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I Dossier di Nikonland : la riduzione del rumore via software


C'era una volta il rumore cattivo. Quell'insano disturbo che andava a sovrapporre alle nostre preziose foto una trama di coriandoli.

Ricordo con orrore i file della D100 che già ad ISO 400 produceva cose inguardabili.
Andava un pelo meglio la D2x che comunque oltre i 720 ISO era veramente difficile da utilizzare.

Più pulita la D2Hs (la D2H purtroppo é stata una grossa delusione) ma non poi così tanto.

Finché arrivò la terza generazione Nikon (D3/D3x/D700/D300/D90) e le cose cambiarono. Addio rumore cattivo e spazio agli alti ISO fino ad arrivare là, dove nessun fotografo era mai giunto prima (la D3s e i suoi 12.800 ISO pratici con addirittura un 102.400 ISO di emergenza).

In attesa di vedere come sarà la quarta generazione che a guardare la D7000 si preannuncia ancora più meravigliosa ... ci domandiamo in questo dossier se siano ancora attuali i vari strumenti di riduzione del rumore, considerando che quelli inseriti nelle fotocamere e quelli operanti dietro le quinte nei software di sviluppo oramai sono molto efficienti senza andare a danneggiare i più minuti particolari catturati da ottiche e sensori ad alta risoluzione.

Vediamo insieme il punto di vista dei redattori di Nikonland.

IL PUNTO DI VISTA DI RUDOLF


Francamente ? Non é che io mi preoccupi poi tanto del rumore ...

... il punto é che cerco, per quanto possibile di esporre bene in fase di ripresa.

Le circostanze in cui mi muovo fanno si che agli alti iso io utilizzi di fatto solo JPG (sport) con riduzione del rumore on-camera su Normal.
Negli altri casi i NEF sono prodotti in studio alla sensibilità standard.

Questo casco dei Rhinos é stato ripreso di notte, mentre pioveva, in condizioni difficili con il 400/2.8 VR II :


Immagine Allegata: _D3H7616 copy.jpg

ad ISO 6400 (autoiso, la macchina si é comportata di conseguenza, data la scarsa illuminazione)

giusto per curiosità questo é il crop 1:1 di una parte dell'angolo sinistro in alto :

Immagine Allegata: _D3H7616.jpg

il rumore c'é ma più che altro ... bisogna cercarlo.

Lo ribadisco ... a condizione di esporre correttamente in ripresa senza poi dover pasticciare in sviluppo per recuperare una foto magari non recuperabile ...


Questa foto, in stampa anche ad alta risoluzione non mostra alcun rumore. Volessimo proprio intervenire, potremmo magari ridurre gli artefatti appena appena visibili sullo sfondo.
Ma non é affatto una prassi necessaria.

Bella forza, con la D3 ... direte voi.

Ebbene, nella mia esperienza - sempre a condizion che l'esposizione sia corretta - la D3x é perfino più corretta, tenuto conto che comunque lavora ad uno stop di sensibilità in meno.

Infatti, anche nel dettaglio e pur con i suoi 24 megapixel, il file della D3x é cromaticamente più pulito di quello della D3. Il rumore si manifesta più omogeneo, più granuloso e monocromatico, non colorato.

Immagine Allegata: _D3X0579.jpg

Questo é il mio Arthur ripreso con la D3x e il Nikkor 60/2.8G ad 1/50'' ad ISO 3200 equivalenti (ovvero HI-1). JPG nativo, riduzione del rumore Normal.

Come dire perché dovrei andare a ritoccare il livello di rumore ?

Non escludo che in taluni casi sia comunque utile un plugin specializzato tipo Neat Image o Noise Ninja.
Quest'ultimo per esempio permette di ridurre le imperfezioni della pelle e di trasformare il lato B di ogni modella in un culetto liscio da bebé.

Certo, lavorando di cesello si può migliorare ogni file e ridurre il rumore almeno nelle zone di sfondo omogeneo. Anche le stampe ne trarranno beneficio.

Il Punto di vista di gpb01 (Guglielmo)

Di sicuro l'attuale tecnologia ha ridotto enormemente, nella maggior parte dei casi, il problema del "rumore" ...
... oggi con una D3s scattiamo tranquillamente a 6400 ISO (... ed oltre) con un rumore più che accettabile, ma non é stato sempre così ...


Prendiamo questo (brutto) scatto di soli 4 anni fa, D2x, JPG, a 3200 ISO ... un enormità per allora ...

Immagine Allegata: _GPB3020.jpg

e vediamo un paio di possibili soluzioni con cui si può rendere accettabile l'immagine.

Prima di tutto, dato il rumore e la "non massima nitidezza" (... dolce eufemismo) dell'immagine, ho utilizzato un sempice plugin per un "Local Contrast Enhancement" (maggiori dettagli QUI) :

Immagine Allegata: _GPB3020_alce_2.jpg

... dopo di che ho fatto un paio di prove, una con Nik Dfine 2.0 e l'altra con Neat Image. Entrambi sono plugin lanciabili direttamente dalla sezione filtri di Photoshop.


In Nik Dfine 2 ho definito manualmente delle zone di analisi del rumore, scegliendole tra le aree dove esso era più evidente :

Immagine Allegata: PhotoshopScreenSnapz003.jpg

Nella finestra al 100% in basso a destra, vedete il preliminare del risultato finale che, una volta applicato il filtro, da quest'immagine :

Immagine Allegata: _GPB3020_alce_2_Dfine.jpg



Ho quindi effettuato lo stesso test con Neat Image, quindi, presa la solita immagine passata attraverso il "Local Contrast Enhancer", ho attivato, sempre come plugin di Photoshop, Neat Image, facendo fare a quest'ultimo sia un "Auto Profile" ...

Immagine Allegata: PhotoshopScreenSnapz004.jpg

... che un "Auto Fine Tune" ...

Immagine Allegata: PhotoshopScreenSnapz005.jpg

che ha prodotto il seguente risultato finale :

Immagine Allegata: _GPB3020_alce_2_Neat.jpg



Entrambi i risultati finali si eguagliano e sono sicuramente migliori dell'immagine di partenza. I due plugin sono invece piuttosto differenti ...
... quello della Nik probabilmente più semplice da usare, ma ugualmente estremamente potente, grazie alla tecnologia "U Point", permette un azione "localizzata", più o meno forte (sono possibili varie regolazioni) del filtro;
... quello della Neat Image é sicuramente più complesso e sofisticato e permette la creazione, per ogni singola fotocamera e per ogni singolo valore ISO, di un apposito "profilo" memorizzabile su disco e richiamabile all'occorrenza.


Lavorando in RAW ed utilizzando Lightroom, si potrà risparmiare sull'acquisto dei suddetti plugin (salvo casi particolari) ed utilizzare le funzioni di riduzione del rumore che il suddetto programma ci mette a disposizione ...

Prendiamo, come esempio, questo particolare di un immagine scattata praticamente al buio con una D3, in NEF, a 6400 ISO ed aperta con Lightroom :

Immagine Allegata: LightroomScreenSnapz001.jpg

... utilizzando gli appsiti controlli che, in fase di Sviluppo, Lightroom ci mette a disposizione (nell'area evidenziata, in basso a destra, con un bordino rosso nella foto seguente) é possibile ottenere degli ottimi risultati senza ricorre a software aggiuntivi :

Immagine Allegata: LightroomScreenSnapz002.jpg



Per concludere che dire ....
.... sicuramente oggi sempre meno é necessario ricorre all'utilizzo di questi "strumenti" per la riduzione del rumore, ma comunque averne almeno uno nel proprio "arsenale software" a volte può essere estremamente utile, specie se ci si dedica alla pubblicazione di immagini su WEB Immagine inserita

Il punto di vista di MB 1942

Faccio spesso ricorso alla riduzione del rumore perch? in fotografia naturalistica capita di dover alzare gli ISO e allora, per la migliore qualità dello sfondo, può essere utile una riduzione selettiva per non perdere dettaglio sul soggetto protagonista. La selettività dell'intervento é essenziale in quanto i software di riduzione del rumore tendono a "lisciare" molto i dettagli e se questo va bene su uno sfondo più o meno omogeneo e completamente sfuocato, non può andare altrettanto bene sul piumaggio di un uccellino.
L'intervento é più che mai necessario quando si fa un crop anche solo per rinquadramento poiché ogni ingrandimento dell'immagine comporta sempre l'emersione di maggiore rumore digitale rispetto a quello nativo.

La procedura che segue é adatta per immagini ridimensionate da postare sul web perché poi in fase di stampa, anche a dimensioni rilevanti, il rumore digitale si vede molto meno!

Io non scatto mai in jpg on camera (solo nelle foto sportive) e partendo dal raw, come programma di riduzione del rumore, mi son da sempre avvalso di "NOISE NINJA" trovandomi così bene da non sentire nemmeno l'esigenza di provare altri software.

Passiamo ad un esempio pratico:

questa é l'immagine di partenza ovviamente già ridimensionata a 1024 pixel.

Nikon D300, Nikkor 600 AIS f/5.6 manual focus, ISO 1250, 1/100 a f/8, -1.33EV

Immagine Allegata: DSC_7866originale 1024pxl.jpg

Sarebbe proprio il caso di croppare leggermente per decentrare il soggetto ma per semplicità procedo sulla foto nativa.

Questo é il crop al 100% sullo sfondo ove si nota il rumore (per la verità molto tollerabile ed invisibile in stampa ma per l'esempio va benissimo).

Immagine Allegata: DSC_7866crop100%originale.jpg

Normalmente faccio un passaggio con un ridimensionamento dell'immagine a 2000 pixel e una aggiunta leggerissima di sharpen per ridare quella nitidezza persa nel ridimensionamento. Questo genera rumore ancora più evidente.
Per operare selettivamente é necessario duplicare il layer (menu layer > duplicate layer):

Immagine Allegata: DSC_7866screenshotlayer.jpg

Adesso entra in azione il plugin che si presenta con una maschera piuttosto intuitiva:

Immagine Allegata: DSC_7866noiseninja.jpg

Con il quadratino giallo si seleziona la parte di immagine che ci interessa per l'azione (in questo caso lo sfondo) e poi personalmente utilizzo sempre il profilo automatico (profile image) ma per chi ha voglia di studiarselo c'é anche la possibilità di fare regolazioni fini manuali. L'effetto si vede nell'anteprima del riquadro di destra.

Ecco lo sfondo dopo l'operato del software decisamente più omogeneo e pulito:

Immagine Allegata: DSC_7866crop100%afternoiseninja.jpg


Una volta dato l'OK e applicato il filtro su tutta l'immagine si nasconde il layer (menu layer > layer mask > hide all) e si seleziona il pennello bianco (con dimensione variabile adeguata ai passaggi da fare) andando a scontornare con la massima precisione possibile l'uccellino in modo da lasciare attivo il filtro solo sullo sfondo:

Immagine Allegata: DSC_7866screenshotbrush.jpg

Siamo quasi a fine: é necessario adesso unire i layers (menu layer > flatten image) e fare l'ultimo ridimensionamento a 1024 pixel e una finale passatina di sharpen a gusto personale (senza esagerare come va tanto di moda su certi forum che trattano di fotonaturalismo) e questo é il risultato:

Immagine Allegata: DSC_7866finale.jpg

Questo tipo di foto ritengo sia l'unico meritevole di essere sottoposto a tale procedura proprio perché si presta molto bene a causa dell'uniformità dello sfondo sfuocato (tipico dei tele lunghi con un soggetto in primo piano vicino).
Per tutte le altre foto lascio sempre il rumore nativo che raramente trovo fastidioso (attenzione, parlo di macchine fotografiche comunque di rumore ne producono relativamente poco anche ad alti ISO!). Al limite mi pare più sgradevole l'effetto dei filtri anti rumore il cui intervento tende ad impastare tutto ed é troppo invasivo ed evidente.
Se devo usare i 6400 ISO della D300..... Allora non scatto proprio!

Il punto di vista di gciraso

Come ho avuto modo di dire altre volte, personalmente non ho paura del rumore, specie con le odierne tecnologie digitali. Provengo dalla pellicola e chiunque si ricordi cosa erano le stampe a 800 ISO, ed in BN, con pietre al posto della grana, può capirmi. Non sono un fanatico delle foto per il web, trovo che perdano quasi tutto del loro fascino rispetto alle stampe e, in confronto ad esse, siano solo da considerare come semplici appunti di lavoro. Ciò premesso applico le tecnologe di riduzione del rumore soprattutto per stampe in grande formato molto stressate dalla post-produzione necessaria per le stampe di queste misure (dall'A2 in su).

Per formati minori, con file puliti provenienti da D3 et similia e comunque da sensori che rendono molto bene al alti ISO raramente il rumore costituisce un problema, se non per gli amanti dei crop a monitor al 200%.
Ultimamente uso Lightroom quasi per tutto e trovo che l'algoritmo utilizzato per la riduzione del rumore sia molto efficiente e semplice da usare, anche se per un lavoro di fino uso il pug-in per PS NeatImage, che consente una personalizzazione notevole sia della riduzione che di tutti i parametri connessi.

Quando usare il sistema.

Si potrebbe pensare che non appena il rumore diventa visibile, magari a monitor ad ingrandimenti spinti, bisogna necessariamente provvedere. Non é così. Ogni intervento, poco o tanto, determina uno scadimento qualitativo dell'immagine, ed in primis della nitidezza. Se i colori non slittano a causa del rumore e se il rumore digitale di crominanza non é eccessivo, basta un modestissimo intervento. il rumore di luminanza in stampa diventa pressoché inapprezzabile e nell'insieme generale anche una stampa grande diventa maggiormente godibile pur con un po' di rumore.
Diverso il caso se l'immagine viene "lavorata" per rendere al meglio in stampa, sia per quanto riguarda il colore, che il contrasto. In queso caso, infatti se si usano livelli multipli, maschere di contrasto generali e selettive, ecc., il rumore pu? emergere anche da files relativamente puliti ed essere fastidioso. In questo caso, e solo in questo caso, l'utilizzo di un sw per la riduzione del rumore diventa importante.

So di andare controcorrente rispetto alla generalit? dei commentatori, ma questo é un sistema che mi ha dato grandi soddisfazioni in stampa. Preferisco una foto di 60x40 in cui si vede un po' di rumore a 30 cm di distanza (per i più pignoli), piuttosto che una foto priva di rumore in cui il dettaglio é impastato e poco definito.


Ad esempio, questa foto Immagine Allegata: _D3H2760.jpg é stata scattata a 6400 ISO con D3 per consentire tempi di scatto decenti ed evitare mosso ed ulteriore perdita di nitidezza. Il trattamento é consistito in una leggera passata di NI a livelli minimi, solo per eliminare il rumore di crominanza in eccesso, che avrebbe potuto portare a slittamenti cromatici in stampa (parliamo sempre di stampe in grande formato almeno 60x40). Ad ingrandimenti inferiori ritengo che non serva nulla, se non la ordinaria pp che si fa un un file raw.

Altro esempio: la foto sotto é stata trattata solo con ACR, senza particolare riduzione del rumore. Si tratta di un file Della D2X a 800 ISO.
Immagine Allegata: Civetta nana6.jpg
Se dovessi stampare questo file la perdita di nitidezza sarebbe drammatica, e quindi avrebbe bisogno di una bella maschera di contrasto in stampa, ma questo é un'altra faccenda. Per quanto riguarda il rumore é facilmente eliminabile.

In altre situazioni, come ad esempio quella sotto, la riduzione del rumore non é stata fatta perché non ce n'era bisogno (sempre con D2X a 800 ISO):
Immagine Allegata: D2X_800-2.jpg
Parlo ovviamente sempre di stampe, per i francobolli da web come quelli sopra ogni discorso lascia il tempo che trova. Dovessi spendere quello che spendo in attrezzatura solo per pubblicare sul web, secondo me sarebbero soldi buttati.

CONCLUSIONI SECONDO ME

Personalmente alzo gli ISO quando serve, sia in ambienti chiusi che in esterni, e non mi preoccupo troppo del rumore. Per le stampe la riduzione serve solo per quelle grandi, dove però si necessita anche di altri interventi, ben pi? importanti.
Gli algoritmi di riduzione del rumore di ACR (sw che personalmente uso) funzionano bene per le mie necessit? e se serve NeatImage funziona anche meglio, con l'unica accortezza di campionare il rumore per la singola foto.
Altrettanto importante é applicare la riduzione del rumore solo dove serve e non su tutta l'immagine e per questo ACR é inutile, perché bisogna usare i livelli e le maschere. In buona sostanza si duplica il livello, si applica il plug-in e poi si pennella sulle parti da rivelare. E' inutile e dannoso, infatti, ad esempio per eliminare rumore dallo sfondo, applicare l'effetto su tutta l'immagine, riducendo comunque la nitidezza del soggetto. Il bilanciamento deve sempre essere atteno e secondo me "di minima".


Giovanni


13 Comments

Mi pare che quindi tutti si concordi che questo rumore, in caso di stampa, dovrebbe essere l'ultima delle nostre preoccupazioni. Oltretutto io resto convinto che i software che attenuano il rumore, se usati indiscriminatamente su tutto il fotogramma, fanno pi? danni che altro impastando i dettagli.
E poi non ci dimentichiamo che le macchine attuali (e quelle future ancor di pi?) hanno rese ad alti ISO formidabili che davvero superano il problema.
Casomai potrebbe verificarsi il problema contrario per i nostalgici amanti della grana in stampa!
Non so quanto i software che simulano la grana su digitale riescano a dare la stessa impressione anche in stampa. Ad esempio qualcuno di voi ha stampato da Kodak TMAX 400 ISO e paragonato il risultato con quello che si pu? ottenere applicando un apposito filtro su stampa da digitale? E, sempre parlando di stampe, il rumore digitale ad alti ISO ha la stessa resa della grana della pellicola? A me sembra che siano due cose diverse.
Foto
Adriano Max
dic 01 2010 12:15
Concordo con quanto esposto nell'articolo: anche per me il rumore non ? una grande preoccupazione, pur essendo ancora legato alla generazione della D200 (e desiderando quindi a volte 1-2 stop di grana in meno :P ).

Trovo inutile ricorrere ai software di gestione della grana se non per minime correzioni: vale per me, naturalmente, che preferisco l'effetto grana all'effetto 'liscio' o l'effetto 'pasta' che questi software introducono se usati con poca accortezza. In genere come sottolinea Mauro ? meglio ricorrervi per le zone uniformi e/o fuori fuoco, a volte per zone precise del soggetto, stando attenti sempre a non esagerare. Talvolta li uso invece per stravolgere uno scatto... ma questo uso 'artistico' gi? declina la Fotografia nei canoni dell'Illustrazione.
;)

Ciao,
A.
Foto
giannizadra
dic 01 2010 14:10

Non so quanto i software che simulano la grana su digitale riescano a dare la stessa impressione anche in stampa. Ad esempio qualcuno di voi ha stampato da Kodak TMAX 400 ISO e paragonato il risultato con quello che si pu? ottenere applicando un apposito filtro su stampa da digitale? E, sempre parlando di stampe, il rumore digitale ad alti ISO ha la stessa resa della grana della pellicola? A me sembra che siano due cose diverse.


Concordo, anzi, rincaro la dose.
E' tutta la stampa digitale che non riesce comunque a "dare l'impressione" della stampa da ingranditore.
Il collo di bottiglia ? costituito dalle stampanti, e al momento non lo ritengo superabile.

Per quanto riguarda il rumore, che ? ben pi? brutto della grana "argentica", da quando ho la D3 non me ne occupo proprio pi?.
Mi infastidiva (oltre i 400 ISO) ai tempi di D70 e D200. Era evidente nelle zone scure sottoesposte e si attenuava "magicamente" nelle stampe quando aveva la decenza di non manifestarsi in coriandoli colorati.
Vietatissimo, con quei file, recuperare ombre in PP. Era il trionfo del disturbo. :post-515-1140593913:

Utilizzavo al tempo, saltuariamente, uno dei programmi che consente la rimozione selettiva del rumore in zone cromaticamente delimitate dell'immagine. Sto parlando di Heliconfilter. Naturalmente, dove rimuove il rumore elimina anche il dettaglio fine, pi? o meno come tutti i suoi simili.

Attualmente, lavoro sulla D3 con l'NR on-camera disattivato.
Poich? CaptureOne in PP applica di default una dose limitata di NR in base agli exif dei file (tipo fotocamera e ISO), ho pensato bene di creare anche in esso un preset "NRzerozero"e di impostarlo come default.
In tal modo, almeno fino a 6400 ISO vivo tranquillo. Oltre i 6400, purtroppo, la D3 introduce "di suo" un pizzico di NR on-camera anche se a men? ? impostato su OFF... :)

Discussione vecchia ma sempre attuale... Io sono una persona che sposa totalmente la filosofia di Claudio:

 

Dunque, a che pro aumentare la densità di pixles, ove il guadagno di risoluzione agli alti valori di amplificazione del segnale è in parte inficiato dall'azione pesante ed in certa misura indiscriminata del processore? Meglio, in questo senso, sensori puliti "nativamente", anche se meno risoluti, perché prevenire è meglio che curare.

 

 

E visto che Gianni possiede entrambi i corpi (D3 e D800, leggo) vorrei sapere che mi dice a proposito di questo e di D800:

 

Oltre i 6400, purtroppo, la D3 introduce "di suo" un pizzico di NR on-camera anche se a menù è impostato su OFF...

 

 

Io lo chiamo l'NR della Morte e dalle prove che ho fatto ahimè si attiva molto prima sui nuovi corpi pixellosi... Personalmente trovo ingiusto che non ci sia la possibilità di disattivarlo.

Tralascio altri commenti personali per non creare polemiche.

Mario Bollani
set 06 2013 14:17

una cosa che mi sono sempre chiesto è se l'intervento in automatico della riduzione del rumore all'impostazione di H1 (per D90) intervenga nel Nef o meno.

Non prendetemi per scemo, quello che andrò ora a dire è supportato da molte discussioni in rete. 

Sto parlando della funzione D-Light che, pare assodato, interviene in parte sul Nef, il sistema D-Light attivo pare funzioni in questo modo

- 1° fase  - intervento preliminare sul Nef 

- 2° fase - completamento dell'intervento in p.p.

il problema è che il completamente dell'elaborazione in p.p, avviene solo se si utilizza CaptureNX o ViewNX non essendo i software di terze parti in grado di decodificare le impostazioni personali impostate in macchina. Ecco quindi che viene sconsigliato l'utilizzo del D-Light attivo se in p.p. non si lavora con sw proprietari.

Da questo mi è sorto il dubbio se intervenga o meno la riduzione automatica del rumore solo nel Jpeg o anche nel Nef, qualcuno ne sa qualcosa?

ciao

Mario, è importante specificare che parliamo di D-Lighting Attivo (ADL) e non di quello normale che agisce solo dopo lo scatto.

Detto questo, l'unico intervento che fa l'ADL sul NEF è quello di modificare l'esposizione. Tutto il resto sono miti di Internet.

Basta fare questo test: si scatta una foto con ADL attivo, si leggono i dati di scatto e poi si scatta un'altra foto uguale in manuale senza l'ADL e con gli stessi dato di scatto: i due NEF saranno identici.

 

La parte che viene operata in PP può essere fatta anche in LR (o C1 ecc... ) aggiustando le ombre e l'Exp. opportunamente. Su NX2 c'è la comodità che viene fatto automaticamente ma come tutte le cose automatiche...non sempre sono  "ottimali" e ci vuole spesso anche un ritocco manuale.

In pratica l'ADL può essere usato per ridurre il rischio di bruciature sulle alte luci anche su NEF, ma poi bisognerà compensare in PP come detto sopra.

Mario Bollani
set 06 2013 17:00

in effetti mi ero dimenticato di precisare che parlavo del D-Light attivo, il discorso invece relativo all'intervento sul Nef è uscito dopo un lungo discorso con approfondimenti vari partito da un "difetto" di LT relativo alla differenza di visualizzazione dei colori in anteprima che poi si era evoluto. per logica anche a questo argomento.

Se ti interessa la puoi leggere qui

.http://www.zmphoto.i...3554&highlight=

ciao

Mario, immagino che tu sappia che non esiste un "difetto" del tipo descritto. I RAW contengono una immagine jpeg a bassa qualità che serve per creare una preview che è quella che viene visualizzata da LR per alcuni secondi prima di operare il "suo" processing del RAW e mostrare quello.

Tornando all'ADL, l'importante è non aver dubbi sul fatto che esso non interviene sui NEF in alcun modo, con l'eccezione della variazione dell'Esposizione. Ma non su cose tipo riduzione rumore, curve di luminosità, ombre, contrasto differenti o altre cose.

Mario Bollani
set 06 2013 18:09

Il fatto che il termine "difetto" sia stato virgolettato va capire che non l'ho mai considerato un difetto ma semplicemente la definizione che viene fatta in rete della cosa.

Sul fatto che l'anteprima in prima istanza provenga dal Jpeg incorporato nel Nef e che poi venga modificata dall'interpretazione di LT ne sono perfettamente consapevole, aggiungiamo poi che nel passaggio da libreria a sviluppo cambia anche lo spazio colore da AdobeRGB (anteprima) a Prophoto (sviluppo)

Usando LT io non ho infatti settaggi personalizzati in macchina, non uso picture style, ecc. e, per non saper ne leggere ne scrivere, non ho mai usato neanche il D-Light attivo.

Per il discorso del Nef e del D-Light attivo farò sicuramente le dovute prove utilizzando per la p.p. in parallelo LT e ViewNX per vedere le differenze

ciao

Volevo tornare "a latere" sulla questione dello spazio colore usato da LR nel modulo "Sviluppo" o "Develop in inglese.

 

Questo spazio colore non è ProPhoto come si crede comunemente ma è una versione di Prophoto con gamma=1 e cioè lineare. Ciò consente a LR di aumentare enormemente la sua velocità perchè ovviamente l'operazione y=x^1...non richiede risorse come per esempio y=x^(1/1.8), come sarebbe se si usasse il gamma di ProPhoto che è appunto 1.8.

Questo però lascia scoperte tre questioni importanti:

 

1. i valori RGB che vengono visualizzati sullo specchietto dell'istogramma sarebbero privi di collegamento con quelli con cui siamo abituati a lavorare

2. la forma dell'istogramma sarebbe anch'essa "assurda" rispetto alle nostre consuetudini

3. la risposta alle correzioni dei cursori di Esposizione, Neri, Ombre ecc sarebbe sì matematicamente lineare, ma sembrerebbe non-lineare considerando la risposta non-lineare dell'occhio umano.

 

Quindi è stato introdotto un altro spazio colore che viene chiamato "Melissa" che non viene usato per il modulo Sviluppo in sè, ma per coprire le tre questioni lasciate scoperte che ho citato prima.

Ossia lo spazio Melissa viene usato per produrre i numeri RGB visualizzati e la curva dell'istogramma. E che cos'è lo spazio Melissa: è lo spazio PoPhoto, ma con un gamma di nuovo differente e cioè col gamma dello spazio sRGB che non è 2.2 come si crede, ma una cosa un po' più complicata che protegge un po' di più le zone scure.

 

E' interessane notare che solo a partire da LR4 e cioè Processing 2012 lo spazio Melissa è stato esteso anche alla questione 3 e cioè alla risposta ai movimenti del cursore che adesso risultano apparentemente molto più graduali e lineari (anche se in realtà è il contrario).

 

In conclusione abbiamo 3 tipi di spazio ProPhoto; quello convenzionale con gamma=1.8, quello usato da LR nel modulo Sviluppo che ha gamma=1 e quello chiamato Melissa che ha gamma=sRGB e cioè simile a 2.2 ma non proprio 2.2

 

Tutto questo non cambia la vita dell'utente. Ma può essere interessante conoscere come funziona LR

Mario Bollani
set 06 2013 19:12

si, ero al corrente di "melissa" ma, scusami, quando rispondo in giro nei forum cerco sempre di essere il più semplice possibile, non sempre ti trovi di fronte un interlocutore del tuo livello con cui è un piacere discutere. Spero che questo sia un antipasto di discussioni future. Al monento, non avendo raggiunto il minimo sindacale per partecipare al 100% devo accontentarmi.

ciao

p.s. l'istogramma in Prophoto non è che per caso assomiglierebbe a quello di UFRaw di Gimp?

si, ero al corrente di "melissa" ma, scusami, quando rispondo in giro nei forum cerco sempre di essere il più semplice possibile, non sempre ti trovi di fronte un interlocutore del tuo livello con cui è un piacere discutere. Spero che questo sia un antipasto di discussioni future. Al monento, non avendo raggiunto il minimo sindacale per partecipare al 100% devo accontentarmi.

ciao

p.s. l'istogramma in Prophoto non è che per caso assomiglierebbe a quello di UFRaw di Gimp?

Premetto che io conosco UFRaw solo nella versione stand-alone, ma è sostanzialmente diverso da LR perchè l'istogramma di UFRaw è funzione non solo delle regolazioni effettuate (come su LR) ma anche di alcuni parametri che non si possono settare in LR e cioè il profilo di output e soprattutto il gamma della curva e la sua forma.

Inoltre l'istogramma mostra anche le curve di conversione che sono interessanti perchè riproducono le curve di gamma applicate a valle delle correzioni cromatiche.

Impostando dei parametri simili a LR e quindi ProPhoto come profilo di output e una curva gamma 2.2 con circa 0,1 di linearità si dovrebbero avere degli istogrammi simili a LR.

Mario Bollani
set 06 2013 21:50

lo conosco pochissimo anch'io ma mi era rimasto impresso quel particolare istogramma

ciao

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