18 risposte a questa discussione

[Valerio Brùstia]

Buongiorno

il mio conterraneo Maurizio Faraboni ha pubblicato un servizio sul caporalato in quel di Bari o giù di lì.

Si tratta qualcosa che non è degno del suolo italiano nel 2016. Forse a Brazzaville nei tempi più bui si vedeva qualcosa del genere, invece sta roba qui è in Italia, la terra di Dante Alighieri, Giuseppe Verdi e Paolo Rossi (il calciatore ovviamente)

 

Vi invito a dare un'occhiata a 'sta roba e ad incazzarvi un po', che fa bene a tutti.

 

Una nota

leggete il breve testo sottostane la galleria, la dice lunga su cosa voglia dire "Fotografare". 

 

Qui il link

 

http://bari.repubbli...-149115164/1/#1

[Arsenio]

Che roba... senza parole.

Io comunque mi sono trovato spesso a fotografare in quelle condizioni (non poter guardare il mirino e avere anche timore) ma non ero nemmeno in una situazione così limite.

 

Si sa cosa ha usato? X-T2 o la nuova MF visto che era per il photokina?

[Valerio Brùstia]

Penso di sì, penso la XT2, indagheremo

[Mullah]

Incredibile!

Le prime tre foto sembrano scattate in qualche bidonville africana, altro che Italia.

[Gabriele Castelli]

Queste situazioni sono senz'altro notte alle autorità locali, ma evidentemente è meglio mantenerle.

Sicuramente colpisce duro il lettore, anche se sono foto rubate.

[nikolas]

e una volta incazzati? Perché il “problema” è proprio questo: la sola indignazione non serve a una cippa. 

[Valerio Brùstia]

Bah per esempio quando qualche personaggio, tipo l'attuale governatore della regione Puglia, alza la testa e pontifica che "il suo governo ha fatto fare passi avanti alla regione ..." (peraltro cose dette da tutti quelli che lo han preceduto) forse vale la pena spedirgli sui denti  il link qui riportato.

 

Sono voti Nicola, i nostri e magari di quelli che ci leggono dalla Murge, che fanno la differenza, altro non c'è. E meno male che siamo in Democrazia, se no manco i voti ci sarebbero stati  

[nikolas]

Posso concordare,  se la memoria dei nostri connazionali non fosse  in genere corta, molto corta. E al di là della prima reazione emotiva (quando c’è),  passata qualche ora lo stagno tende a ritornare  immobile come prima. Nonostante questo credo che ognuno potrebbe fare qualcosa nel suo piccolo. e questo qualcosa non sarebbe affatto inutile perché segno di una coscienza, di una responsabilità che parte dalle cose che possiamo governare. Anche se, come singolo,  non posso risolvere direttamente e concretamente  problemi di questo tipo. 

[Max Aquila]

Io mi chiedo perche' sia Fujifilm a commissionare un reportage del genere, invece di Repubblica dove poi le foto sono state pubblicate.

Fujifilm per pubblicare a Photokina (salone commerciale) mi sembra davvero concettualmente sbagliato.

 

A parte il fatto che di situazioni di questo genere l'Italia e' piena: da sud a nord, ovunque ci sia necessita' di impiegare forza umana su grandi estensioni territoriali.

 

Poi la salsa imbottigliata o il radicchio imbustato li compriamo al supermarket, magari pure con etichetta inneggiante al "prodotto italiano"...

 

Le foto sono ovviamente al limite delle possibilita' della situazione (pericolosa)

Ma cio' nonostante non dicono altro che le misere condizioni in cui questi uomini vengono ridotti. (a parte gli immancabili telefonini in carica ed anche qualche parabola, come mi pare di vedere...)

Alcune di esse, ritratti stretti, ipercontrastati e ben inquadrati, non sembrano proprio essere ripresi all'insaputa dei soggetti, come illustrato invece in foto 18.

 

Direi che questo reportage non mi piaccia quasi per nulla, nel senso per cui e' stato pensato e sopratutto...commissionato

[Valerio Brùstia]

Ti posso assicurare che nel disgraziato piemonte bidonville del genere non ce n'è. Qualche zona degradata ok, alcuni villaggi rom non sono proprio un esempio di urbanistica da facoltà di architettura, ma non quinte degne di Mad Max come quelle qui mostrate. C'è un problema. Grave certamente che venga a galla perché un produttore di macchinette digitali vuol riempire due muri in una fiera di settore. Gravissimo.
In compenso sappiamo tutto di quel che un ex calciatore e un ex pugile si dicono di notte nel reality meno visto d'Italia. Il guaio non è fuji non credi?

[andre_]

...

Fujifilm per pubblicare a Photokina (salone commerciale) mi sembra davvero concettualmente sbagliato.

...

Direi che questo reportage non mi piaccia quasi per nulla, nel senso per cui e' stato pensato e sopratutto...commissionato

 

Non ti seguo. 

Non so se Fuji ha indicato come fare il servizio, se ha messo paletti o stralciato parti di servizio er i motivi piú varî. 

Se si, mi dispiace ma non grido comunque allo scandalo. Al massimo é il fotografo che si presta ad un controllo/censura stretto che vede la sua credibilitá ridursi. 

Altrimenti, come a spanne pare essere, io non ci vedo niente di particolarmente sbagliato. 

 

Possiamo chiederci perché nessun altro ha fatto niente del genere in una maniera differente, perché agenzie e giornali hanno aspettato che un operatore commerciale tirasse fuori l'idea, eccetera. 

Tutte cose vere, e tristi (e sono d'accordo con Valerio che il problema non é Fuji), ma sta di fatto che quel servizio ora é lí. 

Commissionato da Fuji, Fiat o Galbusera? 

Come ho detto, se non hanno messo paletti eticamente discutibili... a me non interessa chi ha pagato e chi ha avuto l'idea. 

Magari sono naïve io, non lo escludo affatto. 

a_

[Max Aquila]

Ti posso assicurare che nel disgraziato piemonte bidonville del genere non ce n'è. Qualche zona degradata ok, alcuni villaggi rom non sono proprio un esempio di urbanistica da facoltà di architettura, ma non quinte degne di Mad Max come quelle qui mostrate. C'è un problema. Grave certamente che venga a galla perché un produttore di macchinette digitali vuol riempire due muri in una fiera di settore. Gravissimo.
In compenso sappiamo tutto di quel che un ex calciatore e un ex pugile si dicono di notte nel reality meno visto d'Italia. Il guaio non è fuji non credi?

no. Non dico che il guaio sia Fuji.

Dico che la realizzazione di servizi del genere non dovrebbe passare che per le redazioni di giornali che intendano denunciare vergogne simili.

In quanto al fatto che in Piemonte non esista caporalato nello sfruttamento su vasta scala della raccolta in agricoltura dipende forse essenzialmente dalle differenti esigenze del settore.

Ma non ci giurerei.

Piuttosto delle rivolte e del fuoco a Rosarno Calabro, in Campania e Puglia se ne parla ogni anno e non si risolve mai nulla.

Le superiori esigenze della grande distribuzione (che poi vende i suoi prodotti anche sotto casa tua) hanno un peso maggiore delle intenzioni di amministratori e cittadini.

Immagino che a Koln invece, dopo questa mostra di foto (che francamente non mi dicono nulla oltre la vergogna per il luogo... manca quella per il fatto che il tuo amico desidera invece denunciare) si scatenera' un movimento di opinione che rendera' possibile cio' che qui non riusciamo a risolvere?

 

Che poi io quest'anno abbia dovuto rinunziare a vendemmiare a mano i miei sette ettari di vigneto pagando alle tariffe stabilite (50 euro a giornata) gli operai disponibili (perche' non ce n'erano di disponibili) e abbia fatto ricorso a un terzo del prezzo ad una vendemmiatrice automatica che pilotata da un singolo operaio ha in una giornata e mezzo eseguito il lavoro che sette persone avrebbero terminato in una settimana almeno, questo e' un altro discorso...

[Valerio Brùstia]

Ue, va che io non lo conosco mica personalmente il fotografo di cui sopra, è solo mio conterraneo.
No no lo sfruttamento di caporalato c'è anche qui tanto che in quel di Canelli c'è un presidio fisso del sindacato per contrastare il "fenomeno". No no quello che mi ha babbasito e che vien fuori da quelle foto e' il mondo a parte, il terzo mondo in verità, trapianto dal cuore dell'africa subsaariana alle terre di puglia. Eh a me sta roba fa gelare il sangue.

[Max Aquila]

Ue, va che io non lo conosco mica personalmente il fotografo di cui sopra, è solo mio conterraneo.
No no lo sfruttamento di caporalato c'è anche qui tanto che in quel di Canelli c'è un presidio fisso del sindacato per contrastare il "fenomeno". No no quello che mi ha babbasito e che vien fuori da quelle foto e' il mondo a parte, il terzo mondo in verità, trapianto dal cuore dell'africa subsaariana alle terre di puglia. Eh a me sta roba fa gelare il sangue.

Vale, hai ragione e la penso ugualmente a te:

considera che in questo momento storico, l'Italia e' colma di famigerati centri di accoglienza profughi, i mai abbastanza vituperati CARA, che accolgono trattengono come nei lager decine di migliaia di persone in condizioni se possibile ancora piu' animalesche di quelle (mal) fotografate dal tuo conoscente.

(scusami, ma questo reportage sta al caporalato come il titolo "solitudine" sta a questa foto di Pat)

Non possiamo continuare cosi': non possiamo fare della necessita' un business miliardario...

ma sopratutto vogliamo un informazione realistica: cosa ha fatto Repubblica?

Ha pubblicato la notizia di una mostra di foto di un reporter italiano cui Fujifilm ha commissionato un servizio di questo genere per essere messo in mostra a Colonia - Germania?

 

Davvero non vi pare enorme questo giro perverso? 

 

A me si...

[Valerio Brùstia]

E' pazzesco. Non so più cosa pensare, non lo so forse ragioniamo con riferimenti vecchi boh??? Oggi sfogliavo la Gazzetta. In fondo ci ficcano un po' di cronaca, bizzarro per un giornale sportivo ma giustamente, già che vanno in stampa, infilano due notizie per conoscenza. Mi sembra che facciano cosi anche gli altri quotidiani, solo che non si tratta di giornali di "settore".

No ma qui han sforato han pisciato fuori dal vaso. Questa è una figura di cioccolato epocale che conferma il quadro desolante.

Ps
Si certamente in quelle immagini la questione del caporalato c'entra come il cavolfiore a merenda. Il che è il bello dell'uso della fotocamera: esci con mezza idea di cercare qualcosa di preciso e poi ti imbatti in altro.

[Adriano Max]

Posso concordare,  se la memoria dei nostri connazionali non fosse  in genere corta, molto corta. E al di là della prima reazione emotiva (quando c’è),  passata qualche ora lo stagno tende a ritornare  immobile come prima. Nonostante questo credo che ognuno potrebbe fare qualcosa nel suo piccolo. e questo qualcosa non sarebbe affatto inutile perché segno di una coscienza, di una responsabilità che parte dalle cose che possiamo governare. Anche se, come singolo,  non posso risolvere direttamente e concretamente  problemi di questo tipo. 

 

Hai un pensiero limpido e concreto: nel/dal nostro piccolo possiamo solo fare eco e cercare e portare avanti questa limpidità.

[cris7]

Sì! La cosa si aggiunge alle 1000 che ti fanno inc#]# di questo paese... gestito da una classe polita di MERDE CORROTTE.

[Fab Cortesi]

Ottima segnalazione Valerio, specialmente per me che sono fuori e certe cose non le vedo perche non le posso vedere o conosco.

 

Pero (mi) manca un parte di tutto ció....il perche'.

 

Il perche' si lasciano vivere cosi, il perche' vivono cosi, il perche' non si tenta di marginare o risolvere questo (drammatico) sistema di cose, il perche' non si offrono soluzioni alternative.

In pratica il perche' dell'esistenza di questo problema, vedo che hanno toccato un tema pero mi manca la storia e la risoluzione di un conflitto (economico, culturale, politico, sociale, di integrazione.........)

 

PS:

Concordo con quanto scritto da Max

[Valerio Brùstia]

Il 25 ottobre la Società Fotografica Novarese ha organizzato un incontro con l'autore. A questo punto ci vado e chiedo lumi tanto da capire qualcosa di più sul percorso di queste foto.