22 risposte a questa discussione

[Dario Fava]

 

Daccordissimo (anche sul resto). 

Purtoppo troppo spesso ci si sta a chiedere come salvare particolari... totalmente inutili. 

Le foto di oggi, a tutti i livelli, mancano troppo di aree bruciate o nere, che lungi dall'essere degli errori aiutano a focalizzare l'attenzione su ció che é importante in un'inquadratura. 

É il "mercato" a chederle cosí, e per ora ci si puó fare ben poco. 

Ma io rimango convinto che sia un enorme errore.

 

In questo caso le finestre *dovevano* essere totalmente bruciate, in modo da esporre correttamente le figure umane e salvaguardare l'ambiente. 

Quello che sta fuori non aggiunge niente alla foto, anzi distoglie. 

a_

 

Potrei fare un elenco di grandi fotografi di successo che predicano da una vita che la bella fotografia è "togliere" ...scremare fino a raggiungere l'essenziale.. e questi continuano a lavorare con successo anche nel campo della moda, vuoi per la loro fama ormai raggiunta, ma sicuramente anche perché ciò che sostieni è sacrosanto...

Diciamo che più che il mercato richiede.. è quello che la massa vuole vedere, perché sono condizionati dalla m che gira per instagram e compagnia bella.. ma chi ha un minimo di senso artistico sa perfettamente che..

meno cose ci sono, meglio è.

[Lieve]

 

 

[...]

 

Una buona foto non è certo quella con la dinamica più estesa o con tutto *perfetto*... è una ovvietà, ma a volte ci si perde in tecnicismi e si dimentica quel che conta davvero...

 

Tipo comporre bene una scena che già ha qualche cosa di suo da dire ed esporre correttamente in ripresa ?

Ovvietà che ogni fotografo dovrebbe avere in circolo, insieme all'emoglobina

[Valerio Brùstia]

Infatti. I fondamenti son sempre quelli, l'esposimetro non è la legge di Mosè ma un aiuto nevralgico specie se ci spingiamo alle condizioni limite e per la composizione a ciascuno la sua, difficilmente si può spiegare o pretendere di insegnare. Ma quel che va nella foto, ciò su cui puntiamo l'obiettivo è il vero quid.