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BO-KEH: DUE PAROLINE SULLO SFUOCATO
Submitted by: | marco cavina |
Submitted: | ago 17 2010 13:08 |
Last updated: | ago 17 2010 15:17 |
Category: | Ripresa |
Titolo : | BO-KEH: DUE PAROLINE SULLO SFUOCATO |
Keywords : | bokeh . |
BO-KEH: DUE PAROLINE SULLO SFUOCATO Ecco la simulazione di un punto luminoso ad alto contrasto posto nel piano fuori fuoco; appare evidente come la sagoma riprodotta da un obiettivo con il diaframma virtualmente tondo sia pi? naturale e meno appariscente di quella generata da un pur pregevole diaframma a 10 lamelle come l'esempio a sinistra; immaginiamo l'effetto di diaframmi pentagonali, quadrati o triangolari (si, sono esistiti, ed anche in obiettivi di rango come il Leica Super-Angulon R 21mm f/4 o lo Zeiss Planar 85mm f/1,4 in montatura Rolleiflex...): l'impatto visivo artificioso ed innaturale calamita l'attenzione e restituisce l'impressione di una resa irreale e poco gradevole. Un'altro parametro importante ? la luminanza di questi punti fuori fuoco, ovvero la distribuzione della luminosit? dal centro ai bordi di queste forme geometriche sfuocate: la diversa resa non ? casuale ma dipende strettamente dall'andamento della curva di aberrazione sferica: in caso di obiettivi sovracorretti avremo di certo grande nitidezza nel piano di fuoco ma un Bo-Keh negativo, ovverosia un punto luminoso con uno spot pi? scuro al centro che diviene via via pi? chiaro verso l'esterno, fino ad avere bordi esterni brillanti e quasi sfrangiati; questo tipo di riproduzione ? universalmente considerata sgradevole oltre al fatto che rende molto appariscente e disturbante il punto luminoso sfuocato; in caso di correzione intermedia si pu? avere un Bo-Keh neutro, ovvero un punto fuori fuoco di luminanza omogenea da centro a bordi, che ? un po' "ne carne ne pesce", non distrae pi? di tanto ma appiattisce la resa dello sfuocato; infine, nel caso di obiettivi con aberrazione sferica sottocorretta, avremo una nitidezza meno accentuata, pi? "rotonda" nel paino di fuoco ma i punti luminosi sfuocati saranno caratterizzati da un Bo-Keh positivo, cio? il punto avr? un picco di luminosit? al centro che degrada morbidamente ai bordi, pi? scuri, che si integrano senza traumi con lo sfondo indistinto; questo tipo di resa dello sfuocato viene considerata quella pi? piacevole alla vista, ed anche in questo caso gli esempi aiuteranno. Bo-Keh sfavorevole, legato ad obiettivi con aberrazione sferica sovracorretta: i bordi molto brillanti, quasi frangiati, spiccano in modo fastidioso nello sfondo burroso mentre lo spot centrale scuro risulta innaturale e sgradevole Bo-Keh neutro: il punto luminoso distrae meno del precedente ma fornisce la percezione di un'immagine fiacca, senza spirito Bo-Keh favorevole: lo spot centrale luminoso fornisce l'impressione di una certa brillantezza, ma al contempo i bordi che scuriscono gradualmente si integrano senza traumi nello sfuocato indistinto Come avrete capito ? una tipica situazione da botte piena e moglie brilla: da un lato gli obiettivi sovracorretti sono molto nitidi nel piano di fuoco ma forniscono un Bo-Keh sgradevole, dall'altro quelli sottocorretti sono meno incisivi e soddisfacenti ma ripagano nella resa dei punti luminosi sfuocati; a questo quadro gi? abbastanza complesso si aggiunge anche l'importante influsso dell'aberrazione sferica stessa (il suo grado di correzione ed il suo andamento tipico) sulla "presenza" stessa dello sfuocato, ovvero nel mantenimento di un certo senso di dettaglio anche in quelle zone; ? dimostrato che un'aberrazione sferica sovracorretta non soltanto fornisce un Bo-Keh negativo ma fa si che le curve MTF subiscano un brusco degrado appena si esce dal piano di fuoco, che risulta s? molto nitido ed evidente ma non supportato dalla leggibilit? generale dell'immagine, confortata ovviamente anche dalla presenza nel fuori-fuoco: in pratica si ha l'impressione di una profondit? di campo inferiore alle aspettative, ed ho avuto queste precise sensazioni, ad esempio, con correttissimo Nikkor 28mm f/2,8 a 7 lenti simmetrico della Nikon 28 Ti, talmente tagliente e corretto nel piano di fuoco da fare impressione e tuttavia indistinto in modo evidente sugli altri piani, dando una sensazione soggettiva di profondit? di campo ben inferiore a quella che ci si aspetterebbe da un medio grandangolare a quel diaframma di lavoro; un concetto analogo ? applicabile agli Zeiss Hasselblad di penultima generazione rispetto agli Zeiss Contax 645: questi ultimi sono pi? grintosi sul piano di fuoco ma pare che i vecchi Hasselblad siano progettati con un andamento dell'aberrazione sferica meno esasperato, un po' come i coevi Contarex, e che presentino un degrado dell'MTF nei piani fuori fuoco meno evidente e pi? graduale...Il risultato ? che molti utenti, soggettivamente, trovano ancora pi? gradevole la riproduzione generale degli Zeiss Hasselblad; altri casi dove lo sfuocato ? poco piacevole per eccesso di correzione sul piano di fuoco si trovano, paradossalmente, negli obiettivi macro come il canon EF 180mm f/3,5 L, nel cui caso i progettisti devono risolvere l'atroce dilemma fra nitidezza elevata e sfuocato da dimenticare (importante anch'esso nella macro dove la profondit? di campo ? minima) o viceversa; naturalmente l'orientamento ? sempre verso il primo indirizzo. Sull'altro fronte la scelta di un'aberrazione sferica sottocorretta ha l'effetto di generare un piano di fuoco pi? indistinto, che sembra prolungarsi idealmente nella profondit?, e se da un lato l'incisione ? inferiore dall'altro questa transizione meno netta allo sfuocato fornisce una resa plastica e gradevole, senza picchi di passaggio, e nello sfuocato estremo il dettaglio ? meno "sfasciato" rispetto al campione di nitidezza; un esempio estremo di questa resa ? l'obiettivo sotto illustrato: si tratta di un Fujinon SF 180mm f/5,6 da banco ottico (copre un cerchio del diametro di 200mm, consentendo di esporre il 13x18cm) ed ? caratterizzato da uno schema basato su un tripletto con un'abbondante dose residua di aberrazione sferica extrassiale sottocorretta: gi? osservando l'immagine sul vetro smerigliato appare evidente la sensazione di grande profondit? di campo davanti e dietro al piano di fuoco che presenta una transizione lunga, morbida e quasi indistinta ai piani contigui, fornendo una resa fotografica morbida ma rotonda e con uno sfuocato molto graduale e piacevole; naturalmente ci sono obiettivi speciali che rappresentano una sorta di quadratura del cerchio: gli AF-Nikkor 105mm f/2 DC e 135mm f/2 DC, ad esempio, dove un'apposita ghiera modifica in modo micrometrico la spaziatura d'aria fra alcune lenti, inserendo in modo opportuno quote di aberrazione sferica, gestita in modo tanto preciso da poter scegliere addirittura se agire sul piano anteriore o posteriore rispetto alla messa a fuoco; nella posizione di "zero" l'aberrazione sferica ? corretta e l'obiettivo si comporta come un normale medio-tele, decisamente nitido, per giunta; la chiusura del diaframma aggiunge variabili alla gestione di questi speciali obiettivi, complessi da comprendere a fondo ma certamente interessanti.
In chiusura, mi sento di poter dire che anche l'utilizzo dei moderni sensori digitali ha modificato la resa dello sfuocato: il modo in cui il singolo fotodiodo acquisisce, la conversione A/D e le maschere di contrasto pi? o meno di default modificano senz'altro la percezione dello sfuocato a parit? di obiettivo, ma tant'?: ? il prezzo del progresso, Il Fujinon SF 180mm f/5,6 che utilizzo sul mio Fatif 4x5" ? un'ottica dichiaratamente flou, ma basata insolitamente su un tripletto (anzich? su un classico doppietto acromatico con diaframma esterno, come nell'archetipo Rodenstock Imagon); la resa ? morbida ma molto piacevole, con alte luci rotonde e sempre sotto controllo ed una transizione lunga e morbida verso il fuori fuoco; i due diaframmi a setaccio (intercambiabili) fanno si che anche montandoli vi sia un contributo dell'aberrazione sferica extrassiale sottocorretta; chiudendo il diaframma principale oltre f/16 essa viene messa in ombra e da f/16 ad f/64 si comporta come un obiettivo normale, meno incisivo di un classico Apo-Sironar o Apo-Symmar ma con doti globali relative alla resa generale dei piani di fuoco assai piacevoli, costituendo un esempio "vivente" di quanto sopra descritto e confermando l'assioma che immagine nitida ed immagine bella vivono spesso su asintoti diversi; ho avuto sonante conferma di questi concetti alcune sere fa, ospite del fotoclub Pro Loco di Russi (RA), mentre ammiravo gli splendidi ritratti bianconero presentati da Michele Maggio, storico e celebre fotografo ravennate: i ritratti presentavano non soltanto una bella gamma tonale ma si caratterizzavano al livello di eccellenza proprio per una morbida e graduale transizione, assai plastica, dal punto di messa a fuoco a quelli immediatamente posteriori, presentando quelle caratteristiche di leggera indeterminatezza del piano di fuoco appena descritte, proprie di un ottica comunque nitida ma con una certa quota di aberrazione sferica sottocorretta; infatti Michele aveva realizzato i ritratti con corpi Canon della serie FD utilizzando un vetusto obiettivo da ritratto, il Canon FL 100mm f/3,5, proprio del precedente corredo FL e lanciato nell'Ottobre 1964, a sua volta eredit? del sistema Canon a telemetro di anni '50, dove era in produzione con identico schema ottico e la mitica denominazione Serenar fin dall'inizio del 1953; naturalmente gi? allora sarebbe stato possibile correggere questo residuo di aberrazione sferica, specie su un obiettivo poco critico come un 100mm f/3,5 (e del resto Canon per lo stesso sistema avrebbe proposto pezzi ben pi? arditi, come 35mm f/1,5, 50mm f/0,95, 85mm f/1,8 e 100mm f/2); probabilmente la quota fu lasciata ad hoc proprio per mettere in commercio un obiettivo specificamente indirizzato al ritratto e che presentasse una resa morbidamente plastica che nell'uso pratico ? assai gratificante, un po' come avveniva per Topcon col suo 100mm paragonandolo al fratello 135mm tipo Sonnar, molto pi? tagliente ma meno piacevole nella transizione dei piani. Il Canon Serenar 100mm f/3,5 originale del 1953 che ha mutuato lo schema ottico all'FL descritto nel testo; ho ammirato ritratti BN di grande formato eseguiti con quest'obiettivo che presentavano una resa plastica eccellente proprio a cagione della piccola quota di aberrazione sferica lasciata (appositamente?) nello schema ottico schema di un progetto Mamiya per obiettivo f/4,5 a fuoco morbido e caratterizzato da una piacevole transizione allo sfuocato (prototipo) L'andamento dell'aberrazione sferica nel prototipo, visualizzandone l'entit? in posizione di riposo e di fuoco morbido, conferma come l'andamento di questo parametro sia il termine medio nel rapporto fra piano di fuoco nitido/sfuocato meno gradevole e piano di fuoco meno nitido/sfuocato pi? plastico, progressivo e gradevole. © Marco Cavina Commenti qui |
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