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8 ottobre 1977: 71° Giro di Lombardia
gen 23 2013 01:00 |
Spinoza
in Reportage
Ciclismo Sport Vintage
8 ottobre 1977: 71° Giro di Lombardia
Il GdL (Giro di Lombardia) è la classica di chiusura del grande ciclismo. In passato era una delle corse più massacranti della stagione, per via del tempo spesso inclemente e del numero di salite previste.
Partiva da Milano, faceva il Ghisallo, "il muro" di Sormano, Porlezza, due volte (ripeto: due volte!) la Val d'Intelvi (verso Intelvi e poi verso Schignano, con doppio passaggio per Argegno) e per finire il colle di S. Fermo con arrivo a Como in Piazza Cavour, o meglio sul Lungo Lario Trento (fino a un certo anno era sul Velodromo dello Stadio Sinigaglia). Era praticamente il giro del lago di Como con tutte le salite delle sue montagne.
Oggi non è più così. Nel 2012 per fare un confronto, il GdL è partito da Bergamo, non ha fatto nè Porlezza nè la Valle d'Intelvi ed è arrivato a Lecco. Ha fatto il Sormano e il Ghisallo, è vero, ma è troppo poco: un GdL all'acqua di rosa (si fa per dire), come è ormai da 20 anni.
Nel 1977 ero nel mio periodo italiano e abitavo proprio a Como. Ero uno studente, già appassionato di fotografia e andavo a vedere l'arrivo tutti gli anni. Ho assistito a momenti di grande eroismo sportivo, come l'arrivo di Franceso Moser nel 1975 con pioggia, vento e la temperatura di pochi gradi sopra lo zero: Francesco me lo ricordo all'arrivo a braccia alzate. ..enorme, altissimo sul suo sellino, mi era sembrato un gigante e ricordo il colore della sua pelle, assolutamente blu per il freddo. Arrivarono in 18 su 106.
Nel 1977 il GdL era stato ancora una volta "gruelling"...massacrante. Lo vinse Gibì Baronchelli, campione triste e sfortunato. Ma quel giorno fu campionissimo e si lasciò dietro la crema dei campioni, compresi Moser (con la fresca maglia iridata vinta in Venezuela un mese prima) e Saronni. Partirono da Seveso invece che da Milano, non so perchè.
Un po' di tempo fa, tra i miei negativi ho ritrovato una decina di foto che avevo fatto all'arrivo della corsa. Manca naturalmente l'arrivo del vincitore perchè i professionisti non mi fecero avvicinare al traguardo. In buon dialetto milanese mi chiesero che c. facevo lì e mi dissero di smammare. Ma dopo i primi 10 arrivi, se ne andarono e così riuscii a fare qualche foto. Tecnicamente non sono granché, sono mosse e un po' mal esposte, ma le riguardo ogni tanto con affetto.
Qui sotto vediamo GB sul podio. Anche con la coppa e i fiori tra le mani, in uno dei momenti più belli della sua vita agonistica, si vede il sorriso di bravo ragazzo triste e un po' timido.
Qui sotto lo vediamo subito dopo con la "Miss". Questa "Miss" non era bellissima, era una ragazza che incrociavo spesso in Via Vittorio Emanuele e di cui non ricordo il nome. Era però simpatica e per anni fu la "Miss" ufficiale delle manifestazioni sportive di Como.
Qui sotto vediamo ancora la "Miss" sulla tribuna della Rai che serviva anche per la premiazione.
Quando i "pro" mi lasciarono il posto riuscii a riprendere qualche arrivo, ma tagliarono il traguardo solo 26 corridori su 114.
Questo, qui sotto, è Fabrizio Fabbri della Sanson che si giocò le sue carte alla grande quell'anno, sempre fra i primi...ma poi cedette a arrivò 10° a 3' da Gibì Baronchelli.
A 11' arrivarono Tinazzi e il grande Sean Kelly, penultimi, ormai non c'era più nessuno sul traguardo e così io riuscii a scattare un'altra foto. Ormai era notte...con condizioni ambientali veramente estreme per i corridori. Notare che Sean Kelly quel giorno arrivò penultimo, ma poi vinse per ben TRE volte il GdL: nell' 83, 85 e 91 (cioè 14 anni dopo questa giornata!)
I fotografi "pro" allora non si chiamavano così e non avrebbero neanche capito cosa voleva dire. Avevano un bel cartellino di cartone appeso al collo con scritto "Stampa" e basta.
Qui sotto ne vediamo uno che è l'emblema del foto-giornalismo dell'epoca. Nikon F con motore, Photomic e 105mm f/2.5 con paraluce (per la pioggia immagino). La macchina e il resto sono ultra-consumati come si conviene a un'arma da battaglia. Mi hanno detto che era un reporter famoso ma non sono riuscito a trovarlo. Se lo trovassi mi piacerebbe dargli questa foto. Se qualcuno sa chi è mi faccia un fischio per favore.
Qui sotto ce ne sono altri due in conversazione confidenziale. Non capisco che macchina abbia in mano quello sulla destra della foto. Anche questi dovrebbero essere conosciuti...qualcuno sa chi siano?
E naturalmente le Forze dell'Ordine, qui con le loro uniformi da pioggia e la faccia da Italiani buoni.
Finisco con le vettovaglie...arriva il caffè per tutti!
Provo affetto per queste foto di 36 anni fa, per un'Italia ancora sempliciotta, ma bella ruspante senza le ipocrisie del politically-correct e con un ciclismo che era ancora nel suo periodo "eroico".
Da allora seguii Baronchelli nella sua carriera. Vinse molto, ma aveva il potenziale per fare di più. Lo posso solo ringraziare per le sue vittorie e per quel suo sguardo triste da ragazzo semplice... come tanti altri...come me.
Note.
- Tutte le foto fatte con Canon F1.
- Per chi volesse vedere un breve video su quell'edizione del GdL, ne ho trovato uno qui...compresa musica spaghetti-western
Il GdL (Giro di Lombardia) è la classica di chiusura del grande ciclismo. In passato era una delle corse più massacranti della stagione, per via del tempo spesso inclemente e del numero di salite previste.
Partiva da Milano, faceva il Ghisallo, "il muro" di Sormano, Porlezza, due volte (ripeto: due volte!) la Val d'Intelvi (verso Intelvi e poi verso Schignano, con doppio passaggio per Argegno) e per finire il colle di S. Fermo con arrivo a Como in Piazza Cavour, o meglio sul Lungo Lario Trento (fino a un certo anno era sul Velodromo dello Stadio Sinigaglia). Era praticamente il giro del lago di Como con tutte le salite delle sue montagne.
Oggi non è più così. Nel 2012 per fare un confronto, il GdL è partito da Bergamo, non ha fatto nè Porlezza nè la Valle d'Intelvi ed è arrivato a Lecco. Ha fatto il Sormano e il Ghisallo, è vero, ma è troppo poco: un GdL all'acqua di rosa (si fa per dire), come è ormai da 20 anni.
Nel 1977 ero nel mio periodo italiano e abitavo proprio a Como. Ero uno studente, già appassionato di fotografia e andavo a vedere l'arrivo tutti gli anni. Ho assistito a momenti di grande eroismo sportivo, come l'arrivo di Franceso Moser nel 1975 con pioggia, vento e la temperatura di pochi gradi sopra lo zero: Francesco me lo ricordo all'arrivo a braccia alzate. ..enorme, altissimo sul suo sellino, mi era sembrato un gigante e ricordo il colore della sua pelle, assolutamente blu per il freddo. Arrivarono in 18 su 106.
Nel 1977 il GdL era stato ancora una volta "gruelling"...massacrante. Lo vinse Gibì Baronchelli, campione triste e sfortunato. Ma quel giorno fu campionissimo e si lasciò dietro la crema dei campioni, compresi Moser (con la fresca maglia iridata vinta in Venezuela un mese prima) e Saronni. Partirono da Seveso invece che da Milano, non so perchè.
Un po' di tempo fa, tra i miei negativi ho ritrovato una decina di foto che avevo fatto all'arrivo della corsa. Manca naturalmente l'arrivo del vincitore perchè i professionisti non mi fecero avvicinare al traguardo. In buon dialetto milanese mi chiesero che c. facevo lì e mi dissero di smammare. Ma dopo i primi 10 arrivi, se ne andarono e così riuscii a fare qualche foto. Tecnicamente non sono granché, sono mosse e un po' mal esposte, ma le riguardo ogni tanto con affetto.
Qui sotto vediamo GB sul podio. Anche con la coppa e i fiori tra le mani, in uno dei momenti più belli della sua vita agonistica, si vede il sorriso di bravo ragazzo triste e un po' timido.
Qui sotto lo vediamo subito dopo con la "Miss". Questa "Miss" non era bellissima, era una ragazza che incrociavo spesso in Via Vittorio Emanuele e di cui non ricordo il nome. Era però simpatica e per anni fu la "Miss" ufficiale delle manifestazioni sportive di Como.
Qui sotto vediamo ancora la "Miss" sulla tribuna della Rai che serviva anche per la premiazione.
Quando i "pro" mi lasciarono il posto riuscii a riprendere qualche arrivo, ma tagliarono il traguardo solo 26 corridori su 114.
Questo, qui sotto, è Fabrizio Fabbri della Sanson che si giocò le sue carte alla grande quell'anno, sempre fra i primi...ma poi cedette a arrivò 10° a 3' da Gibì Baronchelli.
A 11' arrivarono Tinazzi e il grande Sean Kelly, penultimi, ormai non c'era più nessuno sul traguardo e così io riuscii a scattare un'altra foto. Ormai era notte...con condizioni ambientali veramente estreme per i corridori. Notare che Sean Kelly quel giorno arrivò penultimo, ma poi vinse per ben TRE volte il GdL: nell' 83, 85 e 91 (cioè 14 anni dopo questa giornata!)
I fotografi "pro" allora non si chiamavano così e non avrebbero neanche capito cosa voleva dire. Avevano un bel cartellino di cartone appeso al collo con scritto "Stampa" e basta.
Qui sotto ne vediamo uno che è l'emblema del foto-giornalismo dell'epoca. Nikon F con motore, Photomic e 105mm f/2.5 con paraluce (per la pioggia immagino). La macchina e il resto sono ultra-consumati come si conviene a un'arma da battaglia. Mi hanno detto che era un reporter famoso ma non sono riuscito a trovarlo. Se lo trovassi mi piacerebbe dargli questa foto. Se qualcuno sa chi è mi faccia un fischio per favore.
Qui sotto ce ne sono altri due in conversazione confidenziale. Non capisco che macchina abbia in mano quello sulla destra della foto. Anche questi dovrebbero essere conosciuti...qualcuno sa chi siano?
E naturalmente le Forze dell'Ordine, qui con le loro uniformi da pioggia e la faccia da Italiani buoni.
Finisco con le vettovaglie...arriva il caffè per tutti!
Provo affetto per queste foto di 36 anni fa, per un'Italia ancora sempliciotta, ma bella ruspante senza le ipocrisie del politically-correct e con un ciclismo che era ancora nel suo periodo "eroico".
Da allora seguii Baronchelli nella sua carriera. Vinse molto, ma aveva il potenziale per fare di più. Lo posso solo ringraziare per le sue vittorie e per quel suo sguardo triste da ragazzo semplice... come tanti altri...come me.
Note.
- Tutte le foto fatte con Canon F1.
- Per chi volesse vedere un breve video su quell'edizione del GdL, ne ho trovato uno qui...compresa musica spaghetti-western
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5 Comments
Purtroppo ho l'impressione che alcune (o addirettura molte) di quelle foto oggi verrebbero scartate alla prima scrematura... Perché non abbastanza nitide/pulite/perfette/mosse.
Eppure trasmettono cosí tanto...
a_
Di Baronchelli ricordo soprattutto il mondiale terminato al secondo posto dietro Hinault, quando era quasi a fine carriera. Una strenua difesa prima di essere staccato da un fuoriclasse che quell'anno appariva imbattibile.
So che gestisce un negozio di bici nella Bergamasca e continua a correre fra gli amatori in Mountain Bike con eccellenti risultati. D'altronde era un campione.
Tempi lontani, non tanto per i ciclisti che, anche con la bici in carbonio, devono comunque pedalare forte per vincere le gare, ma soprattutto per i fotografi.
Quelle foto "slightly out of focus" che oggi si fanno solo con la macchina guasta e che al tempo erano la norma nella foto d'azione.
Grazie, grazie davvero per il gran documento che hai voluto condividere.
ALberto