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Fotografia naturalistica: liscia gassata o...


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9 risposte a questa discussione

#1 Raffaele Pantaleoni

Raffaele Pantaleoni

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Inviato 06 agosto 2012 - 14:53

Riprendo lo spunto per una discussione che si era sviluppata su Nlf ma che si è persa dopo la chiusura di quest'ultimo. Come intendete la fotografia naturalistica? Da puristi totali. Da amanti del plamp? Da professionisti del fotoritocco? Nessuna delle tre? Oppure? Dite la vostra, non importa quale sia ma ditela! :-)

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#2 Silvio Renesto

Silvio Renesto

    Affezionato a Nikonland

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  • Perchč mi sto iscrivendo ?: Per condividere idee ed esperienze con altri appassionati di fotografia e di ... nikon.
  • Generi fotografici praticati: Macro, natura, street, astratto...

Inviato 06 agosto 2012 - 16:25

Ottima idea,
Comincio io
E non sarò breve (portate pazienza).
Due aspetti, il soggetto e la tecnica.

Conoscevo un estremista-integralista della fotografia naturalistica, bravissimo, per carità, ma per il quale fotografare anche a Torrile era come sparare nel pollaio (soggetto) e rifilare un poco l'inquadratura era sintomo di incapacità di avvicinarsi a dovere (tecnica), quindi meritevole di scherno non parliamo poi del timbro clone che richedeva mesi di digiuno penitenziale e due o tre esorcisti. Come i samurai consideravano da vigliacchi l'uso delle armi da fuoco, così lui considerava da incapaci la foto al di fuori di condizioni al 100% selvagge e qualsiasi forma di crop o postproduzione oltre alla regolazione dei livelli.
Ho scritto era, non perchè sia morto, ma perchè avendolo perso di vista non so se abbia mai cambiato filosofia.

D'altro canto conosco gente che fotografa bestie in gabbia, poi pasticcia, combina, clona, incolla, sfuma e quant'altro ottenendo risultati a volte buoni, più spesso un po' ...marziani. Per me insensati, perchè in contraddizione con il concetto di foto naturalistica.

In mezzo c'è di tutto.
Io mi ritrovo abbastanza bene con le linee guida di certi forum di settore naturalistico "mediamente" rigorosi.
Soggetti.
Per me una foto naturalistica è tale quando riguarda soggetti animali, vegetali, funghi, non domestici o coltivati, ripresi nel loro ambiente naturale, comprese le Oasi naturalistiche, come Torrile, Marcaria o Cervara, per dirne tre che ho frequentato, ma non ad es. Sant'Alessio. Ossia tutti quei luoghi dove l'animale può capitare perchè è il suo ambiente e anche essere invogliato ad avvicinarsi dal contesto o che altro, ma è assolutamente libero di andare e venire, migrare ecc., lo stesso, un'orchidea piccola del nostro prato è una foto naturalistica per me, invece una grossa e sensuale orchidea del Madagascar fotografata in una serra a Cantù non lo è.
In linea con questa filosofia non vado ad es. al Bayerische Wald, anche se so che ci si possono fare foto bellissime e difficilmente ottenibili in altri modi, nè nei vari farfallari a fotografare le farfalle amazzoniche. Qualsiasi mia foto di un animale è stata scattata perchè ero io nel suo ambiente e non viceversa.
Il mio scopo è "raccontare" l'animale, chi è cosa fa.

Tecnica.
L'idea è di rimanere quanto più possibile fedeli alla situazione reale, ma senza essere troppo schizzinosi.
In pratica la mia filosofia è mai alterare il soggetto nè intervenire aggiungendo o togliendo elementi significativi dello sfondo, se c'erano ci devono rimanere. Oppure non si doveva fare la foto.
La clonazione di una scheggina di qualcosina in un angolo invece mi sembra ragionevole, così come un ragionevole crop per comporre od eliminare elementi di disturbo. Quanto è "ragionevole"? Il mio criterio è che anche dopo aver croppato devo poter ottenere una qualità da stampa su formato medio (A3), non solo da internet.
Queste sono le mie linee guida, non la verità rivelata, io seguo queste, altri potranno averne di diverse, e va benissimo, l'importante è che le dichiarino quando pubblicano le loro foto così uno capisce come valutarle.
Poi è chiaro che se uno di Milano per una rivista di caccia e pesca deve fotografare un muflone e ce l'ha al parco la Torbiera a Novara non deve certo andare in Sardegna ad arrampicarsi per purismo, nè deve andare nelle foreste per sei mesi per un lupo, va al Bayerische e fa bene e tra l'altro può essere a volte che faccia foto più belle dei "puristi". Qui si parla di passione. Il lavoro è un'altra cosa, penso.
Ciao,

Silvio

PS E tu come la vedi?

#3 Spinoza

Spinoza

    Illuminista nel secolo sbagliato

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  • Perchč mi sto iscrivendo ?: E' l'alternativa giusta per me. Meno confusione, meno disordine e meno partigianeria...solo giusto un po'...

Inviato 06 agosto 2012 - 19:49

Io la vedo così:
1. non tocco nè sposto MAI gli animali, questa è l'unica regola inviolabile per me
1 bis. fotografo solo animali vivi oppure animali che si mangiano tra di loro, ma non morti per i fatti loro.
2. non sposto via copia e incolla l'ambiente della foto
3. invece se necessario clono via una foglia o quant'altro non sia essenziale
4. uso tutta la tecnica per aumentare la definizione e ridurre il rumore selettivamente
5. livelli, scurisci, schiarisci ecc a volontà. Idem per lo stitching se capita. E il focus stacking pure ok.
6. crop libero

In sostanza: massimo rispetto degli animali che non vanno neanche sfiorati e della località. Invece, massima libertà nella tecnica fotografica.
Stampatore Fine Art
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#4 Silvio Renesto

Silvio Renesto

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Inviato 06 agosto 2012 - 21:12

Pensavo al thread più sul tema di cosa è naturalistico e cosa non lo è , piuttosto che sul codice etico, che però sta sempre bene, per cui ci torno sopra.
In linea di massima concordo, come dice il grandissimo fotonaturalista sardo Domenico Ruiu (cito a memoria per cui in modo impreciso), l'obiettivo del fotonaturalista è riprenderli nella loro totale indifferenza verso di noi come se non ci fossimo. Lui si riferiva più ad uccelli e mammiferi ma si può applicare anche ai nostri amici più piccoli.
Moose Peterson scrive che nessuna foto vale la sofferenza del soggetto. Pienamente d'accordo.
Però sono più elastico, in quanto se per le piant non ci sono mezzi termini (chi strappa orchidee o altre piante selvatiche magari protette, per fotografarle andrebbe .. strappato un pochettino anche lui) il toccare/spostare un animale ha differenti ripercussioni secondo la sensibilità di ciascuna specie.
Sconsiglio di spostare rinoceronti... Scherzi a parte, chiaramente la manipolazione è uno stress indotto, ma l'intensità varia, bisogna essere coscienti della sensibilità di un soggetto e della sua recuperabilità.
Una mantide spostata su un plamp senza devastare l'inter area, e poi rimessa dov'era, con le dovute maniere, dopo 10 secondi non si ricorda nemmeno cos'è successo, se sposto una crisalide o un neosfarfallato, posso addirittura ucciderlo.
Non parliamo di nidiacei, è un crimine anche solo fotografarli al nido senza spostarli, molto spesso si causa l'abbandono del nido da parte dei genitori e la morte della covata, per questo in molti forum naturalisti è vietato pubblicare foto di nidiacei. Anche se alcuni fotonaturalisti esperti od ornitologi professionisti sanno distinguere le specie in cui si può o non si può, appoggio la la proibizione assoluta, perchè molti entusiasti potrebbero emulare senza sapere quello che fanno e molestare specie sensibili.
Anche gli erpetologi manipolano rettili e anfibi per lavoro, ma sanno come fare. Un ricercatore di un museo di mia conoscenza è anche ottimo fotonaturalista e manipola e posiziona i suoi soggetti. Ma sa come fare, ad es. mai toccare gli anfibi con mani asciutte. o guanti inumiditi o mani fradice, perchè il secco o il nostro grasso cutaneo lede il loro muco protettivo causando infezioni. E così via.
La mia esperienza extra insetti è limitata alla manipolazione di alcuni serpenti, più a scopo di conservazione (salvataggio del soggetto da umani poco intelligenti) che fotografico, ma posso garantire che con i dovuti sistemi lo stress per l'animale è minimo.
Il messaggio comunque è: o si è esperti (= professionisti), per cui si sa davvero come fare, o si lascia stare.
Ciao,

Silvio

#5 Bruno Mora

Bruno Mora

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Inviato 08 agosto 2012 - 18:24

Riguardo l'aspetto ripresa del soggetto, non è molto difficile avere idee chiare. Personalmente mi rifaccio alle linee guida dell' AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani), con le quali mi trvo totalmente d'accordo.
Aborro anche io le riprese di nidi, e sono favorevole alla probizione totale nel farlo. (Anche in famiglia la pensiamo così, mia madre anni fa lasciò seccare un vaso di gerani nel quale un uccellino aveva nidificato).

Aspetto post produzione: non mi piace l'attuale tendenza, limitata peraltro a pochissimi forum, a usare mdc semplicemente innaturali secondo me...le piume di un uccello o il pelo di un orso non devono sembrare lamette di rasoio, per il semplice motivo che in natura non è così. e quando leggo commenti tipo "complimenti, nitidezza al top...", semplicemente mi vien da ridere. Discorso diverso le macro dove nell'infinitamente piccolo i particolari e i riflessi "metallici" di alcuni insetti vanno messi giustamente in evidenza.

Anche io, con moderazione, applico mdc, magari anche selettiva, sfoco lo sfondo quando è necessario, posso eliminare un rametto disturbante, ma se fotografo ad esempio un airone rosso in un canneto, non mi si può venire a dire, che lo sfondo è confuso perchè quello è, in natura.

Bruno

 Il problema dell'umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.

 

il mio blog su Nikonland:
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#6 Bernardo Gattabrģa

Bernardo Gattabrģa

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Inviato 09 agosto 2012 - 17:27

Riguardo l'aspetto ripresa del soggetto, non è molto difficile avere idee chiare. Personalmente mi rifaccio alle linee guida dell' AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani), con le quali mi trvo totalmente d'accordo.
Aborro anche io le riprese di nidi, e sono favorevole alla probizione totale nel farlo. (Anche in famiglia la pensiamo così, mia madre anni fa lasciò seccare un vaso di gerani nel quale un uccellino aveva nidificato).

Aspetto post produzione: non mi piace l'attuale tendenza, limitata peraltro a pochissimi forum, a usare mdc semplicemente innaturali secondo me...le piume di un uccello o il pelo di un orso non devono sembrare lamette di rasoio, per il semplice motivo che in natura non è così. e quando leggo commenti tipo "complimenti, nitidezza al top...", semplicemente mi vien da ridere. Discorso diverso le macro dove nell'infinitamente piccolo i particolari e i riflessi "metallici" di alcuni insetti vanno messi giustamente in evidenza.

Anche io, con moderazione, applico mdc, magari anche selettiva, sfoco lo sfondo quando è necessario, posso eliminare un rametto disturbante, ma se fotografo ad esempio un airone rosso in un canneto, non mi si può venire a dire, che lo sfondo è confuso perchè quello è, in natura.

fintanto che ci si ferma a maschere di contrasto, clonazioni leggere di foglie non gradite e quant'altro, bene. Ma cosa ne pensate di quelle foto di paesaggi della natura in cui l'acqua è trasformata in vetro o melassa e la dispersione delle goccioline in nebbia? Parlo quindi dell'uso smodato dei filtri ND usati a sproposito anche quando non servono, con paesaggi scattati con tempi di 500 secondi dove tutto è irreale e la notte diventa giorno con le luci accese. Va bene uso di tecniche per migliorare una foto naturale, ma sovvertirla ha del pazzesco a mio avviso.
Saluti

bergat

#7 Bruno Mora

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Inviato 09 agosto 2012 - 19:07

Sono d'accordo con te, Bergat, non a caso ho scritto infatti di mdc semplicemente innaturali. Lo stesso vale per la fotografia di paesaggio. L'aggettivo innaturale intendo.

Purtroppo la corsa a proporre un qualcosa che ancora non si è visto contribuisce a portare all'esasperazione certe tecniche che magari non si padroneggiano neppure lontanamente bene.

Bruno

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#8 Silvio Renesto

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Inviato 11 agosto 2012 - 11:24

Su tutto vige una regola fondamentale, IO sono il primo della lista, quindi pur essendo naturale quanto volete, se mi attaccano mi difendo... sopratutto contro i serpenti che non conoscendoli per me corrispondono alla parola pericolo.


E' chiaro che l'autoconservazione viene prima di tutto.
Però tu sei mai stato realmente attaccato da un serpente? Per realmente attaccato intendo che un serpente ti ha aggredito lui, senza che tu lo abbia provocato anche inavvertitamente entrando con le mani o i piedi nella sua zona di sicurezza?
Personalmente non ho mai avuto un problema con i numerosi serpenti che ho incontrato (biacchi, bisce d'acqua, vipere comuni e marassi) . In genere i serpenti nostrani se ne vanno se hanno il tempo e lo spazio per farlo. Attaccano se non hanno alternative.
I miei peggiori aggressori sono zanzare, tafani e zecche, che combatto con Autan tropical/plus sulla pelle e Biokill sui vestiti.
Incontri veramente pericolosi (grazie al cielo risolti senza guai) che ho avuto sono stati con cinghiali e grossi cani quasi randagi, da cui non avrei avuto modo di difendermi non essendo permesso girare armati.
Ciao,

Silvio

#9 Silvio Renesto

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Inviato 11 agosto 2012 - 12:37

Però non hai notato una NON congruenza... o perlomeno se notata, non hai detto nulla ;)


:GrattaTesta:

Nelle foto o in quel che scrivi?
Nelle foto l'unica che io considererei non naturale a differenza di te è l'orchidea nel vaso anche non colorata (ok c'è Il lupo, ma hai detto tu stesso che non lo consideri naturale), il resto Ok anzi belle.
Ciao,

Silvio

#10 Raffaele Pantaleoni

Raffaele Pantaleoni

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Inviato 14 agosto 2012 - 16:06

PS E tu come la vedi?

Scusate il ritardo ma non ero in grado di produrre testi degni di nome dati i mezzi di fortuna... provvedo subito!
Parto dal presupposto che sono un idealista (forse anacronistico di questi tempi, ma tant'è). Per me la fotografia naturalistica è fotografia fatta immersi nella natura senza interagire con essa (o perlomeno non in maniera invasiva). Preferisco tornare a casa con zero scatti piuttosto che "impostare" la scena o il soggetto. Mi riferisco in particolare a foto di insetti fatte mediante uso di plamp. In tutta sincerità è una cosa che detesto. Rende il soggetto molto più scenografico, lo sfondo cromaticamente attraente, ma nella mia opinione (IMHO) è una mistificazione. Non ho problemi a fare correzioni dopo lo scatto come dice Bergat in rimozione di oggetti fastidiosi nell'inquadratura, crop minimi ed aggiustamenti vari. Per me, a differenza dell'acqua che se non è gassata non è acqua :a063: , la fotografia naturalistica è rigorosamente liscia. Sicuramente più complicata e scomoda, ma le soddisfazioni quando si riesce a portate un buon scatto a casa sono immense.

Ciao.
Raffaele

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