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Fotografa dall’età di 18 anni, fotogiornalismo e ritratto, sempre con una sua personale composizione . I suoi progetti, come Seeuropeans, Volti di Passaggio e Grandi Bagnanti, mettono sempre al centro la persona. Fa parte dell’agenzia parigina VU’ per cui ha fotografato famiglie, capi di stato, cadetti, sportivi, politici e notabili, città e paesaggi in ogni dove. La sua stessa agenzia lo ha definito “inclassificabile” nel suo profilo. E’ ormai un fotografo istintivo, nel senso che il mestiere ormai parte del suo essere, come camminare, respirare. Non deve più pensare la fotografia, la fa.
Nel ritratto l’uso della luce, colpisce. I suoi reportage propongono ritratti che sembrano fatti in studio, con cura. Si fatica a credere che siano frutto di intuizioni.
In un’intervista dice: “…le foto fatte senza macchina fotografica: fotografare prima di sapere che esista la fotografia, rimaneggiare le immagini e combinarle nella tua testa prima di andare a dormire, è una cosa che ho fatto sin da bambino, era di fatto già un processo fotografico completo, una serie di immagini ti rimangono in mente durante la giornata, le rielabori, le scegli, ne isoli alcune e le "conservi". Sono poi immagini che sommate a quelle fatte davvero restano in un misterioso archivio che credo tutti noi abbiamo e che usiamo più o meno consciamente.”
Riconosco in me questa esperienza. Anche per questo ho approfittato di un’occasione: un suo workshop organizzato da Photo Superstudio di Reggio Emilia, dal costo contenuto, incentrato sull’illuminazione nel ritratto. Per fare esperienza si, ma sopratutto per cercare ispirazione.
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