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Fotografia naturalistica: fino a dove è lecito spingersi?

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32 risposte a questa discussione

#21 GCiraso

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Inviato 30 aprile 2013 - 17:15

Non sono un fotonaturalista, o meglio non sono quello che mi si dice sia un fotonaturalista. Un fotonaturalista sarebbe meglio identificato nel nome di "naturalistafotografo", ovvero si tratta di un appassionato di natura che usa la fotografia come mezzo di identificazione e documentazione. 

 

Non concordo assolutamente, la documentazione a me va bene, ma sono fotografo in primis e tale resto. La figurina dell'animale non mi soddisfa per nulla e questo è il motivo per cui fotografo sempre meno i volatili. Secondo me bisogna distinguere chi usa la fotografia per documentare la natura (ci sta anche quello certamente) e chi usa la fotografia come mezzo espressivo per ritrarre la natura. 

 

Giovanni


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#22 VonGheller

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Inviato 30 aprile 2013 - 20:22

 

Non concordo assolutamente, la documentazione a me va bene, ma sono fotografo in primis e tale resto. La figurina dell'animale non mi soddisfa per nulla e questo è il motivo per cui fotografo sempre meno i volatili. Secondo me bisogna distinguere chi usa la fotografia per documentare la natura (ci sta anche quello certamente) e chi usa la fotografia come mezzo espressivo per ritrarre la natura. 

 

Giovanni

Scusami, ma non capisco il punto che ti trova in disaccordo? Come premesso (...quello che mi si dice sia un fotonaturalista...) i fotonaturalisti che frequento mi dicono che essere un fotonaturalista significa in primis studiare il territorio, poi fotografare a scopo documentativo. Io, ripeto, li definirei naturalisti-fotogrfi, ma questi insistono nel elevare il termine "fotonaturalista" ad un concetto di studio in primo luogo. Quel che ho detto è che se è davvero questo il significato di fotonaturalista allora non mi ci riconosco. A me interessa maggiormente la foto. ;)


Cordialità, Enrico.

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#23 GCiraso

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Inviato 30 aprile 2013 - 21:34

Scusami, ma non capisco il punto che ti trova in disaccordo? Come premesso (...quello che mi si dice sia un fotonaturalista...) i fotonaturalisti che frequento mi dicono che essere un fotonaturalista significa in primis studiare il territorio, poi fotografare a scopo documentativo. Io, ripeto, li definirei naturalisti-fotogrfi, ma questi insistono nel elevare il termine "fotonaturalista" ad un concetto di studio in primo luogo. Quel che ho detto è che se è davvero questo il significato di fotonaturalista allora non mi ci riconosco. A me interessa maggiormente la foto. ;)

Non sono d'accordo nel ritenere il fotografo naturalista un personaggio che fotografa per documentare. Veri artisti come Munnier o Unterthiner sono fotografi naturalisti, ma basta vedere le loro foto per capire che in primis sono dei fotografi. Chiaro che per fare buone foto bisogna conoscere gli animali ed il loro ambiente, ma un biologo che studia solo non sarà certo un buon fotografo.

Anche a me interessa la foto, che poi mi piacciano anche gli animali questo è un altro discorso.

 

Giovanni


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#24 Andrea M

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Inviato 30 aprile 2013 - 23:39

mi state facendo venire i rimorsi...

e se uno dopo aver fatto la foto spara al fagiano e se lo mangia?

:lol:

è un naturalista o un fotografo?

per me é un ingordo



#25 volpelima012

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Inviato 06 maggio 2013 - 11:08

Personalmente ritengo che non bisogna mai varcare il limite, io ai miei ragazzi dico sempre che bisogna stare al massimo 1,50m di distanza dall animale, in questo modo si garantisce una via di fuga a tutti e due, tanto se gli animali si vogliono avvicinare a noi lo fanno in ogni caso.


Simone Fontana

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Fotografare è mettere sulla stessa linea di mira la testa,il cuore e l'occhio...


#26 Raffaele Pantaleoni

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Inviato 06 maggio 2013 - 11:22

Personalmente ritengo che non bisogna mai varcare il limite, io ai miei ragazzi dico sempre che bisogna stare al massimo 1,50m di distanza dall animale, in questo modo si garantisce una via di fuga a tutti e due, tanto se gli animali si vogliono avvicinare a noi lo fanno in ogni caso.

Devo dire che hai interpretato la domanda alla lettera! :bigemo_harabe_net-03:


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#27 volpelima012

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Inviato 06 maggio 2013 - 12:06

;)


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#28 Silvio Renesto

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Inviato 06 maggio 2013 - 12:52

A mio parere è difficle dare una  distanza di rispetto precisa, perchè varia con l'animale, comunque il concetto è quello giusto.

 

Riguardo al discorso naturalista fotografo/fotografo naturalista, c'è stato qualche anno fa un lungo e acceso dibattito nel forum della rivista Asferico, con morti e feriti :lol:

Io ritengo che il fotografo di natura deve avere una preparazione adeguata sui soggetti che ritrae perchè solo conoscendoli potrà cercarli, cogliere momenti particolari, atteggiamenti e  così via. Quindi il fotografo naturalista un po' ...naturalista, dev'esserlo.

Però deve essere un fotografo preparato, interessato all'immagine  per non ridursi alle figurine come scrive Giovanni ( per inciso fu il termine che su Asferico scatenò le ire di molti , appassionati ed esperti naturalisti, accusati di produrre solo figurine). Direi che ci vogliono tutti e due gli aspetti.

Anzi io penso che per chi non è prima fotografo (per cultura o preparazione), la figurina sia uno stadio evolutivo, ma come tale di passaggio, da cui liberarsi crescendo nella sensibiltià estetica.



#29 VonGheller

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Inviato 06 maggio 2013 - 19:25

A mio parere è difficle dare una  distanza di rispetto precisa, perchè varia con l'animale, comunque il concetto è quello giusto.

 

Riguardo al discorso naturalista fotografo/fotografo naturalista, c'è stato qualche anno fa un lungo e acceso dibattito nel forum della rivista Asferico, con morti e feriti :lol:

Io ritengo che il fotografo di natura deve avere una preparazione adeguata sui soggetti che ritrae perchè solo conoscendoli potrà cercarli, cogliere momenti particolari, atteggiamenti e  così via. Quindi il fotografo naturalista un po' ...naturalista, dev'esserlo.

Però deve essere un fotografo preparato, interessato all'immagine  per non ridursi alle figurine come scrive Giovanni ( per inciso fu il termine che su Asferico scatenò le ire di molti , appassionati ed esperti naturalisti, accusati di produrre solo figurine). Direi che ci vogliono tutti e due gli aspetti.

Anzi io penso che per chi non è prima fotografo (per cultura o preparazione), la figurina sia uno stadio evolutivo, ma come tale di passaggio, da cui liberarsi crescendo nella sensibiltià estetica.

 

Tutto corretto, mi sento di aggiungere che una delle differenze + importanti tra le due categorie è il "volume di scarto". Un fotonaturalista scarta in media molte + foto rispetto un naturalista fotografo, mi capita spesso di sentirmi dire "questa non è un gran chè ma ha una buona valenza a scopo identificativo". Poi è vero che una sorta di "sensibilità estetica" cresce e si sviluppa strada facendo ma da quel che vedo chi è naturalista fotografo nell'anima riesce a non farsi troppo sedurre dall'aspetto estetico almeno non a discapito della prevalente passione naturalistica. Io poi preferisco le buone foto ma adoro l'aspetto dello "studio" del territorio che mi porta a pormi domande e trovare risposte così stranamente distanti e allo stesso tempo attinenti al mondo fotografico, trovo che ciò sia magico.


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#30 volpelima012

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Inviato 06 maggio 2013 - 21:47

eeee già non lo dire a me che ho un archivio con 500 giga di scatti :bigemo_harabe_net-01:  e tutte le volte ne butto un sacco, poi esci fotografi un airone cenerino e archivi la foto e i giga al posto di diminuire aumentano ahahah


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#31 GCiraso

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Inviato 06 maggio 2013 - 22:43

Giusto per fare un esempio: ho circa 3000 scatti di orsi in Finlandia, sono incerto se conservarne 25 o 26 foto. Il mio scarto è elevatissimo :)

 

A scopo identificativo va anche bene, si identifica e si butta la foto. Se non avessi fatto così avrei un megarmadio di HD del peso di svariate decine di TB

 

Giovanni


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#32 Paolo B.

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Inviato 07 maggio 2013 - 16:23

Per quanto riguarda fino a dove spingersi, direi che l'unica regola è quella di non creare disturbo (o peggio danno) agli animali e/o all'ambiente. Per il resto credo dipenda solamente da cosa uno cerca/vuole. Trovo che una foto fatta dopo lunghi, infruttuosi e faticosi appostamenti abbia pari dignità di una identica scattata in un'oasi tipo Cervara, se al fotografo questo dà soddisfazione. Al massimo gli si può consigliare di provare una volta anche l'emozione dell' "altro modo".

Per noi che fotografiamo per passione, insomma, basta essere soddisfatti dei risultati e non aver fatto danni. Un po' diverso il discorso di chi lo fa per professione: da un lato, per quella che è la mia esperienza, il senso del limite ed il rispetto è, generalmente parlando, molto più presente in chi lo fa per lavoro e sa che avrà bisogno anche domani di soggetti non disturbati. D'altra parte la necessità di dover portare comunque a casa il lavoro anche in condizioni non ottimali fa si che a volte si apprestino dei veri e propri 'set' abbastanza artificiosi se non artificiali, per quanto poi non visibili nel risultato finale.

 

Venendo all'altro argomento mi considererei più fotografo che naturalista, ma credo diventerò più naturalista che fotografo: so le foto che vorrei fare, e so che difficilmente riuscirò a farle, se non occasionalmente, perchè non avrò mai abbastanza tempo da dedicarci per riuscire a farle ricercando con difficoltà quegli aspetti artistici che sento nelle mie corde, per questo dico che mi sento più fotografo; alla fine però fotografo per passione, perchè mi rilassa passare del tempo da solo in appostamento o aspettando la luce giusta su un paesaggio, ma se poi i risultati attesi non arrivano, mi sa che dovrò dedicarmi di più alla parte naturalistica, approfondendo le conoscenze, apprezzando di più gli avvistamenti, corredando comunque il tutto con, possibilmente, buone foto.



#33 VonGheller

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Inviato 07 maggio 2013 - 19:43

Giusto per fare un esempio: ho circa 3000 scatti di orsi in Finlandia, sono incerto se conservarne 25 o 26 foto. Il mio scarto è elevatissimo :)

 

A scopo identificativo va anche bene, si identifica e si butta la foto. Se non avessi fatto così avrei un megarmadio di HD del peso di svariate decine di TB

 

Giovanni

 

Ne sono certo! A me dell'orso Finlandese basterebbero una decina di quelle che scarti... ;)

 

Per quanto riguarda fino a dove spingersi, direi che l'unica regola è quella di non creare disturbo (o peggio danno) agli animali e/o all'ambiente. Per il resto credo dipenda solamente da cosa uno cerca/vuole. Trovo che una foto fatta dopo lunghi, infruttuosi e faticosi appostamenti abbia pari dignità di una identica scattata in un'oasi tipo Cervara, se al fotografo questo dà soddisfazione. Al massimo gli si può consigliare di provare una volta anche l'emozione dell' "altro modo".

Per noi che fotografiamo per passione, insomma, basta essere soddisfatti dei risultati e non aver fatto danni. Un po' diverso il discorso di chi lo fa per professione: da un lato, per quella che è la mia esperienza, il senso del limite ed il rispetto è, generalmente parlando, molto più presente in chi lo fa per lavoro e sa che avrà bisogno anche domani di soggetti non disturbati. D'altra parte la necessità di dover portare comunque a casa il lavoro anche in condizioni non ottimali fa si che a volte si apprestino dei veri e propri 'set' abbastanza artificiosi se non artificiali, per quanto poi non visibili nel risultato finale.

 

Venendo all'altro argomento mi considererei più fotografo che naturalista, ma credo diventerò più naturalista che fotografo: so le foto che vorrei fare, e so che difficilmente riuscirò a farle, se non occasionalmente, perchè non avrò mai abbastanza tempo da dedicarci per riuscire a farle ricercando con difficoltà quegli aspetti artistici che sento nelle mie corde, per questo dico che mi sento più fotografo; alla fine però fotografo per passione, perchè mi rilassa passare del tempo da solo in appostamento o aspettando la luce giusta su un paesaggio, ma se poi i risultati attesi non arrivano, mi sa che dovrò dedicarmi di più alla parte naturalistica, approfondendo le conoscenze, apprezzando di più gli avvistamenti, corredando comunque il tutto con, possibilmente, buone foto.

 

Mi sento in sintonia con il tuo pensiero. Non sono un naturalista poichè a me interessa la fotografia in ogni sua parte e per esser un naturalista serve tanto tempo e dedizione tali da precludere altre "pratiche fotografiche". Il piacere dell'attesa, delle levatacce mattutine incrociando miei coetanei che rientrano da notti "brave", gli odori e l'umidità dell'alba tra le foglie, la silenziosa osservazione in attesa del momento propizzio, sono tutti aspetti rilassanti e piacevoli per chi ama la natura. Se tutto ciò poi ti farà pure portare a casa una buona foto, bèh, allora è inevitabile appassionarsi al genere! ;)


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