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Più fotografia "attiva" o "passiva" nel libro Nikonland 2016 ?


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115 risposte a questa discussione

#21 Valerio Brùstia

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Inviato 29 ottobre 2014 - 14:56

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Valerio Brustia


#22 Rossano Rinaldi

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:01

molto banalmente (ma neanche più di tanto), la fotografia passiva costa zero, la fotografia attiva (come definita da ROSS) ha dei costi decisamente superiori, a cui non tutti possono accedere, o possono accedere quotidianamente.....

Inoltre, oltre alla questione economica c'è anche la preparazione dello shooting che comporta tanto tempo, contatti con stuio, modella, mua,  è molto più immediato e veloce (ma non più facile) ricercare una situazione, come dici tu passiva.....

Anzi per certi versi, è molto più difficile una foto passiva, in quanto non posso convincere un passante ad una determinata espressione, o chiedere alle nuvole di spostarsi per evidenziare un tramonto.....

ma è il fotografo che deve ingegnarsi per trovare uno scatto accattivante....

 

ok la prima parte risponde alla domanda ed è una delle possibili risposte

sulla difficoltà di uno stile o l'altro, dipende dalle situazioni ovviamente, ma sicuramente l'impegno in termini di tempo ed energia è maggiore quando si crea di quando si rappresenta, secondo me.

 

A parte che non ero del tutto d'accordo con questa distinzione, che mi sembra più complessa di così (anche se i distinguo fatti successivamente aiutano a chiarire il concetto), ma comunque, per restare terra terra: magari a qualcuno, semplicemente, piace di più e si diverte di più a "documentare" anziché a "creare", che c'è di strano? A me sembra normale che coesistano le due cose, esattamente come c'è quello che ama fotografare il paesaggio, quello le auto da rally, quell'altro le macro, le modelle ecc. ecc.  :)

 

ovviamente si, la mia domanda parte dalla statistica di un 90% di foto documentaristiche e mi chiedevo perchè cosi tanta differenza... mi sarei aspetttato un 40-60 come proporzione, non un plebiscito :)


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#23 Lieve

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:08

Si ma un paesaggio lo si può fare semplicemente premendo click li, mentre stai aspettando che la moglie paghi il gelato per i bambini, oppure come fa Yann Arthus-Bertrand mettendo in posa la natura, senza modelle con i tacchi :)

 

Il risultato è diverso a prescindere dal soggetto ;)

 

E non è che sia una testimonianza giurata con tanto di certificato perchè il 90% degli umani la realtà non la vede come la vede Yann ;)


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#24 Rossano Rinaldi

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:13

giusto per fare esempi ancora più concreti

ho preso la prima foto selezionata per il libro

post-1544-0-46028200-1412230498.jpg

 

e una di still life di un caro amico Renato Marcialis

10702016_10202974069289527_3705640688637284634_n.jpg

 

ora... la prima la definisco "passiva" in quanto non fa altro che fermare lo spazio e il tempo in una situazione reale...la seconda è un progetto che è stato creato "attivamente" da zero.

 

costo: zero per entrambe (ok la frutta costa un po' ma andare in quel posto dove c'era la manifestazione costa uguale)

interattività: zero in entrambi i casi

tecnica: prima zero, seconda assai

energia: prima foto zero, seconda foto giorni di progettazione, sperimentazione, e realizzazione.

soddisfazione: questo è un fattore del tutto personale... io personalmente sono più soddisfatto se realizzo la seconda foto invece che la prima, ma dipende dai gusti.

 

quindi se ponessimo il costo zero (quindi non modelle da pagare) qual'è il fattore discriminante tra i due approcci fotografici che fanno si che il 90% delle persone realizzino foto del primo tipo??

è quello che mi piacerebbe capire:)


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#25 Valerio Brùstia

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:20

La prospettiva Rossano.

Prospettiva intesa come proiezione del proprio "io" in un contesto, in una situazione. La prima foto è una testimonianza visiva di un evento spettacoloso, a cui potrai assistere in futuro se vorrai.

La seconda è descrizione visiva di un'idea un concetto perchè a casa non ce la teniamo una cascata d'uva per sorseggiare un calice di rosso e nemmeno ci proietteremo in quell'ipotesi (oddio, magari a qualcuno gli va, a me no mi fermo al rosso ... FERMO)


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#26 Rossano Rinaldi

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:34

La prospettiva Rossano.

Prospettiva intesa come proiezione del proprio "io" in un contesto, in una situazione. La prima foto è una testimonianza visiva di un evento spettacoloso, a cui potrai assistere in futuro se vorrai.

La seconda è descrizione visiva di un'idea un concetto perchè a casa non ce la teniamo una cascata d'uva per sorseggiare un calice di rosso e nemmeno ci proietteremo in quell'ipotesi (oddio, magari a qualcuno gli va, a me no mi fermo al rosso ... FERMO)

 

se intendi che "la proiezione del proprio io" nel primo caso è il piacere di assistere ad un evento a cui erano presenti 10mila altre persone che avranno altrettante 100mila foto simili e inserirlo nell'album dei ricordi...e nel secondo caso è ispirarsi alle tele del Caravaggio per utilizzare la propria creatività e uno studio dell'argomento utilizzando un mezzo fotografico per realizzare un'opera unica...ok allora hai ragione :)


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#27 Lieve

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:34

Valè, questa foto che io trovo di una vena poetica impensabile per l'ingegnere medio quale tuo IO l'ha fatta ?

 

Untitled.jpg

 

tutti noi vediamo piumati con le ali danzanti mentre ci soffermiamo ai bordi di uno stagno ?

 

Io mai ... :) solo al Lago dei Cigni ;) ... di Tchaikovsky ;) e piango mentre muore Odette :(


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#28 Pedrito

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:36

 

spero sia più chiaro il concetto di passivo e attivo ora ;)

 

Eri stato chiaro anche prima, mentre a me sembrava utile porre l'accento su un altro aspetto che ritengo strettamente collegato alla domanda che hai posto. ;)

 

Riguardo dunque al tuo "perché", per quanto mi riguarda amo fotografare la gente per strada o intenta alla proprie attività, ciò che accade attorno a me, le situazione buffe, strane o semplicemente inconsuete, scorci o oggetti di tutti i giorni che in condizioni particolari di luce e ripresa sembrano altro o assumono un aspetto astratto, semplicemente perché... mi piace. :D :D :D

 

Nella banalità di questa affermazione spero di non averti spiazzato, - ma sono certo di no :lol: - ma è davvero l'unica risposta che al momento so dare.

 

Non escludo che un giorno possa cambiare decisamente genere, così come da qualche anno uso meno alcune focali, e molto di più altre, ma penso che ciascuno dedichi la  maggior parte del proprio tempo - che è un'entità finita - a ciò che gli dà più soddisfazione, soddisfazione intesa anche come ritorno economico se lo fa per lavoro.

 

Forse, e sottolineo forse, se avessi più tempo per la fotografia sperimenterei altri campi, tra cui la fotografia "attiva" a cui ti riferisci tu, ma al momento ciò che pratico mi appaga: anzi, semmai vorrei farlo meglio di come attualmente riesco, cioè con dei progetti più strutturati che solo la disponibilità del tempo stesso mi frena dal realizzare. :)


"Quando faccio fotografie non chiedo mai il permesso. Perché mai si dovrebbe chiedere il permesso, in fondo? Sarebbe semplicemente come ficcare qualcuno davanti ad una macchina fotografica e dirgli "Guarda qui!" e poi fare "click, click, click". Ma questa non è fotografia. Almeno, non come la intendo io."   (Elliott Erwitt)

 

Le mie foto su flickr aggiornate a dicembre 2016.

 


#29 Valerio Brùstia

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:42

NO Mauro, ma io c'ero lì seduto davanti allo stagno e domani potrai essere lì anche tu e vedere la stessa cosa.

Quando vedo le foto di Sartore o Natchway a me viene il desiderio di uscire a vedere il mondo che c'è la fuori.

Quando osservavo le foto di ... Newton dicevo: che bella gnocca!

Quando vedo le foto delle pubblicità di Dior o altre .. mi viene il nervoso, ma qui entriamo in un'altra discussione che diverge dal tema.

 

Io non voglio essere regista dietro alla mia fotocamera. Io voglio guardare, amplificare la mia vista e i miei sensi e magari trasmettere ad altri lo stesso stimolo che altri hanno trasmesso a me. Art Wolfe compone delle bellissime realizzazioni con muschi licheni, sassi conchiglie e quant'altro. Sì che interverrà un poco, togliendo lo zozzo il rametto fuori posto, ma non le compone ex novo. Il messaggio è chiaro -esci e guarda per terra: va che meraviglia- 

 

A me questo basta e avanza. Testimone.


Valerio Brustia


#30 Francesco64

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:45

Credo che per fotografare le frecce tricolori in modo efficace ci voglia un po' piu' di zero tecnica.

E anche un po' piu' di zero energia, dato che dietro potrebbe esserci molta piu' programmazione di quanto tu immagini.

E non credo che tutti i presenti all'evento abbiano fatto le stesse foto.

 

Ansel Adams e' uno dei piu' grandi fotografi della storia: quasi tutte le sue foto sono fatte dalla strada di fondovalle di Yosemite da dove qualunque Carneade puo' fare esattamente le stesse foto. Ma guarda caso Adams e' passato alla storia gli altri no.

 

Cio' posto a me interessa confrontarmi con la realta' anziche' costruire qualcosa e poi fotografarlo.

 

La mia sfida e' tirare fuori qualcosa di interessante da cio' che vedo.

Se ci riesco  o no dipende dalla mia abilita', dalla mia esperienza, dalla mia capacita' di studiare l'ambiente che mi circonda. Da una progettazione dell'uscita che mi fa essere al posto giusto nel momento giusto.

 

Penso che sia cio' che spinge la maggior parte delle persone ad uscire e, mi viene da dire, interagire col mondo che li circonda anziche' costruire qualcosa e poi fotografarlo.



#31 Rossano Rinaldi

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:46

 

Eri stato chiaro anche prima, mentre a me sembrava utile porre l'accento su un altro aspetto che ritengo strettamente collegato alla domanda che hai posto. ;)

 

Riguardo dunque al tuo "perché", per quanto mi riguarda amo fotografare la gente per strada o intenta alla proprie attività, ciò che accade attorno a me, le situazione buffe, strane o semplicemente inconsuete, scorci o oggetti di tutti i giorni che in condizioni particolari di luce e ripresa sembrano altro o assumono un aspetto astratto, semplicemente perché... mi piace. :D :D :D

 

Nella banalità di questa affermazione spero di non averti spiazzato, - ma sono certo di no :lol: - ma è davvero l'unica risposta che al momento so dare.

 

Non escludo che un giorno possa cambiare decisamente genere, così come da qualche anno uso meno alcune focali, e molto di più altre, ma penso che ciascuno dedichi la  maggior parte del proprio tempo - che è un'entità finita - a ciò che gli dà più soddisfazione, soddisfazione intesa anche come ritorno economico se lo fa per lavoro.

 

Forse, e sottolineo forse, se avessi più tempo per la fotografia sperimenterei altri campi, tra cui la fotografia "attiva" a cui ti riferisci tu, ma al momento ciò che pratico mi appaga: anzi, semmai vorrei farlo meglio di come attualmente riesco, cioè con dei progetti più strutturati che solo la disponibilità del tempo stesso mi frena dal realizzare. :)

 

non c'è una risposta giusta o sbagliata e non mi aspetto un tipo specifico di risposta:) quindi non posso essere spiazzato dalla tua, che nella sua semplicità racchiude forse l'essenza stessa dei motivi con cui noi fotografiamo, o dipingiamo, o cuciniamo... facciamo ciò che ci appaga.

Però la tua risposta sembra semplice ma sottolinea un aspetto importante, il tempo.

infatti per realizzare attivamente una fotografia, ci vuole senz'altro più tempo che fotografare le persone per strada (che tra l'altro riesci a fare benissimo:), quindi possiamo già dire che uno dei motivi per cui il 90% delle persone fa questo tipo di foto è perchè costa meno tempo? e nella società attuale il tempo è un bene prezioso.... ma se così fosse... aspettare per ore che l'uccellino torni al nido con il cibo per i piccoli, non impiega forse ancora più tempo?


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#32 Lieve

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:48

NO Mauro, ma io c'ero lì seduto davanti allo stagno e domani potrai essere lì anche tu e vedere la stessa cosa.

 

E sono così le foto tipo del libro Nikonland o della sezione Natura di Nikonland ? :)

Sarà per questo che non si vedono spesso le tue ? E ne ho dovuta pescare una dalla copertina di un libro di qualche anno fa ?

;)

 

No, stai dicendo bugie. Il 99% dei fotografi la davanti - me compreso - vedrebbero e fotograferebbero un uccello perfettamente nitido ad 1/2000'' di secondo, anche con il buio

 

:)


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#33 Rossano Rinaldi

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:52

Credo che per fotografare le frecce tricolori in modo efficace ci voglia un po' piu' di zero tecnica.

E anche un po' piu' di zero energia, dato che dietro potrebbe esserci molta piu' programmazione di quanto tu immagini.

E non credo che tutti i presenti all'evento abbiano fatto le stesse foto.

 

Ansel Adams e' uno dei piu' grandi fotografi della storia: quasi tutte le sue foto sono fatte dalla strada di fondovalle di Yosemite da dove qualunque Carneade puo' fare esattamente le stesse foto. Ma guarda caso Adams e' passato alla storia gli altri no.

 

Cio' posto a me interessa confrontarmi con la realta' anziche' costruire qualcosa e poi fotografarlo.

 

La mia sfida e' tirare fuori qualcosa di interessante da cio' che vedo.

Se ci riesco  o no dipende dalla mia abilita', dalla mia esperienza, dalla mia capacita' di studiare l'ambiente che mi circonda. Da una progettazione dell'uscita che mi fa essere al posto giusto nel momento giusto.

 

Penso che sia cio' che spinge la maggior parte delle persone ad uscire e, mi viene da dire, interagire col mondo che li circonda anziche' costruire qualcosa e poi fotografarlo.

 

sul motivo per cui alcuni passano alla storia e altri no, richiederebbe un altro topic ad-hoc :)

la tua risposta è senza dubbio interessante...ed è forse quella che stavo cercando. se ho ben capito tu mi dici... quello che vedo io lo possono vedere tutti, la mia sfida con me stesso è rappresentarlo meglio degli altri. corretto?


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#34 Valerio Brùstia

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Inviato 29 ottobre 2014 - 15:56

Si Mauro... non è che capita proprio spesso di cuzzare l'elemento giusto nel posto giusto.

Sto producendo a "sedere" non mi sto stabilizzando ... ma qui andiamo off limits.

 

Per tornare al tema, secondo il mio punto di vista, non è la scarsità di Tempo a spostare le modalità da un settore all'altro, ma proprio il fine ultimo del prodotto. Mi rifaccio a quanto ho scritto sopra, non mi ripeto che se no son noioso. Secondo me sta tutto lì.


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#35 Tiziano Manzoni fototm

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Inviato 29 ottobre 2014 - 16:32

vi ricordate quando dicevo,  " vedere prima ciò che voglio"

fotografare è un atto in se stesso semplice

oggi ai giorni nostri abituale e odierno.

Ogni ragazzino scatta centinaia di foto al giorno...

La differenza la fa chi si preoccupa di sapere prima cosa esce... e badate bene nel piccolo tutti lo fanno

Chi fotografa le frecce tricolore lo fa nel montento in cui decide l'ottica ideale, qualora lo facesse con il 28 ha in mente un tipo di immagine che vuole,  se azzarda un 400 ha in mente un immagine sicuramente diversa da chi è li con il 28

 

Ora descrivere l'attimo, ovvero ciò che ross ha chiamato fotografia passiva è intrinseco del reportage, che di fatto è abile chi descrive l'atto o la scena nel miglior modo possibile, quindi adottanto la tale inquadratura, scegliere l'ottica e il momento dello scatto, l'esposizone corretta ecc ecc
Se ci pensate le migliori marche fotografiche hanno "ricercato" a piu non posso proprio per permettere a tutti di essere fotografo rendendo facile tutto questo...

L'af che di fatto rende facile tenere a fuoco un giocatore di calcio o l'auto a 300 all'ora

lo zoom: che  ha reso facile a tutti ricercare un'inquadratura idonea, se i primi erano comodi ma sopperivano in luminosità oggi è tutto facile...
il momento: prima avevi uno scatto ogni dieci minuti quando cerano i flash a magnesio, poi siamo arrivati a uno scatto ogni due secondi

oggi una d4s permette anche a un ceco di beccare l'attimo del calciatore...

l'esposiozione automatica, l'estenzione in ev ecc ecc

l'ultima ricerca è stata la più deleteria, ed è il fotografare con la luce ambiente anche se poca...
pensateci, prima se non sapevi usare ia luce artificiale eri fregato per meta delle foto che volevi realizzare e ti accontentavi del tuo flash che se ben usato dava ottimi risultati che faceva la differenza, oggi no, tutti scattano con la pochissima luce che ce... e tutti sono fotografi!

fino a qui ci siamo...

 

Poi oltre tutto questo ce una cosa che non può arrivare l'ingegneria fotografica, o meglio realizzano attrezzi che servono per migloorare e poter realizzare cio che solo la "TUA TESTA è IN GRADO DI IMMAGINARE"

 

Poter immaginare una foto sulla base di un tema è creatività allo statu puro, e non tutti lo possono fare..

 

La luce si combina con altri aggeggi costosi che permette di creare un'immagine che prima non cera, e spesso è iripetibile, proprio come il pittore che fissa sulla tela le pennellate e che spesso in caso di rifacimento mai fotcopia il primo...

Limitarsi a fermare cio che intorno a noi ci circonda è una buona cosa, certo oggi va per la maggiore, è facile o perlomeno è piu facile di 30 anni fa, creare un'immagine partendo da un limbo bianco diventa difficle e si sa la gente è pigra, e spesso sceglie la strada piu corta... e non ditemi che lo faccio perchè mi piace... perchè sono castronerie...

diciamo che

lo faccio perchè mi piace e mi riesce bene, e soddisfa il mio ego...

creare un'immagine mi diventa difficile, perchè devo pensare, concentrarmi, e realizzarla, e spesso dopo ore e ore la foto fa cagare e quindi torno a fotografare quello che mi circonda,sicuro del mio af del mio program a 20 mila celle, del mio zoom e la dove dovessi sbagliare qualcosa ci pensa dio photoshop a risolverlo...

badate bene non è una CONDANNA MA UNA COSTATAZIONE DEL RESTO SE TUTTI FOSSERO CAPACI DI FARE QUANTO SOPRA SCRITTO IO POTRE TRANQUILLAMENTE ANDARMENE A FARE L'ISTRUTTORE SUBACQUEO ALLE MALDIVE PERCHè SAREI DISOCCUPATO!!!!

Ovviamente il tutto non è circoscritto nella fotografia di studio ma anche in altri ambiti, solo che devi essere ingrado di illuminare


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#36 Pedrito

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Inviato 29 ottobre 2014 - 16:46

...

Però la tua risposta sembra semplice ma sottolinea un aspetto importante, il tempo.

infatti per realizzare attivamente una fotografia, ci vuole senz'altro più tempo che fotografare le persone per strada (che tra l'altro riesci a fare benissimo:), quindi possiamo già dire che uno dei motivi per cui il 90% delle persone fa questo tipo di foto è perchè costa meno tempo? e nella società attuale il tempo è un bene prezioso.... ma se così fosse... aspettare per ore che l'uccellino torni al nido con il cibo per i piccoli, non impiega forse ancora più tempo?

Sì, Rossano, credo che per molti qui per i quali la fotografia è un hobby il tempo sia una delle variabili più importanti nelle proprie scelte di fotografare.

 

E penso che ciò possa valere anche per chi aspetta per ore una luce in un paesaggio o un uccellino su un albero: perché magari può associare la sua passione alla scampagnata con la famiglia o al ritrovarsi con amici nel tempo libero comune.

 

Anche fotografare la gente per strada richiede tempo, ma lo puoi abbinare ad una gita, a degli spostamenti a piedi per recarti da un posto ad un altro o anche ad una trasferta per lavoro unendo, per così dire, l'utile al dilettevole. Ciò non toglie ovviamente che anche chi ha solo due ore a settimana o al mese per il proprio hobby possa dedicarsi ad una fotografia "attiva" più complessa da attuare, dedicandole tutto il suo (poco) tempo libero: è una questione di scelte.

 

In ogni caso, penso che in generale ci si dedichi al genere per il quale si è più "portati" e si riesce meglio, almeno per quelli che sono i propri obiettivi e la propria personale soddisfazione per i risultati che si raggiungono.

 

Riguardo i risultati, beh, non è detto che chi dedica tanto tempo ad un genere riesca sempre a cogliere i risultati sperati o considerati rilevanti nell'accezione comune, sia che pratichi una fotografia "attiva" che "passiva". Ma qui si aprirebbe un altro capitolo... ^_^


"Quando faccio fotografie non chiedo mai il permesso. Perché mai si dovrebbe chiedere il permesso, in fondo? Sarebbe semplicemente come ficcare qualcuno davanti ad una macchina fotografica e dirgli "Guarda qui!" e poi fare "click, click, click". Ma questa non è fotografia. Almeno, non come la intendo io."   (Elliott Erwitt)

 

Le mie foto su flickr aggiornate a dicembre 2016.

 


#37 Valerio Brùstia

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Inviato 29 ottobre 2014 - 16:56

Ma sì è vero, è faticoso in studio arrovellarsi davanti ad un coso che santapace comunque lo giri ... rubinetto resta. 

Non c'è nulla di male nel fare un altro mestiere. A me veniva l'orticaria a stare sotto un Bank per tutto il giorno a controllare i riflessi ... e PS non c'era mica.

 

Detto questo ,la devo mettere giù piatta: a me non interessa avere una collezione di immagini MIE raffiguranti situazioni create ad oc. Non mi interessa, non mi da' un piffero, che vuoi che ti dica. Diverso il discorso di guadagnarci il pane.

 

A tal proposito non capisco i fotoamatori che si sbattono per andare a fare qualche servizio la domenica. O porca miseria ma possibile che non ci sia nessun "amatore" che la domenica voglia configurare sistemi di supervisione di stazioni elettriche??

ciao


Valerio Brustia


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Inviato 29 ottobre 2014 - 17:07

 

sul motivo per cui alcuni passano alla storia e altri no, richiederebbe un altro topic ad-hoc :)

la tua risposta è senza dubbio interessante...ed è forse quella che stavo cercando. se ho ben capito tu mi dici... quello che vedo io lo possono vedere tutti, la mia sfida con me stesso è rappresentarlo meglio degli altri. corretto?

Ritengo di si, poi ognuno ha il suo "meglio". :)

 

Per me "meglio" e' fare una foto che dica qualcosa al di la' della definizione e della messa a fuoco. E con questo non voglio dire che ci riesco, ma che ci provo, investo tempo, energia, soldi per questo. Credo lo facciano la maggior parte di quelli che come me si dedicano a foto all'aperto piuttosto che in studio.

 

Chi non lo fa finisce presto per stufarsi.



#39 Tiziano Manzoni fototm

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Inviato 29 ottobre 2014 - 17:30

 

Ma sì è vero, è faticoso in studio arrovellarsi davanti ad un coso che santapace comunque lo giri ... rubinetto resta. 

Non c'è nulla di male nel fare un altro mestiere. A me veniva l'orticaria a stare sotto un Bank per tutto il giorno a controllare i riflessi ... e PS non c'era mica.

 

Detto questo ,la devo mettere giù piatta: a me non interessa avere una collezione di immagini MIE raffiguranti situazioni create ad oc. Non mi interessa, non mi da' un piffero, che vuoi che ti dica. Diverso il discorso di guadagnarci il pane.

 

A tal proposito non capisco i fotoamatori che si sbattono per andare a fare qualche servizio la domenica. O porca miseria ma possibile che non ci sia nessun "amatore" che la domenica voglia configurare sistemi di supervisione di stazioni elettriche??

ciao

 

 

 

Tengo a precisare che "creare" un'immagine è fattibile anche fuori dallo studio, nella macro, nell "wilde" certo serve avere in mente cosa fare... cosa assai piu difficile!!


Tiziano Manzoni 

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Vedere tra le righe le giornate odierne comporta una selezione continua e non sono dietro le sbarre


#40 Silvio Renesto

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Inviato 29 ottobre 2014 - 18:35

Adesso capisco meglio cosa intendeva Rossano e in effetti ero stupito della sua uscita così come l'avevo capita in prima battuta, non mi pareva nello stile della persona.

E sono molto più d'accordo, anche se non ancora completamente :)

Direi che nell'accezione di attivo/passivo che intende Rossano il costo non è più una variabile, posso fotografare un kiwi sezionato che estraggo dal frigo ed il costo è quello del kiwi, sostenibile da chiunque.

 

Il discorso è (forse) proprio quello che intendevo io se c'è interpretazione, uno sforzo attivo, o semplice riproduzione di qualcosa che ho visto.

In tal caso anche se ci si limita a cogliere un momento, la parte attiva può esserci o non esserci. C'è se si coglie (in fase di scatto o di selezione immagini) ciò che è più significativo. Rimane documentativa nel senso inteso da Rossano, ma se è scelta bene e fatta bene diventa anche celebrativa; di un azione o di un momento documento e bellezza insieme.

 

Anni fa frequentai una serie di seminari su  "natura e comunicazione" e spaziavano su tutti i campi della comunicazione incentrata sulla natura, giornalistica, pubblicitaria e naturalmente fotografica,. Chi ha tenuto il seminario sulla parte fotografica disse che la foto non è (quasi, lo aggiungo io) un documento, quanto un monumento.

Una frase che al momento non mi è piaciuta più di tanto, ma che col tempo ho cominciato a ritenere più giusta di quanto pensassi. Se la foto non è anche monumento (interpretazione/emozione), ma solo documento,  può essere  banale.

 

Infine, se il concetto di attivo è quello,  allora quando  si fotografa attivamente (qualsiasi cosa) il divertimento e  la soddisfazione aumentano di un ordine di grandezza. Perchè in quella fase siamo creativi, cioè siamo quello che un milione di anni di selezione naturale vorrebbe che fossimo.

:)





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