Si tratta di un apparecchio a telemetro che funziona grazie ad un sensore Kodak che, senza modifiche, si è rivelato molto più sensibile di quanto previsto nell'infrarosso ... al punto che è possibile utilizzarlo, con filtri opportuni, per esplorare la fotografia in questo range di frequenze 'luminose'.
Il filtro che ho utilizzato è un Hoya R72 da 52mm di diametro reperito su Amazon per circa 38€; il filtro è molto opaco alla luce visibile e ad un primo sguardo risulta del tutto 'nero' (in effetti traguardando tutto appare con una profonda colorazione rossastra):
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La praticità del sistema a telemetro consente un paio di cose che con una reflex o una normale Evil sono difficoltose. In primo luogo è possibile vedere la scena inquadrata e comporla correttamente (nel mirino della reflex tutto appare estremamente scuro), in secondo luogo è possibile metterla a fuoco correttamente: basta focheggiare il telemetro e poi aggiustare la messa a fuoco in modo che sia rispettato il discostamento AF dell'infrarosso ... sì, perchè gli obiettivi che usiamo, a causa della maggior lunghezza d'onda dell'infrarosso, focalizzeranno l'immagine infrarossa su un piano diverso da quella ottenuta nel visibile (gli obiettivi Ais erano dotati all'uopo di un punto rosso che era il riferimento in caso di foto riprese nell'infrarosso).
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La cosa davvero formidabile della Leica M8 è che il suo esposimetro fornisce anche una attendibile misura esposimetrica nell'infrarosso ! questo non è un fatto scontato e consente di scattare in IR in modo molto semplice.
Ecco due scatti della stessa scena, l'uno nel visibile, l'altro in IR scattati con la mia Leica M8 e un 28mm f/1,9 Voigtlander:
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Entrambe riprese a f/4 mostrano l'enorme differenza di sensibilità del sensore tra visibile (ISO 160, 1/500sec) e infrarosso (ISO 640 1/30sec), anche se la sensibilità IR rimane sufficiente per fare scatti a mano libera.
I colori restituiti dal sensore sono chiaramente 'falsi' e io in genere preferisco convertire l'immagine in B/N: ecco una semplice conversione in Lightroom, senza troppe regolazioni (tutte le altre immagini sono senza regolazioni di sorta, come escono da Lightroom, quindi considerate che possono essere ancora elaborate ed ottimizzate significativamente):
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Un problema che si fa più rilevante in IR sono i riflessi parassiti: bisogna proteggere la lente anteriore assolutamente con paraluce e tutti gli stratagemmi già utilizzati per la luce visibile:
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Impressionante la differenza di resa tra visibile e IR in alcuni casi; di seguito il sottoscritto (notate come gli occhiali da sole siano del tutto trasparenti alla radiazione infrarossa):
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Delle semplici tazzine con illuminazione prevalentemente artificiale (alogena + tunghsteno):
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E qualche altro scatto in libertà:
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Levanto, in Liguria:
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Le foto proposte sono state realizzate in gran parte con un Voigtlander 28mm f/1,9 che si è rivelata un buon compromesso in IR: utilizzato fino a f/4,5 (il miglior diaframma quanto luminosità-prestazioni in IR) non presenta hot-spot rilevante. Dopo invece - in IR - mostra un hot spot centrale fastidioso su scene uniformi.
Un'ultima cosa da evidenziare è che la M8 è un po' meno sensibile all'IR di macchine customizzate a cui si è tolto il filtro IR appositamente per fotografare in IR, tuttavia a quanto ne so è l'unica che mette i piedi nei due mondi e offre quindi opportunità uniche. Direi che è un'esperienza che sta cambiando ulteriormente la mia percezione del mondo e delle cose !
Ciao,
Adriano.
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