Silvio se ti riferisci al mondo anglosassone e inglese in particolare, la normativa sia sulla privacy che sui diritti dei fotografi è lasciata volutamente sul vago.
E' una questione culturale e di tradizione di quei paesi dove, sia i giudici che le forze dell'ordine hanno elevata discrezionalità nell'applicare sia le leggi che le modalità di intervento.
In Inghilterra non è tollerato, senza che ci sia un riferimento specifico quello che viene definito genericamente "harassment", per cui è possibile che un poliziotto ti prenda letteralmente per l'orecchio se ti vede sul ponte a spianare il tuo Sigmone 150-600mm in faccia alla gente anche se non violi alcuna legge o normativa specifica.
Di contro non è vietato per chiunque fotografare ad un matrimonio altrui, anche di perfetti estranei, purchè gli sposi non abbiano ingaggiato un fotografo per coprire l'evento.
Ma il Sindaco di Londra ha proibito le riprese professionali in Trafalgar Square o davanti al Parlamento, creando di fatto una sorta di zona franca, come quelle create a suo tempo per i debitori cui non si poteva notificare una ingiunzione per debiti se questi erano in una data zona di Londra.
Anche in termini di semplice ripresa o di utilizzo delle immagini le disposizioni sono vaghe. Però in sede di dibattimento legale intervengono stormi di avvocati e periti.
Culturalmente la gente ha meno problemi di noi a mostrarsi. Non è così strano che uno al mattino presto esca come mamma l'ha fatto per prendere il latte appena consegnato dal garzone del lattaio (in campagna). Non è un problema se lo fotografi. Però se gli salta la mosca al naso può essere che ti rompa il muso ... e poi si risolva la cosa davanti ad una pinta di quella scura.
Più in generale la quetione privacy e diritto di ripresa cambia di Paese in Paese a seconda degli usi e costumi e delle tradizioni culturali di quel Paese.
E' così per tutte le leggi, così come cambia la prassi di come vengono fatte rispettare quelle leggi.
Negli USA è facile che tu venga arrestato per una violazione che per noi è assolutamente veniale e che il giorno dopo aver passato una notte in cella tu venga condannato.
Mentre qui è parimenti possibile che il reato non sussista o che le forze dell'ordine non ritengano di perseguirlo, oppure che poi non si arrivi alla condanna o ci si arrivi quando nessuno si ricorda più del fatto.
Ricordiamoci poi, per tornare alla privacy e alla sua tutela, che il fotografo pertinace ed invadente è nato in Italia, il termine paparazzo è d'uso anche in Tasmania.
Se le leggi in Italia sono sbilanciate dalla parte del tutelato e del tutto contro il fotografo questo può certamente essere una motivazione.
Sono però certo che esistono paesi dove la normativa è ancora più rigida della nostra. Basta cercare le disposizioni di ogni singolo paese e potremmo dibattere all'infinito sull'argomento.
Riguardo a Nikonland ai primi tempi questo forum era pieno di foto di gente ripresa per strada, anche in soggettiva e senza "precetti":
Ricordo pomeriggi passati con Mudmad a "paparazzare" la gente comune intorno a Piazza Duomo a Milano.
Una volta io sono stato davanti al Duomo con il 200-400/4.
Poi sono stato fermato tre volte da Polizia, Digos e Carabinieri, con noiose domande e richieste di documenti.
Infine mi è stato chiesto più volte come Admin di rimuovere foto da parte dei ritratti.
Io amo il quieto vivere e me ne è passata la voglia, ovunque si ponga l'asticella del lecito e dell'illecito.