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  1. Nikon 200mm f4 AfD ED micro-nikkor e Sigma 180...

    I protagonisti:
     
    [attachment=51950:comparison.JPG]
     
     
     
    Introduzione

    Devo confessare che sono un fanatico di obiettivi macro e sia per necessità che per passione credo di aver provato *quasi* tutti i macro con attacco Nikon!
    Per la macrofotografia sul campo, specialmente ad insetti ed altri piccoli animali, preferisco comunque i tele macro lunghi (di focale 180-200mm),  perché danno alcuni vantaggi importanti: il più ovvio è che, a parità di rapporto di riproduzione, posso stare più lontano dal soggetto, quindi è meno probabile che scappi o mi aggredisca (secondo il carattere, con i calabroni ha ancora qualche problema); il fatto di poter stare più lontano, mi consente inoltre di abbassare più facilmente il punto di ripresa portandomi al livello del soggetto con molta meno fatica.
    Infine, l'angolo di campo più stretto mi da' uno sfocato più omogeneo, isolando il soggetto dallo sfondo che con un po' di attenzione posso rendere omogeneo, senza macchie o altri elementi di disturbo. Certo ci sono anche degli svantaggi, i tele macro  sono più pesanti ed ingombranti di un 105mm, è quasi impossibile usarli a mano libera e perciò è necessario un cavalletto (di quelli che consentono di abbassarsi molto).  
    Ma  passiamo alle recensioni:
     
     
    Nikon  Micro-nikkor  200mm f4 AfD ED

    Dati tecnici:

    Schema ottico: 13 lenti in 8 gruppi (2 lenti ED)

    Distanza minima di messa a fuoco: 50cm (distanza di lavoro 26cm)

    Rapporto di riproduzione 1:1

    Diametro filtri 62mm

    Dimensioni 76x193mm

    Peso 1200gr
     
    [attachment=51951:200schema024.jpg]
     
    (schema tratto dal depliant nikon)
     
     
    Costruzione e ergonomia

    il Nikon è una roccia, maneggiandolo si ha una sensazione di solidità e "sostanza" che non ha nulla da invidiare ai leggendari Ai.
    Il rivestimento è quello tipico "raggrinzito" degli obiettivi professionali della sua generazione,
    La ghiera di messa a fuoco è ampia e situata in una posizione molto avanzata, che può sembrare strana, ma è molto comoda quando si ha l'obiettivo su cavalletto (cioé quasi sempre!), offre un po più resistenza rispetto a quella del 200 micro Ai, a mio parere  l'equilibrio fra fluidità e resistenza è perfetto, rendendo la focheggiatura a mano un vero piacere. L'autofocus invece è puro antiquariato, lento e molto rumoroso, inoltre non è possibile correggere in continuo in quanto per passare da Af a Mf occorre ruotare un anello (operazione scomoda) .
    Tra l'altro l'anello di commutazione Af/Mf è di plastica e ci devono essere delle tensioni col barilotto metallico perché quasi tutti i 200 micro AFD che ho visto hanno l'anello che si è crepato (io l'ho preso che aveva l'anello intero, ma dopo un po' di commutazioni Af/Mf ahimé è successo anche a me). L'anello  può essere comunque riparato anche in casa con un po' (poco!!) di Attak o simile, così suggerisce Bjorn Roerslett (naturfoto)  e così  ho fatto io.
    Sulla finestrella di messa a fuoco sono riportati i valori delle distanze in metri e piedi ed il rapporto di riproduzione corrispondente. Il collare per il cavalletto è girevole ma non asportabile, è molto solido, ha un profilo molto basso ed il piede è lungo e porta due fori filettati, per cui assicura una stabilità assoluta, nulla a che vedere con il collare del 300 F4 AFS e 80-400 VR.
     
    [attachment=51952:_DSC4670.JPG]
     
     Il paraluce, metallico, robusto e zigrinato come l'ottica,  è relativamente corto e non è in dotazione (chi mi ha venduto l'obiettivo  me ne ha gentilmente fatto omaggio...).
    Il 200mm micro-nikkor Afd ED arriva ad 1:1 ad una distanza di messa a fuoco di 50cm e di lavoro (distanza soggetto-lente frontale) di 25 cm.
    Non esistono moltiplicatori nikon Af originali, solo per Ai o AFS-AFI, per cui, per moltiplicare il micro nikkor e mantenere l'Af, bisogna rivolgersi agli af universali  come il kenko o il sigma ex apo o usare i tc manuali.
    Purtroppo il micro-nikkor 200mm AfD  ha in corrispondenza della baionetta una maschera rettangolare che impedisce l'innesto di moltiplicatori il cui elemento anteriore sporga in avanti. Quindi niente TC14B,  TC 301 o TC E "fresati", a meno di interporre un anello di prolunga, verificando prima che l'elemento frontale ci "passi" Ad es il TC 14 EII non passa per i tubi Kenko DG.
     
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    Qualità ottica
    La qualità del Nikon in macro è eccellente, la resa dei colori  neutra, il contrasto ottimo, la  resistenza al flare in controluce e luce laterale  elevata,  si può quasi  sempre fare a meno del paraluce. Anche  alle medio lunghe distanze il contrasto non cala e la qualità di immagine rimane altissima.
    La nitidezza è leggendaria, incredibile alle distanze ravvicinate, rimane ottima anche nelle riprese alle distanze medio lunghe, dove l'unico handicap è  rappresentato dalla esasperante lentezza dell'Af.
     
    [attachment=51953:211-070910220730.jpg]
     
    [attachment=51954:anacridium1lr.jpg]
     
     
    Un bruchetto che finge di essere un rametto: 
     
    [attachment=51955:211-270909204614.jpg]
     
    Con il Kenko 1.4x  PRO DG non ci sono problemi di innesto e la resa si mantiene molto buona;  Con il 2x Kenko si avverte un certo calo, ma se si usa un po' di attenzione, si possono ottenere immagini sufficientemente buone, giudicate voi.
    Ripesa con il 200 micro + il 2x Kenko (treppiedi e cavo di scatto...)
     
    [attachment=51956:nikonconverted.jpg]
     
    Crop al 100%
     
    [attachment=51957:nikoncropconverted.jpg]
     
    Si possono vedere gli ommatidi (le "cellette" che formano l'occhio composto)!!!
     
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    Sigma 180mm f3.5 APO MACRO EX DG HSM

    Dati tecnici:

    schema ottico: 13 lenti in 10 gruppi (2 lenti SLD)

    distanza minima di messa a fuoco: 46cm (distanza di lavoro 23cm)

    Rapporto di riproduzione 1:1

    Diametro filtri: 72mm

    Dimensioni 80x182mm

    Peso: 965gr
     
    [attachment=51958:sig180schema025.jpg]
     
    (dal catalogo SIGMA)
     
     
    Costruzione e ergonomia

    Il Sigma è un obiettivo robusto, ottimamente costruito, a parte la quanto mai discutibile finitura EX (che però non mi ha dato particolari problemi, al contrario che con il Sigma 80-400 OS che si "pelava" al minimo tocco).  Il collare di attacco per il cavalletto è solido , ruotabile ed asportabile; il paraluce (in dotazione) è molto profondo, per cui un po' ingombrante, non tanto nel trasporto, perché si può montare a rovescio sull'obiettivo quando non in uso, ma proprio quando si fa macro, perché ruba molta distanza di lavoro  preziosa. 
     
    [attachment=51959:_DSC4671.jpg]
     
    L'autofocus è silenzioso, ad ultrasuoni, è  piuttosto lento, ma non eccessivamente; cosa importante permette la correzione manuale continua.
    La messa a fuoco manuale è facile e precisa, ma meno agevole che nel nikon, la ghiera offre una buona resistenza, ma la rotazione come in molti obiettivi a ultrasuoni, è leggermente "in ritardo" e non ha stop ben definiti a fine corsa.
    Il rapporto di riproduzione di 1:1 corrisponde ad una distanza minima di messa a fuoco di 46cm ed a una distanza di lavoro di 23 cm circa. (sulla finestrella di messa a fuoco sono riportati i classici valori delle distanze in metri e piedi più il rapporto di riproduzione corrispondente).
    Sul fianco del barilotto è presente un interruttore per selezionare le distanze di messa a fuoco. Accetta i moltiplicatori dedicati Sigma EX, mantenendo l'Af con il converter 1,4x da infinito a 1,2m; al di sotto di questa distanza in presenza del converter l'Af si disattiva automaticamente (più o meno, a volte si limita a focheggiare avanti/indietro con sinistri ronzii).
     
    [attachment=51960:_DSC4669.JPG]
     
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    Qualità ottica:
    La qualità  ottica del Sigma in macro è ottima, come nitidezza non ha nulla o quasi  da invidiare ai parenti più nobili  (e molto più cari), la resa del colore è molto buona, ma con una leggera dominante calda e anche il contrasto è  buono.
     
    [attachment=51961:prugnw.jpg]
     
    [attachment=51962:accoppiamento2w.jpg]
     
    Unico piccolo neo la creazione di riflessi in caso di controluce/luce laterale, con conseguente perdita di contrasto e comparsa di flare, in questi casi il paraluce aiuta molto, quindi, se non si hanno problemi di fuga del soggetto, conviene tenerlo montato.
    Sulle distanze medio lunghe e ad infinito la resa cala visibilmente, sopratutto per via della perdita di contrasto, a differenza del Nikon.
    La resa (alle brevi distanze) con il Sigma EX 1,4x è ottima, quasi indistinguibile dall'obiettivo "da solo"; con il 2x si ha un calo più pronunciato, ma comunque i risultati rimangono pienamente  accettabili. I dati exif vengono corretti.

    Sigma 180 con il TC 1.4x Apo Ex
     
    [attachment=51963:dittero1w.jpg]
     
    Giudizio comparativo

    Entrambi gli obiettivi sono molto validi ed è un piacere usarli. Nella focheggiatura manuale il Nikon è molto meglio del Sigma, in Af la situazione si rovescia completamente.
    La resa ottica del Nikon in macro è eccellente, la nitidezza è quasi uguale o lievemente superiore a quella del Sigma, in un test che ho fatto prima di cambiare obiettivo, ho notato una lieve differenza a vantaggio del Nikon solo ad ingrandimenti prossimi al 100%.
    I punti luminosi fuori fuoco sono resi come cerchi più o meno perfetti dal Sigma, nel Nikon a ingrandimenti elevati si vede invece una "dentellatura" in sulla circonferenza, dovuta alle lamelle del diaframma.
    Entrambi gli obiettivi sono IF quindi riducono la focale effettiva alle brevi distanze, tanto più quanto più vicino focheggiano.
    Al Rapporto di Riproduzione di 1:1  il Sigma ha una lunghezza focale effettiva di 115mm e il micro-nikkor di 125mm, questo ha un'influenza non tanto per la distanza di lavoro (un obiettivo non IF si allungherebbe moltissimo e la differenza non sarebbe poi molta), quanto per la resa prospettica, ossia la sfocatura dello sfondo non è quella che ci si aspetterebbe da un 180 o 200, purtroppo.
    La riduzione di focale avviene  gradualmente, man mano che si riduce la distanza secondo una curva discendente.
    Il Nikon cala in modo più brusco vicino al RR pari a 1:1, mentre a RR minori mantiene una discreta lunghezza focale ad es è ancora un 160mm effettivi a 1:2, consentendo un buon sfuocato (il Sigma a 1:2 ha una focale effettiva sui 135-140mm).
     
    Prezzo. Il Sigma costa molto, molto  meno del Nikon... un 180 al prezzo di un 105...  
    Quale comprare? Nell'uso pratico si riescono a fare eccellenti macro con entrambe le ottiche,per cui prendetevi quello con cui vi trovate meglio, o che potete permettervi (il mio 200 micro l'ho trovato usato a poco più del prezzo di un sigma nuovo...).
    A favore del Nikon c'è la costruzione il rivestimento più robusti, la  resa più neutra dei colori, il miglior contrasto e la focale effettiva maggiore fino a 1:2.; a favore del Sigma c'è  l'Af con la correzione manuale continua, un miglior dialogo con i duplicatori dedicati e il costo, che fanno del 180 Sigma uno degli obiettivi dal miglior rapporto qualità/prezzo (come potrebbe essere anche il Tamron 180 Macro, che però non ho mai provato), come testimonia anche la sua larghissima diffusione fra i macrofotografi.
    Se siete appassionati di macrofotografia, procuratevi uno di questi specialisti, qualunque scegliate non ve ne pentirete.

    ©  Silvio Renesto 23 gennaio 2011
     

    • lug 20 2015 07:43
    • da Silvio Renesto