18 risposte a questa discussione

[walter.barra]

sarebbe interessante capire a quanti interessa, oltre alla fotografia, anche l'osservazione dei soggetti nel loro ambiente

e quanto cio' vi dia soddisfazione.

io cerco di osservare molto e mi sono accorto che con il passare del tempo piu' osservo e migliori sono i risultati (secondo me.)

e piu' osservo e imparo piu' sono soddisfatto.

 

ciao.

[Francesco64]

Ritengo che l'osservazione sia fondamentale per capire le abitudini e propedeutica al fare delle buone foto.

Trovo anche interessante osservare il comportamento degli animali, anche se alla fine mi interessa portarmi a casa delle buone foto, cioe' non farei mai del birdwatching fine a se stesso.

Pero' ho dei bellissimi ricordi di soggetti che per un motivo o per un altro non ho potuto fotografare.

[Silvio Renesto]

Uno che si fa decine di chilometri alla ricerca della Boyeria irene o centinaia per la Lindenia tetraphylla non può che votare in un modo   .

Quest'anno, purtroppo, non so se mi riesce di aggiungere alla mia collezione un'altra libellula rara come avevo sperato, forse ho perso il momento   .

Tornando al punto, io amo gli animali e li fotografo perché li amo, si ama ciò che si conosce, per cui per me la conoscenza del soggetto è prerequisito per fotografarli. Naturalmente, può capitare che a volte che si fotografi qualcosa che non si (ri)conosce subito, allora ci si documenta poi.

In realtà alterno uscite mirate a soggetti specifici per le quali mi preparo e faccio ricerche, con altre più da relax, come la Val Roseg, Torrile, le risaie, dove si cerca più che altro una foto bella di soggetti ben noti.

[Valerio Brùstia]

Campione al momento poco rappresentativo ..... (5)

Speriamo che altri votino, ma immagino che la distribuzione del voto assumerà forma a delta di Dirac sulla prima opzione del sondaggio.

Ed è abbastanza scontato perchè se non conosci , anche poco ma serve, difficile è metter qualcosa davanti al tele!

 

Il secondo quesito è più interessante e fa discriminare tra chi esce di casa per guardarsi in giro e, per farlo bene, utilizza il mezzo fotografico e chi invece antepone la fotografia in quanto tale, cioè che ha il fine ultimo è della FOTO scattata, conquistata. Mi sa che questo secondo approccio è molto più diffuso di quanto si creda.

 

ciao

[Giuliano M.]

Credo che la risposta sia scontata, considerando che l'osservazione del soggetto è fondamentale per qualsiasi tipo di fotografia.

[Silvio Renesto]

Credo che la risposta sia scontata, considerando che l'osservazione del soggetto è fondamentale per qualsiasi tipo di fotografia.

 

Non posso che essere d'accordo naturalmente, ma il quesito a mio parere ha lo stesso  un suo perché.

Con la diffusione della fotografia degli ultimi anni c'è stato un aumento di persone che fotografano un po' a caso, in ogni campo, compreso quello naturalistico.

Così se a tutti noi che abbiamo risposto può parere giustamente scontato,  secondo me è utile per chi legge "da fuori",  vedere ribadito e spiegato il concetto che non basta prendere una reflex un tele e andare in giro per fare foto naturalistiche interessanti (come in ogni altro genere fotografico, come giustamente hai scritto tu).

Di nuovo non riguarda nessuno di noi, ma la speranza è anche che imparando che ci vuole conoscenza,  la conoscenza porti al  rispetto verso i soggetti.  Utopia? Forse, ma se anche ne convinciamo uno, avremo fatto una cosa buona.

[Pedrito]

Partecipo anch'io al sondaggio, pur non essendo un appassionato di questo genere.

(Ma quando, qualche anno fa, con alcuni colleghi di NL sono andato a Torrile per le mie prime foto naturalistiche, mi sono divertito un casino! )

 

Credo che in effetti l'osservazione del soggetto che si vuole fotografare conti molto, sia per riuscire a trovarlo ed inquadrarlo, che per immortalarlo nel modo migliore.

 

Sono anche certo che l'osservazione di un animale e la scoperta o verifica in prima persona - piuttosto che sui libri - delle sue abitudini dia molta soddisfazione, poiché chi si diletta in questo genere di fotografia è quasi sempre anche un appassionato della natura, e immagino che provi grande piacere anche solo nella semplice osservazione di usi ed abitudini dei suoi soggetti.

 

Ho quindi votato di conseguenza.

 

Tuttavia, non so se alla prima opzione del sondaggio la distribuzione dei voti, compreso adesso il mio, sarà a forma di delta di Dirac: da piccolo, a scuola, avevo preso buona familiarità con quello del Po e quello del Nilo, mentre questo mi è oscuro e non so indicarne lo sviluppo. Perdonatemi.

 

[walter.barra]

Credo che la risposta sia scontata, considerando che l'osservazione del soggetto è fondamentale per qualsiasi tipo di fotografia.

anch'io lo do' per scontato ma a quanto pare ultimamente x molti non e' cosi'....

vedo sempre piu' persone che si piazzano in un punto sperando che qualcosa passi di li'.

ma come dice silvio se anche solo una persona aprira' un libro o fara' una ricerca su internet per informarsi

qesta discussione sara' stata utile.

[Valerio Brùstia]

Okkio, non confondiamo il COME dal PERCHE'.

Le due domande, se ci pensiamo bene , aprono una bella discussione sul PERCHE'.

Sul come a ciascuno il suo, purchè non si arrechi danno.

Ciò detto Silvio ha toccato il vulnus della questione, un argomento questo che mi piacerebbe veder dibattuto un po' meglio qui su Nikonland a Settembre. A tal proposito avrei da introdurre stralci di un'intervista tra personaggi illustri di cui ho avuto il permesso di utilizzo.

 

ciao

 

fa caldo

 

cribbio fa proprio un cappero di caldo

[Silvio Renesto]

 

un argomento questo che mi piacerebbe veder dibattuto un po' meglio qui su Nikonland a Settembre. A tal proposito avrei da introdurre stralci di un'intervista tra personaggi illustri di cui ho avuto il permesso di utilizzo.

 

ciao

 

fa caldo

 

cribbio fa proprio un cappero di caldo

 

Potresti aprire tu un topic. o addirittura scrivere un articolo riportando gli stralci di cui parli, perché no? Mi pare che qualcosa si fosse già discusso in precedenza, ma rinfrescare non fa certo male (col caldo che fa )

Ti siedi al PC con una granita siciliana a fianco e scrivi uno dei tuoi pezzi vivaci che ti contraddistinguono come stile. Commenti a seguire.

[Bruno Mora]

Ho risposto che osservare è fondamentale, tuttavia non va dato per scontato come alcuni hanno detto. Bisogna intendersi sul concetto di "osservazione". Che secondo me non va disgiunta dal concetto di "conoscenza".

Se la interpretiamo come l'insieme di tecniche e mezzi per approfondire ciò che sappiamo del soggetto che desideriamo riprendere.

 

La questione tuttavia non riguarda tanto l'aspetto di piazzarsi in un punto fidando nella buona stella, ma sfruttare le proprie conoscenze per ottenere immagini particolari e diverse.

Conosco fotonaturalisti che vanno (anche) alla sperainDio, ma non affrontano la cosa con sufficienza, anzi sfruttano alla perfezione le conoscenze dei luoghi (il termine ricorre, come si vede).

 

Quando l'estate scorsa mi è spuntato il piovanello violetto all'improvviso, in un primo momento ho scattato, dopo l'ho anche studiato con tutto comodo.

 

In oasi dove conosco luoghi, orari, posatoi, mi dedico spesso alla sola osservazione, rinunciando sempre più spesso a scatti, per me, banalotti. E traggo piacere dal guardare, con o senza binocolo.

[Silvio Renesto]

A onor del vero, c'è anche chi segue un percorso contrario: comincia fotografando la natura così, per provare o per curiosità, poi si appassiona, si mette a studiare e diventa bravo; anche molto.

Ne ho conosciuti più d'uno, ad es. un giovane milanese nel giro di pochi anni è diventato da amatore curioso a macrofotografo molto bravo e competente, che ormai si organizza uscite mirate, soprattutto sugli odonati, con ottimi risultati.

Basta aver voglia e mente aperta

[Valerio Brùstia]

Silvio a Settembre,

domani partiamo e oggi, nella canicola, sto spingendo le mutande nel borsone. Poche mutande, perchè tra caricabatteire, cavetti, treppiede, strobes la borsa è belle piena.

 

In topics:

Concordo con Silvio sul percorso contrario. Vorrei aver dei dati certi, ma ho solo la mia esperienza ed il confronto con molti alti fotografi e posso confermare che la stragrande maggioranza viene da quel percorso. La fotocamera è uno strumento di osservazione quindi qualcosa da osservare lo si cerca, e si finisce per stupirsi di quanto ci sia da vedere anche dietro casa, di qui il passo è segnato.

 

Per quanto mi riguarda, io sono uno speraindio, però non mi lamento se non vedo un cappero. A furia di provare prima o poi qualcosa si impara. Purtroppo non riesco nemmeno a fare molte uscite quindi gira e rigira sono un beginner da 20 e oltre anni.

Ciò detto, poichè non devo produrre delle immagini per un magazine (ma dai, non scherziamo) non ho nemmeno lo sbattimento di dover fotografare per forza qualcosa. Quindi mi rimane la cosa più bella, l'emozione dell'incontro inatteso, improbabile, impossibile. Vogliamo mettere?

 

ciao

[danighost]

Quindi domanda nella domanda, e tra l'altro era un po' che mi ronzava , se occorre conoscere il proprio territorio, per andare a fare fotonaturalistiche, è il caso o meno di uscire con l'attrezzatura, e se sì, quale sarebbe migliore? 

[Silvio Renesto]

Quindi domanda nella domanda, e tra l'altro era un po' che mi ronzava , se occorre conoscere il proprio territorio, per andare a fare fotonaturalistiche, è il caso o meno di uscire con l'attrezzatura, e se sì, quale sarebbe migliore? 

 

Dipende un po' da cosa cerchi e cosa intendi per attrezzatura. Io comunque esco sempre con un corpo macchina, il 300 f4,  un macro, più un converter 1.4x, così copro la maggior parte delle situazioni che potrebbero presentarsi senza essere oppresso da peso eccessivo. Naturalmente porto il cavalletto.

Se esco sapendo di fare solo macro aggiungo i tubi e il flash.

Con il 300 f4 e il converter faccio quasi tutto, dalle farfalle agli uccelli la macro più spinta ... col macro.

[danighost]

Vero, mi sono dimenticato di specificare il tipo di uscita fotografica/naturalistica ... ho notato anch io che con il 300mm f4 riesco a fare praticamente di tutto ...

[Raffaele Pantaleoni]

Ho iniziato un po' a caso ma in fondo per iniziare a conoscere il territorio. I primi scatti sono stati, giocoforza, quello che passava il convento.   Da sempre appassionato dalle libellule, ricordo che già da bambino, dopo i dinosauri, erano gli esseri viventi che più mi affascinavano (e dato che i dinosauri non posso proprio fotografarli), ho iniziato a "studiarle" più a fondo, anche se mi rendo conto di aver grattato solamente la superficie dell'argomento. E' sicuramente un circolo virtuoso che ha bisogno di un grande sforzo per essere messo in moto ma che poi una volta presa velocità ripaga con gli interessi. La conoscenza dei propri soggetti preferiti è di enorme aiuto; un esempio cretino su tutti: andare a fotografare gli svassi a dicembre probabilmente porterà a poco o niente, mentre andare ad inizio primavera aiuterà a portare a casa scatti degni di nota. Nessuno impedisce di andare a vagare per laghi, paludi e boschi senza metà ne cognizione di causa; molte volte è anche una valvola di sfogo.

[Silvio Renesto]

dato che i dinosauri non posso proprio fotografarli

 

C'è chi ne tiene ancora qualcuno nel cortile di casa... 

 

[Raffaele Pantaleoni]

 

C'è chi ne tiene ancora qualcuno nel cortile di casa... 

Orpo...