Con il metodo da te illustrato non vengono generati profili ICC quindi, giusto?
No, viene creato un profilo concettualmente differente.
Un profilo ICC descrive una periferica calibrata, sempre nello stesso modo, ed é estremamente "statico".
Un profilo come questo (quello che chiamo "secondo Adobe", non essendoci un sistema migliore) é invece stremamente dinamico.
Serve a fare in modo che la "calibrazione" stessa della fotocamera venga cambiata a seocnda delle condizioni di scatto, e si arrivi a convertire un file che non ha uno spazio colore (il NEF) in uno all'interno di uno spazio colore ICC ben preciso (chiamato "Melissa" dagli sviluppatori Adobe).
Se si vuole creare un profilo ICC ad hoc per un dato sensore, lo si puó fare a partire da un diverso spazio colore del tipo Melissa, non direttamente da un file RAW.
Le due cose sono quindi compatibili, volendo.
In definitiva con questo metodo si ha una "media" di discostamento dei colori per macchina specifica ma non per scatto specifico. Sicuramente più comodo di profilare ogni volta uno scatto di riferimento per una sessione. Ma l'errore di misura intorno a che percentuale si aggira? Cioè, se mi trovassi in condizioni limite rispetto alla profilazione potrei avere paradossalmente una correzione sballata o comunque da rivedere manualmente?
Se devo essere sincero non te lo so dire.
Come ho scritto, non uso questo metodo per avere una corrispondenza precisa, ma solo come base di partenza per avvicinare il rendimento di due macchine diverse e per evitare strane dominanti che possono apparire nelle ombre o in altre zone particolari del fotogramma, tutte cose ben difficili da controllare in PP.
Ad esempio, mi accorgo che quando mi metto davanti a LR ho la via giá abbastanza spianata, e risulta decisamente piú facile sviluppare un solo file, copiare i settings di LightRoom ed incollarli su tutti gli altri files della sessione.
Se le foto sono ben esposte in partenza, quasi sempre non c'é bisogno di altro.
Secondo me é il motivo principale per consigliarlo a tutti indifferentemente.
C'é qualcuno che ha fatto dei ragionamenti piú numerici sui risultati di questo tipo di profilazione.
Ci sono delle differenze, perché il fine era avere la migliore correlazione possibile piú che avere un profilo generale, ma trovo che i risultati siano comunque interessanti.
Tutti e tre gli articoli sono di Marco Noldin, e si trovano sul sito di Photoactivity.com:
http://www.photoacti...NG/CalibDNG.asphttp://www.photoacti...brazioneACR.asphttp://www.photoacti...ori al sole.aspTrattano sia del vecchio metodo che del nuovo, ma trovo che le considerazioni siano valide per entrambi.
Non ho intenzione di ripetere le sue misurazioni, sia perché il miei scopi esulano dalla perfetta aderenza dei colori alla realtá (per quello uso altri metodi, sia profili ICC per situazioni specifiche sia aggiustamenti mirati del file giá sviluppato), sia perché non ho l'hobby dei "numeri" come Marco.
Da notare che negli articoli citati viene usato il software di Adobe e non quello di X-Rite.
Il motivo principale é che X-Rite non aveva ancora inventato Passport....
Ma anche perché tutte le variazioni che vengono fatte sul profilo come creato automaticamente sono possibili solo con quel software.
Se ci si vuole cimentare in quella pazzia, é possibile in ogni caso creare il profilo con X-Rite (il file dcp), sfruttandone l'elasticitá ammessa per le condizioni di ripresa.
Successivamente é possibile importare il file prodotto nel software di Adobe, per bypassarne i limiti imposti dai creatori.
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