Ho avuto la possibilità, grazie a Mauro Maratta di Nikonland (qui il suo test della Nikon D500), di avere in prova per due settimane la nuova Nikon D500 e devo confessare che da questa pur breve esperienza ne esco scombussolato.
Sì perché ho potuto misurare in prima persona quanto e come la DX Nikon D500 sparigli le carte in tavola o, se si preferisce, mischi gli obiettivi nella borsa.
Intendiamoci: io non sono un estimatore del formato DX. Fin dagli anni del travaso dalla pellicola al digitale ho sempre guardato con fastidio la riduzione del formato coercitiva, il crop APSC che ammazza i grandangoli nati per il formato 35mm. Ciò non toglie che nella pratica, nell'uso sul campo, non abbia compreso, apprezzato e sfruttato tutti i vantaggi correlati al semplice ritaglio di circa il 25% della superficie esposta. Per questa ragione nella mia borsa una DX è presente da sempre e quel DX è la D300. Per me quindi il DX è una carta in più, un'estensione alle possibilità offerte dal formato pieno, ma ahimè tarato su un peccato di gioventù: il limite prestazionale del sensore D300 che ne riduce drasticamente le possibilità di impiego. Ebbene oggi la restrizione, il confine, non esiste più ed il salvacondotto si chiama Nikon D500
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