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Workshop retrò

sviluppo pellicola

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14 risposte a questa discussione

#1 Silvio Renesto

Silvio Renesto

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Inviato 28 marzo 2017 - 19:16

Scorrendo le iniziative promosse da NOC mi sono accorto di ben due incontri  rivolti a procedimenti di sviluppo pre-digitale : uno sulla fotografia argentica e uno su quella al collodio, in entrambi spiegazioni teoriche e in quella argentica anche esercitazioni pratiche.

Mi ha fatto pensare che la fase di trasformazione della fotografia che Mauro ed altri qui hanno pre-veduto si sta facendo avanti..

Da un estremo la fotografia casuale/ricordo familiare è ormai demandata al cellulare o a digitale disimpegnato senza eccessiva applicazione mentale,  all'altro estremo mi sembra che si stiano ampliando nicchie molto particolari   fino a trasformare in esercizio artistico/espressivo  lo stesso processo oltre che/più che il risultato in sè. Se non ci fosse questa crescita di interesse,  non so quanto ampia,  non credo che  si organizzerebbero workshop su questi temi

 

Non so se ho scritto cose intelligenti, ma mi sembrava una questione meritevole di un amichevole  scambio di opinioni. 

 

 

 

 

 

PS Tra i due estremi, i fotoamatori (nel senso di amanti della fotografia) classici.



#2 Aldo Del Favero

Aldo Del Favero

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Inviato 28 marzo 2017 - 21:10

Tra i due estremi direi ci siano le stampanti inkjet... tra il tutto digitale e sviluppare pellicole c'è la via di mezzo dell'imparare a gestire come si deve una stampante a getto d'inchiostro (ci sono corsi per questo? Scommetto di no)



#3 Silvio Renesto

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Inviato 28 marzo 2017 - 21:29

Sì ma il mio intervento era sul fatto che c'è un certo ritorno a sistemi scelti non per praticità o necessità d'uso, ma per motivi differenti. Mi interrogavo se fosse ricerca espressiva, semplice gusto di mettersi alla prova o che altro.



#4 Adriano Max

Adriano Max

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Inviato 29 marzo 2017 - 09:07

Sì ma il mio intervento era sul fatto che c'è un certo ritorno a sistemi scelti non per praticità o necessità d'uso, ma per motivi differenti. Mi interrogavo se fosse ricerca espressiva, semplice gusto di mettersi alla prova o che altro.

 

Sviluppare un rullino in Camera Oscura, metterlo nell'ingranditore e stamparlo in BN e poi sviluppare le carte è un FATTO MAGICO :) una magia che chi non l'ha provata (magari solo guardando una Polaroid svilupparsi) non può avere idea dell'inesauribilità creativa che quel processo scagiona. E' come guardare il fuoco o il mare... fare workshop pratici sullo sviluppo in CO è a mio avviso una cosa da provare ! e capisco benissimo perchè ci siano questi corsi...

:)


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"Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo, ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni!"
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"Di sicuro ci sarà sempre chi guarderà solo alla tecnica e si chiederà COME?, mentre altri di natura più curiosa si chiederanno PERCHE'?."
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#5 Silvio Renesto

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Inviato 29 marzo 2017 - 11:52

 

Sviluppare un rullino in Camera Oscura, metterlo nell'ingranditore e stamparlo in BN e poi sviluppare le carte è un FATTO MAGICO :) una magia che chi non l'ha provata (magari solo guardando una Polaroid svilupparsi) non può avere idea dell'inesauribilità creativa che quel processo scagiona. E' come guardare il fuoco o il mare... fare workshop pratici sullo sviluppo in CO è a mio avviso una cosa da provare ! e capisco benissimo perchè ci siano questi corsi...

:)

 

Questa è il senso della discussione,  secondo voi sta crescendo il numero di gente che vuole provare questa esperienza?

 

Per quel che mi riguarda ai tempi del liceo avevo un amico che fotografava (benissimo) sviluppava e  stampava in casa, mi ricordo le serate che erano "magiche" proprio come dici tu, con tanker, vaschette, acidi e mollette,  (ed ho provato anche  a stampare qualcosa per conto mio, ma per poco tempo, perchè poi mi son dato alle diapositive).

 

 

Però...pur riconoscendo la magia che fu,   adesso non mi rimetterei a sviluppare/stampare chimicamente,   anche se potessi, trovo più efficace come risultato la "camera chiara"  per qualsiasi cosa voglia ottenere.  Forse perchè è il risultato finale che mi interessa ed il metodo più pratico e potente è quello che preferisco.

 

Per questo scrivevo che quello è forse più un'interesse alla modalità che al risultato. Però ammetto di essere un po' ignorante e che quindi  mi possono sfuggire alcuni aspetti dello sviluppo e stampa chimici che li rendono preferibili in alcuni casi.



#6 Lieve

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Inviato 29 marzo 2017 - 13:29

Al di là che interessi o no (io no, ad esempio, nemmeno quando la pellicola era l'unico media ...), tolta la pula, resta la pura e semplice passione e tutto quanto la alimenta.

Diventa relativamente più semplice proporre cose più ardite, impegnative, di nicchia, senza nemmeno il timore che qualche "ignorante" faccia commenti ssiemi.

 

Evvivua la selecione e i selecionatores ;)


Adesso, per informazioni più aggiornate sul mondo Nikon, ci trovate solo su Nikonland.it : questo sito è congelato all'agosto 2017


#7 Valerio Brùstia

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Inviato 29 marzo 2017 - 14:54

 

Questa è il senso della discussione,  secondo voi sta crescendo il numero di gente che vuole provare questa esperienza?

 

Per quel che mi riguarda ai tempi del liceo avevo un amico che fotografava (benissimo) sviluppava e  stampava in casa, mi ricordo le serate che erano "magiche" proprio come dici tu, con tanker, vaschette, acidi e mollette,  (ed ho provato anche  a stampare qualcosa per conto mio, ma per poco tempo, perchè poi mi son dato alle diapositive).

 

 

Però...pur riconoscendo la magia che fu,   adesso non mi rimetterei a sviluppare/stampare chimicamente,   anche se potessi, trovo più efficace come risultato la "camera chiara"  per qualsiasi cosa voglia ottenere.  Forse perchè è il risultato finale che mi interessa ed il metodo più pratico e potente è quello che preferisco.

 

Per questo scrivevo che quello è forse più un'interesse alla modalità che al risultato. Però ammetto di essere un po' ignorante e che quindi  mi possono sfuggire alcuni aspetti dello sviluppo e stampa chimici che li rendono preferibili in alcuni casi.

 

Credo che Adriano abbia centrato il punto, non è fotografia come media, per la quale il supporto è secondario, ma fotografia come processo. Ha il suo fascino produrre con le proprie mani un prodotto unico e (!) irripetibile. Non c'è il ctrl+V

....

....

bene, detto ciò:

trascorse 4 ore in CO con la luce bruna da oltretomba,

le mani umide,

gli occhi cavati di fuori a mettere a fuoco con il focometro un negativo poco contrastato sulla carta matte

azionando  su e giù la cremagliera del DURST con dei giochi che nemmeno la mia bici senza la catena,

dopo  aver imposto le mani a mascheratura manco fossi un pranoterapeuta,

dopo aver benedetto mille volte lo spirito dell'onnipotente Ansel,

infine

accesa la luce scoprire che la gradazione 2 del multigrade era Kannata ed un bel 3.5 era necessario,

 

ebbene

...

a me tutta sta poesia dell'arte del fare del processo fotografico mi è pasastta da mo'

 

Il marito di una collega di mia moglie si prepara da se' le lastre al collodio da esporre con un banco ottico. 

E io sarei quello strano perchè nuoto con i rospi?


Valerio Brustia


#8 Roby C

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  • Perchè mi sto iscrivendo ?: a dire il vero.. sono iscritto da un pò...

Inviato 29 marzo 2017 - 15:17

 

[...]

 

ebbene

...

a me tutta sta poesia dell'arte del fare del processo fotografico mi è pasastta da mo'

 

Il marito di una collega di mia moglie si prepara da se' le lastre al collodio da esporre con un banco ottico. 

E io sarei quello strano perchè nuoto con i rospi?

 

No , ho una netta paura che gli strani siano quelli con le vaschette.. almeno, di questi tempi, certo se ci spostiamo indietro di un bel venti-venticinque anni, forse le cose erano all'opposto... ma ora...


Roby C 4

#9 Lieve

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Inviato 29 marzo 2017 - 15:29

Non vedo cosa ci sia di strano.

 

Io ad esempio, tra elettrostatiche, dinamiche e ortodinamiche possiedo 8 paia di cuffie e ogni due o tre mesi ne compro un nuovo esemplare.

Adesso sto ordinando un nuovo amplificatore in classe A dedicato alle sole cuffie. Ma ne ho già altri 3, a stato solido e a valvole.

 

Essere appassionati é semplicemente questo, dedicarsi anima e corpo a quello che si ama, senza sentirsi ...strani ;)


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#10 Silvio Renesto

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Inviato 29 marzo 2017 - 19:11

Valerio e Mauro hanno  ragione l'uno nel dire che lo scopo sta nel processo, e l'altro bnel dire che se la passione è quella, quello importa.  In fondo per me è lo stesso con le mie pratiche marziali. 

La mia osservazione è che se ci si fanno dei workshop vuol dire che sarà pure di nicchia, ma non è nemmeno una singolarità, un po' di gente c'è. O ci sta tornando.

Sarei curioso di conoscere l'età dei partecipanti.  Giovani che si accostano o vecchi che non hanno mai tradito?



#11 Mullah

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    Potrebbe andare peggio...

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Inviato 30 marzo 2017 - 07:40

Nella mia ex scuola di fotografia propongono ancora oggi corsi vari sullo sviluppo e stampa chimici o "magici" se vogliamo.

Addirittura propongono workshop dedicati a tecniche specifiche o a materiali inusuali, sia per la parte chimica e per la parte del materiale fotosensibile.

In realtà sembra che questa cosa sia valida ancora di più all'estero, e molti sono i giovani , sopratutto ragazze, che si interessano.

Sono già tre anni che organizzano corsi e viaggi a Praga per queste attività.

Il motivo principale è la non ripetibilità del processo, non è più semplice sviluppo e stampa è proprio la creazione di un'immagine unica.

E' un vero e proprio processo artistico, infatti non c'é richiesta per lo sviluppo della fotografia di viaggio, li si che il digitale assolve tutte le funzioni senza spese o rotture extra.

Secondo me questi corsi vanno messi sullo steso piano di un corso di pittura o di scultura.


La gente é il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto. Charles Bukowski

#12 Lieve

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Inviato 30 marzo 2017 - 09:13

[...]

Secondo me questi corsi vanno messi sullo steso piano di un corso di pittura o di scultura.

 

E' verissimo.

Io sinceramente non so quanto successo effettivo abbiano alla prova dei fatti (un conto è proporlo, un corso del genere, un altro è vedere poi quanti iscritti effettivi ci siano) ma credo che il momento sia maturo per un ritorno all'esplorazione della parte più artistica e meno materiale della fotografia, quale che sia il media in questione.

 

Per esempio, la gente tende a dimenticare che anche con il digitale e 102.400 ISO, la qualità (e non la quantità) della luce conta moltissimo nella fotografia.

 

In generale credo che - con la raggiunta maturirà degli strumenti di ripresa - siano proprio le due fasi esterne alla macchina che possano dare maggiori spunti oggi, per l'appunto la ripresa e la finalizzazione (anche artistiche) delle proprio (o altrui) fotografie.

 

Il nostro Spinoza, per esempio, avrebbe ben più titolo di tenere certi corsi, se solo ne avesse l'estro e il tempo :marameo:


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#13 Gabriele Castelli

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Inviato 30 marzo 2017 - 09:39

Vista la mia perseveranza con la F70, se ci fosse un corso di sviluppo in camera oscura qui a Lecco, ci farei un pensiero più che volentieri. Se non altro per dire che ci ho provato.

Poi però leggo il messaggio di Valerio e ciao pep. :D



#14 Valerio Brùstia

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Inviato 30 marzo 2017 - 19:02

Gabri ma provaci. Prima si prova e poi si vede il da farsi. Effettivamente il bn vecchia maniera aveva un suo perché ma non per me, non per quel che chiedo alla fotografia. Ma è solo il mio modo di vedere e niente di più.

Valerio Brustia


#15 danighost

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Inviato 02 aprile 2017 - 10:33

 

Credo che Adriano abbia centrato il punto, non è fotografia come media, per la quale il supporto è secondario, ma fotografia come processo. Ha il suo fascino produrre con le proprie mani un prodotto unico e (!) irripetibile. Non c'è il ctrl+V

....

....

bene, detto ciò:

trascorse 4 ore in CO con la luce bruna da oltretomba,

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ebbene

...

a me tutta sta poesia dell'arte del fare del processo fotografico mi è pasastta da mo'

 

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E io sarei quello strano perchè nuoto con i rospi?

:post-42-1201873916:  :post-42-1201873916:  :post-42-1201873916:

 

In questa settimana di M... mi è servito leggerti per trovare un po' di buon umore ...

 

t(h)anks


Più che scrivere con la luce, mi piace giocare con la luce. Lens sana in photocamera sana
Daniele Andreoli
 
 





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