Sfatiamo il mito secondo cui (per alcuni) i grandi fotografi si concentrano forte-forte e poi ... in piena estasi creativa fanno un unico scatto perfetto.
Karsh ha lasciato (ma immagino siano solo gli scatti che ha voluto conservare) 150.000 lastre medio e grande formato su oltre 15.000 sedute di scatto.
Il che ovviamente sta a significare che per ogni soggetto gli scatti erano differenti finchè non era soddisfatto.
Per esempio, per Sophia Loren in questo set a Parigi nel 1981
sono disponibili sul web differenti riprese
anche a colori (!)
quindi io sono certo che, vivendo oggi, un fotografo come Karsh apprezzerebbe notevolmente l'affrancamento dalla pellicola e dallo sviluppo permessi dal digitale (ad esempio con un dorso di medio formato vero, tipo la Phase One XF 100, tethering e un 32 pollici 4K su cui vedere in diretta gli scatti insieme al ritratto).