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C'erano 2 risultati taggati con B&W

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  1. La Stampa in Bianco e Nero

    La stampa in Bianco e Nero
     
    La stampa in BN i è considerata da alcuni, anzi da molti, la massima espressione dell'arte fotografica. Credo che le stampe a colori godano in realtà di pari dignità artistica, ma non c'è dubbio che il BN abbia qualche cosa in più, forse legato alle origini stesse della fotografia o forse alla partecipazione attiva dello spettatore che deve riempire con la propria anima lo spazio che non c'è e cioè il colore.
    Mi propongo di riassumere alcuni aspetti della stampa in BN che possano aiutare a comprenderla meglio e a scegliere tra le molte opzioni disponibili che si hanno quando si va a stampare un'immagine in BN.
    In coda troverete un'ampia analisi di 16 tra le più belle carte per stampa digitale prodotte da Canson e Hahnemühle, corredate ciascuna dello spettro di riflettanza misurato da me stesso. Per quanto ne so è una vera primizia sul web...disponibile per la prima volta direttamente su Nikonland!!
     
    Prologo.
    .
    Recentemente è scomparso un mio vecchio zio, artista e architetto famoso. Tra decine di scatole, cassetti e cassapanche piene di progetti, bozzetti e ricordi ho trovato alcune vecchie stampe.
    All'inizio non ho notato niente, ma poi guardando bene...chi è il bambino in piedi vicino alla Fiat 600 con la carrozzina sul tetto? ma sono io! e quella signora con una neonata in braccio? ma è mia mamma con mia sorella! sono fotografie che non avevo mai visto in vita mia!!
     
    [attachment=95262:Montagna Small.jpg]
    Ecco questa è la magia e il potere della fotografia stampata....un viaggio nel tempo verso un passato lontano tra persone che abbiamo amato e che non ci sono più. Per questo vi invito a stampare le vostre foto, analogiche, digitali, fast-print...slowprint...ma stampatele. Lasciate che un giorno fra 30-40-50-60 o più anni qualcuno possa sorprendersi e vivere un attimo unico e imprevisto.
    Il fascino intramontabile delle foto stampate
     
    1. Stampa in BN analogica vs digitale
     
    Questo articolo riguarda la stampa digitale ma è necessario fare un preambolo dedicato alla stampa analogica in BN e cioè a quella stampa ottenuto tramite ingranditore su supporti trattati con sali d'argento.
    La domanda che sento spesso è: è più bella una stampa analogica o digitale? quale ha i neri più profondi? quale è più neutra? quale dura di più?
     
    Chi scrive ha stampato per anni in camera oscura. Trovo inutile discutere se sia più bella l'una o l'altra; sono semplicemente diverse.
     
    Per quanto riguarda la profondità del Nero una stampa digitale su carta baritata può raggiungere valori incredibilmente scuri con L*=1.8-2 mentre una stampa analogica si ferma molto prima con L*= 8-9. Questo sfata una credenza popolare che vedrebbe i Neri analogici più profondi...ma sono appunto credenze popolari (come quella secondo cui Nikon farebbe le foto gialle ;))
     
    Un altro aspetto è la neutralità dei grigi e cioè l'assenza di dominanti. Questo è un aspetto fondamentale per la sensazione di qualità di una stampa. Non c'è niente di peggio di una stampa in BN che abbia dominanti, magari di colore diverso per diverse "luminosità" dei grigi.
    La neutralità di una stampa in BN è "garantita" dal suo stesso substrato, mentre in una stampa digitale dovrà essere il risultato di un profilo ICC estremamente preciso o di un driver in BN della stessa stampante anch'esso precisissimo.
    Torneremo più avanti su questa questione fondamentale, ma per ora basti dire che oggi è possibile ottenere stampe digitali in BN prive di dominanti, anche se solo i laboratori più attrezzati sono in grado di produrle.
    Per le stampe in BN di basso costo sarà inevitabile che ci siano  sostanziose e antiestetiche dominanti.
     
    Poi abbiamo la questione del numero di grigi stampabili. Teoricamente un processo analogico ha per definizione infinite sfumature di.... qualsiasi cosa e quindi anche di grigio in questo caso. La stampa digitale può contare su 16 bit teorici di profondità. In realtà questo numero è più basso ma...c'è un aspetto fondamentale che rende la stampa digitale quasi analogica e cioè il "dithering".
    Questo è un metodo che consente di creare una specie di rumore tra zone adiacenti di grigio rendendo il passaggio graduale e praticamente invisibile. In pratica, grazie al dithering, la stampa a 8 bit è pressoché indistinguibile da quella a 16 bit.
     
    Per quanto riguarda la durata delle stampe, le stampe analogiche in BN (non quelle a colori!) hanno una durata lunghissima nel tempo. Possiedo stampe di 100 e più anni che mostrano un bassissimo livello di ingiallimento.
    Le stampa digitali hanno avuto in passato un serio problema con la loro durata. L'introduzione degli inchiostri a pigmenti  ha risolto in toto questo problema e oggi una stampa digitale a pigmenti ha un'aspettativa di durata dell'ordine di 100-200 anni. Però le stampe in BN fatte del negozio sotto casa con inchiostri dyes vireranno presto la loro tonatlità e passeranno dal verde o magenta che hanno da nuove ;) a sorprendenti e imprevedibili tinte caleidoscopiche.
     
    Infine abbiamo la questione dei tipi di Carta da Stampa. La stampa Fine Art digitale può contare su splendide carte Matte prodotte con cellulose di cotone, lisce o variamente goffrate e su carte baritate che ricordano molto da vicino la carta baritata analogica. Baritata vuol dire che ha ricevuto un coating con uno strato di solfato di bario.
    Torneremo su questo aspetto nel corso dell'articolo.
     
    Concludendo questo paragrafo, io rispetto chi ama la stampa analogica e ritengo che  quest'arte debba essere preservata, ma credo anche che la stampa digitale sia cresciuta al punto da reclamare una sua propria nobiltà. Una stampa digitale Fine Art in BN oggi può suscitare splendide emozioni in chi la osserva senza lasciare nessun rimpianto per quelle analogiche.
     




    • mag 19 2016 19:55
    • da Spinoza
  2. Vedere il bianco e nero in casa Nikon

    Nel primo capitolo di questa serie in evoluzione (questo) si consigliava di inquadrare sin dall'inizio il bianco e nero, vedendolo già in fase di ripresa, senza rimandare al dopo. Perchè, come vedremo in seguito, l'esposizione del b&n non è la stessa di quella del colore.
    Proprio per la diversa impostazione dei due modi di fotografare, per contrasti tra toni monocromatici - il b&n - per sfumature di colore l'altro.
     
    Con la pellicola tutto questo processo - magari più romanticamente, non saprei dire - si doveva immaginare.
    Magari cucinando a memoria le proprie ricette, conoscendo la pellicola che si usava, sperimentando il tipo di esposizione.
    Rimandando poi il tutto al processo in camera oscura. Per chi aveva la camera oscura. Demandando tutto quanto al laboratorio per chi non sviluappava e stampava in casa.
    Personalmente ho sempre provato zero-- interesse per le pratiche con i chimici e i bagni (ne avevo già abbastanza in laboratorio a scuola). E di fatto la mia esperienza con il b&n a pellicola è stata limitata a qualche rullino, pessimamente finalizzato dal laboratorio.
    E' solo con il digitale che mi sono potuto permettere la sperimentazione necessaria, acquisendo la sensibilità che ci vuole per arrivare la ... dove non ero giunto prima ;)
     
    Con il digitale e le macchine moderne possiamo impadronirci dell'intero processo, dalla misura delle esposizione, alla ripresa per arrivare a sviluppo e stampa.
    Senza mollare la presa nemmeno una volta.
     
    Se abbiamo una mirrorless le cose vanno ancora meglio. Perchè impostando la modalità "monocromatica" possiamo vedere già a mirino prima di scattare come sarà la foto risultante.
    Ma se abbiamo una reflex è lo stesso, solo più scomodo.
    Possiamo previsualizzare la scena in Live-View e dosare così l'esposizione.
    Oppure possiamo impostare l'anteprima automatica dopo ogni scatto e vedere la foto che abbiamo scattato.
     
    Sempre se abbiamo impostato la modalità "monocromatica".
     
    Questa modalità però è un pò troppo piatta per i miei gusti. In sostanza non è altro che la conversione piana dei colori al valore medio di grigio corrispondente.
    Insipida per lo più ma, soprattutto, sempre uguale.
    Provate per credere. Scattate una foto in jpg+RAW. Poi andate al PC, sviluppate il bianco e nero come piace a voi e confrontate il risultato con il jpg prodotto dalla fotocamera.
     
    Non siete d'accordo ?
     
    In casa Nikon però abbiamo una marcia in più rappresentata dai Picture Control, evolutisi con l'ultima generazione alla versione 2.0.
     
    Questi sono personalizzabili (quasi) a piacere ma soprattutto si possono creare Picture Control originali, esattamente come piace a noi.
     
    Come ? Con il software gratuito di Nikon : Capture NX-D scaricabile (qui) dal Nikon download center.
     
    Ovviamente é possibile elaborare anche i nostri Picture Control a colori ma in questa puntata ci concentreremo sul bianco e nero.
     




    • ago 04 2015 13:50
    • da Lieve