Innanzitutto una precisazione. Per mirrorless si intendono tutti i sistemi senza specchio, ovvero le macchine "non reflex".
Ci sono vari modelli con caratteristiche dissimili tra loro.
Noi punteremo il focus sulle macchine digitali di nuova generazione, senza specchio e con un sistema di ottiche intercambiabili, quel segmento di mezzo tra le compatte e le reflex.
Non ci interessano le compatte, anche quelle di lusso come le Leica X2 o la Sony RX-1.
La tipica mirrorless di questo scorcio di 2012 è la m4/3 (dal formato dell'immagine prodotta : quattro terzi al posto del classico tre mezzi tipo del 36x24 mm), un "consorzio" virtuale che raccoglie consensi soprattutto per il supporto dato da Panasonic e la spinta appassionata di Olympus.
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la Panasonic GH3 una simil-reflex senza specchio con il mirino elettronico incorporato
Sostanzialmente esistono due tipi di macchine di questo genere, quelle con il mirino elettronico incorporato e quelle che invece non ce l'hanno ed hanno un approccio più simile a quello delle compatte (ovvero alla "turista giapponese", braccia tese in avanti ed occhio sul dorso della macchina).
A parte e in una nicchia tutta sua, il prodotto di punta Leica - la mirrorless storica per antonomasia - e la Fujifilm X-PRO 1 con il suo sistema ibrido.
La situazione di mercato
E' inutile nascondercelo. Esistono due forti tensioni al momento che coinvolgono l'industria fotografica (giapponese).
Una è data dalla spinta verso l'alto degli smartphone che hanno sempre più elevate capacità fotografiche e le integrano con le loro capacità ubigue di connessione permanente, consentendo la condivisione immediata di ogni potenziale scatto o filmato.
Gli smartphone stanno inesorabilmente erodendo la fascia di vendita delle fotocamere compatte, qeulle su cui si basano i grandi numeri di vendita delle case fotografiche (ricordo che Nikon che non è il leader delle compatte vende tra gli 8 e i 9 milioni di compatte l'anno).
L'altro è il momento congiunturale che oramai non si può considerare più "un momento" ma più vicino ad una crisi storica le cui conseguenze non sono ancora ipotizzabili.
Ne fanno le spese anche - o soprattutto - le imprese che operano nel campo dell'entertaiment (sia consumer che professionale).
E' di questi giorni la presentazione della più disastrosa trimestrale degli ultimi 50 anni da parte di Panasonic che per la prima volta dalla ricostruzione non pagherà i dividendi (con inevitabile tonfo in borsa).
Sony sta contraendo la capacità produttiva, chiude stabilimenti, licenzia personale.
Eppure Sony produce i sensori per quasi tutti i suoi concorrenti, oltre che per se stessa.
Le due minacce che si sommano tra loro stanno creando crisi.
La risposta di un management minacciato di sostituzione per inadeguatezza dai propri consigli di amministrazione è piuttosto ambigua : aumento dei prezzi, ricerca di prodotti di nicchia a valore aggiunto (sul modello di Apple) che attenuino la perdita di margini sui prodotti di più largo consumo a margine ridotto o nullo. Poche proposte innovative.
Nikon stessa ammette che in questo momento ci sono anche troppi modelli diversi sul mercato, in soluzioni sovrapposte, alcune che servono più che altro per tastare il terreno, altre che invece mirano soltanto a fare cassa.
Non nascondiamocelo, in fondo molti modelli di compatte da bancone, altro non sono che apparecchi OEM prodotti da altri e rimarchiate da Canon, Nikon, Fujifilm ...
La minaccia ovviamente può essere di diverso peso a seconda del produttore.
Per Sony arrivare alla constatazione che il settore fotografico non è redditizio potrebbe semplicemente significare ulteriori tagli e contrazioni. Per Sony il settore imaging è abbastanza marginale e più che altro composto dalla eredità di Minolta e, adesso, dalla nuova acquisizione Olympus.
Per Panasonic è lo stesso.
Si tratta di due società che tagliando le compatte potrebbero trovarsi a non considerare più strategica la fotografia perchè troppo marginale rispetto al video o all'audio.
Vale lo stesso per Fujifilm e per Ricoh. Olympus di fatto non è più una società indipendente.
Samsung non guadagna certo con le fotocamere, lo fa con tutto il resto, smartphone in testa.
E' diverso per Canon che nell'ultimo anno ha più che altro passato tempo alla finestra andando ad infastidire gli operatori storici del video professionale. E' certamente molto diverso per Nikon che di fatto oggi è una società sostanzialmente dedicata al settore imaging arrivato ad un totale vendite di quasi il 75% rispetto al 45% del 2003. Anno in cui si temeva che il suo board decidesse di chiudere con la fotografia ...
Perchè tutto questo panegirico ?
Per comprendere meglio cosa, secondo chi scrive, succederà nei prossimi tre anni ...