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Il mito dei DPI (Dot per Inch)
ago 23 2013 01:00 |
gpb01
in Tutorial
Sempre più spesso, navigando in rete, anche su forum simili al nostro, mi capita di leggere messaggi in cui si esprime la risoluzione di una foto parlando di DPI. Non solo, frequentemente sento dire che se voglio essere sicuro che una mia foto messa su WEB non possa essere presa e "stampata", basta impostarla a 75 DPI così che, sempre secondo queste dicerie, la risoluzione sarebbe così bassa da non permetterne una stampa decente.
Bene, chiariamo allora una volta per tutte, che i DPI non hanno assolutamente nulla a che vedere con la "risoluzione" di una foto la quale ? esclusivamente espressa dalle sue dimensioni in pixel.
E vediamo subito un esempio.
Le due foto che seguono sono entrambe di 400 x 268 pixel, una salvata impostando 1000 DPI (quella di sinistra) e l'altra salvata impostando 10 DPI (quella di destra) ... vedete qualche differenza ???
Ma allora, cosa sono questi DPI ???
Il DPI altro non é che una misura per indicare come l'immagine viene riprodotta (nel caso degli scanner anche acquisita) ovvero il potere di risoluzione del mezzo che ci mostra l'immagine (sia esso un monitor o una stampante) o che l'acquisisce (scanner)
Praticamente, l'unità di riproduzione della nostra immagine, essendo un oggetto "reale" e non un oggetto "ideale", é in grado di riprodurre solo un determinato numero di pixel in un determinato spazio.
Un normale monitor, ad esempio, é normalmente in grado di riprodurre 75 pixel per pollice (1 pollice = 2,54 cm).
Ricordando che la misura dei monitor é espressa indicando la lunghezza della diagonale, un normale schermo da 17" offre una lunghezza di circa 13,5" ed una altezza di circa 10,5" e quindi normalmente 1024 x 768 pixel riproducibili.
Se si visualizza quindi a pieno schermo una fotografia, se essa avrà dimensioni inferiori ai 1024x768 pixel, essa verrà ingrandita via interpolazioni software che, non potendo inventarsi i pixel che mancano, cercheranno di approssimarli, coni risultati che tutti conosciamo. Se la foto avr? invece dimensioni superiori ai 1024 x 768 pixel, essa verrà ridotta con degli algoritmi che perdono dei pixel (con risultati comunque migliori di quelli che si hanno nell'ingrandire l'immagine).
Quindi, indipendentemente comunque dalla nostra immagine, il monitor ha un potere risolutivo di 75 punti per pollice ovvero 75 DPI !
Esistono in commercio monitor che sono in grado di riprodurre anche 96 DPI, ma il costo é piuttosto elevato. Attualmente inoltre IBM stà studiando (ma siamo a livello di ricerca) monitor che arriveranno a 300 DPI !
Le stampanti invece hanno un comportamento leggermente diverso perché, sempre entro limiti fissati dal costruttore e legati alla meccanica, é possibile scegliere differenti poteri risolutivi.
Le stampanti laser, ad esempio, sono normalmente in grado di stampare 300 o 600 punti per pollice (300 o 600 DPI, ed alcuno arrivano anche oltre) mentre le ultime getto d'inchiostro sono in grado di arrivare anche a 1400 punti per pollice ed oltre !
Contrariamente a ciò che avviene però per i monitor, nel caso delle stampanti, salvo espressa richiesta da parte dell'utente, il "driver" di stampa non effettua alcun ridimensionamento ma invia in stampa esattamente i pixel della nostra immagine.
Prendimo quindi come esempio un foglio A4 che é 11,6" per 8,3" e prendiamo ancora la nostra immagine d'esempio che abbiamo preso all'inizio :
Bene, impostiamo ora la nostra stampante per stampare a 1000 punti per pollice (1000 DPI) ... la nostra immagine verrà stampata con dimensioni che sono 0,4" x 0,26" ovvero 10 mm x 6 mm circa ... praticamente invisibile
Se invece impostassimo la nostra stampante per stampare solo 10 punti per pollice (10 DPI) avremmo che la nostra immagine occuperebbe uno spazio di ben 40" x 26,8 " ovvero ben di più del nostro foglio A4 sul quale troveremmo, estremamente ingrandito, solo un pezzo della nostra foto.
Graficamente avremmo quindi un qualche cosa di simile (sopra 1000 DPI, sotto 10 DPI):
In pratica, dati i pixel della nostra immagine e la risoluzione della nostra stampante, possiamo facilmente calcolare quanto la nostra immagine sarà grande in stampa se non si ricorre ad algoritmi di interpolazione per aumentare/diminuire i pixel.
Il calcolo é semplice : numero_di_pixel / risoluzione_DPI = pollici se poi facciamo pollici x 2.54 = centimetri
E vediamo un caso pratico ...
... uno scatto della D2X alla massima risoluzione da 4288 x 2848 pixel stampato a 200 DPI da un immagine che é circa 54,5 x 36,2 cm difatti : 4288/200 = 21,44" x 2,54 = 54,5 cm e 2848/200 = 14,24" x 2,54 = 36,2 cm ... che si stampa bene su un A3+
Capito quindi che il DPI non ha nulla a che vedere con la qualità di una foto (che é solamente espressa dal numero dei pixel che la compongono) e capito che esso non é altro che uno strumento per calcolare come verrà stampata la nostra foto potremo ora capire il senso del campo Risoluzione (Resolution) che troviamo in programmi, quali, ad esempio, Adobe Photoshop :
Questo campo va usato con molta prodenza, difatti, se da un lato può essere usato come calcolatrice per vedere che dimensioni finali avrà la nostra immagine in funzione della risoluzione (pixel/inch = DPI), dall'altro occorrerà tenere d'occhio le dimensioni della foto affinché non vengano modificate dal software !
Se infatti noi cambiamo la risoluzione, Photoshop non penserà che stiamo solo verificando delle dimensioni, ma cercherà di aggiustare il numero di pixel in modo che al variare della risoluzione NON vari la dimensione in cm della nostra stampa !!!
Se a volte questo può essere veramente lo scopo, spesso invece noi vogliamo solo sapere ad una certa risoluzione che dimensioni avrà la nostra foto, quindi ...
... o prima di cambiare la risoluzione si deseleziona il campo "Resample Image" (ovvero Ricampiona Immagine), in modo che il cambiamento non cambi le dimensioni in pixel dell'immagine, o, dopo aver cambiato la risoluzione, bisognerà ripristinare ai valori iniziali le dimensioni in pixel dell'immagine.
Per terminare questa disquisizione sul DPI vediamo come esso si applica agli scanner.
Essendo nel caso degli scanner, non una riproduzione, ma un'acquisizione, il discorso si ribalta e, in funzione della dimensione di ciò che stiamo scannerizzando, il DPI ci permetterà di calcolare il numero di pixel che avrà l'immagine digitale ottenuta.
Immaginiamo di avere una foto 10 x 15 cm (3,93" x 5,90") e di metterla nello scanner. Dovrebbe essere a tutti chiaro che la dimensione in pixel che otterrà sarà funzione di quanti punti per pollice acquisirà. Impostando, ad esempio, lo scanner a 300 DPI otterrà una immagine digitale di : 3,93 x 300 = 1179 pixel di altezza per 5,90 x 300 = 1770 pixel quindi la mia foto digitale sarà 1179 x 1770 pixel.
E' ovvio che se a questo punto manderò in stampa la foto appena acquisita su una stampante di grado di stampare a 300 DPI otterrò di nuovo la stessa foto di 10 x 15 cm, mentre se la stamperò con una stampante che stampa a 200 DPI la otterrò il 33% più grande (... per esercizio fate i conti e verificate )
Bene, spero che questa breve disquisizione abbia chiarito a tutti il concetto di DPI e che nessuno confonda più questo valore con un qualche cosa che indica la qualità della nostra fotografia digitale la quale, in realtà, é solo un insieme di pixel
Bene, chiariamo allora una volta per tutte, che i DPI non hanno assolutamente nulla a che vedere con la "risoluzione" di una foto la quale ? esclusivamente espressa dalle sue dimensioni in pixel.
E vediamo subito un esempio.
Le due foto che seguono sono entrambe di 400 x 268 pixel, una salvata impostando 1000 DPI (quella di sinistra) e l'altra salvata impostando 10 DPI (quella di destra) ... vedete qualche differenza ???
Sicuramente no, poiché, indipendentemente da quanto é scritto nei dati interni del .JPG (ovvero 1000 DPI e 10 DPI), le due foto sono identiche, entrambe di 400 x 268 pixel.
Ma allora, cosa sono questi DPI ???
Il DPI altro non é che una misura per indicare come l'immagine viene riprodotta (nel caso degli scanner anche acquisita) ovvero il potere di risoluzione del mezzo che ci mostra l'immagine (sia esso un monitor o una stampante) o che l'acquisisce (scanner)
Praticamente, l'unità di riproduzione della nostra immagine, essendo un oggetto "reale" e non un oggetto "ideale", é in grado di riprodurre solo un determinato numero di pixel in un determinato spazio.
Un normale monitor, ad esempio, é normalmente in grado di riprodurre 75 pixel per pollice (1 pollice = 2,54 cm).
Ricordando che la misura dei monitor é espressa indicando la lunghezza della diagonale, un normale schermo da 17" offre una lunghezza di circa 13,5" ed una altezza di circa 10,5" e quindi normalmente 1024 x 768 pixel riproducibili.
Se si visualizza quindi a pieno schermo una fotografia, se essa avrà dimensioni inferiori ai 1024x768 pixel, essa verrà ingrandita via interpolazioni software che, non potendo inventarsi i pixel che mancano, cercheranno di approssimarli, coni risultati che tutti conosciamo. Se la foto avr? invece dimensioni superiori ai 1024 x 768 pixel, essa verrà ridotta con degli algoritmi che perdono dei pixel (con risultati comunque migliori di quelli che si hanno nell'ingrandire l'immagine).
Quindi, indipendentemente comunque dalla nostra immagine, il monitor ha un potere risolutivo di 75 punti per pollice ovvero 75 DPI !
Esistono in commercio monitor che sono in grado di riprodurre anche 96 DPI, ma il costo é piuttosto elevato. Attualmente inoltre IBM stà studiando (ma siamo a livello di ricerca) monitor che arriveranno a 300 DPI !
Le stampanti invece hanno un comportamento leggermente diverso perché, sempre entro limiti fissati dal costruttore e legati alla meccanica, é possibile scegliere differenti poteri risolutivi.
Le stampanti laser, ad esempio, sono normalmente in grado di stampare 300 o 600 punti per pollice (300 o 600 DPI, ed alcuno arrivano anche oltre) mentre le ultime getto d'inchiostro sono in grado di arrivare anche a 1400 punti per pollice ed oltre !
Contrariamente a ciò che avviene però per i monitor, nel caso delle stampanti, salvo espressa richiesta da parte dell'utente, il "driver" di stampa non effettua alcun ridimensionamento ma invia in stampa esattamente i pixel della nostra immagine.
Prendimo quindi come esempio un foglio A4 che é 11,6" per 8,3" e prendiamo ancora la nostra immagine d'esempio che abbiamo preso all'inizio :
Bene, impostiamo ora la nostra stampante per stampare a 1000 punti per pollice (1000 DPI) ... la nostra immagine verrà stampata con dimensioni che sono 0,4" x 0,26" ovvero 10 mm x 6 mm circa ... praticamente invisibile
Se invece impostassimo la nostra stampante per stampare solo 10 punti per pollice (10 DPI) avremmo che la nostra immagine occuperebbe uno spazio di ben 40" x 26,8 " ovvero ben di più del nostro foglio A4 sul quale troveremmo, estremamente ingrandito, solo un pezzo della nostra foto.
Graficamente avremmo quindi un qualche cosa di simile (sopra 1000 DPI, sotto 10 DPI):
In pratica, dati i pixel della nostra immagine e la risoluzione della nostra stampante, possiamo facilmente calcolare quanto la nostra immagine sarà grande in stampa se non si ricorre ad algoritmi di interpolazione per aumentare/diminuire i pixel.
Il calcolo é semplice : numero_di_pixel / risoluzione_DPI = pollici se poi facciamo pollici x 2.54 = centimetri
E vediamo un caso pratico ...
... uno scatto della D2X alla massima risoluzione da 4288 x 2848 pixel stampato a 200 DPI da un immagine che é circa 54,5 x 36,2 cm difatti : 4288/200 = 21,44" x 2,54 = 54,5 cm e 2848/200 = 14,24" x 2,54 = 36,2 cm ... che si stampa bene su un A3+
Capito quindi che il DPI non ha nulla a che vedere con la qualità di una foto (che é solamente espressa dal numero dei pixel che la compongono) e capito che esso non é altro che uno strumento per calcolare come verrà stampata la nostra foto potremo ora capire il senso del campo Risoluzione (Resolution) che troviamo in programmi, quali, ad esempio, Adobe Photoshop :
Questo campo va usato con molta prodenza, difatti, se da un lato può essere usato come calcolatrice per vedere che dimensioni finali avrà la nostra immagine in funzione della risoluzione (pixel/inch = DPI), dall'altro occorrerà tenere d'occhio le dimensioni della foto affinché non vengano modificate dal software !
Se infatti noi cambiamo la risoluzione, Photoshop non penserà che stiamo solo verificando delle dimensioni, ma cercherà di aggiustare il numero di pixel in modo che al variare della risoluzione NON vari la dimensione in cm della nostra stampa !!!
Se a volte questo può essere veramente lo scopo, spesso invece noi vogliamo solo sapere ad una certa risoluzione che dimensioni avrà la nostra foto, quindi ...
... o prima di cambiare la risoluzione si deseleziona il campo "Resample Image" (ovvero Ricampiona Immagine), in modo che il cambiamento non cambi le dimensioni in pixel dell'immagine, o, dopo aver cambiato la risoluzione, bisognerà ripristinare ai valori iniziali le dimensioni in pixel dell'immagine.
Per terminare questa disquisizione sul DPI vediamo come esso si applica agli scanner.
Essendo nel caso degli scanner, non una riproduzione, ma un'acquisizione, il discorso si ribalta e, in funzione della dimensione di ciò che stiamo scannerizzando, il DPI ci permetterà di calcolare il numero di pixel che avrà l'immagine digitale ottenuta.
Immaginiamo di avere una foto 10 x 15 cm (3,93" x 5,90") e di metterla nello scanner. Dovrebbe essere a tutti chiaro che la dimensione in pixel che otterrà sarà funzione di quanti punti per pollice acquisirà. Impostando, ad esempio, lo scanner a 300 DPI otterrà una immagine digitale di : 3,93 x 300 = 1179 pixel di altezza per 5,90 x 300 = 1770 pixel quindi la mia foto digitale sarà 1179 x 1770 pixel.
E' ovvio che se a questo punto manderò in stampa la foto appena acquisita su una stampante di grado di stampare a 300 DPI otterrò di nuovo la stessa foto di 10 x 15 cm, mentre se la stamperò con una stampante che stampa a 200 DPI la otterrò il 33% più grande (... per esercizio fate i conti e verificate )
Bene, spero che questa breve disquisizione abbia chiarito a tutti il concetto di DPI e che nessuno confonda più questo valore con un qualche cosa che indica la qualità della nostra fotografia digitale la quale, in realtà, é solo un insieme di pixel
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Copyright © 2009 - 2010 Guglielmo Braguglia per Nikonland - riproduzione riservata
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39 Comments
Purtroppo invece la maggior parte dei fotografi vegetali queste cose non le sanno...
Ho conosciuto gente che a fronte della rinnovata voglia di fotografare si sono riciclati sbandierando la presunta maggior praticit? del digitale salvo poi incartarsi nel mero salvataggio di un file... figuriamoci poi se l'operazione ? "leggermente" pi? complessa... dall'entusiasmo che c'? in giro circa il vegetale verrebbe da esclamare ammazza sti italiani sono proprio un popolo informatizzato... purtroppo la realt? non ? questa... tanti scrivono io non ho tempo da perdere a postprodurre i file perch? devo lavorare... farebbero pi? bella figura a dire non sono capace ad adoperare il computer e prima di fare danni non lo accendo proprio il pc!!! Do la combat flask al laboratorio e se la f*****o loro...
Complimenti al relatore dell'articolo chiaro... esaustivo e convincente... come d'altra parte lo sono tutti gli articoli scritti sapendo cosa si sta scrivendo... bene bravo bis...
... vi sono mai capitati quelli che ti raccomandano di mettere la foto su WEB esclusivamente a 75 DPI, perch? a 300 DPI ... te la possono prendere e stampare ?
Aaaarrrggghhh ... LI ODIO
Guglielmo
P.S.: Grazie sempre a tutti per i complimenti ... toppo buoni
Ho iniziaro a consultare questo forum da poco tempo ma ho gi? avuto modo di apprezzarti per la tua competenza e per la chiarezza con cui esponi i concetti. Hai perfettamente ragione quando affermi che la raccomandazione di mettere in web foto solo a 75 DPI ? una raccomandazione inutile ed assurda, probabilmente per? i sostenitori di questa tesi nel ridurre i DPI mantengono spuntata la casella "RICAMPIONA IMMAGINE" che automaticamente ridimensiona anche la larghezza e l'altezza in pixel rendendo di fatto la foto poco stampabile.
Da poco ho acquistato una D80, prima fotografavo quasi esclusivamente con macchine analogiche in B&N o dia (stampando nel mio piccolo "laboratorio") oppure con una COOLPIX 7600 che comunque non mi soddisfava per la sua troppa automazione. Con la D80 ero incuriosito dal formato RAW, ho letto anche quanto scrivi circa questo tipo di files e cercher? di fare tesoro di quanto affermi.
Ciao e GRAZIE!!!!
Guglielmo
Ottimo articolo!
Ciao, Alessandro.
Come al solito preciso e pulito, sgombra la mente da errori ed imprecisioni.
Grazie
E speriamo tutti assieme di riuscire a spazzare via un po' di questi "falsi miti" che spesso fanno da alone al mondo della fotografia digitale
Guglielmo
Una piccola dimostrazione di quanta confusione ci sia ancora attorno a questo falso mito del DPI ...
... potremmo intitolarla "Anche i pi? grandi sbagliano" ...
La chicca che segue viene, niente meno che dal sito della nota agenzia "Grazia Neri" dove, nella sezione "Get in Touch", sottosezione "Submit your portfolio for representation" fino a poco fa appariva :
... che lasciava supporre che inviando loro un'immagine da 6000 x 4000 pixel, purch? dentro ci fosse scritto 72 DPI, si stesse inviando un immagine a bassa risoluzione
Ma, i veri grandi, sono quelli che riconoscono i propri errori e cos?, dopo che ho loro segnalato l'errore, nel giro di un'ora mi hanno ringraziato ed hanno corretto la pagina :
... a dimostrazione della loro seriet? professionale !!!
Guglielmo
Enrico
su un noto portale italiano i dpi sono definiti cos?:
DPI
Dots per inch (punti per pollice). Unit? di misura della risoluzione di una foto digitale. Maggiore ? il numero, maggiore ? la risoluzione.
mi domando chi scriva queste cose..............
leggetevi il resto che di cose cos? ce ne sono altre..........
http://computer.alic.../179858.content
Non sei il solo a domandartelo ...
... del resto internet ? pieno di baggianate simili !!!
Guglielmo
Uno, i DPI, definisce quanti punti per pollice lo scanner ? in grado di acquisire sulla singola linea di scansione, l'altro, LPI, definisce quante linee per pollice ? in grado di scansionare l'apparecchio.
I primi (DPI) normalmente sono imposti dal tipo di sensore lineare che effettua la scansione, i secondi (LPI) sono piuttosto funzione della precisione della meccanica di avanzamento del sensore lineare (ovviamente parlando di scanner piani).
Guglielmo
Grazie mille.
Bilanciamento del bianco
Funzione della fotocamera che compensa i diversi colori di luce che sono emessi da differenti sorgenti.
Scritto cos? sembra che serve a compensare i diversi colori di luce in una scena illuminata da differenti sorgenti di luce ...
ISO
Scala di sensibilit? di una pellicola alla luce. ..... Generalmente, maggiore ? la velocit? ISO, minore ? la qualit? della foto.
Interessante .. quindi conoscendo gli ISO posso determinare la qualit? della mia foto ...
Secure Digital
Una scheda di memoria estremamente capiente e delle dimensioni di un francobollo. E' uno degli standard per la registrazione delle fotografie su fotocamere digitali.
Questa pure ? bella
Mi raccomando, ricordatevi sempre che internet ? pieno di gente che NON conosce la materia di cui scrive !!!
Guglielmo
e sorvoliamo la definizione di Compact Flash
E pensare che lo consideravo un sito serio..........
Parto da una immagine a 6MP, 3008x2000 che ? quella della D70s e voglio stampare un 30x45.
Mi sposto in pollici solo per una questione di comodit?. La stampa quindi diventa 12x18 pollici. Se voglio fare questa stampa dovrei impostare a 167 dpi la risoluzione in photoshop giusto? Infatti 3008/18 = 167.
In questo modo non indurrei alcun ricampionamento dell'immagine, ma andrei a perdere qualcosa nella qualit? della stampa, rispetto ad una fatta ad esempio a 300dpi.
Ci sto??
Come avevo scritto QUI, le stampanti funzionano ad un unica definizione.
Se il file in stampa ha una definizione differente, viene modificata per adattarsi a quella della stampante.
Sempre.
Quindi... conviene dare un'occhiata prima per sincerarsi non ci siano problemi, facendo la conversione direttamente senza demandarla al driver.
a_
Si Paolo anche io ho fatto ingrandimenti con la D70s fino al 30x45 e devo dire che non mi hanno mai deluso!
Si, perch? ovviamente avere 300dpi (definiti, non frutto di ricampionamento) ? certamente meglio di averne 160.
Lapalissiano...
In realt? anche il ricampionamento "aiuta", nel senso che ovviamente non moltiplica il dettaglio, ma ammorbidisce il passaggio da un dettaglio ed il successivo, con un impatto visivo migliore.
No perch? non ? esattamente una questione di "collo di bottiglia", ma una cosa un pochino pi? tecnica:
Prendiamo la mia Epson R2400, stampante ad otto colori (ma ricordiamo che quasi tutte le stampanti inkjet sono in quadricromia, con l'eccezione delle ultime Canon) accreditata di una fantasmagorica definizone massima di 5760X1440 dpi
Perch? ovunque scrivo dico che le Epson funzionano a 360dpi? Sono impazzito?
No, semplicemente perch? di quei 1440 ugelli (che danno la dimensione "orizzontale" dei dpi di stampa), ogni colore ne ha a disposizione "solo" 180.
Cio?, in pratica, ogni colore pu? essere steso sulla carta da un minimo di una gocciolina ad un massimo di 180 goccioline, tutte uguali, che moltiplicate per gli otto colori significa che tutti i colori riproducibili dalla stampante possono essere creati da un minimo di 1 ad un massimo di 1440 goccioline... Per quattro, perch? gli step della dimensione "verticale" sono 4 volte pi? brevi (da qui i 5760dpi delle carateristiche di targa).
Tutto questo discorso pieno di numeri serve a spiegare che il colore di ogni singolo pixel mandato in stampa sono costituiti da una quantit? diversa di goccioline tutte uguali, miscelate in maniera da ottenere la maggiore variet? possibile di sfumature differenti.
Ed a questo scopo vengono aggiunti i colori "chiari" (i diversi Light Black, il Light Magenta e Cyan, mentre il giallo non ne ha evidentemente bisogno): per fare in modo di rendere meno visibile possibile il "punto di stampa", che come detto ha sempre le stesse dimensioni.
Con una definizione di targa di 5760x1440dpi, ogni singolo pixel di un'immagine a 360dpi contiene 16x4 volte tutte le possibili sfumature ottenibili dalla stampante.
Una garanzia di non vedere la puntinatura anche nei colori pi? chiari, ed avere la massima resa dalla stampante.
Questo ? anche il motivo per cui se non ? possibile mandare in stampa un file a 360dpi ? il caso di mandarne uno ad una definizione proporzionalmente minore: ad esempio 180dpi, dovendo essere ricampionati nella maniera pi? semplice possibile, difficilmente daranno luogo ad artefatti.
Al contrario, stampando un file da 203dpi (teoricamente pi? definito di quello da 180), il driver dovr? fare calcoli "strani" per adattarlo agli ugelli della stampante, con la possibilit? di artefatti.
Quindi il "collo di bottiglia" ? semplicemente la tecnologia di stampa.
Per cui il discorso che facevi sopra, teoricamente corretto, va adattato alle reali necessit? dela stampante.
I 167dpi che ti trovi ad avere saranno interpolati comunque ("in qualche modo") dalla stampante, per usare al meglio gli ugelli che ha.
Se TU porti il file a 180dpi, controllando la presenza di eventuali artefatti, fai un ridimensionamento molto limitato (ed aumenti di pochissimo il peso del file), ed i risultati saranno certamente migliori.
Tutti i numeri fin qui detti valgono per le Epson....
Per HP e Canon si ragiona a 300dpi, per il Durst Lambda a 254dpi e cos? via...
Dipende dalla quatit? di ugelli della testa di stampa.
Puoi andare anche oltre.....
Ho ingrandimenti oltre il 50x70 da files della D1x (gli stessi 6Mp, ma interpolati, in uscita dalla macchina).
Guardati da un metro e mezzo di distanza sono fantastici!
a_
...idem per la d50...