Nikonland is different era e resta il nostro motto.
La campagna di comunicazione di Nikon intitolata Pure Photography ha scatenato le fantasie di un popolo di fotografi per metà nostalgici e per metà frustrati. Con le due metà confuse sia da quello che Nikon dice che da quello che Nikon effettivamente fa.
Ma noi siamo differenti. E questa è la sezione dei matti.
Vediamo cosa vuol dire realmente Pure Photography per me.
Premetto che io sono nato e resterò nikonista per sempre (fedele nei secoli) ma che il mio periodo d'oro in quanto a fruizione della fotografia come pura essenza è quella legata al periodo con la mia Nikon FA cromata e il solo 50/1.4 AIS.
Questo almeno in termini di interazione ed intima soddisfazione fotografica. Pur avendo io sempre detestato la pellicola e l'analogico in generale (audio, video e fotografico !).
Certamente non è il periodo in cui ho fatto le mie foto migliori. Quelle appartengono all'ultima fase fotografica con l'apoteosi digitale rappresentata da Nikon D3x e Nikon D800E/D4. Ma non senza rimpianti di un modo di fotografare effettivamente più ... puro.
Insomma accetto le complessità di gestione e la pretesa di ... prestazioni da me stesso che le reflex digitali di oggi mi impongono per ottenere i risultati cercati. Ma rimpiango il mondo più semplice dei miei primi anni '80.
Ma il modo semplice di fotografare l'ho in verità ritrovato con una macchina-giocattolo, confrontata con le D3-D4, di una marca storica e seria che si è sforzata di proporre qualche cosa che Canikon hanno dimenticato.
Parlo della Fujifilm X-E 1 e della sua impostazione "pura" e "semplice"
La presento per chi non la conosce, in effetti mostrando però le immagini della nuova X-E 2 che senza stravolgere il concetto ne perfeziona le possibilità.
il frontale è essenziale
la parte superiore ha solo il necessario
la parte posteriore presenta il minimo di selettori indispensabili e i bottoni per gestire il display posteriore.
C'è un solo multi-selettore a bottoni, una sola ghieretta minuscola.
Estetica e costruzione metallica richiamano un mondo fatto così :
senza pachidermi anabolizzati con un peso specifico inferiore a quello del legno ...
Ma dall'impostazione (che vi pregherei di confrontare con quella presunta della imminente Nikon Df da cui nasce l'idea di questo topic) andiamo alla modalità d'uso che io prediligo.
Questa macchina ha il mirino elettronico, non ha specchio, ha otturatore meccanico (che produce un piccolo clack, udibile ma dicreto). Nel mirino si può impostare la visualizzazione dello scatto appena fatto ma comunque si vede in tempo reale la scena come verrà ripresa.
L'impostazione della macchina è semplice : diaframma sull'anello dell'obiettivo. Tempo sul selettore sulla calotta.
Nessuna posizione PASM, salvo che non si mettano i due selettori su A. Ma la macchina sostanzialmente è nata per lavorare a priorità dei diaframmi o in puro manuale, con la finezza impossibile ai tempi della pellicola, dell'auto ISO.
Il menù elettronico si può richiamare con la pressione di un tasto sul retro (Q) e viene visualizzato a mirino.
Io il display posteriroe lo uso di rado e solo a volte per verificare se il fuoco è ben centrato.
Ma di fatto io uso solo l'occhio nel mirino.
Regolo la sensibilità che voglio (è un peccato che non ci sia un selettore fisico, l'avrei preferito, come un tempo), e scelgo la pellicola che preferisco (si perchè ci sono i modi che simulano la pellicola Fuji prediletta).
E scelgo eventualmente anche il formato (c'è un vero formato quadrato 1:1 oppure un panoramico) che vedo già a mirino con la parte esterna oscurata.
Se ho scelto una Velvia, a mirino vedrò i contrasti e le tonalità di una simil-Velvia. Vedrò se l'immagine è sovra o sottoesposta, vedrò quello che succede se compenso l'esposizione o se decido di aumentare il tempo di scatto per avere un ... negativo più denso.
Se ho scelto un B&N, il mondo sarà in B&N e non come lo vedo realmente.
Scatto. E vedo subito che il risultato è quello atteso. Senza un attimo di black-out la macchina torna pronta per un'altra inquadratura. Senza ulteriori interventi che non siano quelli della pura fotografia : comporre, inquadrare, scattare, pensare.
Voglio usare un obiettivo vintage di qualsiasi marca ed epoca ?
C'è un anello adattatore che aggiusta il tiraggio.
Metto a fuoco a mano ?
C'è il focus-peaking e l'immagine spezzata nel mirino ... non solo al centro ma dove ho deciso di mettere a fuoco.
E posso anche ingrandire l'area di messa a fuoco premendo semplicemente un pulsantino dietro, con il solito pollice destro.
Un difetto ? Si, non è adatta per i mancini. Ma per tutto il resto, escludendo foto specialistiche tipo wild-life o sport estremi, non si fa mancare niente. E pur essendo una APS-C ha una qualità di immagine di alto livello.
Pura fotografia, niente distrazioni. Niente comandi ridondanti, niente operazioni di ginnastica digitale, niente display, niente ingombri e pesi esagerati.
Non siamo ancora alla perfezione, quella arriverà se arriverà. Ma è una strada differente, di pura fotografia.
Altro che ... pugnette Nikon