5 risposte a questa discussione

[MB 1942]

L'art. 67 del Test Unico delle Imposte sui Redditi, al comma 1), lettera l) include tra quelli da tassare "i redditi derivanti da attività' di lavoro autonomo non esercitate abitualmente o dalla assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere".

Siamo nella prima fattispecie citata da detto comma e pertanto a fine anno dovresti inserire nel quadro "RL" del modello Unico le somme derivanti dalla vendita delle foto e tassarle in cumulo con gli altri redditi, assoggettandole ad IRPEF e alle addizionali.

La cosa si complica se invece che essere "occasionale" questa attività diventa continuativa perché allora si può anche rientrare nel campo di applicazione dell'IVA. Ad esempio questo tipo di vendita di foto on-line, fatta da un fotografo professionista, rientra certo nel campo dell'attività e quindi da inserire nei ricavi dell'attività con conseguente assoggettamento ad IVA.

 

Tutto questo in linea di diritto.

 

 

 

 

 

Poi nella pratica..........

[Mullah]

Nella pratica pure facendoti un mazzo tanto devi sperare di avere qualcosa da scrivere alla voce ricavi della dichiarazione dei redditi... 

[Paolo Mudu]

Ne vale la pena se ti fai "un mazzo tanto". Se ne fai la tua occupazione a tempo pieno.

Detta così sembra allettante, ma produrre tutti i giorni foto vendibili è veramente dura!

Io le tasse le ho pagate ma quello che mi è rimasto non mi ha fatto ricco.

Io vendo prevalentemente, non l'avrei mai detto, paesaggi. Non mi è costata fatica perché avrei scattato quelle immagini lo stesso, anzi è stata una scuola. Il controllo qualità è rigorosissimo.

Ho messo a disposizione 460 immagini, la maggior parte scansioni da grande formato. per poterci vivere dovrei averne 50.000. Oppure produrre immagini più commerciali con persone ritratte, allora il discorso cambia, ma devi anche pagare i modelli... Insomma deve essere vista come un'attività industriale non più come un piacevole passatempo.

Pagandoci le tasse la poesia svanisce!