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27 risposte a questa discussione
#1
Inviato 28 maggio 2014 - 18:12
Ho acquistato questo Micro Nikkor 200 mm f/4 AIS da pochissimo tempo. Finora lho usato solo in 2-3 uscite e mi attrae molto. Ma non mi è mai capitato, ad una new entry nel mio corredo, di essere così incerto il suo campo dazione ottimale e su come si inserirà e conviverà con il resto dellattrezzatura. Ho scritto questo post in primo luogo per cercare un riscontro alle mie prime impressioni, ma anche un po per il bisogno di condividere subito la soddisfazione che ho sto provando per lacquisto.
Uso da tempo due altri Micro Nikkor di retaggio storico, gli AI 105 mm f/4 A e 55 mm f/3.5, obiettivi tuttoggi validissimi come resa ottica, razionalità di disegno e qualità costruttiva.
Hanno il vantaggio di non modificare lo schema ottico e la lunghezza focale con la messa a fuoco. Quindi non risentono dellimpiego dei tubi di prolunga e offrono una distanza di lavoro in macro superiore ad altri obiettivi della stessa lunghezza focale (nominale).
Hanno il limite di non superare da soli il rapporto di riproduzione di 1:2. Però formano un insieme ben integrato con i tubi di prolunga dedicati, rispettivamente PN-11 e PK-13, con RR che va esattamente da 1:2 a 1:1. Di questi due tubi possiedo solo il PN-11, che ha anche il collare integrato di attacco per il treppiede che bilancia bene il 105 è ben bilanciato con il corpo macchina.
Altri macro AF, Nikon o di altre marche, non ne ho mai provati, perché sono decisamente troppo costosi per me. Ho invece avuto modo di provare per brevi periodi gli AIS 105 f/2.8 e 55 f/2.8, che non mi hanno per niente convinto. Con lintroduzione dei gruppi ottici flottanti (CRC), non solo la lunghezza focale si riduce in macro, ma soprattutto è la meccanica che mi sembra un po accrocchiata, come poi risulta dallindurimento della ghiera di messa a fuoco con lanzianità e lesposizione diretta al sole.
Ero molto incerto sullacquisto del 200 mm, che concettualmente è allopposto dei miei altri due Micro. Infatti ha un disegno Internal Focusing, con una lunghezza focale che alla distanza minima minima di messa a fuoco (0,71 m) scende intorno a 158 mm, pur con un RR che comunque non supera 1:2.
Quei 50 mm effettivi in più del mio 105 erano comunque piuttosto attraenti e quando ho trovato unoccasione a prezzo stracciatissimo non ho saputo resistere, anche se si trattava di un esemplare senza collare e piuttosto acciaccato esternamente, però a posto come vetri.
Eccolo qui ripreso in un contesto agreste, adeguato alla sua destinazione.
Un po a sorpresa il feeling è stato molto positivo fin dalle prime impressioni. La percezione della qualità costruttiva è eccellente. Le dimensioni sono sorprendentemente più contenute rispetto a quelle che ci si potrebbero aspettare vedendo lobiettivo in foto. Il corpo del 200 è veramente molto smilzo e ha un peso relativamente contenuto (ca. 800 g). E piuttosto lungo rispetto alla larghezza, ma non si allunga con la messa a fuoco. Al confronto, il 105 (che pesa solo 500 g) è più largo e aumenta il suo volume alla massima estensione, mentre il 55 è un gioiello di compattezza e un peso piuma (245 g).
Ecco i tre fratellini a confronto. A infinito:
Alla minima distanza di messa a fuoco:
Per me è fondamentale che questa terna sia complessivamente così compatta e leggera. Me ne sono andato a spasso a piedi tutto felice senza zaino, con il treppiedi leggero appeso alla spalla, uno dei tre micro sul corpo macchina e gli altri due nei tasconi dei pantaloni da campagna. Senza stress vertebrali e senza perdere i pantaloni.
Anche in bicicletta mi porto la macchina fotografica a tracolla con innestato il 200 in tutta sicurezza e tranquillità (il treppiede sul portapacchi).
Come maneggevolezza, occorre fare labitudine alla ghiera di messa a fuoco spostata molto in avanti, un po sbilanciata nelluso manuale. Però la ghiera è molto ampia e sono rimasto veramente colpito dalla eccezionale fluidità della messa a fuoco interna, che, anche dopo una trentina danni, è di una precisione assoluta, totalmente priva di giochi. Larco di rotazione è sufficientemente ampio per unimpostazione accurata.
Il primo vantaggio immediatamente percettibile consiste nella possibilità di fare scatti che altrimenti sarebbero stati impossibili, di soggetti che non gradiscono troppa prossimità. Secondo il manuale la distanza di lavoro è di circa 50 mm a 1:2. Mi fido e non ho misurato.
Cè voluta una cauta manovra di aggiramento per avere a tiro questa cavalletta. Lei però si è allarmata lo stesso quando ho posato il treppiede e si è rifugiata tra la vegetazione, mimetizzandosi per bene.
Dopo pochi minuti è tornata a prendere posto sul suo papavero preferito.
Ho scattato prevalentemente col treppiede, ma sempre senza telecomando (con tempi brevi): il cavo dello scatto a distanza ha pensato bene di rompersi proprio in questi in giorni e il sostituto è arrivato solo ieri sera. Più avanti ci sono diverse prove a mano libera (le ho indicate con i tempi).
La nitidezza mi è sembrata molto soddisfacente, per i miei usi. Da sottolineare che sto impiegando ancora la D200, anche se credo che un sensore più recente potrebbe solo migliorare i risultati (se qualcuno è comunque interessato a vedere dei crop, posso aggiungerli).
Dalle prove fatte accuratamente da Silvio Renesto e pubblicate qui su Nikonland risulta una visibile superiorità del modello AFD (che però è un po più pesante e ingombrante). Il fatto che lAFD sia una lama però non vuol dire che il nonnetto vada male, anzi.
I pregi nascosti che trovo nellAIS stanno però nella qualità della sua resa, che almeno ai miei occhi è particolarmente gradevole. Vedo in generale una compostezza e una delicatezza molto seducenti, anche in condizioni di luce molto diretta. Il contrasto non è eccessivo e i colori mi sembrano pieni ed equilibrati.
Anche lo sfuocato mi sembra molto piacevole. La focale lunga aiuta a sfuocare lo sfondo e invoglia ad sfuocare ulteriormente aprendo il diaframma.
Stesso soggetto (che intanto si stava spostando ancora) a f/8:
Altro esempio a f/8, con uno sfondo un po pasticcioso (mano libera a 1/320):
Ecco una prova in parziale controluce:
Queste piccole damigelle sono di solito relativamente confidenti e lo diventano ancora di più quando sono occupate nelle loro effusioni amorose, ma non si lasciavano avvicinare più di così.
Qui controluce + trasparenza (mano libera a 1/320):
Quella che segue è ancora una prova senza treppiede, ma da più lontano (cè un discreto crop) e con un tempo un po più lungo (1/200):
Come si sarà capito, luso a mano libera mi interessa, ma tempi più lenti di così non li ho ancora sperimentati. Certo che in questo il 105 sembra più facile da usare.
Due scatti con il 105 usato a mano libera a 1/125
Sempre a mano libera col 105 a 1/50
La sensazione che ho avuto finora è che il 200 mm possa trovare il suo impiego più naturale senza tanto avventurarsi verso rapporti di ingrandimento molto spinti, cosa che si accorda molto bene con i miei interessi di questo periodo. I pochissimi esperimenti che ho già fatto oltre 1:2 (tubi di prolunga) non mi danno ancora elementi sufficienti per concludere se cè o meno un peggioramento sensibile nella resa. Al momento, per impieghi di questo tipo sarei più propenso a continuare a usare il 105.
In conclusione: ho limpressione che 105 e 200 possano avere ruoli in parte sovrapponibili e in parte distinti e credo che inizialmente deciderò quale usare valutando caso per caso. Esperienze e suggerimenti sarebbero molto bene accetti.
E il 55 che ci resta a fare? Beh, in effetti lo sto usando meno frequentemente, ma rimane un punto di riferimento per riprendere animali più confidenti dando rilievo anche agli elementi in secondo piano.
Ciao,
Marco
Nota: del Micro 200 AI-S si è già discusso diffusamente su Nikonland, in questi post:
http://www.nikonland...micro-r426?pg=1
http://www.nikonland...+200 +micro +ai
http://www.nikonland...200 +micro +ais
http://www.nikonland...+ais#entry40874
e se ricordo bene anche in altri post che avrei interesse a rileggere, ma non riesco a ritrovare.
Uso da tempo due altri Micro Nikkor di retaggio storico, gli AI 105 mm f/4 A e 55 mm f/3.5, obiettivi tuttoggi validissimi come resa ottica, razionalità di disegno e qualità costruttiva.
Hanno il vantaggio di non modificare lo schema ottico e la lunghezza focale con la messa a fuoco. Quindi non risentono dellimpiego dei tubi di prolunga e offrono una distanza di lavoro in macro superiore ad altri obiettivi della stessa lunghezza focale (nominale).
Hanno il limite di non superare da soli il rapporto di riproduzione di 1:2. Però formano un insieme ben integrato con i tubi di prolunga dedicati, rispettivamente PN-11 e PK-13, con RR che va esattamente da 1:2 a 1:1. Di questi due tubi possiedo solo il PN-11, che ha anche il collare integrato di attacco per il treppiede che bilancia bene il 105 è ben bilanciato con il corpo macchina.
Altri macro AF, Nikon o di altre marche, non ne ho mai provati, perché sono decisamente troppo costosi per me. Ho invece avuto modo di provare per brevi periodi gli AIS 105 f/2.8 e 55 f/2.8, che non mi hanno per niente convinto. Con lintroduzione dei gruppi ottici flottanti (CRC), non solo la lunghezza focale si riduce in macro, ma soprattutto è la meccanica che mi sembra un po accrocchiata, come poi risulta dallindurimento della ghiera di messa a fuoco con lanzianità e lesposizione diretta al sole.
Ero molto incerto sullacquisto del 200 mm, che concettualmente è allopposto dei miei altri due Micro. Infatti ha un disegno Internal Focusing, con una lunghezza focale che alla distanza minima minima di messa a fuoco (0,71 m) scende intorno a 158 mm, pur con un RR che comunque non supera 1:2.
Quei 50 mm effettivi in più del mio 105 erano comunque piuttosto attraenti e quando ho trovato unoccasione a prezzo stracciatissimo non ho saputo resistere, anche se si trattava di un esemplare senza collare e piuttosto acciaccato esternamente, però a posto come vetri.
Eccolo qui ripreso in un contesto agreste, adeguato alla sua destinazione.
Un po a sorpresa il feeling è stato molto positivo fin dalle prime impressioni. La percezione della qualità costruttiva è eccellente. Le dimensioni sono sorprendentemente più contenute rispetto a quelle che ci si potrebbero aspettare vedendo lobiettivo in foto. Il corpo del 200 è veramente molto smilzo e ha un peso relativamente contenuto (ca. 800 g). E piuttosto lungo rispetto alla larghezza, ma non si allunga con la messa a fuoco. Al confronto, il 105 (che pesa solo 500 g) è più largo e aumenta il suo volume alla massima estensione, mentre il 55 è un gioiello di compattezza e un peso piuma (245 g).
Ecco i tre fratellini a confronto. A infinito:
Alla minima distanza di messa a fuoco:
Per me è fondamentale che questa terna sia complessivamente così compatta e leggera. Me ne sono andato a spasso a piedi tutto felice senza zaino, con il treppiedi leggero appeso alla spalla, uno dei tre micro sul corpo macchina e gli altri due nei tasconi dei pantaloni da campagna. Senza stress vertebrali e senza perdere i pantaloni.
Anche in bicicletta mi porto la macchina fotografica a tracolla con innestato il 200 in tutta sicurezza e tranquillità (il treppiede sul portapacchi).
Come maneggevolezza, occorre fare labitudine alla ghiera di messa a fuoco spostata molto in avanti, un po sbilanciata nelluso manuale. Però la ghiera è molto ampia e sono rimasto veramente colpito dalla eccezionale fluidità della messa a fuoco interna, che, anche dopo una trentina danni, è di una precisione assoluta, totalmente priva di giochi. Larco di rotazione è sufficientemente ampio per unimpostazione accurata.
Il primo vantaggio immediatamente percettibile consiste nella possibilità di fare scatti che altrimenti sarebbero stati impossibili, di soggetti che non gradiscono troppa prossimità. Secondo il manuale la distanza di lavoro è di circa 50 mm a 1:2. Mi fido e non ho misurato.
Cè voluta una cauta manovra di aggiramento per avere a tiro questa cavalletta. Lei però si è allarmata lo stesso quando ho posato il treppiede e si è rifugiata tra la vegetazione, mimetizzandosi per bene.
Dopo pochi minuti è tornata a prendere posto sul suo papavero preferito.
Ho scattato prevalentemente col treppiede, ma sempre senza telecomando (con tempi brevi): il cavo dello scatto a distanza ha pensato bene di rompersi proprio in questi in giorni e il sostituto è arrivato solo ieri sera. Più avanti ci sono diverse prove a mano libera (le ho indicate con i tempi).
La nitidezza mi è sembrata molto soddisfacente, per i miei usi. Da sottolineare che sto impiegando ancora la D200, anche se credo che un sensore più recente potrebbe solo migliorare i risultati (se qualcuno è comunque interessato a vedere dei crop, posso aggiungerli).
Dalle prove fatte accuratamente da Silvio Renesto e pubblicate qui su Nikonland risulta una visibile superiorità del modello AFD (che però è un po più pesante e ingombrante). Il fatto che lAFD sia una lama però non vuol dire che il nonnetto vada male, anzi.
I pregi nascosti che trovo nellAIS stanno però nella qualità della sua resa, che almeno ai miei occhi è particolarmente gradevole. Vedo in generale una compostezza e una delicatezza molto seducenti, anche in condizioni di luce molto diretta. Il contrasto non è eccessivo e i colori mi sembrano pieni ed equilibrati.
Anche lo sfuocato mi sembra molto piacevole. La focale lunga aiuta a sfuocare lo sfondo e invoglia ad sfuocare ulteriormente aprendo il diaframma.
Stesso soggetto (che intanto si stava spostando ancora) a f/8:
Altro esempio a f/8, con uno sfondo un po pasticcioso (mano libera a 1/320):
Ecco una prova in parziale controluce:
Queste piccole damigelle sono di solito relativamente confidenti e lo diventano ancora di più quando sono occupate nelle loro effusioni amorose, ma non si lasciavano avvicinare più di così.
Qui controluce + trasparenza (mano libera a 1/320):
Quella che segue è ancora una prova senza treppiede, ma da più lontano (cè un discreto crop) e con un tempo un po più lungo (1/200):
Come si sarà capito, luso a mano libera mi interessa, ma tempi più lenti di così non li ho ancora sperimentati. Certo che in questo il 105 sembra più facile da usare.
Due scatti con il 105 usato a mano libera a 1/125
Sempre a mano libera col 105 a 1/50
La sensazione che ho avuto finora è che il 200 mm possa trovare il suo impiego più naturale senza tanto avventurarsi verso rapporti di ingrandimento molto spinti, cosa che si accorda molto bene con i miei interessi di questo periodo. I pochissimi esperimenti che ho già fatto oltre 1:2 (tubi di prolunga) non mi danno ancora elementi sufficienti per concludere se cè o meno un peggioramento sensibile nella resa. Al momento, per impieghi di questo tipo sarei più propenso a continuare a usare il 105.
In conclusione: ho limpressione che 105 e 200 possano avere ruoli in parte sovrapponibili e in parte distinti e credo che inizialmente deciderò quale usare valutando caso per caso. Esperienze e suggerimenti sarebbero molto bene accetti.
E il 55 che ci resta a fare? Beh, in effetti lo sto usando meno frequentemente, ma rimane un punto di riferimento per riprendere animali più confidenti dando rilievo anche agli elementi in secondo piano.
Ciao,
Marco
Nota: del Micro 200 AI-S si è già discusso diffusamente su Nikonland, in questi post:
http://www.nikonland...micro-r426?pg=1
http://www.nikonland...+200 +micro +ai
http://www.nikonland...200 +micro +ais
http://www.nikonland...+ais#entry40874
e se ricordo bene anche in altri post che avrei interesse a rileggere, ma non riesco a ritrovare.
Marco
#2
Inviato 28 maggio 2014 - 20:23
questo vetro è ancora con me, anche se non è l'originale di tanti anni fà.. noto che è senza collare, lo hai tolto tu? o cosa?.. comunque sia.. è ancora valido a mio parere... mi auguro che non ti abbiano spennato..
buone foto..
Roby C 4
#3
Inviato 28 maggio 2014 - 21:15
Se cerchi qui su nikonland trovi la mia recensione dei due 200 micro AfD e Ai. E anche del 105f4 ai vs il 105VR.
Magari possono darti degli spunti
Io uso quasi esclusivamente il 200micro AfD ma il 105 f4 gli arriva molto vicino
La mia opinione è che il 105 f4 sia il migliore dei tre micro Ai, perché più inciso del 200 ai (non dell'Af) e con uno sfuocato più interessante di quello del 55.
Con un corpo Dx poi è come avere un 150mm ma molto compatto.
Unico segno di vecchiaia è che arriva al massimo ad 1:2. Tipico dell'epoca.
Chiaramente il 200 micro afd è quasi inutilizzabile a mano libera.
#4
Inviato 28 maggio 2014 - 23:54
Guarda tu, io apprezzo di più la foto che hai evidenziato come avere lo sfondo "pasticciato"... Io ho avuto il 105/4 in prestito per un mesetto sulla D5000, quindi non l'ho apprezzato a sufficienza anche perché la reflex consentiva un uso solo manuale, del 200 non so molto. Sicuramente può avere il suo uso al fianco del 105, o del 55.
Magari prova ad abbinarci una lente close up 4T montata rovescia come suggerisce Bjorn Rorslett, per raggiungere il rapporto 1:1
Magari prova ad abbinarci una lente close up 4T montata rovescia come suggerisce Bjorn Rorslett, per raggiungere il rapporto 1:1
The hardest thing in photography is to create a simple image. - Anne Geddes
Your first 10,000 photographs are your worst. - Henri Cartier-Bresson
Your first 10,000 photographs are your worst. - Henri Cartier-Bresson
#5
Inviato 29 maggio 2014 - 08:23
questo vetro è ancora con me, anche se non è l'originale di tanti anni fà.. noto che è senza collare, lo hai tolto tu? o cosa?.. comunque sia.. è ancora valido a mio parere... mi auguro che non ti abbiano spennato..
buone foto..
Grazie Roby, l'ho pagato molto poco, ma il collare non c'è. Non è impossibile che prima o poi ne salti fuori uno usato. Ho comunque il PN-11 che mi da anche l'impressione di bilanciare meglio il complesso.
Se cerchi qui su nikonland trovi la mia recensione dei due 200 micro AfD e Ai. E anche del 105f4 ai vs il 105VR.
Magari possono darti degli spunti
Io uso quasi esclusivamente il 200micro AfD ma il 105 f4 gli arriva molto vicino
La mia opinione è che il 105 f4 sia il migliore dei tre micro Ai, perché più inciso del 200 ai (non dell'Af) e con uno sfuocato più interessante di quello del 55.
Con un corpo Dx poi è come avere un 150mm ma molto compatto.
Unico segno di vecchiaia è che arriva al massimo ad 1:2. Tipico dell'epoca.
Chiaramente il 200 micro afd è quasi inutilizzabile a mano libera.
Ma sai che è stato il tuo articolo (che è linkato sopra) a convincermi ad acquistare il 200? Si vede bene che l'AFD è migliore, ma anche che l'AI-S non è così disastroso in confronto a un campione della sua categoria.
E anch'io ho avuto la sensazione (e per il momento niente di più) che il 200 non raggiunga come nitidezza nemmeno il 105 f/4. Era quello che mi aspettavo, ma ci sono situazioni in cui quei mm in più fanno la differenza. Oltre a questo, mi sembra che il 200 abbia un timbro particolarmente gradevole. Forse è solo un po' di contrasto in meno del 105, che in condizioni di luce diretta può essere un po' 'ruvido'.
Guarda tu, io apprezzo di più la foto che hai evidenziato come avere lo sfondo "pasticciato"... Io ho avuto il 105/4 in prestito per un mesetto sulla D5000, quindi non l'ho apprezzato a sufficienza anche perché la reflex consentiva un uso solo manuale, del 200 non so molto. Sicuramente può avere il suo uso al fianco del 105, o del 55.
Magari prova ad abbinarci una lente close up 4T montata rovescia come suggerisce Bjorn Rorslett, per raggiungere il rapporto 1:1
Ecco, volevo mettere in evidenza il contributo che può dare la focale più lunga a sfuocare maggiormente uno sfondo poco omogeneo.
Farò sicuramente delle prove con i tubi, ma la lente close up dovrei acquistarla e per il momento ...
Marco
#6
Inviato 29 maggio 2014 - 11:21
Hai ragione, scusa, mi ero distratto a guardare le foto e mi è sfuggito il paragrafo con la citazione.
Chissà dove ho la testa.
#7
Inviato 29 maggio 2014 - 16:55
ottimo acquisto, spero un giorno di provare anch io codesta ottica
PS ... ho notato che in macro (sopratutto su cavalletto, e quindi ISO 100-200), le "vecchiette" sono ancora ottime
Più che scrivere con la luce, mi piace giocare con la luce. Lens sana in photocamera sana
Daniele Andreoli
Daniele Andreoli
#8
Inviato 04 giugno 2014 - 19:03
ottimo acquisto, spero un giorno di provare anch io codesta ottica
PS ... ho notato che in macro (sopratutto su cavalletto, e quindi ISO 100-200), le "vecchiette" sono ancora ottime
Quando ti capita di passare da Milano... non sono geloso, per qualche giorno me ne potrei separare
Della mia D200 io sono ancora contentissimo (probabilmente perchè è l'unica che abbia mai adoperato!).
Però quando leggo gli ISO delle altre... Anche sul treppiede, 200 ISO possono essere pochi.
Bastano un soggetto un po' vivace o solo un alito di vento.
Ciao,
Marco
Marco
#9
Inviato 09 giugno 2014 - 23:15
Quando posso continuo a fare prove.
Aggiungo alcuni semplicissimi confronti casalinghi tra 105 e 200 micro, fatti per avere una percezione concreta della diversa resa dello sfuocato e della capacità di isolare il primo piano. Non so se qualcuno possa essere interessato.
Scatti a RR 1:2 senza PP, con uno sfondo poco omogeneo.
Da non guardare la matita , è solo un riferimento di massima per la messa fuoco, poco curata (ma non influisce).
Da non guardare lo sporco sul sensore, prometto che (forse) gli do una soffiata.
105
200
105 (primo piano più vicino allo sfondo)
200 (idem)
Per me, la differenza tra questi scatti è fenomenale e illustra bene il secondo motivo per cui ho acquistato il 200 (il primo è la distanza di lavoro). A parità di rapporto di riproduzione sul piano a fuoco, la profondità di campo non cambia, ma col crescere della lunghezza focale si riduce il campo inquadrato sullo sfondo e aumenta il suo grado di sfocatura.
Altre due prove in cui primo piano e sfondo (i petali) sono molto più vicini.
In questo caso le differenze sono meno evidenti.
105
200
Marco
#10
Inviato 10 giugno 2014 - 00:05
Quando posso continuo a fare prove.
Aggiungo alcuni semplicissimi confronti casalinghi tra 105 e 200 micro, fatti per avere una percezione concreta della diversa resa dello sfuocato e della capacità di isolare il primo piano. Non so se qualcuno possa essere interessato.
Scatti a RR 1:2 senza PP, con uno sfondo poco omogeneo.
Da non guardare la matita , è solo un riferimento di massima per la messa fuoco, poco curata (ma non influisce).
Da non guardare lo sporco sul sensore, prometto che (forse) gli do una soffiata.
105
200
105 (primo piano più vicino allo sfondo)
200 (idem)
Per me, la differenza tra questi scatti è fenomenale e illustra bene il secondo motivo per cui ho acquistato il 200 (il primo è la distanza di lavoro). A parità di rapporto di riproduzione sul piano a fuoco, la profondità di campo non cambia, ma col crescere della lunghezza focale si riduce il campo inquadrato sullo sfondo e aumenta il suo grado di sfocatura.
Altre due prove in cui primo piano e sfondo (i petali) sono molto più vicini.
In questo caso le differenze sono meno evidenti.
105
200
e bravo lo zip.. zip.. che comincia a divertirsi...
continua..
Roby C 4
#11
Inviato 10 giugno 2014 - 19:34
Provocazione: visto che stai a Milano, lascia stare le matite, fatti un giretto al Parco Nord, che adesso c'è uno sproposito di libellule e provalo sul "concreto", ti divertirai molto di più.
Se vuoi, una domenica mattina un giretto lo facciamo insieme, basta accordarsi prima.. E pubblichi(amo) i risultati
Silvio
PS Perché è il bello del forum, ed è anche questo che è ...different!
#12
Inviato 11 giugno 2014 - 17:40
Tranquilli, basta matite! Non è che avessi deciso di smettere col fango e le ortiche, solo sentivo il bisogno di oggettivare le impressioni avute sul campo. Per una volta, le conclusioni che ricavo da una prova fatta ‘a tavolino’ sono chiarissime.
Silvio, una domenica mattina di libellule mi attirerebbe un sacco. Per me sarebbe più facile la zona a Sud di Milano perchè nei week end liberi sto già da quelle parti con la famiglia.
Marco
#13
Inviato 12 giugno 2014 - 17:39
Sì può fare anche a sud Milano, aperta a chi vuole, penso ad un sito adatto e poi proviamo.
Direi salvo imprevisti che potrei esserci il 22 o il 29.
Silvio
#14
Inviato 12 giugno 2014 - 21:27
Domenica 22 ci posso essere ...
Più che scrivere con la luce, mi piace giocare con la luce. Lens sana in photocamera sana
Daniele Andreoli
Daniele Andreoli
#15
Inviato 12 giugno 2014 - 21:28
Buonasera,
una domanda al volo. il 200 micro ais come e' messo a ghiera di maf?
tempo fa ero ad una fiera e ce ne erano tre (almeno) e chi piu chi meno erano decisamente fluidi, tutte le ghiere erano abbastanza libere nella rotazione.
gli ais che ho sono sul frenato ....
e' normali o erano frusti? apparentemente, di cosmesi, erano tutti ok.
G.
#16
Inviato 12 giugno 2014 - 21:39
Tutti quelli che ho usato (3) avevano la ghiera un po' fluida come dici tu, e lo scrive anche John Shaw nel suo manuale, dove infatti suggerisce di fare molta attenzione nel mettere a fuoco perchè l'escursione è ampia.
Niente di problematico comunque.
#17
Inviato 13 giugno 2014 - 08:04
Domenica 22 ci posso essere ...
Domenica 22 saremmo già in tre...
Buonasera,
una domanda al volo. il 200 micro ais come e' messo a ghiera di maf?
tempo fa ero ad una fiera e ce ne erano tre (almeno) e chi piu chi meno erano decisamente fluidi, tutte le ghiere erano abbastanza libere nella rotazione.
gli ais che ho sono sul frenato ....
e' normali o erano frusti? apparentemente, di cosmesi, erano tutti ok.
G.
L'escursione della ghiera è quasi di un giro intero. Anche nel mio esemplare, è molto morbida (anche se precisa e poco esposta a spostamenti accidentali). E' l'effetto della messa a fuoco interna. Gli altri obiettivi AI e AIS che ho (non IF), sono di solito meno fluidi, ma in misura variabile. Certo che con l'età un po' di indurimento può essere fisiologico, e mi sembra tollerabile, se lo scorrimento è uniforme.
Marco
#18
Inviato 20 giugno 2014 - 19:17
Oh dunque... come promesso:
Si potrebbe fare un giretto a Motta Visconti (luogo di solito abbastanza fornito di libellule e a volte anche altro).
Domenica mattina ritrovo al parcheggio del ristorante /trattoria che c'è sul fiume in fondo a via Matteotti.
ore 9.00 (tanto le libellule sono pigre)?
Chi ci sta?
#19
Inviato 20 giugno 2014 - 23:29
Oh dunque... come promesso:
Si potrebbe fare un giretto a Motta Visconti (luogo di solito abbastanza fornito di libellule e a volte anche altro).
Domenica mattina ritrovo al parcheggio del ristorante /trattoria che c'è sul fiume in fondo a via Matteotti.
ore 9.00 (tanto le libellule sono pigre)?
Chi ci sta?
Grande! Io ci sarò..
Marco
#20
Inviato 20 giugno 2014 - 23:36
Grande! Io ci sarò..
occhio al funerale di domani.. a Motta ci sarà un pò di gente...
Roby C 4
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