43 risposte a questa discussione

[Lieve]

Non è un sondaggio, se lo avessi impostato come sondaggio sarei stato sull'ironico.

 

Invece è un argomento serio.

 

Qui online e là fuori ... nel mondo ... c'è un sacco di gente - non necessariamente tutti accumulatori seriali di fotocamere ed obiettivi - che per un motivo o per l'altro ha perso la voglia di fotografare.

 

C'è chi pensava di avere la vocazione e poi si è reso conto che era una cosa passeggera, si è ravveduto, ha venduto tutto e si è comperato una Land Rover Defender con cui scorrazza per la campagna.

Chi è passato al cavallo. Chi ha comprato un gioiello per la moglie.

 

Ma escludendo questi soggetti e chi - avrebbe molta voglia di fotografare ma non può farlo per ragioni gravi, serie o per cause di forza maggiore - pensiamo a chi ha perso gli stimoli e di fatto non fotografa più.

E fotocamere ed obiettivi stanno là, come la raccolta di francobolli, la collezione di farfalle ( ), la spider comprata per l'estate e mai usata, la casa in montagna ... ma adesso ci piace il mare !

 

Che fare ?

 

Cosa consigliare ?

 

Come procedere ?

 

Vi ricordo che in questa sezione si parla solo ed esclusivamente di fotografia (praticata).

Non di materiale fotografico.

 

Quindi evitiamo consigli sul corredo o cose del tipo " cambia fotocamera con una nuova che così per un pò ti diverti a fare qualche scattino per provarla."

 

Qui parliamo di farsi tornare la passione per la fotografia, quella vera.

 

A voi la parola

 

[Ovviamente può anche essere l'occasione per fare ... outing e chiedere consigli, o per riflettere sulla propria voglia di ... fotografare]

[Spinoza]

Consiglio: accoppiare la fotografia ad un'altra passione: per esempio al trecking, o alla biologia anche amatoriale, o ....alla collezione di francobolli o alla spider comprata per l'estate.

Documentare un'altra passione, piuttosto che cercare la foto perfetta che più passa il tempo e più ci rendiamo conto che non scatteremo mai.

[vento]

Mai perso la voglia di fotografare, mi è capitato però di allontanarmi per un periodo da un genere per praticarne uno diverso.

 

Posso però consigliare di fare prima un'analisi della perdita di motivazione, prima di cercare nuovi stimoli. 

Ad esempio se qualcuno smette perché ha scoperto che di fatto non gli è mai piaciuto veramente fotografare difficilmente troverà stimoli interessanti, e per chi è entrato nel mondo della fotografia perché è di moda, e mi sembra che siano tanti, finito l'effetto novità troverà qualcosa di nuovo da fare, ma immagino che almeno una parte si appassionerà davvero.

 

Per chi invece ha amato davvero fotografare e si è stancato di come lo fa, il discorso è diverso secondo me. In questo caso può essere che non sia più soddisfatto perché non riesce ad andare oltre il livello raggiunto, la soluzione è relativamente semplice: studiare.

Libri, immagini di altri fotografi, corsi, ricercare uno stile personale, provare nuove tecniche, visualizzare.

 

 

[egidio65]

indurre in tentazione:

 

togliere la fotocamera dal mobile

 

metterla li

bene in vista

 

e la voglia di usarla viene da sola

 

per me non c'è cosa migliore

stimolare i sensi, già a vederla mi viene voglia di usarla

 

cadere in tentazione

 

così come passare vicino al mercato e sentire il profumo delle fragole o delle pesche

così come quando c'è coda in autostrada e devio per la via emilia davanti ai culatellifici

o quando in moto sulla cisa a ora di pranzo vedo le uscite di Berceto o Pontremoli

ok ho divagato sul cibo

ma ogni tanto mi ricordo cosa c'era scritto sulla porta del bagno dell'ospedale militare di baggio

tutte le cose belle della vita

o sono immorali

o sono illegali

o fanno ingrassare

[Fab Cortesi]

Concordo con chi mi ha preceduto, nel senso che prima si dovrebbe trovare  e capire a fondo la causa che ci ha tolto la voglia di fotografare.

 

Parlo per esperienza personale.

A tutti o quasi, si passa per la "crisi matrimoniale" del settimo anno, pero se non si risolvono o si motivano/stimolano tali crisi e' difficile soluzionarle, si rimanderebbero solo a un altro giorno.

In sintesi decidersi e scegliere quello che realmente ci genera interesse e perche.

Spesso si puo essere abbagliati da una infatuazione temporale, dettata dall'impulso o dal nostro intorno. Se manca lo stimolo probabilmente non era "passione reale".

La fotografia va nutrita e alimentata piu' o meno quotidianamente.

 

Come? 

 

Per quanto riguarda la motivazione, trovare realmente quello che ci interessa perché come in tutte le cose e' difficile essere un "Tuttologo" anche della fotografia, generare un progetto e dedicarsi a questo puo sicuramente ridarci quegli stimoli per continuare ad alimentare e guardare avanti.

Non e' cosa facile, lo ammetto, ma se realmente crediamo in qualche cosa, i limiti li imponiamo noi.

Come sempre detto secondo me il materiale non e' la causa perche la causa va ricercata altrove, con quello che abbiamo possiamo realmente fare molto piu' di quello che pensiamo, o per lo meno ci si puo avvicinare quasi alla perfezione considerando le barriere imposte.

 

Insomma se realmente siamo portati per la fotografia, nel senso che abbiamo emotivamente tutte le carte in regola, gestire una strategia di realizzazione attraverso un buon progetto puo tornare utile.

Ricercare, studiare e realizzare son le chiavi del successo anche personale.

Pero per altro lato, se questo stimolo non ci soddisfa molto, e' meglio lasciar perdere perche senno la frustrazione prendera il sopravvento alla nostra passione....che poi forse passion non era.

 

Bisogna essere pragmatici pero perseveranti e anche un po (con un pizzico) visionari e azzardati, l'importante pero e' avere le idee chiare.

[Dario Fava]

Consiglio: accoppiare la fotografia ad un'altra passione: per esempio al trecking, o alla biologia anche amatoriale, o ....alla collezione di francobolli o alla spider comprata per l'estate.

Documentare un'altra passione, piuttosto che cercare la foto perfetta che più passa il tempo e più ci rendiamo conto che non scatteremo mai.

 

 

Non posso che condividere questo intervento..

Cos'è che ci appassiona oltre alla fotografia?

cosa vorremmo ritrarre con ardore?

 

Ci piacciono i ritratti? Cerchiamo il soggetto che ci appassioni e lasciamoci andare..

Paesaggi? Questo implica la passione per la natura e le passeggiate..

Animali di ogni genere? Cogliere occasione per catturare l'attimo godendosi una giornata nella natura

Arte? ..beh allora avete tanto da dire studiare progettare, magari non oggi né domani, l'arte non si può dirigere né comandare, è una cosa che viene da sé

 

In ogni caso si tratta di unire due passioni, vivendole liberamente senza crearsi aspettative, che sono la causa principale per le quali le macchine restano sovente a casa...

[Max Aquila]

Mah...
Io mi sento come un dromedario: di voglia di fotografare ne ho sempre avuta talmente in eccesso alle mie priorità da accumularla nelle ...gobbe a cui approvvigionarmi nei rari momenti di stanca.
In effetti dovrei dire che spesso fotografo in barba alle priorità delle mia vita, in danno di me stesso e questo certo non è un bene,
ma puro piacere.
Sono tante le cose che vorrei ancora imparare, più guardo le foto degli altri (più vecchi...più giovani) più me ne rendo conto.
Comanda il tempo che ci è dato.

Non mi ricordo un momento in cui non sia dipeso da forza maggiore che abbia sentito la necessità di interrompere questo filo.

Se una passione non è sufficientemente alimentata è facile che si spenga:
ma soffiando sul fuoco...

[Lieve]

Mah...
Io mi sento come un dromedario: di voglia di fotografare ne ho sempre avuta talmente in eccesso alle mie priorità da accumulata nelle gobbe a cui approvvigionarmi nei rari momenti di stanca.
In effetti dovrei dire che spesso fotografo in barba alle priorità delle mia vita, in danno di me stesso e questo certo non è un bene,
ma puro piacere.
Sono tante le cose che vorrei ancora imparare, più guardo le foto degli altri (più vecchi...più giovani) più me ne rendo conto.
Comanda il tempo che ci è dato.

Non mi ricordo un momento in cui non sia dipeso da forza maggiore che abbia sentito la necessità di interrompere questo filo.

 

 

Bene. Annotato.

 

Ma qui non si voleva fare una autodiagnosi per verificare che ogni dispositivo funziona.

 

Si voleva dare un consiglio o una ricetta - agli altri - perchè la passione affievolita o sopita, riesploda.

 

Tu che cosa consiglieresti a chi ti rivolgesse questa domanda ?

[Max Aquila]

Soffiare sul fuoco della loro passione: ritornando alle origini del loro accostarsi alla fotografia.
Con i sentimenti funziona spesso...

[Gabriele Castelli]

Di solito la noia e la stanchezza si scacciano facendo qualcosa di nuovo, esplorando nuove strade.

 

Se fossi meno scalcagnato, un puccio nello stagno col Valerio lo farei, tanto per uscire dalla comfort zone e fotografare qualche rospo (che son modelle prima del bacio, sicuramente). Oppure due passi in montagna a cercar marmotte, ma prima devo sistemarmi.

 

Quindi che si può fare se non si ha voglia/tempo/gambe per spostarsi? In casa mi vengono in mente almeno due cose: imparare nuovi metodi di postproduzione (ok, può essere noioso), e stampare. Ci sono mille possibilità anche per questo, coi servizi online più disparati che permettono di provare decine di carte, da quelle più economiche ai fine art di Slowprint.

 

Se non si ha voglia di fare manco quello, l'acquisto di qualche libro fotografico non fa mai male. Che sia tecnico o monografico, qualche campanello lo suona sempre, secondo me.

[Silvio Renesto]

Senz'altro accoppiare una passione con l'altra  è stata la forza trainante per almeno trent'anni della mia fotografia: appassionato di natura, fotograf(av)o la natura. Più specificamente gli animali. 

Ultimamente il fuoco naturalistico si è affievolito non poco per una serie di ragioni: difficoltà e fatica  di trovare soggetti nuovi in zone raggiungibili, impossibilità o estrema difficoltà a  di raggiungere zone diverse con soggetti diversi, stanchezza della reiterazione dei soggetti - le stesse cince- le stesse libellule-  et cetera. 

Così paradossalmente mi trovo con il desiderio di fotografare sempre presente, solo che non so più cosa fotografare o quel che vorrei  non lo posso fotografare. Ho fatto dei tentativi di variare, ma salvo occasionali intuizioni, (che però sono una tantum  - vedi mostra sui fossili, mica posso fotografare sempre quello)  con scarsa soddisfazione.  

Per cui sono in una sorta di stand-by in cui faccio qualche foto ogni tanto, ma mi manca una pista da seguire.

[Lieve]

Nella mia vita fotografica che ha superato allegramente i 35 anni adesso ... ho solo avuto una pausa, ad inizio di questo secolo.
Ma non mancava la passione per fotografare, piuttosto, il trattamento così scadente che i vari lab facevano ai miei negativi mi aveva fatto perdere il gusto di impegnarmi.
 
Ma il digitale mi ha assolto dal contatto non necessario con quei personaggi e da quel giorno è stato un crescendo.
 
La ricetta ? Fotografo solamente le mie passioni. E per mia fortuna, gli oggetti delle mie passioni non sono rari ma piuttosto comuni ed anche, rinnovabili.
 
Più li fotografo e più ho l'opportunità di farlo, come le ciliegie per San Giovanni. E più ho l'opportunità di farlo e più ho voglia di farlo. Finisco di fotografarne uno che mi metto a pensare al prossimo.
 
In questo senso mi sento di assecondare del tutto quanto hanno scritto gli altri :
- associate la fotografia ad uno degli altri vostri interessi
- diffidate dei fotografi onnivori e specializzatevi. Non in un solo genere, perchè si diventa monomaniaci e ad un certo punto non se ne può più. Ma non fate ndocojocojo.
- datevi degli obiettivi, impegnatevi a raggiungerli, una volta fatto, datevi degli obiettivi ancora più sfidanti
- non fatevi mai mancare stimoli visivi, leggendo libri di fotografie (non di tecnica, di arte !), andando a mostre, seguendo sul web i vostri fotografi di riferimento (e se non ne avete : cercateveli. Per un fotografo amatoriale non c'è nulla di male ad imitare in modo positivo un grande fotografo. Prima di raggiungere la maturità e creare un vostro stile, passerete una vita intera di puro divertimento).
 
Ma, soprattutto : fotografare per un fotografo amatoriale, deve sempre essere un gioco. E ogni gioco va preso con lo spirito con cui lo prendono i bambini.
In una parola : divertimento senza stress.
 

 
PS : le apparecchiature, scusate se insisto, sono importanti ma non devono essere l'oggetto motivante. Si compra un nuovo strumento fotografico - una camera, un obiettivo, una luce, un accessorio - solo quando si ha la reale necessità di utilizzarlo, perchè senza, non si possono fare le fotografie che abbiamo in mente.
Mai il contrario

[effe]

A prescindere dal fatto che la nostra passione assoluta è fotografare, la penso esattamente come Spinoza. E in effetti è quello che succede nella maggior parte dei casi: la fotocamera diventa uno strumento che registra le nostre (altre) passioni; che siano donne, automobili, barche, natura...

Però il mondo è fatto di strane persone che si fissano con qualcosa e poi si stufano e passano ad altre cose. Non tutti siamo capaci di costruirci una nostra "trincea". Se mi passate questo concetto...

[Massimo Vignoli]

Come Michele: associare la fotografia ad un'altra passione. Ho iniziato così, fotografando qualche posto "esotico" in vacanza.
Mi ritrovo anche con la logica della crisi del settimo anno di Fabrizio. Chi ha ripreso a fotografare col digitale perché consente - o nella teoria potrebbe consentire - ottimi risultati si può trovare nell'imbarazzo di non riscontrarli, quei risultati, scaricando le proprie schedine (aggancio al digitale per la sostanziale corrispondenza dei tempi).
A questi dico che l'importante è il viaggio non la destinazione (che se fosse solo la destinazione la vita intera avrebbe poche attrattive).

[Aldo Del Favero]

Personalmente mi sto allontanando dalla fotografia perchè ho constatato che partendo da zero i primi tempi era facile essere contenti dei propri risultati... era tutto nuovo, poi man mano che andavo avanti mi sono reso conto che ogni piccola crescita aveva bisogno di un impegno esponenziale, sia di tempo che di denaro, quindi ho finito per adagiarmi sul risultato sicuro e poco impegativo, mancando appunto tempo e non volendo investire ancora denaro, finendo per fare sempre le stesse cose e a chiedermi: ma chi me lo fa fare?

Più che un piacere era diventato un lavoro, una continua ricerca dello scatto perfetto, senza peraltro avere nessuna gratificazione, se non la personale soddisfazione... ma mi sono stancato di avere l'harddisk pieno di soddisfazioni che non interessano a nessuno...

 

Ho letto i vostri commenti e sinceramente non mi fanno tornare la voglia... preferisco uscire in mountainbike almeno ho dei riscontri oggettivi, i tempi di percorrenza di un percorso si possono misurare e posso misurare quanto sono bravo confrontandomi con altri biker, in fotografia assolutamente no... è tutto soggettivo... la bravura di un fotografo dipende anche da quanto è bravo a "vendersi" e a mettersi in mostra, non è sufficiente fare clik, quello è solo l'inizio...

 

Poi chissà... io sono ciclico, un giorno magari avrò un'illuminazione che mi farà salire di un gradino e tutto mi sarà più chiaro e ritornero a fotografare con soddisfazione...

 

P.S. consigli per chi ha perso la voglia ovviamente non ne ho...

[Dario Fava]

Personalmente mi sto allontanando dalla fotografia perchè ho constatato che partendo da zero i primi tempi era facile essere contenti dei propri risultati... era tutto nuovo, poi man mano che andavo avanti mi sono reso conto che ogni piccola crescita aveva bisogno di un impegno esponenziale, sia di tempo che di denaro, quindi ho finito per adagiarmi sul risultato sicuro e poco impegativo, mancando appunto tempo e non volendo investire ancora denaro, finendo per fare sempre le stesse cose e a chiedermi: ma chi me lo fa fare?
Più che un piacere era diventato un lavoro, una continua ricerca dello scatto perfetto, senza peraltro avere nessuna gratificazione, se non la personale soddisfazione... ma mi sono stancato di avere l'harddisk pieno di soddisfazioni che non interessano a nessuno...
 
Ho letto i vostri commenti e sinceramente non mi fanno tornare la voglia... preferisco uscire in mountainbike almeno ho dei riscontri oggettivi, i tempi di percorrenza di un percorso si possono misurare e posso misurare quanto sono bravo confrontandomi con altri biker, in fotografia assolutamente no... è tutto soggettivo... la bravura di un fotografo dipende anche da quanto è bravo a "vendersi" e a mettersi in mostra, non è sufficiente fare clik, quello è solo l'inizio...
 
Poi chissà... io sono ciclico, un giorno magari avrò un'illuminazione che mi farà salire di un gradino e tutto mi sarà più chiaro e ritornero a fotografare con soddisfazione...
 
P.S. consigli per chi ha perso la voglia ovviamente non ne ho...

Non so se nel mio intervento era chiaro il concetto, quello che è successo a te è tipico dell'animo dell'artista, ovvero l'aspettativa, che col crescere delle conoscenze-capacità cresce proporzionalmente fino a raggiungere il punto di non ritorno.
Quindi passa la voglia di fare cose che non siano superiori alle precedenti.
Ci sono passato anch'io, è un tunnel senza uscita finché non capisci che l'aspettativa non esiste, è solo una proiezione della nostra mente che ci spinge a cercare ciò che non è virtualmente raggiungibile.

Pribabilmente ti passerà e riprenderai a fotografare... anche questo è tipico o degli artisti.. il blocco dello scrittore è un esempio semplice.

La ciclicità, i vari periodi, i cambiamenti sono sempre motivo di riflessione e crescita, non necessariamente tecnica.. ma mentale.

Cito Picasso.. "quando ero bambino disegnavo come Raffaello, ci ho messo una vita per imparare a disegnare come un bambino" (grosso modo, vado a memoria)

[Massimo Vignoli]

... misurare quanto sono bravo confrontandomi con altri biker, in fotografia assolutamente no... è tutto soggettivo... la bravura di un fotografo dipende anche da quanto è bravo a "vendersi" e a mettersi in mostra, non è sufficiente fare clik, quello è solo l'inizio....

Aldo, scusa se ti cito. Per me questo approccio è problematico, non solo in fotografia: Le sfide più importanti sono sempre quelle con se stessi e la misura soggettiva dei propri risultati è l'unica cosa che conta per chi non vuole monetizzare un hobby.
E per tornare all'esempio dello sport, ti porto un diverso punto di vista. Il mio sport preferito, per un decennio abbondante, è stato l'alpinismo. Ora sono quasi vent'anni che non arrampico più, ma andare in montagna mi piace tanto come allora anche se faccio cose infinitamente più facili... ma che amo come allora!

[Dario Fava]

Aldo, scusa se ti cito. Per me questo approccio è problematico, non solo in fotografia: Le sfide più importanti sono sempre quelle con se stessi e la misura soggettiva dei propri risultati è l'unica cosa che conta per chi non vuole monetizzare un hobby.
E per tornare all'esempio dello sport, ti porto un diverso punto di vista. Il mio sport preferito, per un decennio abbondante, è stato l'alpinismo. Ora sono quasi vent'anni che non arrampico più, ma andare in montagna mi piace tanto come allora anche se faccio cose infinitamente più facili... ma che amo come allora!

Caspita questa citazione m'era sfuggita.
Per esperienza posso asserire con certezza che solitamente la bravura di un fotografo è inversamente proporzionale alla capacità di sapersi vendere... ci sono eccezioni ma molto rare.
Questo vale anche per le altre forme d'arte se di arte stiamo parlando, perché la fotografia commerciale non rientra in quel settore a mio avviso.

[Aldo Del Favero]

Non so se nel mio intervento era chiaro il concetto, quello che è successo a te è tipico dell'animo dell'artista, ovvero l'aspettativa, che col crescere delle conoscenze-capacità cresce proporzionalmente fino a raggiungere il punto di non ritorno.
Quindi passa la voglia di fare cose che non siano superiori alle precedenti.
Ci sono passato anch'io, è un tunnel senza uscita finché non capisci che l'aspettativa non esiste, è solo una proiezione della nostra mente che ci spinge a cercare ciò che non è virtualmente raggiungibile.

Pribabilmente ti passerà e riprenderai a fotografare... anche questo è tipico o degli artisti.. il blocco dello scrittore è un esempio semplice.

La ciclicità, i vari periodi, i cambiamenti sono sempre motivo di riflessione e crescita, non necessariamente tecnica.. ma mentale.

Cito Picasso.. "quando ero bambino disegnavo come Raffaello, ci ho messo una vita per imparare a disegnare come un bambino" (grosso modo, vado a memoria)

 

Grazie spero tu abbia ragione

 

Aldo, scusa se ti cito. Per me questo approccio è problematico, non solo in fotografia: Le sfide più importanti sono sempre quelle con se stessi e la misura soggettiva dei propri risultati è l'unica cosa che conta per chi non vuole monetizzare un hobby.
E per tornare all'esempio dello sport, ti porto un diverso punto di vista. Il mio sport preferito, per un decennio abbondante, è stato l'alpinismo. Ora sono quasi vent'anni che non arrampico più, ma andare in montagna mi piace tanto come allora anche se faccio cose infinitamente più facili... ma che amo come allora!

 

Io sono un'artigiano, in tutto quello che faccio durante il giorno la misura è il profitto: tempo=denaro, tempo sprecato=no denaro... probabilmente mi porto questo anche dentro agli hobby, tutto deve essere misurabile e quantificabile...

 

Caspita questa citazione m'era sfuggita.
Per esperienza posso asserire con certezza che solitamente la bravura di un fotografo è inversamente proporzionale alla capacità di sapersi vendere... ci sono eccezioni ma molto rare.
Questo vale anche per le altre forme d'arte se di arte stiamo parlando, perché la fotografia commerciale non rientra in quel settore a mio avviso.

 

Se è per quello io riesco a vendermi malissimo, non ho la pazienza e la perseveranza di pubblicare sui vari siti per mettermi in mostra... qui si avrei bisogno di qualcuno che fa al posto mio...

[Lieve]

Dario, scusami ma non credo che Michelangelo pensasse 'sono più bravo di Raffaello' o che si rammaricasse perché Raffaello vendeva di più.
In realtà non mi viene in mente nessun vero artista che realmente si preoccupi di quello che pensano gli altri della propria arte o che viva costantemente misurando quanto la sua arte é meglio di quella degli altri.

Quando un artista si ferma a pensare : sono bello, ricco e di successo, facilmente la sua arte se ne é già andata.

Mi pare che qui abbiamo solo trovato una delle cause perché non ha senso cimentarsi ... in un arte.

Complessivamente, tornando in topic, un modello sbagliato da proporre a chi viva dolorosamente un momento di crisi.