115 risposte a questa discussione

[Leonardo Visentìn]

Eh Mauro, tu, ma non penso sia così per tutti, non tutti cercano l'imprevisto in quanto minuziosamente pianificato. Certo viene più spontaneo in media non avere costrizioni "costruttive" e lasciarsi guidare dall'inconscio, anche guardando fuori da NL.

[Lieve]

Eh Mauro, tu, ma non penso sia così per tutti, non tutti cercano l'imprevisto in quanto minuziosamente pianificato. Certo viene più spontaneo in media non avere costrizioni "costruttive" e lasciarsi guidare dall'inconscio, anche guardando fuori da NL.

 

No certo che no.

 

Ma ciò che viene più spontaneo, secondo me, per il grosso di chi fotografa (che non necessariamente io assimilo a fotografi) è di riprendere quello che hanno davanti in quel momento.

E' stato sempre così, fin dai tempi dei cavernicoli. E ne abbiamo le prove.

Solo che al tempo non potevano fare istantanee fedeli, quindi andavano a memoria e la sola luce necessaria era quella per rischiarare le tenebre della caverna.

 

 

Si sono dovuti aspettare almeno gli egizi per avere qualche esempio di quello che sente come suo modo di essere fotografo, Rossano.

 

[Leonardo Visentìn]

Si, ma la statistica riguardava Nikonland, non il mondo intero 

[Lieve]

Si, ma la statistica riguardava Nikonland, non il mondo intero 

 

Appunto.

Quando hai tempo prendi le 300 e passa fotografie proposte per il libro e fai una disamina serena ed obiettiva.

 

 

Dici che nel 90% dei casi in cui sono state proposte vedute e panorami il fotografo si attendeva di essere testimone di una ... sorpresa inattesa ?

Oppure ha semplicemente fermato un attimo di qualche cosa che aveva di fronte e gli piaceva ?

 

[Leonardo Visentìn]

Mauro, serenamente leggi la mia affermazione 90-10%... stiamo dicendo la stessa cosa (il 90% la soddisfazione - che non ho detto essere a priori - viene dal non costruire lo scatto, ma dal cogliere quello che avviene - o che c'è - con soddisfazione; che poi magari è il 99% e non il 90%)

[Leonardo Visentìn]

Attenzione che la mia frase decurtata dell'ultima parte cambia facilmente significato in modo soggettivo, infatti ho specificato con soddisfazione perché è innegabile che la grande maggioranza dei fotografi nel mondo, come detto anche da Mauro, scatta quello che vede senza pensare né prima né dopo, ma parlando di quanti partecipano a NL credo ci sia lo "scatto" più in là di raggiungere con la foto una soddisfazione non meramente estetica ma estatica, di avere colto e trasmesso nella foto le proprie sensazioni ed emozioni, o almeno questa sembra essere la tendenza qui dentro.

[Robitreno]

Devo dire che sono rimasto perplesso. Allibito? Forse.

Ross si è fatto una sua "classificazione personale" che trovo capziosa e nello stesso tempo del tutto inutile.

Quando fotografiamo, lo facciamo per il nostro piacere. Se un qualcosa mi fa piacere, non fa del danno ad alcuno, va benissimo così.

Amante dei treni, se parto da Genova e vado a Tirano ed al Passo del Bernina per riprendere il mitico trenino, non lo faccio perchè sia più economico che disporre due mele e tre pere nel vassoio sul tavolo ottocentesco della sala da pranzo. Non mi sento assolutamente passivo.

Se Ross vuol continuare a definire ciò che per lui si chiama foto "attiva" o "passiva" lo faccia pure. Non fa del male a nessuno. E' comunque ininfluente.

Nella prima lettera affermi "lo chiedo per capire". Secondo me stai mascherando un giudizio già tranciato dietro ad una finta domanda, ad una finta modestia, quasi un abbassarsi (sempre finto) a dire di non capire.....di voler capire.....spiegatemelo.......

Perché hanno avuto tanto successo gli album di figurine? Perché c'è il gioco, il rischio, l'incognita di ciò che troverai.

Perché dagli amici che lavorano in comune od in una grande azienda ci facciamo mettere da parte i francobolli? (idem come sopra) Non si fa prima ad abbonarsi in un negozio di filatelia ed acquistare le serie complete? Ma vuoi mettere la soddisfazione quando finalmente si riesce ad avere il francobollo che ci fa completare la serie? Fino ad un attimo prima non sapevamo se - nella nostra vita - saremmo mai riusciti a completarla! In quell'ansia, in quell'incertezza sta il divertimento. Anche la fotografia di tutti i giorni è così. Non sappiamo cosa incontreremo uscendo di casa, chi o cosa fotograferemo per strada (per favore non chiamiamola "street photography" siamo Italiani cerchiamo di avere un po' di orgoglio e di amore per questa storica, meravigliosa lingua, chè la barbarie anglosassone mai avvicinerà)

 In quarantadue anni di lavoro, ogni giorno ho portato con me la fotocamera. Anche se vado a fare la spesa (da quando sono in pensione aiuto mia moglie) porto meco la fotocamera. Sono più le volte che torno senza aver fatto foto di quelle in cui ne faccio qualcuna. Ma fa parte del gioco! E' così che mi piace, è così che ci piace.

Continua a fotografare come piace a te, senza porti domande che - lo ribadisco - alle quali, credo, non cerchi veramente una risposta. Quando anche ti si spiegasse per filo e per segno cosa ribolle nel nostro animo davanti a certe situazioni, se poi a te non "ribolle nulla", che te ne fai?

Anch'io quando fotografo i modellini dei treni interagisco col soggetto. Talvolta ho impiegato anche un paio di mesi per realizzare un diorama su cui fotografare un determinato modello. Non mi sono reso conto che in quel momento la mia foto era "attiva". Adesso che lo so.....non è cambiato assolutamente nulla.

Ho letto di un fotografo che ha trascorso - non mi ricordo quante ma - molte ore inginocchiato nella neve, sotto una tenda mimetica, per poter fotografare una volpe artica. Non ha interagito con l'animale, quindi: fotografia passiva! E lasciamelo dire: credo non gliene fregherebbe un'emerita mazza!

Fotografate gente, fotografate....

Roberto

[danighost]

Per me fotografia attiva è una fotografia "costruita", quella passiva, è una colta al volo, senza neanche andare a ricercare quelle condizioni ...

 

Da qui, sempre per me, costruire una foto, non vuol dire per forza implementare un soggetto umano (condiscente o meno), anche se quel tipo di fotografia rende maggiormente l'idea ...

 

Costruire una foto vuol dire scegliere un determinato soggetto, andare in un determinato luogo, cercare una determinata luce, ecc. ...

[Valerio Brùstia]

Ci voleva un iscritto da poco con all'attivo solo 8 messaggi per togliere un po' di polvere dalla scrivania o briciole dal tavolo.

Roberto credo abbia colto nel segno su tutta la linea, tutta.

[Lieve]

Ci voleva un iscritto da poco con all'attivo solo 8 messaggi per togliere un po' di polvere dalla scrivania o briciole dal tavolo.

Roberto credo abbia colto nel segno su tutta la linea, tutta.

 

 

Già. Sarà per lo stesso motivo che io non ho mai fatto la raccolta delle figurine, ho sempre detestato i francobolli (e le relative raccolte), nella aste su Ebay compro solo se c'è "compralo subito" e da tempo non fotografo più per strada perchè lo trovo ... violento quasi come sparare agli animali selvatici

 

Però concordo sul fatto che fotografare è bello perchè piace e a me piace tanto fotografare tanto.

 

Scusatemi ma stamattina sono un pò acido. A me il commento di Robitreno pare altrettanto malizioso e capzioso.

Solo non è ammantanto della stessa affettata cortesia utilizzata da Ross nella sua .... ovvia provocazione.

Anzi, lo trovo maledettamente ruvido verso una persona che non conosce personalmente.

In estrema sintesi mi pare che abbia dato a Ross del cretino (o del falso o del millantatore, a piacer vostro).

E francamente non capisco come uno che ha all'attivo solo 8 messaggi possa scrivere così sul nostro sito.

 

 

Io invece mi permetto di aggiungere che dopo 111 repliche a questa provocazione, la partecipazione al libro sta un pò scemando e numericamente e qualitativamente.

Ci sono iscritti che non hanno messo una foto finora e non capisco che cosa aspettino.

 

Più in generale non leggo commenti appropriati alle altre foto inserite nell'Area Fotografie.

 

Nikonland non è un sito accademico, è un sito fotografico. Se siamo qui è per uno scopo preciso. Parlare di fotografia e di fotografie.

 

[vento]

Lasciando da parte le istantanee, non è che non ci sia progettazione in una foto di paesaggio o di natura.

Il fatto di creare un set e disporre le cose o le modelle nel modo che vuoi tu, non è così diverso dal fotografare un animale e disporlo nel set come voglio io. 

La modella reagisce a delle indicazioni, mentre per l'animale dovrò conoscere i suoi comportamenti per ritrarlo nel modo che voglio, ma alla fine arriveremo allo stesso risultato, entrambi dovremo gestire la luce, lo sfondo, i dettagli per realizzare quella foto, ci sono foto che ho impiegato tre anni (questo anche per problemi di tempo) a realizzare, e che a te vedendole potrebbero sembrare delle istantanee, ma questo è positivo dal mio punto di vista perché la foto è più naturale. 

La modella la potrai vestire e truccare come vuoi certo e questo non lo posso fare con un animale, ma potrò scegliere la livrea dell'anno in cui fotografarlo, il comportamento che voglio ritrarre es. cercare comportamenti più "aggressivi" (lupo che ringhia), più buffo, più umano.

Saranno mie scelte mie interpretazioni miei progetti, esattamente come chiedere certe espressioni a dei modelli.

Io ho visto meno "istantanee" di quanto ne hai viste tu probabilmente.

 

 

Se sia attiva o passiva non lo so, ma che ci sia relazione (concetto più ampio di interazione) con il soggetto è certo.

[vento]

Pensando a Mauro che interpreta entrambi i generi (Foto alle auto da corsa quindi passiva, e foto ritratto/glamour quindi attiva) potrei cambiare la domanda iniziale in: perché fotografo più la realtà che il sogno?

Probabilmente perché la mia formazione è più scientifica che umanistica.

Questo non significa che non sogno, ma semplicemente che non lego alla fotografia questo aspetto. Perché? Onestamente non lo so.

[Lieve]

Pensando a Mauro che interpreta entrambi i generi (Foto alle auto da corsa quindi passiva, e foto ritratto/glamour quindi attiva) potrei cambiare la domanda iniziale in: perché fotografo più la realtà che il sogno?

Probabilmente perché la mia formazione è più scientifica che umanistica.

Questo non significa che non sogno, ma semplicemente che non lego alla fotografia questo aspetto. Perché? Onestamente non lo so.

 

 

Le risposte te le da sempre il libro, così come si sta delineando, sia per le foto proposte che, giocoforza (ma neanche poi tanto) per quelle selezionate.

 

Io ho una formazione scientifica da laboratorio di analisi e di ricerca e faccio un lavoro che si basa su esami di merito oggettivi, non artistici.

 

Proprio per questo la mia fotografia si rifà per la gran parte a tentativi di idealizzazione dei soggetti che ritraggo, quali essi siano, non necessariamente per come tutti li vedono tutti i giorni.

 

E' da vedere come un modo di reagire alla quotidianità, spesso sofferta.

 

Quindi difficilmente le mie auto viaggiano in piano, spesso si arrampicano verso il cielo o piombano in una discesa immaginaria anche se il circuito che frequento non ha dislivelli.

 

Le mie donne sono sempre diverse da come le ritraggono gli altri e una volta con l'altra sono differenti anche rispetto a loro stesse, tanto che spesso non si riconoscono.

Ma perfino i miei fiori, sono ... miei

 

Il mio modo di fotografare non è ne attivo nè passivo : è puramente ... egoistico

[vento]

Bella definizione!

[andre_]

...

Quindi difficilmente le mie auto viaggiano in piano, spesso si arrampicano verso il cielo o piombano in una discesa immaginaria anche se il circuito che frequento non ha dislivelli.

 

Le mie donne sono sempre diverse da come le ritraggono gli altri e una volta con l'altra sono differenti anche rispetto a loro stesse, tanto che spesso non si riconoscono.

Ma perfino i miei fiori, sono ... miei

 

Il mio modo di fotografare non è ne attivo nè passivo : è puramente ... egoistico

Ottima descrizione, che mi pare metta un punto fermo in quello che é diventato (ma secondo me lo é dall'inizio, nelle premesse stesse) un topic cristallizzato sulle visioni personali di ognuno.

a_