62 risposte a questa discussione

[happygiraffe]

14

 

Be', non è stato semplice scegliere. Prima di tutto perché ho dovuto scartare moltissime foto che adoro, ma che appartengono alla sfera familiare. Poi perché spesso si può amare una foto per ragioni che esulano l'aspetto tecnico o estetico.

Infine perché la foto più bella è quella che non ho ancora fatto

 

 

Ultimo mese

 

 

Ultimo anno

 

Ne metto due:

 

Questa perché provando il 300 f/4 di Mauro mi si è aperto un mondo e un modo nuovo di fare ritratto.

 

Questa per ragioni molto personali. Erano giorni molto difficili. Mi è capitato di fare questa foto che mi riporta a quei momenti.

 

Ultimi 5 anni

 

Qui ne metto addirittura tre:

 

Una di tante foto prese in una mattinata probabilmente per me irripetibile. Fotograficamente parlando un'esperienza molto formativa.

 

Un'altro momento irripetibile: trovarsi nelle prime file di una partita NBA non capita spesso. E congelare questa entrata di Stoudemire è stata un'altra bella emozione.

 

La mia prima stampa seria in occasione del raduno di Nikonland a Bassano. "Ehi, ma vedi un po' che le foto si possono anche stampare!".

 

Ultimi 10 anni

 

Qui la ricerca si fa più difficile. Metto questa immagine di un luogo in cui mi piace tornare ogni volta che posso:

 

[Max Aquila]

15
 
Questo compito di rilettura delle proprie immagini e' davvero potente e sono stato di lato a guardarvi un po', avendo in mente cio' che desideravo fosse per me...
Non ho avuto dubbi e non mettero' doppioni di categoria: sono impulsivo ed amo tutte le foto che mi sono piaciute gia' on camera, mentre scattavo
 
La difficolta', per me, e' solo quella di spingermi indietro nel tempo, perche' per natura tengo a considerare la vita essere adesso, pur rispettando quello che e' stata ...prima
 
Ultimo mese
 

 
come vedo sposi e fotografi per strada, mi soffermo spesso a scattare backstages: mi piace il genere e mi sono andato a posizionare subito per realizzare questa inquadratura, avvantaggiandomi della scalinata alle spalle di questa invitata 
 
Ultimo anno
 

 
avevo almeno altre due candidate, ma la essenzialita' di questa inquadratura mi ha stregato fin dal momento in cui l'ho vista avvenire: un attimo prima ed un attimo dopo c'era solo una ragazza con una tovaglia sul collo
 
Ultimi 60 mesi
 

 
aiutare il Caso con una buona fotocamera e dei buoni obiettivi si puo'! Basta essere al posto giusto in quel momento
 
 
Ultimi 120 mesi
 

 
con questa foto non mi proietto indietro nel tempo quanto avrei potuto, solo un paio di mesi prima della precedente. 
Perche' questa e' l'ultima foto che ho scattato a mio padre nella quale lui appaia ancora sereno ed intento al suo passatempo preferito, pur nell'inconsapevolezza del fatto che sarebbe stata questa la foto in seguito stampata e donata a tutti coloro che, affezionati alla sua memoria, me ne chiedessero copia di quella che sta a casa mia ed accanto al suo posto, a casa sua.
Ringrazio ogni giorno, guardandola, il fatto di avergliela scattata, senza programmi, senza previsioni, nel puro e semplice spirito che mi anima sempre quando tengo in mano una fotocamera, qualunque essa sia.
 
Il senso di ogni fotografia puo' esserci noto nel momento in cui la scattiamo: ma puo' in seguito assumere una valenza a noi totalmente ignota.
Cio' accade ogni giorno, in giro, attorno a noi.
 
Grazie Mauro per lo spunto...
 

[Lieve]

16

 

Le foto che più amo mi guardano, appese alle pareti di casa, in maxi-formato.

Non posso essere sicuro che tra un mese la mia scelta sarebbe la stessa o differente, le (mie) foto che amo di più sono veramente tante e scegliendone solo quattro sto già facendo torto a tanti altri scatti molto significativi.

Ma l'esercizio va svolto secondo la traccia data e quindi :

 

Milano, 7 maggio 2017

 

Bibione, 13 giugno 2016

 

Milano, 16 gennaio 2015

 

Cassinetta di Lugagnano, 5 marzo 2011

[Giannantonio]

17

 

Difficile questo esercizio, non so se chiamarlo amore quello che ho per queste mie foto che seguono, di certo vi è qualcosa di più del semplice piacere riguardandole.

Le foto che amo di più sono quelle legate ai ricordi di famiglia, quelli che per sempre resteranno congelati e fruibili ogni volta che ne sento la necessità.

Poi ci sono anche quelle di luoghi in cui mi piace stare/tornare.

Queste mi ricordano quello che mi piace fare nel tempo libero, ed il fatto di averle riprese è più di qualcosa che ha attirato la mia attenzione, per farle queste foto le ho dovute programmare ritagliandomi il tempo necessario.

 

Detto questo procediamo con lo svolgimento dell'esercizio secondo le regole date:

 

per l’ultimo mese 

 

 

 

presa in occasione dell’ultimo Nikonland Day, il ritratto di Linda.

Per questa foto i miei ringraziamenti vanno a Mauro per avermi concesso di utilizzare la sua D810, Mtrading per la messa a disposizione delle ottiche di Sigma ed a Linda of course.

 

ultimi 12 mesi questa

 

 

ultimi 60 mesi questa

 

 

ultimi 120 mesi

 

[nikolas]

18

 

Quattro foto per dire tutto.

 

 

ultimo mese:

 

 

ultimi dodici:

 

 

ultimi 60 mesi:

 

 

ultimi 120:

 

 

Momenti unici per condizioni "esterne" o “interne”. Le prime due appartengono alla prima categoria e risultano sicuramente più leggibili, le ultime due rappresentano situazioni  apparentemente senza significato. Apparentemente, appunto.

[Spinoza]

Penso di capire qualcosa dell'ultima.

[nikolas]

Non sempre le cose vanno come vorremmo, non è una novità. Nelle difficoltà la cosa importante è conservare un angolino per le cose semplici ed apprezzarle con un pizzico di poesia. 

[Lieve]

Grazie, si era detto di non commentare le foto ma, eventualmente, finito il ciclo di presentazioni cui diamo tempo ancora fino a questa domenica, di commentare, le proprie considerazioni sulle scelte fatte.

 

 

Per ora siamo a 18 fotografi che amano le proprie fotografie.

 

Nessuno offre di più ?

 

[Fab Cortesi]

19

 

Anche per me la scelta di oggi non so se potra essere la stessa di domani, ci sono molte foto eni miei archivi che sono legate a situazioni, eventi o emozioni che e' difficile da mettere cronologicamente in ordine, perché ne ho molte che amo e ogni stato morale scelgo una foto che mi rappresenti..

Si, amo le mie foto perché mi hanno dato molto e fatto vedere molto, e fatto crescere molto, non solo dal punto di vista materiale se non da quello interiore. 

Quindi la scelta di oggi e' questa:

 

 

1 - 2017

 

2 - 2016

 

3 - 2012

 

4 - 2007

Per quanto riguarda a 10 anni ne ho due che porto nel cuore e che vanno quasi per la mano, due campi differenti ma che hanno indubbiamente marcato il mio modo di fotografare.

 

 

 

 

 

[Alberto Salvetti]

20

 

 

Per me è arduo stabilire quale foto preferisco in un determinato periodo.  Io amo centinaia di mie foto, indistintamente e soprattutto amo le più recenti, quelle delle ultime uscite, quelle appena scaricate dalla schedina.

Dovendo sceglierne alcune, ho scelto queste, perchè significative di quel momento.

 

 

Macaone  Maggio 2017

Rondini   Aprile 2016

Fagiano di monte  2013

Capriolo   2013

Svassi maggiori   2011

[Lieve]

Grazie Alberto : chiudiamo con 20 e lasciamo spazio ai commenti ? (non sulle foto, sulle selezioni e i loro aspetti).

[effe]

Premesso che trovo tutti i vostri lavori fantastici per qualità e standard ho avuto conferma di ciò che ho sempre pensato e cioè che attraverso l'obiettivo non passa solo la luce. Passano le nostre emozioni, i nostri stati d'animo e il nostro modo di vedere ciò che ci circonda. Lo stile di ognuno è un marchio che si ripete su ogni immagine. Che bellezza ...

Una serie però mi ha impressionato più di tutte.

@ nikolas
Ho la sensazione che tu voglia raccontarci molto di più di quello che riusciamo a vedere. A riguardare le tue immagini ogni volta mi sembra, materlialmente, di togliere un abstract e di intravvedere qualcosa di nuovo. Ed è una bella sensazione.

[Alberto Coppola]

Premesso che trovo tutti i vostri lavori fantastici per qualità e standard ho avuto conferma di ciò che ho sempre pensato e cioè che attraverso l'obiettivo non passa solo la luce. Passano le nostre emozioni, i nostri stati d'animo e il nostro modo di vedere ciò che ci circonda. Lo stile di ognuno è un marchio che si ripete su ogni immagine. Che bellezza ...

Una serie però mi ha impressionato più di tutte.

@ nikolas
Ho la sensazione che tu voglia raccontarci molto di più di quello che riusciamo a vedere. A riguardare le tue immagini ogni volta mi sembra, materlialmente, di togliere un abstract e di intravvedere qualcosa di nuovo. Ed è una bella sensazione.

 

Mi accodo a effe, che praticamente mi ha tolto le parole di bocca.

Sono in ritardo e per fare una selezione mi ci vorrebbe ancora un po'. In effetti mi dispiace essere arrivato tardi in questo post.

Domenica prossima faccio quota 44 (e non sono gatti in fila per tre...) e perché no, sarà un buon momento per riguardare gli scatti passati: terrò come guida la struttura suggerita da Mauro.

[Dario Fava]

Io vorrei fare i complimenti a chi ha partecipato, ci sono foto a livello emotivo molto comunicative.
Ma non è questo il punto perché ognuna di queste foto è importante per chi le ha scattate ed è questa la meraviglia, questa non era una gara a chi faceva le foto più belle ma era un percorso alla ricerca del proprio (personale ed unico) modo di comunicare.
Non posso che ringraziarvi per averlo voluto condividere e complimenti a Mauro per l'idea stimolante.
Io mi scuso per non aver condiviso con voi il mio "percorso" ma vorrei spiegarvi il motivo.
La metà delle mie foto che amo di più, tra le quali è compresa proprio quella dell'ultimo mese, sono ritratti di persone che svelano nudità, in alcuni casi anche fisica ma sempre una nudità ed intimità esternata in maniera del tutto occasionale.
Non era pertanto, nel rispetto dell'intimo dei soggetti acconcio pubblicarle su di una pagina pubblica.
So che Mauro non sarà d'accordo su quanto ho scritto e fatto, perché giustamente c'è una gratificazione nel poter condividere, ed ha ragione. Ma la mia scelta di non farlo è in rispetto dei soggetti che mi hanno concesso questo loro lato.
È vero che avrei potuto sceglierne altrepubblicabili, ma avrei mentito a voi e non mi sembrava corretto.
Di fatto se amo queste foto più di altre è proprio perché colgono una interiorità che solitamente non viene esternata.

[vento]

Le mie le ho messe nell'articolo sul centenario, tranne quella dell'ultimo mese.

[Pedrito]

Io dico che qui, aldilà della qualità delle foto presentate, ci sono dei grandi fotografi. Perché una buona foto non la fa una grande macchina ma un grande artista.

 

La scelta delle immagini, la personale sensibilità mostrata negli scatti, la volontà di rendere pubblico ciò che forse era destinato a rimanere nell'intimità dei propri ricordi e, per questo, la capacità e il coraggio di mettere in qualche modo a nudo il proprio animo e il proprio lavoro, confermano che tutti coloro che hanno partecipato a questa sorta di rassegna delle foto più amate sono persone di grande gusto e sensibilità oltre che di notevoli capacità tecniche e compositive.

 

Bravo Mauro ad essere riuscito a tirare in gioco tanti di noi e a far esprimere a ciascuno il suo meglio.

[Max Aquila]

Penso che il pretesto sia stato utile per chi abbia saputo mettersi a nudo, senza la ricerca della perfezione o del perfezionismo.
E che sia stato un modo eccellente per capire un' oncia in più di chi noi si sia.

[Massimo Vignoli]

Siamo entrati nella seconda fase, quella dei commenti!

 

Provo quindi a condividere con voi le mie sensazioni, le emozioni che ho provato al momento della scelta. Innanzi tutto ho definitivamente capito che le foto che amo di più sono quelle che ho fatto in miei momenti particolari: mi sono più care quelle connesse ad un mio stato emotivo al momento dello scatto di quelle "ben riuscite". Questo in qualche modo già lo sapevo, spesso raggiungo la massima soddisfazione nel momento in cui guardo nel mirino. E non perché quando poi le guardo sul mac ne scopro i difetti o mi rendo conto che non sono venute, perché raramente quando sento che l'ho fatta resto deluso, ma piuttosto perché il mio amore per la fotografia è proprio nel fotografare. Beh, non sono ai livelli di Sean O'Connelly ne I sogni segreti di Walter Mitty, che quando vede un magnifico leopardo delle nevi non lo fotografa dicendo... "Certe volte non scatto. Se mi piace il momento. Piace a me. A me soltanto. Non amo avere la distrazione dell'obiettivo. Voglio solo restarci. Dentro.", ma l'idea è quella e per me è sempre esserci dentro la cosa più importante.

 

Veniamo alle immagini:

• La più recente - Aprile 2017, vicino casa e per evidenti motivi non posso dire dove. Per fare una foto del genere è necessario un lavoro enorme, ma per me quella è stata il regalo di un mio caro amico che ha voluto condividere con me un capitolo di alcuni anni di ricerca sugli allocchi. Quei cosini sono incredibili ed essere li con lui è stato meraviglioso.
• 12 mesi - Gennaio 2017, in Lapponia. E' il terzo giorno di capanno, da prima dell'alba a dopo il tramonto, con solo fugaci apparizioni. Qualche foto l'avevo fatta, ma ancora niente che potesse rappresentare la maestosità di una Golden Eagle. Anche perché li sono timide, basta muovere in fretta l'ottica per spaventarle... e di fotografare a raffica non se ne parla nemmeno, perchè il singolo scatto le spaventa... figurarsi la mitragliata. Occorre pazienza, dedizione e molta fortuna. Questa è una immagine no-crop, fatta a scatto singolo silenzioso quando l'aquila per strappare un brandello di carne, si aiuta sbattendo le ali.
• 60 mesi - Aprile 2014 in Bretagna e Febbraio 2015 al Gran Paradiso. Il 2014 è stato un anno terribile. In quella settimana di aprile ho capito che ero pronto a combattere per riavere la mia vita e che la volevo avere, tutta. Ricordo i pensieri che avevo mentre arrampicavo per scendere la scogliera verso l'oceano e quello che ho pensato quando è uscito quell'unico raggio di sole: c'è sempre una possibilità se non ci si arrende. A febbraio 2015 sono tornato per la prima volta in montagna, da solo. Volevo vedere se riuscivo, se veramente ero arrivato ad un nuovo capitolo. 
• 60 mesi - Febbraio 2016. Beh, il perché l'ho scritto in questo blog... http://www.nikonland...ellera-glaciale
• 120 mesi - Giugno 2011. Dopo tanti anni in cui ho sognato di visitare l'Islanda senza riuscire ad incastrare le varie cose, finalmente nel 2011 ci riesco. Parto con le ragazze (Moglie e mia figlia Margherita, che allora aveva 6 anni) per un giro in camper, che prendiamo a noleggio. Quel posto è una laguna con gli iceberg, fotografata milioni di volte. Ma quando ci arrivo io piove a dirotto e fa parecchio freddo. Ceno in camper, loro non vogliono nemmeno mettere il naso fuori. Io dopo cena tiro su lo zaino ed esco ugualmente. Sto li, al freddo e all'umido, la mia musica nell'ipod.... niente da fare: diluvia.... ma Janis urla "Try, just a little bit harder".... insomma la foto non è granché, in una notte di diluvio ed alle 00:33 non si può avere molto.... se non la consapevolezza che la cosa più importante è mettere l'anima in quello che si fa e continuare ad inseguire i propri sogni anche quando sembra impossibile raggiungerli.

Mauro, grazie ancora. L'ho già detto che mi è proprio piaciuta questa cosa?

[effe]

Penso che il pretesto sia stato utile per chi abbia saputo mettersi a nudo, senza la ricerca della perfezione o del perfezionismo.
E che sia stato un modo eccellente per capire un' oncia in più di chi noi si sia.

 

....un gruppo di amici che da oggi si conoscono un po' meglio. Veramente una fantastica iniziativa.

[Silvio Renesto]

Una proposta bellissima, concordo, in pratica degli autoritratti attraverso le proprie foto; peccato per l'adesione un po' ridotta. Mi sarei aspettatro almeno i "soliti 30".

Ma pazienza.

Ingenuamente i commenti sul perchè delle mie scelte li ho già inseriti introducendo le foto, quindi cercherò di approfondire un poco senza, spero, ripetermi.

Ho scelto  delle foto che fossero simbolo dei passaggi fondamentali della mia storia fotografica, secondo le cadenze indicate dalla proposta. 

Come per Mauro  ma credo valga  per quasi tutti i partecipanti, ho dovuto fare dei "torti" a tante foto ugualmente significative (più per il passato che per il presente), e se dovessi ricominciare da capo magari alcuni soggetti nella fase più "vecchia" cambierebbero, ma il senso rimane lo stesso.  

Nell'ultimo anno (anni?) ho provato a cambiare un po'. Meno naturalista, o comunque in modo diverso.

Certo che dieci anni è solo un terzo della mia attività fotografica... se andassi indietro di vent'anni.. Probabilmente  cambierebbe poco rispetto a 120 mesi fa, ma se partissi proprio dall'inizio  da 300 mesi fa?.

 

Scandita su scanner piatto indegno, ma tanto per dare un'idea.