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Fotografare all'Autodromo di Monza : ed. 2013
apr 15 2013 08:30 |
Lieve
in Tutorial
Il Tempio della Velocità che ha oramai superato i 90 anni di attività è sito dentro al Parco di Monza, già sede di caccia dei Savoia, tra Monza e Vedano.
E' facile da raggiungere dall'Autostrada Torino-Trieste o dalla Statale SS36.
L'ingresso è proprio dentro al parco ed è comodo se si può entrare in macchina.
Richiede una lunga passeggiata (parlo proprio di chilometri) se invece l'ingresso è consentito solo a piedi.
Ciò succede nelle due principali competizioni annuali, il Gran Premio di Formula 1 - che si svolge tradizionalmente nel primo week-end di settembre - e la gara di Super Bike (primo o secondo week-end di maggio).
Per queste gare la folla è oceanica e si può entrare solo a piedi, lasciando la macchina a Vedano.
Diversamente, nelle altre gare, solitamente molto ma molto meno frequentate dagli appassionati di automobilismo, si può arrivare all'ingresso in macchina, fare il biglietto alla Porta Vedano, e poi entrare in macchina, parcheggiando in uno dei parcheggi esterni o interni.
Così sono proprio due passi a piedi, già alle tribune del Rettifilo se si parcheggia all'esterno o alle spalle dei Paddock se si entra all'interno dal sottopassaggio.
Una volta dentro ci sono indicazioni in forma di totem che permettono di raggiungere le varie posizioni dell'Autodromo.
Alcuni nomi sono mitici - non solo nell'automobilismo nostrano - termini come Rettifilo, Variante della Roggia, Curva Grande, Curve di Lesmo, Curva del Serraglio, Variante Ascari, Parabolica sono di uso comune in tutte le linghe.
Benchè anziano e sostanzialmente semplice sul piano tecnico, il tracciato di Monza evoca grandi duelli. E non sono rare le tracce dentro alla pista. A cominciare dal monumento in bronzo a Nuvolari per andare alle varie scritte lasciate dai tifosi sui muri.
Senna, Hill, Montoya, GIlles, Schumacher ...
Purtroppo l'autodromo non è particolarmente accogliente per i fotografi. Complice l'acuirsi delle norme di sicurezza, anno dopo anno sono sempre diminuite le possibilità di accesso a zone libere da intralci.
Gli spazi di fuga ai lati della pista sono minimi, transenne e reti vicine ed alte.
Se è possibile godore di una vista spettacolare dall'alto delle tribune, non è allo stesso tempo agevole fotografare.
I rettifili non si prestano perchè le auto raggiungono le velocità più elevate al mondo, anche nelle competizioni minori.
Le reti sempre alte anche per evitare che in caso di impatto detriti arrivino sugli spettatori.
Il tracciato è semplice, come dicevo. Sono sotanzialmente due lunghi rettifili uniti da un curvone che un tempo era parabolico, più altri due rettifili più corti con due curve più acute in mezzo.
Per rallentare la corsa dei bolidi sono state inserite alcune varianti al percorso.
Sono la Prima Variante, che spezza il lungo Rettifilo (quello della partenza/arrivo), la Seconda Variante - anche detta della Roggia - e la Variante Ascari sull'altro lato.
Questi sono i punti più adatti alla ripresa perchè qui le auto devono rallentare per poi riprendere la corsa. Sono gli unici dove si può fare panning a tempi di scatto ridotti (che nei rettifili non può andare sotto al 1/1000'').
Ma anche qui ci sono delle limitazioni ...
In pratica i punti possibili piuttosto ridotti. A queste considerazioni si deve anche aggiungere la posizione del sole e il fatto sostanziale che molte competizioni importanti - comprese le prove di qualifica - si svolgono con il sole a picco ...
L'autodromo è in posizione nord-sud, con i rettifili paralleli. La situazione cambia radicalmente tra il mattino e il pomeriggio.
D'estate la luce alle ore centrali è fortissima tanto che le foto migliori sono possibili solo al mattino e a tardo pomeriggio.
Paradossalmente, ma non tanto, è meglio una giornata con il cielo coperto. Offre più possibilità
Prima Variante :
panoramica della veduta della pista dall'ultima tribuna della Prima Variante.
Come si può vedere il campo libero è veramente ridotto.
La distanza tale da rendere possibile il panning a distanza solo con il 300 mm.
Le auto comunque qui riducono la velocità al minimo, praticamente in prima marcia e vanno veramente piano.
E' frequente il fuoripista delle vetture che non riescono a frenare per tempo e in pratica tagliano la variante.
Sulla destra della panoramica si vedono le due tribunette riservate ai fotografi accreditati.
In questa ripresa "normale" è possibile apprezzare la distanza dalla pista.
In primo piano la parabolica del vecchio anello ad alta velocità.
Dietro al guard-rail sul prato si vanno a posizionare i fotografi accreditati per fare il panning al centro della curva.
In quelle condizioni si può fotografare anche a 70 mm, con tempi ridotti, anche inferiori al 1/50''.
Seconda Variante e Variante della Roggia :
TI SEI DIMENTICATO DELLA FOTO DELLA FERITOIA TV
Seconda Variante dalla Tribuna della Roggia :
La Seconda Variante offre più possibilità per il pubblico, in quanto è veramente l'unico punto dove la recinzione è molto più bassa della tribuna.
Il tracciato è parallelo alla tribuna e questo consente il panning agevole alle auto in accelerazione.
La distanza, come si può notare dalle foto è piuttosto ridotta (io la stimo in circa 15-20 metri).
Da questa posizione con un 70-200 mm o con un 70-300 (possibilmente stabilizzati) si possono fare ottime foto.
Una alternativa per chi ha un lungo e si va a piazzare in basso nella tribuna della Seconda Variante è offerta dalla feritoia della TV.
Se non c'è la telecamera si possono fare soggettive delle auto in decelerazione prima di entrare nella variante.
Le foto sono spettacolari per lo schiacciamento dato dal teleobiettivo.
Variante Ascari :
La Variante Ascari un tempo era il punto più spettacolare dell'Autodromo, quasi un motor-drome da cui apprezzare il moviemtno delle auto in arrivo dalla depressione nel rettilineo, per arrivare alla staccata della Variante e riprendere l'accelerazione verso il rettilineo che conduce alla parabolica. Un lungo arco visivo che è stato ammazzato dal ponte sospeso dello sponsor (visibili i due piloni verdi e i fili sottesi tra i due lati).
Questo punto è spettacolare ma richiede un lungo fuoco perchè le distanze sono elevate.
In generale la velocità di attraversamento è più elevata rispetto alle altre due varianti.
Questo unito alla distanza e alla focale lunga non permette di scendere con tempi ridotti e l'effetto del panning finisce per non essere troppo spinto.
Ma dipende dalla mano del fotografo
Gli spostamenti dentro all'autodromo avvengono tra strade asfaltato e viottoli sterrati tra gli alberi.
Quando il parcheggio interno non è invaso da auto e camper (cosa che avviene solo nel Gran Premio) ci si può rilassare passeggiando all'aria aperta.
A fine estate, al mattino presto ci sono centinaia di conigli selvatici che escono dalle tane per prendere il sole e brucare l'erba o andare a caccia di ghiande.
Questo sottopasso consente di andare dalla Prima alla Seconda Variante, passando sotto al vecchio tracciato al alta velocità (parabolica in cemento rialzato da terra).
li a sinistra si accede alle due tribunette dei fotografi.
Prima Variante Foto :
Nelle competizioni minori, quando in pista ci sono soloi piloti e i pochi appassionati fotografi, i commissari chiudono un occhio e fingono di non vedere che qualcuno raggiunge la seconda tribunetta (quella più esterna) alla Prima Variante.
Da qui si possono fare fotografie interessanti dell'ingresso variante e del transito tra i gomiti, sia utilizzando un obiettivo lungo che uno zoom.
Nelle foto che seguono io darò riferimento a quanto da me utilizzato in questa occasione, in particolare la Nikon D7100 con le sue due possibilità di crop (1.5x e 2x).
ingresso, 300 mm, crop 1.3x
ingresso, 300 mm
ingresso, 300 mm
panning 300 mm, metà variante 1/160''
uscita, 300 mm
panning 85 mm, 1/50''
panning 102 mm, 1/60''
panning 105 mm 1/125''
Si è in favore di luce al mattino e fino a mezzo-giorno.
La luce arriva da sinistra e tende a ruotare verso sinistra.
Seconda Variante Feritoia :
Come dicevo, alla Seconda Variante c'è una feritoia nella rete per la telecamera TV.
Quando non ci sono le riprese è possibile fotografare utilizzando questo squarcio.
Le auto però sono molto distanti ed è indispensabile un 600 mm o giù di liì per sfruttare tutto il fotogramma.
300/2.8 + TC 20 E III, Crop Mode 1.3x : 1200 mm F5.6, F10, 1/1000'', Auto Iso :
300/2.8, Crop Mode 1.3x : 600 mm F2.8, F10, 1/1000'', Auto Iso :
Variante della Roggia :
dalla Tribuna della Roggia c'è il punto di ripresa più agevole per tutti, anche per chi è dotato di una macchina FX e uno zoom normale tipo 70-200 o 70-300.
Si è in favore di luce al mattino e fino a mezzo-giorno.
La luce arriva da sinistra e tende a ruotare verso sinistra.
uscita, 300/2.8 Crop 1.3x :
panning :
1/250'' , 116 mm
1/400'', 200 mm
Purtroppo l'angolo di ripresa non sempre favorisce la cattura di uno sfondo interessante, complice la presenza di elementi di disturbo, ghiaia, reticolati, pannelli, grate.
Abbassarsi troppo significa rischiare di prendere i pali e i reticolati.
Alzarsi troppo può rendere innaturale l'angolo di ripresa.
Il gioco, almeno nel panning, consiste nel raggiungere il proprio limite minimo di tempo di scatto utile, in modo da filare tutti gli elementi di disturbo.
Variante Ascari :
come descritto più sopra, il punto di ripresa alla Variante Ascari è il più lontano.
L'utilizzo di un teleobiettivo molto lungo è d'obbligo, anche nel panning, altrimenti le riprese perdono di efficacia.
Qui ho potuto sfruttare la moltiplicazione pulita indotta dalla D7100 e il suo crop-mode.
Con una D700 non ci si può arrangiare alla stessa maniera e il panning si deve fare con un 400 mm.
Queste soggettive sono state fatte con la D7100 in Crop Mode 1.3x, il 300/2.8 VR II e il TC 20 E III per un 1200 mm equivalente. F10 e 1/1000''
questa è una ripresa in modalità 1.3x, senza il TC 20 E III
300/2.8 liscio, 1/640''
Alla Ascari è bene andare dopo le 14:00 perchè prima si è in sfavore di luce.
Le migliori condizioni d'estate e in autunno si raggiungono verso le 17,30 quando il sole comincia a calare e la luce è più calda e meno invasiva.
Se ombre sono comunque sempre nette.
Meglio una giornata nuvolosa, se capita
Conclusioni.
Non è il massimo del mondo andare a fotografare all'Autodromo di Monza e francamente non capisco il disinteresse della gestione nei confronti dei fotografi.
Capisco la sicurezza ma certe barriere sono assurde anche per chi fotografa per mestiere ed è autorizzato ad andare a bordo pista.
La costruzione di un paio di tribunette speciali (a biglietto particolare) anche per fotografi amatoriali a mio parere favorirebbe anche l'afflusso di pubblico che spesso in alcune competizioni ... è semplicemente così scarso da imbarazzare.
Ma non sembra che questo sia un problema del management, abituato probabilmente a campare di rendita del Gran Premio di Formula 1.
Mentre una pista come questa dovrebbe essere affollata ogni domenica, e se un sistema per attrarre gente è quello di accontentare i foto-amatori, non ci trovo nulla di male
10 Comments
D800E in autodromo: scelta eretica ?
Nikon D4 in action alla 'Roggia'
Nikon V1 in autodromo : scelta eretica ?
a corollario dell'uso del materiale Nikon all'Autodromo Nazionale di Monza
Grazie
Ma in una situazione simile "dove più lungo è e meglio è" la differenza qualitativa tra una D4 e un 600 f4 e una D7100 e 300 moltiplicato è sensibile? Che ci sia una differenza a favore del full-frame è scontato, ovviamente. Perché dalle immagini a me sembra che un professionista al giorno d'oggi potrebbe utilizzare un corredo lato obiettivi più scarno (e comodo) e sfruttare la grande variabilità fornita dai corpi macchina.
Auto-ISO fino a 6400 ISO, diaframma chiuso, tempi rapidi e il 300/2.8 ha mostrato più flessibilità del 400/2.8 che in generale uso con la D4.
Non a caso, la gran parte dei fotografi a bordo pista - sia Nikon che Canon - tendono ad avere una DX. La più diffusa Canon che vedo a Monza è la 7D, ad esempio.
Con il 600 mm sono andato a Monza una sola volta e ... poi ho deciso di venderlo, perchè a parte pesi ed ingombri, vincola moltissimo (panning impossibile per mancanza di spazio).
L'unico vantaggio effettivo della D4 (o della D3) al momento è il buffer. Ma crop e crop mode 1.3x della D7100 sono un'arma da non sottovalutare.
E se si devono fare chilometri a piedi tra una postazione e un'altra, il peso risparmiato (corpo più obiettivo) alla lunga paga
Beninteso, la D4 è sempre imbattibile quando si va al dunque. Ma ha i suoi vincoli
Tutto vero ma i costi e la flessibilità pendono prepotentemente verso le DX di nuova generazione.
Io sono soddisfattissimo della mia D700 ma i nuovi sensori, il crop rate e i FPS odierni mi stanno spingendo fortemente ad un secondo corpo DX.
Per l'amatore le nuove DX con crop rate e un buon 300 gli permettono di fare tutto quello che una volta era appannaggio dei super tele.
PS: quanto ho rosicato sabato a sentirti lì vicino con una mitragliatrice...
L'anno scorso FX per tutti quelli "ho la DX ma desidero la FX", così vai di wide e di sfuocato.
Quest'anno DX ad alte prestazioni per tutte le tasche. Così si riguadagnano i millimetri
Scherzi a parte, oggi vedo effettivamente - a pari costo - l'alternativa del secondo corpo DX (D7100) da accoppiare alla D700 o alla D600 per fare altro genere di fotografia.
Segnatamente proprio gli sport motoristici o la naturalistica.
Personalmente considero la D7100 una jpg-machine da usare esclusivamente con teleobiettivi.
Ma si sa, io ho tante alternative in casa
Certo...ho visto alcuni scatti di mio padre a Monza di 40 anni fa e fanno sorridere ma massimo rispetto...
Io ieri ho fatto 1200 scatti in 3 ore e ho tirato fuori 60 foto decenti. Se avessi usato i rullini, con la mia abilità attuale, non avrei tirato fuori nulla.
Senza AF tracking e senza poter vedere in tempo reale il risultato e correggere il tiro davvero è difficilissimo.
Non avevo mai provato, ho voluto fare l'esperimento e il risultato mi pare abbastanza accettabile.
Variante Ascari, a destra della tribuna 1 (n. 16), praticamente appena dietro la piccola feritoia per i fotografi accreditati (dove andavo una volta quando avevo l'accredito).
Questa foto è scattata da dietro la rete esterna (che è ad altezza d'uomo) a circa 2 metri e mezzo dalla rete di protezione esterna (spessa e con due o tre capi di acciaio orizzontale di rinforzo), appena sopra ai copertoni di sicurezza.
Nikon D5 e Nikkor 200-500/5.6 ad F5.6, tempo rapido, in Photoshop al jpg della fotocamera ho applicato un leggero "accentua passaggi) (ma non era indispensabile).
Riquadrata per eliminare la banda inferiore dovuta ai copertoni.
[ingrandire premendo]
Ritenterò con il 500/4 appena l'avrò a disposizione.
Questa è la Toyota Hybrid dalla stessa posizione
e per raffronto, la stessa auto da sopra la tribuna, ma sempre attraverso la rete
invariabilmente D5 e Nikon 200-500/5.6 ad F5.6
[altra luce, altro sole, altro momento della giornata]