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Nikon Zoom 16-35mm F4 VR vs. Nikon 17-35mm F2,8 su D800... l'un o l'altro ?


Immagine Allegata: _DSC3575.jpg

 

Con il 16-35/4, il 24-120/4 e il recentissimo 70-200/4 Nikon ha completato la triade degli zoom FX ad apertura costante di seconda fascia, colmando un "buco" nella sua offerta che molti utenti lamentavano.
Infatti il divario prestazionale, costruttivo e... di esborso tra i professionali f/2,8 e gli amatoriali f/3,5-4,5 (quando non f/4-5,6) era troppo elevato per rappresentare un'alternativa reale e praticabile. Diventava inutile quindi testarli a confronto.

 

Diverso il caso del 16-35. I giudizi contrastanti (ma in maggior parte entusiastici) di alcuni utilizzatori professionali; i test strumentali di segno opposto; gli elogi iperbolici di Ken Rockwell (che lo ritiene superiore a 14-24/2,8 e 17-35/2,8); il fatto che John Shaw lo abbia inserito nella sua "scuderia"; hanno acuito il mio desiderio di provarlo.
Questo test comparato sul campo si deve alla cortesia dell'amico Stefano Bressan, che ringrazio per l'ottica, il tempo e la passione con cui ha partecipato a questo test "a quattro mani".
16-35/4 (suo) e 17-35/2,8 (mio) alternati su D800 (mia) e su D700 (sua).

 

1) Caratteristiche, struttura, specifiche.

 

Immagine Allegata: _DSC3577.jpg

 

Del 16-35/4 colpisce la mole: a onta della lente frontale più piccola il diametro “fuori tutto” è identico a quello del 17-35/2,8. Per contro, la presenza del VR e del correlato schema ottico più complesso incide sulla lunghezza: un paio di cm in più. A ridurre il peso provvede comunque lo scafo in plastica (di ottima qualità, ma pur sempre “plasticosa”) rispetto al vecchio buon metallo del cugino più luminoso: sono una sessantina di grammi in meno, sensazioni tattili in conseguenza.
Design liberamente ispirato a quello di una rohrhandgranate austriaca della prima guerra mondiale, manico compreso. Più dinamica la silhouette del 17-35.
L'impressione è comunque di solidità (in entrambi): le ghiere ben dimensionate, prive di giochi o impuntamenti, cadono “al punto giusto”. Ottimo il bilanciamento con la D800 (+ grip).
Presenti nel 16-35 l'attivatore del VR e la consueta guarnizione antipolvere attorno al bocchettone; nel 17-35 la ghiera autonoma dei diaframmi e l'intaglio AI.
Piuttosto veloci i due AFS, piiù silenzioso quello del 16-35.

 

Immagine Allegata: 17-35:2,8 1.jpg
schema 17-35/2,8
Immagine Allegata: 16-35:4 1.jpg
schema 16-35/4

 

Scheda tecnica: ----- 16-35/4 VR G (17-35/2,8 AFS)
angolo di campo ---- 107°- 63° (104°- 62°)
Lenti-gruppi ---------- 17-12 (13-10)
Vetri speciali---------- 3asph, 2ED (3asph, 2ED)
f/ ----------------------- 4 - 22 (2,8 - 22)
maf min. -------------- 0,28m (0,28m)
dimensioni------------ 82,5 x 125mm (82,5 x 106mm)
peso ------------------ 685gr (745gr)
diametro filtri--------- 77mm (77mm)

 

2) I "muri"

  • Non possiedo mire-ottiche in grado di coprire 107° di angolo di campo a una distanza di 80 cm. D'uopo pertanto ricorrere al classico “muro”. Per ciascuno dei due obiettivi ho scattato con D800 su treppiede a f/4, f/8 e f/22 alle focali di 16(17)mm, 24mm e 35mm. Vale a dire la massima apertura comune fra le due ottiche, il diaframma migliore e la massima chiusura, che nei grandangolari spinti si usa spesso e volentieri per il tutto-a-fuoco sfruttando l'iperfocale. Disattivato il VR nel 16-35.
  • NEF aperti in CaptureOnePro7, convertiti e ridimensionati senza alcun intervento, Escluse le correzioni-lente automatiche del software (nonché allo scatto il VR nel 16-35). I fotogrammi sono stati analizzati con cura al 100% col lentino (loupe) di Cone7. Vale a dire a dimensioni d'immagine enormi (2,6 x 1,7 m circa a monitor a 72 DPI). Purtroppo dovrete fidarvi delle mie conclusioni: non è possibile allegare all'articolo i NEF interi. Metto qui i file alternati in sequenza per focale e diaframma:
16(17)mm:
Immagine Allegata: _DSC3578.jpg
17-35 f/4
Immagine Allegata: _DSC3587.jpg
16-35 f/4
[Immagine Allegata: _DSC3579.jpg
17-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3588.jpg
16-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3580.jpg
17-35 f/22
Immagine Allegata: _DSC3589.jpg
16-35 f/22
24mm:
Immagine Allegata: _DSC3581.jpg
17-35 f/4
Immagine Allegata: _DSC3590.jpg
16-35 f/4
Immagine Allegata: _DSC3582.jpg
17-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3591.jpg
16-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3583.jpg
17-35 f/22
Immagine Allegata: _DSC3592.jpg
16-35 f/22
35mm:
Immagine Allegata: _DSC3584.jpg
17-35 f/4
Immagine Allegata: _DSC3593.jpg
16-35 f/4
Immagine Allegata: _DSC3585.jpg
17-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3594.jpg
16-35 f/8
Immagine Allegata: _DSC3586.jpg
17-35 f/22
Immagine Allegata: _DSC3595.jpg
16-35 f/22

 

Cosa dedurre da questa carrellata (noiosa, ma necessaria) ?
1) Il livello di dettaglio in entrambe le ottiche è molto elevato al centro (elevatissimo per il 17-35) a tutte le aperture e focali. Si mantiene decisamente buono fino ai 4/5 dell'immagine. Decade in ugual misura agli angoli in entrambi gli obiettivi (un deficit di planeità di campo che fa parte "del gioco" in uno zoom-wide da reportage). Ne soffre in misura analoga lo Zeiss 16-35. Meno (a 17mm) il Nikkor 14-24, che però a 17mm non è alla sua focale minima, ha un'escursione minore e... non arriva a 35mm.
2) A questa distanza (80cm per tutti gli scatti) i fotogrammi a 16 e 17mm rispettivamente di 16-35 e 17-35 coincidono. L'angolo di campo cioè è uguale. Non così all'infinito, dove i 3° in più del 16-35 sono "reali" e visivamente apprezzabili.
3) Molto buono il controllo della vignettatura a f/4 per entrambi gli zoom. Distorsione nella norma (stante la distanza) alla focale minima. A dispetto di un progetto di 12 anni più "vecchio", il 17-35 distorce semmai un pelino meno del parente giovane. A 24 e 35mm sul tema siamo a livelli da focali fisse. A proposito, a differenza delle mire ottiche (non utilizzabili) che avevo con me, il muro era bensì sufficientemente piano, ma con "disegno" dei mattoni irregolare. Ciò potrebbe indurre il lettore a essere più severo di quanto sono stato io... La distorsione "a onda" che si vede, per esempio, non è indotta dagli obiettivi...
4) A distanza-test la maggior nitidezza del 16-35 dichiarata da Rockwell non emerge affatto. Dall'analisi al 100% dei file vedo bensì un maggior contrasto generale, uina saturazione più elevata, ma un dettaglio complessivamente inferiore. Forse il 17-35 di Ken non era stato revisionato come il mio; forse il suo commento è relativo a distanze diverse (magari a infinito); forse la sua "nitidezza" ingloba il "contrasto"; o forse li ha messi tutti a TA: 14-24 e 17-35 a f/2,8, 16-35 a f/4. Chissà... :unsure:
Concordo piuttosto (non mi capita spesso...) con le risultanze dei due test di Photozone.

 

PS. Come da esplicita richiesta, metto anche gli scatti di controllo ovviamente effettuati col 17-35 alle tre focali a f/2,8. Non erano stati inseriti all'inizio nel test per l'altrettanto ovvia impossibilità di raffronto col 16-35:
Immagine Allegata: _DSC35962,8.jpg
17mm, f/2,8
Immagine Allegata: _DSC35972,8.jpg
24mm, f/2,8
Immagine Allegata: _DSC35982,8.jpg
35mm, f/2,8

 

3) Sul campo, distanze medio-lunghe

 

Mezza giornata di scatti in quel di Asolo. Paesaggio urbano e street alternando i due zoom su D800 e D700. Misurazione Matrix, stessi diaframmi. Esposizione non sempre identica, forse perché il Matrix D800 (molto...analitico) sembra "interpretare" in modo lievemente diverso i contrasti riprodotti dai due obiettivi. La lettura esposimetrica delle immagini più contrastate del 16-35 viene spesso tradotta in una sovraesposizione di 1/3 di stop rispetto a quella del 17-35. Questa mia è solo una ipotesi, che meriterebbe approfondimenti ulteriori. Nessuna differenza invece in caso di luce diffusa.
Questa prima serie (scorci dello splendido borgo) è tutta su D800. In ogni coppia di foto il primo fotogramma è del 17-35, il secondo del 16-35. File aperti, analizzati e convertiti con CaptureOnePro7, nessun intervento di ottimizzazione eccezion fatta per qualche lievissima correzione della prospettiva per motivi... estetici. Davvero molto lieve: il più lo aveva fatto la doppia livella elettronica nel mirino D800...

 

Immagine Allegata: _DSC3600.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3601.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3604.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3605.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3607.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3606.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3608.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3609.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3611.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3610.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3612.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3613.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3631.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3630.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3635.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3634.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3660.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3659.jpg

 

Direi che a distanze medio-lunghe il 16-35 pareggia il conto del dettaglio col 17-35, azzerando il lieve svantaggio in cui si trova alle distanze brevi. Analizzando questa serie la nitidezza tra i due risulta sostanzialmente uguale; più contrastati e "secchi" i file del 16-35 (la cosa è evidente anche nei file ridimensionati osservando i toni più chiari, sempre "brillanti"); di converso appaiono più morbidi e "plastici" quelli del 17-35. Differenze non eclatanti, comunque. Azzarderei che i Nanocristalli del 16-35 ne sappiano qualcosa... e anche che lo schema ottico del 16-35 sia ottimizzato per distanze più lunghe rispetto a quello del 17-35.

 

4) Sul campo, distanze medio-brevi

 

A "tiro" da ritratto ambientato e street il vantaggio del 17-35 è lieve, ma costantemente percepibile (almeno nei file a piena risoluzione).
Maggior microdettaglio nei ritratti (capelli) e più gradualità nei passaggi tonali (incarnati). Avevamo fatto una serie di ritratti alle due simpaticissime signorine prima di apprendere che erano minorenni. In assenza di liberatoria dei genitori, postabile pertanto solo un ritratto "di schiena" in cui i soggetti non sono riconoscibili.
Da notare anche, nei due interni a 3200 ISO (con D700, casualmente avevo preso in mano quella...), la maggiore apertura delle ombre nei file 17-35:

 

Immagine Allegata: _DSC3624.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3625.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3627.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3626.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3640.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3639.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3646.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3647.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3657.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3658.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC8501.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC8502.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC8504.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC8503.jpg

 

Complessivamente meglio il 17-35, quindi, alle corte distanze, ma con una eccezione: il controluce (e le situazioni in cui lo sfondo è molto più chiaro del soggetto). Il 16-35 infatti ha un controllo del flare assolutamente degno di nota. Sarà la minore luminosità, saranno i Nanocristalli (entrambe le cose probabilmente... più la prima che la seconda) in ogni caso la performance è degna di nota:

 

Immagine Allegata: _DSC3642.jpg

 

Immagine Allegata: _DSC3643.jpg

 

5) Note a margine
a) In tutte le coppie di foto a corredo dell'articolo, salvo diversa indicazione esplicita, la prima è ottenuta col 17-35. Quella del 16-35 segue.
b) CaptureOnePro7 si è rivelato uno strumento di decodifica dei RAW assolutamente eccezionale. Una panoramica delle sue funzioni sarà oggetto del mio prossimo articolo.
Il software non legge i settaggi on-camera e volutamente i file del test non sono stati postprodotti. Sarebbe stato possibile con pochi click ottenere un recupero totale di dettaglio nelle luci e nelle ombre, uniformare l'illuminazione, accentuare tridimensionalità, brillantezza e nitidezza ai bordi, eliminare ogni genere di aberrazioni, intervenire selettivamente su singole zone dell'immagine... e molto altro, ma ciò avrebbe snaturato il confronto.

 

6) L'opinione di Stefano

  • un grazie all'amico Stefano che ha partecipato attivamente al test, non solo con il suo 16-35. Non ho utilizzato direttamente i suoi file, ma la loro analisi mi è stata di grande utilità. E anche le sue osservazioni acute, di cui trascrivo il nucleo:
  • Quanto alle prove, onestamente, i giudizi tecnici li lascio a chi li sa fare. Le mie sono solo impressioni di neofita e appassionato.Senza dubbio i due obiettivi hanno temperamenti diversi, più "morbido" il 17 più "contrastato e dettagliato" il 16. Oltre non andrei, se non per evidenziare come il 16 sia figlio del suo tempo.Ben si adatta alla tecnologia digitale, ai corpi tecnologicamente evoluti e dalle alte prestazioni. E' un pò un simbolo dell'aberrazione della corsa senza fine alla ricerca dell'evoluzione a tutti i costi." [omissis...] Non posso dimenticare, nel mio percorso di audiofilio, quando si raggiunse la tabe del sistema osannando un certo equipaggiamento che faceva sentire distintamente i colpi di tosse e i respiri degli orchestrali durante una riproduzione delle quattro stagioni di vivaldi. Mi chiesi allora: cosa diavolo c'hanno a che fare i colpi di tosse con le quattro stagioni? Io cercavo la perfezione nell'ascolto della musica ed ascoltarmi i respiri e i colpi di tosse non era audiofilia ma ne era il parossismo. Ciò che voglio dire è che badiamo più alla forma che alla sostanza: so che ormai è un luogo comune, ma non sono i luoghi comuni fonte di verità? Siamo più attratti dai milioni di pixel, dai forti contrasti e dal dettaglio esasperato e magari non ci curiamo della composizione dell'immagine o di scegliere il momento migliore per la luce. Per questo secondo me il 16 è più moderno, mentre il 17 è più (passami questo termine ) "pellicoloso". Il 16 è futurista, il 17 è romantico. Le mie sono impressioni che poco hanno a che fare con la tecnicità del confronto tra due obiettivi, lo so, e di certo non ti saranno di aiuto nella stesura della tua recensione. Ciò detto, posso comunque affermare che sono entrambi due grandi obiettivi e se li avessi entrambi nella borsa non saprei quale innestare. Credo il 17. O forse il 16."
Qui siamo al Caffè Centrale di Asolo in pausa-lavori. Le aberrazioni attengono... alla specchiera:
Immagine Allegata: _DSC3653.jpg

 

7) Conclusioni

 

# Con il 16-35/4 Nikon propone un widezoom di qualità notevole, a un prezzo adeguato, con prestazioni simili a quelle dei professionali f/2,8. Niente a che vedere col "vecchio 18-35/3,5-4,5. Tendenza lodevole, che fa ben sperare anche per il recentissimo 70-200/4.

 

# Il 17-35 si è confermato, anche su D800 con buona pace delle cassandre, uno dei migliori zoom mai prodotti da Nikon. Lo ritengo tuttora "la" scelta per il reportage dinamico. Più pixel ha il sensore... meglio va il 17-35.

 

# Quale dei due preferire? Dei rispettivi comportamenti ho scritto sopra. Maggiore apertura max o VR? Dipende dagli impieghi prevalenti. Personalmente con un widezoom trovo il VR utile solo in (poche) occasioni statiche. Per foto dinamiche è controproducente e va disattivato. Poter aprire a f/2,8, invece, a me serve non di rado.

 

# Riterrei ridondante averli entrambi nello stesso corredo. Meglio uno dei due e il 14-24. Oppure uno dei due e un paio di wide fissi (e luminosi).

 

Gianni Zadra
http://www.giannizad.../Home_Page.html

 

 

Test: Yes



25 Comments

Eccellente test, Gianni: i miei complimenti.
Devo dire che la descrizione dei due obbiettivi calza alla perfezione.

Degna di nota la parte conclusiva e l'opinione di Stefano: "Chapeau".
Meditate gente...
..che dire,complimenti !
Me la sono letta tutta d'un fiato e concordo sul 16-35 che possiedo.

Grazie per il test

PS: anche a me ricorda la granata tedesca con il manico.. :DD

ppss: hai per caso provato ad aprire i file con capture nx2 o view nx? Non ho provato il software DxO ma per quel che vedo a monitor rende più onore al 16-35 rispetto ad adobe camera raw. Ma non ho competenze tecniche per approfondire la cosa
Foto
Adriano Max
gen 03 2013 16:23
Davvero interessante !! emerge a pieno la differenza delle 'filosofie' tra i due progetti e l'opinione di Stefano è una chiosa irresistibile !!
:)

Un consiglio: invece di un muro di mattoni (imprescindibile forse solo per la distorsione) poteva essere forse più interessante trovare una location in cui tre oggetti tridimensionali si trovassero su uno stesso piano perpendicolare all'asse focale e fosse possibile collocarli al centro, su un lato e in un angolo del fotogramma: diviene quindi comunque possibile fare i confronti sulle parti a fuoco dei suddetti quanto a definizione di immagine e si rendono le riprese più interessanti ... inoltre - grazie al fatto che sono oggetti tridimensionali - diviene possibile evidenziare in qualche misura anche altre caratteristiche, come la curvatura di campo, che altrimenti vengono vissute come 'perdita di definizione' sul piano, mentre è notorio che molti obiettivi non sono 'planar' !
:P

Grazie !!
Adriano.
Foto
giannizadra
gen 03 2013 17:12

ppss: hai per caso provato ad aprire i file con capture nx2 o view nx? Non ho provato il software DxO ma per quel che vedo a monitor rende più onore al 16-35 rispetto ad adobe camera raw. Ma non ho competenze tecniche per approfondire la cosa


Ho aperto alcuni file anche con CaptureNX2 (che ho in computer ma non uso più) e con DxO8 (che ho in versione di prova e non mi dispiace), ma secondo me non c'è niente da fare: CaptureOnePro7 li surclassa tutti (camera RAW compresa). Il nuovo algoritmo è straordinario.
In PhaseOne hanno lavorato davvero alla grande.
Foto
giannizadra
gen 03 2013 17:22

Davvero interessante !! emerge a pieno la differenza delle 'filosofie' tra i due progetti e l'opinione di Stefano è una chiosa irresistibile !!
:)

Un consiglio: invece di un muro di mattoni (imprescindibile forse solo per la distorsione) poteva essere forse più interessante trovare una location in cui tre oggetti tridimensionali si trovassero su uno stesso piano perpendicolare all'asse focale e fosse possibile collocarli al centro, su un lato e in un angolo del fotogramma: diviene quindi comunque possibile fare i confronti sulle parti a fuoco dei suddetti quanto a definizione di immagine e si rendono le riprese più interessanti ... inoltre - grazie al fatto che sono oggetti tridimensionali - diviene possibile evidenziare in qualche misura anche altre caratteristiche, come la curvatura di campo, che altrimenti vengono vissute come 'perdita di definizione' sul piano, mentre è notorio che molti obiettivi non sono 'planar' !
:P

Grazie !!
Adriano.



La "location" giusta è la mira ottica, ma con 107° di angolo di campo ce ne voleva una enorme. Coi tre oggetti in 3D, stante la pdc a 16(17)mm a f/4 non avrei visto niente di più che col muro, e avrei dovuto variare a ogni focale tutto l'ambaradan, con molte possibilità di errore. Né avrei potuto verificare vignettatura e definizione sul piano sensibile (che perlappunto è un piano). Anche su un oggetto in 3D non è possibile isolare la perdita di definizione indotta dalla curvatura di campo rispetto alle altre possibili cause. Del resto, poiché il sensore è piano...a che gioverebbe saperlo?
Mi piacerebbe approfondire con te la questione. Ciao!
Ottimo lavoro, grazie.
Ora ho le idee più chiare sulla scelta, quando sarà il momento di sostituire il 18-35mm.
Riguardo ai prezzi mi pare di vedere che il 17-35mm usato costa +/- come il 16-35mm nuovo.
Vedremo......
Nuccio
Foto
Adriano Max
gen 03 2013 17:51

[...]
Mi piacerebbe approfondire con te la questione. Ciao!


:) è vero che dovendo cambiare focale il mio suggerimento prevede un lavoro oneroso e prono ad errori ... magari proverò io in un futuro prossimo a fotografare una scena nel modo che mi sono proposto: in tal modo non verseremo fiumi di bit-parole per dire cose che un'immagine racconta ad uno sguardo !

In questa foto tratta da un mio Test a dei 28 e 30mm su DX si può in qualche modo intravedere ciò che intendevo in merito alla possibilità di discriminare le differenze di resa:

Immagine Allegata: confronto_duomo_bordo_est_2.8.jpg

Ciao,
Adri.
Ho letto con estremo interesse il bellissimo test, Gianni, grazie.
Ho il 16-35 e all'epoca dell'acquisto ci ho pensato molto su quale scegliere tra i due; alla fine, anche se non ho mai provato il 17-35, credo di aver fatto la scelta più corretta tra i due in base a quelli che sono i miei gusti e per il genere che prediligo (paesaggi). Le differenze tra i due si vedono e, come ben reso da Stefano, non possono essere 'ridotte' a cercare una supremazia tecnica dell'uno o dell'altro; insomma non c'è un vincitore o un vinto, ma sono sostanzialmente due ottimi obiettivi con caratteri diversi; un po' come a suo tempo avevo toccato con mano tra il 28-70 e il più recente 24-70. Questi ultimi li ho avuti entrambi e, felicissimo del primo, se non fosse caduto irreparabilmente, mai mi sarei sognato di passare al secondo che però una volta preso ho preferito al primo come resa. E' stato proprio questo fatto a farmi scegliere il 16-35, ma sono convinto che sarei ugualmente soddisfatto anche del 17-35, sicuramente più adatto al tuo genere di foto e in generale credo un po' più versatile nell'utilizzo.

...

Mi pare fosse spinoza che lamentava la stessa cosa con il suo esemplare, ma che avesse riconosciuto che l'obbiettivo che ha Gianni é completamente diverso e molto migliore.
E mi sento di dire che anche il mio esemplare non ha nulla dei difetti che descrivi, pur non avendolo mai potuto confrontare con altri (se non con il Canon 16-35 II, che a paritá di macchina - EOS 5D - produceva immagini tremendamente peggiori del Nikon).

Temo quindi che esistano esemplari difettati ed altri visibilmente migliori dello stesso obbiettivo.
La cosa é piuttosto seccante, e mi risulta abbastanza unica per le ottiche professionali Nikon. :(

Ma mi pare l'unica spiegazione plausibile per i giudizi completamente differenti che hanno alcuni (e purtroppo anche tu).
Proprio perché mi sembra improbabile che si possano avere opinioni tanto discordanti se le lenti di cui si parla avessero la stessa resa, ma allo stesso modo non ci sono motivi per rigettare come "sbagliata" una conclusione piuttosto che un'altra.
a_
Io ad esempio - ma siamo tremendamente O/T - penso l'esatto opposto tra 20/2.8 e 17-35/2.8.
A me il 20 mm Nikon in digitale é sempre sembrato un ferrovecchio ... e ne ho avuti tante versioni, sia D che non D.

Il 17-35/2.8 Nikon invece non è mai stato tra i miei obiettivi preferiti ma ... ho preferito ricomperarlo (per niente, in pratica, cambiando i vecchi fissi Nikon) per utilizzare quello al posto di 20-24-28-35 AFD :)

Per quello che può valere la mia opinione in un consesso di "grandangolaristi" da reportage e panorama ;)
Foto
giannizadra
gen 04 2013 09:53
Il mio 17-35 ha quasi tredici anni. L'ho acquistato appena uscito.
L'anno scorso, dopo due lustri abbondanti di onorata (e intensissima) carriera, ho notato un repentino calo di prestazioni, presumibilmente anche a seguito di un piccolo urto. L'ho fatto revisionare in assistenza (sono serviti due invii, il primo intervento non riuscì) e oggi va meglio di quando uscì la prima volta dalla scatola. E... meglio su D800 che su F5.
Probabilmente anche il tuo, Batman, ha bisogno di un tagliando. A volte è sufficiente riparare il circuito AF. In generale, credo che la differenza di resa tra esemplari diversi dipenda sostanzialmente dalle vicissitudini che hanno contrassegnato le rispettive storie... Non è un'ottica (ammesso che ve ne siano...) da acquistare usata senza averla provata bene.

Presumo del resto che anche un 16-35, tra dieci anni, richiederà manutenzione.
Sul 20/2,8 concordo con Rudolf. Sul digitale non mi ha mai convinto, e vi si comporta nettamente peggio del 17-35 a 20mm.
Sul 20 AFD, che ho preso quando sono passato a FX, sono d'accordo anch'io con Gianni e Rudolf; non mi è mai piaciuto su D700; l'ho venduto assieme al 35/2 AFD, che invece non andava male, quando ho preso il 16-35 (prima di avere la D800).
Mah, il 20mm AFD ce l'ho e lo tengo stretto, alternandolo al 17-35 (ed a volte alla focale piú bassa del 24-70, pur non essendo identica).
Andava benissimo su D700, ma non l'ho ancora provato decentemente sulla D800.

Ma il problema é lo stesso descritto per i 17-35, e l'ho constatao di persona.
Dei due esemplari che ho avuto nell'era digitale (piú uno precedentemente, usato solo su pellicola), uno sembrava uno scarto della peggior sottomarca, mentre l'altro (che ho ancora) si comporta in maniera esemplare.
Sembrano due obbiettivi totalmente differenti.
Uno soffriva di flare in praticamente tutte le situazioni, manco fosse un Sigma 14mm, mentre nell'altro non ho mai visto un solo riflesso in nessuna situazione. Eccetera.

Temo quindi che anche di quello ci siano esemplari che vanno in maniera molto diversa. :(
a_
Ciao Gianni e grazie per l'articolo. Mi ha sempre interessato il confronto tra questi due zoom.
Confermo ciò che riporta André e cioè che ho avuto un 17-35mm e che aveva una pessima resa ai bordi a qualsiasi apertura. Ho perso degli scatti veramente unici sulla cima della Marmolada per colpa sua, fatti a f/11 con bordi inguardabili.
Poi ho provato il 17-35mm di Gianni e ho pensato: è un altro obiettivo, una macchina da guerra...leggermente morbido a TA sugli spigoli ma altrimenti inciso e ben contrastato (in senso buono, non eccessivo).
Se possibile avrei gradito di vedere anche la resa a f/2.8 del 17-35mm anche in assenza di uno scatto gemello sul 16-35mm
Inoltre penso che le foto "di risoluzione" potevano essere corredate dei crop al centro e agli angoli. Gianni, ci inviti a fidarci del tuo giudizio e va bene, ma vedere coi propri occhi è sempre un'esperienza appagante :)
Ormai io non uso quasi più gli zoom e quindi non penso di ricomprare nessuno dei due contendenti, ma adesso so che che sono entrambi ottimi.
Grazie per il lavoro serio e immagino lungo che avete fatto. Anche al tuo gentile socio e ospite.
Michele
Foto
giannizadra
gen 04 2013 21:27
Grazie a te per l'apprezzamento, Michele.
Per quanto riguarda i crop 100%, dopo averne pubblicati a iosa nel topic ufficiale della D800 come ricorderai ho scritto che non ne posterò più. Non cambio facilmente idea, ma è una buona ragione perché tu venga a trovarmi a Montebelluna; ho una caterva di NEF del 17-35 a f/2,8 a tutte le focali.
Per quanto riguarda i file del 17-35 a TA, ovviamente ho effettuato per controllo anche i tre scatti ai muri a 17, 24 e 35mm a f/2,8. La cosa migliore che posso fare per soddisfare la tua richiesta è di postarli nel test: cosa che faccio ora.
PS. Li troverai in coda al paragrafo sui "muri".
In effetti mi ero dimenticato del tuo impegno a non postare più crop e lo capisco.
Adesso mi guarderò gli scatti a f/2.8, ma ho comunque quelli fatti da me col tuo obiettivo....
Grazie di nuovo e a presto

Comunque il digitale mi ha sempre spiazzato per quello che riguarda le ottiche,forse se l'avessi saputo prima di un intervento, non l'avrei dato via il 17-35 2,8,comunque lo spiazzamento è dovuto al 20 afd,che sulla D800,è bellissimo,a tutti i diaframmi,con un colore molto bello e piacevole nei passaggi,e i bordi sono ottimi,mentre sulla D600 è deludente,un po' impastato e non brillante come sulla D800,in PP devo andare su con la msc. :bigemo_harabe_net-01: ma come mai????????


Ciao Bat, c'è qualche cosa che non va. Infatti non può esserci nessun motivo "normale" per cui una lente vada bene sulla D800 e male sulla D600.
Potrebbero esserci, a occhio, due cause, una è che i tuoi test vanno rifatti, magari è cambiata la luce oppure hai sbagliato la maf, non saprei. L'altra è che ci siano dei problemi con l'allineamento della D600, ma credo sia molto molto improbabile.
Un'ultima domanda, ma forse dovevo farla prima: i tuoi test li hai fatti mettendo a fuoco manualmente con la macchina su cavalletto e usando il Live-view...veroooo?
Ciao
Michele
Foto
giannizadra
gen 05 2013 20:38
In effetti, Batman, messa così la cosa è priva di senso.
Penso anch'io a un problema di B/F focus del tuo 20mm con la tua D600.
Foto
giannizadra
gen 05 2013 21:02
E' in parte vero, però trattandosi di focale fissa (e corta...) dovresti trovare una taratura individuale in ogni caso accettabile. Parti da -10 come per la D800 ed effettua qualche prova variando in più e in meno.

Complimenti Gianni per la consueta perizia e profondità di analisi. Confermi quanto di buono si sente e si legge sul 16-35 ma, altresì, confermi che io dal mio 17-35 non mi separerò ;) !

Mi rendo conto che anche io non ero ancora entrato completamente nel merito del confronto.
Mi permetto di citare Max, perché oltre ad unirmi ai suoi ringraziamenti anche io la penso allo stesso modo sul mio 17-35. ;)

L'unica frase dell'articolo che non mi sento di condividere é quella sull'inutilitá o quasi del VR sulle focali corte, peró.
Trovo che di suo sarebbe un ottimo strumento creativo per il fotografo "a mano libera" (categoria alla quale appartengo).
A 16/17mm, potendo scendere sotto il 1/15sec canonico si possono "sfilare" pedoni e passanti anche a mano libera, in maniera piú marcata di quanto non permetta una lente non VR.

In questo momento non mi sognerei mai di cambiare l'f2.8 del mio superwide per un diaframma in meno ed il VR, ma ammetto che se dovessi comprare ora uno zoom di quel genere valuterei molto seriamente il nuovo 16-35.
Soprattutto dopo le buone parole spese nel confronto, che mi pare facciano onore alla nuova lente.

Personalmente poi sono molto contento di sentirne parlare bene, perché il 14-24 per quanto fantastico é proprio una cosa completamente differente da un 16/17-35, che reputo una focale insostituibile.

Grazie ancora. :)
a_
Foto
Adriano Max
gen 08 2013 12:57
Io se devo essere sincero trovo che le immagini siano 'piccole' per valutare la definizione pura delle due lenti: per questo trovo utili i crop (che servono solo per non appesantire la fruizione o il server: va benissimo anche la possibilità di scaricare le immagini a piena risoluzione) ...

Vedo anche la maggior apertura nelle ombre del 17-35mm che reputo sia uno dei due quid per cui preferire questa lente: l'altro quid è il fatto che possa aprire di uno stop, cosa che fotografando soggetti in movimento lo rende ancora di fatto il must have in casa Nikon.

Se si fotografano soggetti statici a mano libera ritengo che il meno luminoso f/4 sia invece lo strumento più opportuno.

La robustezza dell'oggetto credo sia ancora a vantaggio del 17-35mm anche se un crash test non l'ho fatto ...
:P

In definitiva sono strafelice del 16-35mm f/4 che possiedo e non ho mai ceduto: credo attualmente sia per me la miglior scelta possibile.
Credo anche che vedremo un upgrade del più luminoso: se fosse un gatto di 13/14 anni potremmo dire che ormai è 'anziano' ... anche se certamente ha ancora qualche anno dinanzi ...
:)

Ciao,
Adri.
Buon giorno a tutti,vorrei un parere circa il 16-35 f4. Il mio negoziante ieri mi ha fornito un esemplare in prova, nuovo, non Nital. Ho notato subito che
la regolazione della focale è "ruvida". E' una caratteristica dell'ottica o un difetto dell'esemplare fornitomi?
Ringrazio tutti per la cortesia. Un saluto
Francesco
Foto
giannizadra
mar 27 2013 11:40
La ghiera dell'esemplare provato nel test non mi è sembrata "ruvida"; presentava la giusta resistenza. Ma spero intervenga qualche utilizzatore abituale dell'ottica.
A volte basta ruotarle un po' di volte di seguito perché le ghiere diventino scorrevoli.
Grazie Gianni, cortese come sempre.
Proverò
Foto
Adriano Max
mar 27 2013 13:42

La ghiera dell'esemplare provato nel test non mi è sembrata "ruvida"; presentava la giusta resistenza. Ma spero intervenga qualche utilizzatore abituale dell'ottica.
A volte basta ruotarle un po' di volte di seguito perché le ghiere diventino scorrevoli.


Anche nel mio esemplare. Non è fluida e 'oleosa' quanto a resistenza come quella dei due 70-200mm AFS ... ma non è ruvida.
Come Gianni ha evidenziato, anche per me vale che tutte le ghiere da me usate si sono 'fluidificate' ...
;)

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