma giusto per citare un soggetto che in generale non ? degno di grande nota ... perfino Ken Rockwell ha restituito il 35/1.4G dopo averlo provato perch? ? tutto di plastica e non vale quei soldi rispetto al 28/1.4 che dice di avere (in America si pu? fare, se una cosa non ti piace la rimandi indietro e loro ti rimborsano senza fiatare).
Per inciso il 35/1.4G in USA con garanzia ufficiale costa 1.799 dollari, parenti di 1.303 euro, tasse incluse (!).
Chi ha avuto per le mani AI, AIS o AF pro della fascia professionale anni '90 ha ricordi e motivi per lamentarsi della costruzione degli attuali G luminosi;
chi ha esordito con gli zoomini 18-xxx da kit potrebbe non avere termini di paragone.
Credo che Rudolf intendesse pi? o meno questo.
Esattamente e purtroppo Max... hai ragione da vendere.
Il marketing fa la differnza e tutto viene progettato con una data di scadenza!!!!
Si chiama Planned obsolescence
Non sono un folle ne un sovversivo pero direi di visualizzare attentamente questo Thread che ho aperto .
Esatto. Io poco pi? che ventenne ho cominciato con un 50/1.4 AIs, obiettivo di gran classe.
Un ventenne di oggi che esordisce con un 18-135 con il bocchettone in plastica potrebbe pensare che va bene cos? ...
Perfino il mio vecchio Unitor 24/2.5 AIs del 1983 ? tutto in metallo e pur essendo stato sempre senza tappo anteriore, ? come il giorno che l'ho comperato !
E che dire, lo verifichiamo in tutti i campi, dobbiamo solo aspettare le lenti usa e getta, magari giornaliere...
Anche le idee oggi hanno scadenza, ad esempio il software dopo qualche anno lo rendono inutilizzabile perch? le macchine si rompono e le nuove non lo supportano pi? oppure fanno passare un service pack per nuova versione come ad esempio Vista (Windows 6.0) non ha mai avuto un vero service pack fino a... Windows 7 (compilato come Windows 6.1) ma a pagamento.
Rispondo con testuali parole tratte da un articolo di una rivista del settore pubblicitario del 1928:
"Any manufacturer of a quality product will tell you that the article which refuses to wear out is a tragedy of business."