Sempre a mio personale parere (e qui esco dal caso portato come esempio, come in realtá ho fatto prima), si ricade nel problema introdotto in precedenza: le regole in sé.
Il fatto che un concorso di fotografia di viaggio/natura etc si rifaccia alle regole del giornalismo é un limite.
Comprensibile e certamente apprezzabile (il NG puó fare come meglio crede), ma secondo me troppo esteso e che soprattutto snatura la foto di viaggio/natura.
Quelle foto non sono foto giornalistiche, appunto, e tirare la giacchetta dell'etica del giornalismo perché copra anche quel tipo di reportages non fa bene alla foto di viaggio.
La foto di viaggio dovrebbe avere un'etica sua, magari non altrettanto ben codificata come quella del fotogiornalismo (che pure é a mi oparere troppo codificata...), ma in ogni caso differente.
Ho l'impressione, ma potrei sbagliarmi, che ci sia la tendenza ad usare cose giá create per altre realtá solo perché si é incapaci di produrre delle regole valide.
Ovvio che le regole di venti anni fa sono superate. Probabilmente anche venti anni fa erano superate quelle di venti anni prima, e cosí via.
Ma vanno riscritte di nuove, non applicate di diverse.
Magari in questo momento é ancora prematuro, e ci sono troppe spinte opposte per mettersi a pensare in maniera coerente (ma quando non ci sono spinte opposte? ), ma credo sia un discorso da fare.
NG potrebbe farlo per "carisma", ma i suoi precedenti non credo lo autorizzino (le regole per la pubblicazione sono sempre state troppo "strane"...).
Di certo, per me oggi si cerca di applicare troppo le regole del fotogiornalismo ad argomenti che non lo sono.
E si perdono tante, troppe occasioni, liquidando come "photoshoppate inguardabili" delle cose che non se lo meritano affatto.
a_
In parte condivido il (tuo) concetto pero per riscrivere bisogna prima definire i campi.
La mia prima domanda che ora mi viene in mente e':
- In che categoria porre le foto di viaggio?
Io seguo considerandole, come molti pero non per questo corretto, come reportage e come tale le scatto e etichetto con delle norme etiche del non alterare gli eventi ritratti.
Per esempio come riporta la editora graf NG Monica Corocoran
"..it is unfortunate you did not crop the bag out or just leave it in, as it really had no impact either way. But digitally removing anything from a photo is in direct violation of the contest and we must follow our own rules... "
E se le regole risultino troppo strane ....nessuno obbliga nessuno a partecipare.
Oltretutto dopo aver letto a fondo il blog di Harry Fisch non mi sembra sia uno sprovveduto!!!!
Non era la prima volta che partecipava a un concorso internazionale fotografico e sapeva quello che faceva. (questi i suoi premi: 2010 Foto España, 2011 Best Photographic Blog - Life magazine, 2013 Sony World Photography Awards)
Immaginiamoci quindi se non si pongono regole....sarebbe terra di nessuno.
E poi queste regole uniformano i fotografi ponendoli (+ o -) allo stesso livello, portandoli a ragionare su quello che si fotografa e come si fotografa.
Utilizzatori di fotocamere ce ne sono tantissimi ma fotografi pochi.
Nel senso che, se no pongo regole in un concorso fotografico e/o solo perche' e' una foto viaggio, potrei o mi sarebbe permesso, alterare, togliere o aggiungere elementi.
E allora mi viene una altra domanda:
- Questa non sarebbe allora classificata come foto astratta (PP) o arte grafica e non di viaggio?
Quindi, che regole (etiche) applicare? Nessuna? E se alcuna, quale? E perche? E come?